Mi piaceva pubblicare qualcosa in proposito:
UN CHARTER S' ALZA IN VOLO SUL VESUVIO
Repubblica — 11 maggio 1990 pagina 18 sezione: AFFARI & FINANZA
Milano PERFINO nel nome della sua holding si sente un non so che di partenopeo: Socofimm, con questa consonante doppia finale, si presta, senza dubbio, ad una pronuncia ben marcata, tutta napoletana. E io sono contento di essere un imprenditore napoletano, da noi al sud si può lavorare molto bene, garantisce Rosario Iandolo, 38 anni, presidente del gruppo Socofimm e quindi promotore della più imponente, ed a quanto sembra promettente, iniziativa nel settore dei voli charter che sia stata assunta in Italia negli ultimi anni da un operatore privato esterno al settore. Il gruppo Socofimm ha appena acquisito dalla British Aerospace due aerei del tipo BA e 146 serie 300, due bestioni da 118 passeggeri, che inizieranno a volare a giugno e sono costati la bellezza di 68 miliardi, più 14 miliardi di spese varie. Per far fronte a un simile salasso, Iandolo ha naturalmente fatto ricorso al leasing, che gli è stato fornito dalla Credit Leasing di Milano (gruppo Credito italiano) ma ha scucito 8 miliardi in contanti. Ora ha davanti a sé otto lunghi anni di canoni leasing salatissimi da pagare. Ma conta di farcela: Le stime più caute ci autorizzano a sperare di andare in attivo dall' esercizio ' 92 in poi. Ma se tutto procede com' è cominciato, già quest' anno chiuderemo in pareggio. Un imprenditore napoletano che non esita a sventolare un suo successo, o presunto tale. Un personaggio fuori dal comune, dunque. Uno che, addirittura, dall' ombra del Vesuvio dice di voler andare in Borsa e, poi, di mettersi a fare il merchant banker. Uno che si chiama Iandolo e che è nato a Cosenza da genitori napoletani, eppure vuol rubare il mestiere a gente levigatissima e senza ombra di inflessione dialettale del tipo di Jody Vender o Francesco Micheli. Che azzardo. Forse è per questo insieme di modelli e di inconfessati, ma perenni, confronti che anche Iandolo avverte un po' di complesso per la sua palese napoletanità. Non è un complesso rettifica però E' solo la percezione di un fatto strano. Che cioè si può essere imprenditori di rapida fortuna, senza essere guardati con alcuna ombra di sospetto; si può essere napoletani benestanti, senza essere guardati con diffidenza. Ma se si è contemporaneamente napoletani, imprenditori di rapida fortuna e benestanti, le curiosità maligne sono garantite. Comprensibile sfogo, in tempi di leghe crescenti in tutta Italia. Perchè effettivamente Iandolo, una laurea in ingegneria aeronautica conseguita nel ' 77, una seria ma poco nota tradizione imprenditoriale familiare alle spalle, si trova oggi a capo di un bel gruppetto, composto da 18 società, con attività diversificate dal settore dei servizi finanziari a quello dell' editoria e dell' aerotaxi, che hanno fatturato complessivamente nell' 89 54 miliardi. Come se non bastasse la holding (che la famiglia Iandolo controlla al 56%) ha un capitale decisamente ragguardevole, 50 miliardi di lire, ed ha già deliberato di aumentarlo ancora, portandolo a 70 miliardi, per 10 tramite offerta pubblica e per altri 10 attraverso un' offerta obbligazionaria. E nel ' 92 vogliamo andare in Borsa!, aggiunge a mo' di fuoco d' artificio conclusivo. Nessun artificio, in verità. Le basi su cui poggia il nuovo business di Iandolo sembrano avere fondamenta profonde. La sua famiglia è nell' imprenditoria da tempo. Edilizia, ma soltanto in parte. Una lontana parentela con la famiglia De Mita, cose che certo non guastano o non hanno guastato, ma nessuna militanza politica. Qualche azione della Banca popolare dell' Irpinia in portafoglio, il 2% di capitale per circa 6 miliardi di carico. E parecchie buone idee, ben gestite sulla specialissima piazza di Napoli. Questa è una città strana. Lavorarci ti costa fatica per una serie di problemi pratici, il traffico, la violenza. Ma non hai concorrenti: il mercato, almeno in certi settori, è del tutto libero. Viva la sincerità. Con queste premesse oggi Socofimm è una realtà piuttosto solida. Dispone, tanto per dire, di un patrimonio immobiliare dal valore complessivo di 50 miliardi, e del capitale di 70 s' è già detto. Ma come li ha fatti, Iandolo, tutti questi soldi? Delle basi familiari parla spesso: Vedete la diffidenza sugli imprenditori napoletani chiede ? Per fortuna, anche senza nuotare nell' oro, non ho dovuto partire proprio da zero. E così dopo la laurea ho fatto un po' di attività immobiliare, in una zona giusta ed al momento giusto. La zona giusta era la Sardegna, Costa Smeralda e dintorni. Il momento era addirittura giustissimo, a cavallo tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli anni Ottanta. Nell' 83, la prima svolta. Nasce la Socofimm e nasce come finanziaria di partecipazioni, cioè appunto sul modello-base di una possibile merchant bank. Sciorina un panel di rispettabili ma (al di fuori di Napoli) sconosciuti soci di minoranza come Pasquale Sciaraffa, Giulio Zampaglione, Armando Marino, Francesco Marzano, Angelo Di Lorenzo, Dario Pica, Renato Silvio, che ostentano gioiosamente la loro matrice vesuviana. I dipendenti del gruppo sono 200 e si occupano di molte cose diverse. C' è ancora un po' di attività immobiliare con la Co&Ge (Costruzioni e gestioni immobiliari spa), costituita nell' 85 per realizzare (e c' è riuscita) 30 miliardi di immobili non solo in Campania ma anche in Toscana e Lombardia:; poi c' è la San Martino srl, che ha appena terminato (e sarà forse l' ultima impresa edilizia del gruppo) 15 villette unifamiliari per top-manager subito a ridosso della zona industriale di Pozzuoli, nella campagna, che conserva in proprietà e gestisce affittandole come foresterie. Poi c' è la Socofimm Leasing, la Servizi finanziari spa che fa credito al consumo e la Interscambi commissionaria. Sempre nella finanza lavora la Società fiduciaria e di revisione (gestione di patrimoni) e la Irfin (Istituto di ricostruzione finanziaria), una specie di banca captive per tutte le attività del gruppo. Non mancano le attività editoriali: la Media srl, che si è lanciato nel campo della free press (cioè dei periodici distribuiti gratuitamente) con un settimanale, Meridiana Magazine, che viene diffuso in 125 mila copie in tutta la Campania e vive di pubblicità. C' è, infine, una piccola azienda che produce cavi in Pvc, la Mericond; e la Pcp srl, che controlla quattro agenzie di viaggi di cui una la Ashiba Professional Travel è la più grande del Mezzogiorno. E d' ora in avanti, ci sarà soprattutto la Sagittair. La nuova compagnia di charter lanciata da Iandolo ha già firmato contratti per 6000 ore di volo anche se confessa candidamente Iandolo credevamo di non superare le 2000. Se tutto va bene, anzichè perdere 7 miliardi, potremo chiudere in pareggio sin da quest' anno. Abbiamo del resto già 70 dipendenti, tutti regolarmente inquadrati, di cui 18 piloti. Di lanciarsi nel terzo livello non se ne parla nemmeno. In assenza di un' autentica deregulation, sarebbe un rischio troppo grosso. Ma con i charter, si può: Da Napoli lavoreremo su tutto il bacino del Mediterraneo e sull' Europa continentale conclude Iandolo sappiamo che sembra una sfida, ma crediamo di potercela fare. Alla Sagittair, tanto per gradire, restano in attività, come aerotaxi, i due piccoli jet Cessna, attivissimi da Napoli verso mezza Italia. E da grande, cosa vuol fare Iandolo? Come mestiere, il banchiere d' affari. Un domani, perchè no, anche i charter, bene avviati, potremmo venderli. E se guardiamo soltanto al gusto...Beh, collezioni quadri di arte moderna, dicono che ho qualche pezzo di pregio. Ecco, mi piacerebbe fare soltanto il collezionista. - s l
Altro stralcio:
(fonte: http://www.747-400.it/descrizione_del_progetto.htm)
Dopo Breve, un Comandante Alitalia Riccardo Bertarelli e Capopilota della società Sagittair, lo invitò a colloquio e superata la selezione tecnica e d’inglese, egli fu inviato in America alla Flight Safety per il Corso sul suo primo Jet e dopo 25 giorni tornarono con il trofeo a Napoli ..con il Cessna Citation V della Sagittair S.p.A. attraversando L’oceano via Goosbay, Keflavic, Shannon.
La sua carriera continuò sino ai nostri giorni dove egli avrebbe accumulato circa 10.000 ore di volo transitando dal Jet Cessna Citation V, Bae 146, Md 82. Egli divenne Comandante di aeromobile (Aircraft's Captain Sergio Ponzo) su un bellissimo gioiellino, un Quadrireattore della società Club Air che non opera al momento, per poi passare al pilotaggio del Boeing 747-200 Jumbo Classic di una nota Compagnia Aerea Cargo Italiana.
Gli aerei in flotta, oltre gli aerotaxi erano questi, 2 Bae 146 e altrettanti MD83.
Aircraft Type Reg Airline Delivered Became Prev. Reg Remark
E3146 British Aerospace 146-300 I-ATSC Sagittair 07-06-1990 I-ATSC TAS Airways G-BOJJ lsf CLS
E3159 British Aerospace 146-300 I-ATSD Sagittair 10-07-1990 I-ATSD TAS Airways G-6-159
c/n ln Aircraft Type Reg Airline Delivered Became Prev. Reg Remark
49939 1787 McDonnell Douglas MD-83 EI-CBR Sagittair 03-12-1990 EI-CBR Avianca lsd from GPA
49942 1799 McDonnell Douglas MD-83 EI-CBS Sagittair 04-12-1990 EI-CBS Avianca lsf GPA
Altre notizie in merito sono benvenute.


Purtroppo ho trovato le fotto solo dei due Bae 146 che comunque pubblico: