Breda Zappata 308

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evil_captivos
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Breda Zappata 308

Messaggio da evil_captivos »

Qualcuno ne sa qualcosa? so solo che era un aereo italiano, decollo ufficiale nel '48...ne volevo sapere qualcosa in più, se era possibile...mi sembra innovativo il design per l'epoca...o se non innovativo veramente bello... ha anche inaugurato malpensa come aereoporto civile..


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Stephen Dedalus
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Re: Breda Zappata 308

Messaggio da Stephen Dedalus »

Fa strano pensare che questo mostro (che da distante sembra un ibrido tra il DC-4, l'IL-18 ed il Constellation) possa aver inaugurato la Malpensa. Non credo che abbia avuto però grande successo questo aeromobile... Almeno io non l'ho mai sentito nominare.

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antonio77
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Re: Breda Zappata 308

Messaggio da antonio77 »

Non conoscevo questo aeroplano, ma non mi stupisce perchè l'ing. Filippo Zappata è stato uno dei migliori, se non IL migliore ingegnere della storia dell'aviazione Italiana.
Mio nonno volò come pilota per tanti anni con l'idrovolante CANT-Z 501 (come indica la Z era un altro dei grandi progetti di Zappata) in periodi di guerra come ricognitore, conquistando una medaglia d'argento per un'azione che, insieme al resto dell'equipaggio, permise di tornare alla base dopo aver abbattuto un caccia nemico.
Scusatemi per l'OT...
comunque questo link ti fornisce una scheda tecnica del BZ 308.
http://www.aerei-italiani.net/SchedeT/aereobz308.html

ciao
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LS4
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Messaggio da LS4 »

Sbaglio, o il futuro di questo aereo è stato segnato dalle leggi post belliche imposte dagli alleati che impedivano ai paesi perdenti di avere aerei con certe caratteristiche di autonomia, carico etc, nave corazzate portaerei ...?
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Ospite

Messaggio da Ospite »

Beh, gli americani sono sempre stati maestri a far passare le loro mire espansionistiche sotto tutti i punti di vista come cosa buona e giusta, allo stesso tempo mettendo in luce dubbia, o anche fosca e malvagia (a seconda di quanto destrorso il governo da quelle parti è al momento) le aspirazioni altrui lungo le stesse premesse.

Guardate la storia, e nemmeno quella tanto recente.
Snap-on

Messaggio da Snap-on »

Ne fu cstruito ed impiegato solo uno.

La cosa "lugubre" è che non esiste più! E' stato demolito e basta!

Indipendentemente da tutto (qualità, caratteristiche e potenziale mercato) era un progetto italiano, di cui rimangono solo le foto!

Saluti

Steve
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Messaggio da LS4 »

sul sito http://xf91.splinder.com/ ho trovato queste ulteriori informazioni:

<<Una>>
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Messaggio da LS4 »

sul sito http://xf91.splinder.com/ ho trovato queste ulteriori informazioni:


Una delle realizzazioni piu' notevoli sotto questo punto di vista, e' senza dubbio il Breda-Zapata BZ.308, detto anche il Constellation italiano, per via delle notevoli affinita' con la macchina Lockheed, specie sotto il profilo aerodinamico. Il BZ.308 era un elegante quadrimotore ad ala bassa progettato dall'Ing. Filippo Zapata per la Breda, importante ditta meccanica diventata celebre - non sempre per meriti - durante il ventennio fascista. Era propulso da due coppie di Bristol Centaurus 568 eroganti 2550 cv ciascuno e dotati di eliche pentapala. Lungo 33 metri per un'apertura alare di di 42, il BZ.308 era un velivolo all'avanguardia capace di trasportare fino a 60 passeggeri ad una distanza massima di 7700 km. Inutile dire che la Breda ripose in esso molte speranze per la rinascita della societa', gia' fortemente provata dai recenti bombardamenti alleati.

Sfortunatamente l'Italia aveva perso la guerra, e il rinunciare a simili velleita' (leggi fare plaetale concorrenza all'industria aeronautica americana) era uno dei dazi da pagare nei confronti dell'alleato d'oltreoceano. Tuttavia, non fu solo la coercizione USA a tarpare le ali alle nostre ambizioni, ma tutta una serie di fattori e concause che rallentarono la messa a punto del nuovo mezzo. La Breda arrancava e brancolava nella disorganizzazione generale, i tempi in cui il Fascismo proteggeva questo genere di industrie erano finiti. A cio' andava aggiunta la cronica carenza di materie prime, nonche' l'obsolescenza dei macchinari utensili. Fra un ritardo e l'altro il BZ.308 volo' per la prima volta solo nel 1948 (il 27 Agosto per l'esattezza). All'evento erano presenti numerose importanti cariche dello stato fra cui lo stesso Presidente della Repubblica.

Dopo il battesimo dell'aria, a dispetto delle ordinazioni giunte da Argentina, Persia e India, non segui' nessun altro esemplare, anche a causa della chiusura della Breda, avvenuta nel 1951. L'unico aereo prodotto fu in seguito ceduto alla neocostituita Aeronautica Militare Italiana, che lo impiego'nella rotta Roma-Mogadiscio, fino a che nel 1954 non rimase vittima di un grave incidente in un campo di volo somalo, dove venne per sempre abbandonato.
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Messaggio da beluga »

Bellissimo, non lo conoscevo; ho visto anche la bellissima foto postata da hal nel 3ad relativo alla storia di Malpensa.
Che peccato che il progetto sia naufragato e, sopratutto, che l'unico esemplare sia andato perso :( :(
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Saltate pure e con coraggio di testa nel presente che non ritorna per ritrovarvi in un attimo nel cuore stesso dell'eternità...
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Messaggio da riccardosl45 »

Se vi può interessare ho qualche immagine in più su questo aereo e sulle sue fasi di costruzione/collaudo...

Inoltre tempo fa ho presto un Dvd insieme alla rivista Volare sulla storia dell'aviazione italiana e c'erano delle sequenze in volo di questo apparecchio.
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riccardosl45
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Messaggio da riccardosl45 »

"Avevamo ricostruito in fretta la fabbrica bombardata; dice ancora Talamucci - proprio perché il Bz avrebbe potuto salvarci.
C'era entusiasmo e spirito di corpo. La nostra era l'unica mensa in cui impiegati, operai e tecnici mangiavano tutti insieme.
Poi cominciarono i sabotaggi, i ritardi nella consegna dei motori, gli orari ridotti e l'aereo fece il suo primo volo di prova solo nel 1948.
Nel 1950 ricevemmo ordinazioni dall'India, dall'Argentina, dalla Persia, ma ormai era tardi: la Breda aeronautica chiuse nel 1951.
Gli Stati Uniti erano leader nella costruzione degli aerei e noi avevamo perso la guerra. Se volevamo gli aiuti per la ricostruzione, dovevamo rinunciare a certe velleità e il Bz fu il prezzo da pagare agli americani".

http://ww.url.it/muvi/mostre/08mostra/mostra.htm
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Messaggio da LS4 »

Se vi può interessare ho qualche immagine in più su questo aereo e sulle sue fasi di costruzione/collaudo
Molto belle! grazie
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Messaggio da riccardosl45 »

LS4 ha scritto:
Se vi può interessare ho qualche immagine in più su questo aereo e sulle sue fasi di costruzione/collaudo
Molto belle! grazie
Non le ho ancora postate.... :lol: :lol:

Se volete qualche info posso cercare sui libri che ho a casa... le foto le dovrò prendere con lo scanner :roll:
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Messaggio da LS4 »

Non le ho ancora postate....
intendevo quelle pubblicate nel sito che hai indicato 8)
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carlo ciocca
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Re: Breda Zappata 308

Messaggio da carlo ciocca »

mio padre ha contribuito alla costuzione di questo aereo. Saltuariamente si recava sul lago Maggiore per ritirare i vari disegni che su disposizione degli ingegneri erano stati nascosti ai tedeschi. Mi sembra che il decollo non e' avvenuto dalla Malpensa, ma da Bresso a Bergamo Orio al Serio.E' stato con il pilota Stoppani di lovere ed un altro del quale non ricordo il nome, uno dei collaudatori in quanto responsabile dei serbatoi.Se non erro non era presente il Presidende della Repubblica ( quel giorno ). A confermo posso dire che sono in possesso di 2 foto di questo aereo, in quanto le altre sono andate perse. L'aereo che si e' schiantato a Mogadiscio e' stato per un rullo compressore dimenticato sulla pista e fino al 2006 qualche rottame era ancora giacente a Mogadiscio. Fonte certa in quanto una signora abitava di fronte a quaeto aereoporto. Ho notato che esiste un video di questo Bz: dove posso reperirlo?
Se volete potete contattarmi al mio indirizzo di posta elettronica: bz3081909@ libero.it
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Re: Breda Zappata 308

Messaggio da riccardosl45 »

carlo ciocca ha scritto:mio padre ha contribuito alla costuzione di questo aereo. Saltuariamente si recava sul lago Maggiore per ritirare i vari disegni che su disposizione degli ingegneri erano stati nascosti ai tedeschi. Mi sembra che il decollo non e' avvenuto dalla Malpensa, ma da Bresso a Bergamo Orio al Serio.E' stato con il pilota Stoppani di lovere ed un altro del quale non ricordo il nome, uno dei collaudatori in quanto responsabile dei serbatoi.Se non erro non era presente il Presidende della Repubblica ( quel giorno ). A confermo posso dire che sono in possesso di 2 foto di questo aereo, in quanto le altre sono andate perse. L'aereo che si e' schiantato a Mogadiscio e' stato per un rullo compressore dimenticato sulla pista e fino al 2006 qualche rottame era ancora giacente a Mogadiscio. Fonte certa in quanto una signora abitava di fronte a quaeto aereoporto. Ho notato che esiste un video di questo Bz: dove posso reperirlo?
Se volete potete contattarmi al mio indirizzo di posta elettronica:
Carissimo Carlo, ho qualche foto della costruzione del BZ-308 te ne sottopongo una, poi arriveranno le altre..

Riconosci per caso tuo nonno?

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Eventualmente mandami un messaggio privato con il suo cognome che mi piacerebbe dare un volto agli specialisti che hanno lavorato per quell'ottimo progetto.

Riguardo al video... non so di quale video del BZ parli... io l'unico video che ho è quello trovato in un DVD storico uscito con la rivista Volare l'anno scorso. :wink:
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Re: Breda Zappata 308

Messaggio da riccardosl45 »

Aggiungo un'articolo interessante, a breve altro materiale :D :

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Valerio Ricciardi
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Re: Breda Zappata 308

Messaggio da Valerio Ricciardi »

Stephen Dedalus ha scritto:Fa strano pensare che questo mostro (che da distante sembra un ibrido tra il DC-4, l'IL-18 ed il Constellation) possa aver inaugurato la Malpensa. Non credo che abbia avuto però grande successo questo aeromobile... Almeno io non l'ho mai sentito nominare. Leo
Neanch'io, sino a pochi anni fa. Pensavo fosse una curiosità o poco più, un prototipo un po' velleitario che non ebbe seguito perché non lo meritava sul piano progettuale.

E invece no.

Posto tal quale con molta pazienza che spero apprezzerete,
da "Dall'ala di Leonardo al reattore supersonico", di Guido Weiller, edizione 1954 pagg. 60-65:

« ...(omissis)... Dalla guerra, la nostra aviazione uscì completamente distrutta, sia quanto ad apparecchi in grado di volare, che quanto a impianti. Tecnicamente, era indietro di quasi dieci anni., specialmente nei riguardi dei motori. Chiusa la Caproni, la Fiat non si mosse, la S.I.A.I. (Savoia Marchetti) si trovò in pessime condizioni, e così la Breda e le Reggiane. Reggiane e S.I.A.I. passarono ad altre produzioni; la Fiat si limitò alle auto, ai camion eccetera; la Caproni trascinò nella sua fine la Isotta Fraschini, che le aveva dato nel passato motori così perfetti.
Gli operai della Breda, a prezzo di sacrifici gravi, impedirono la totale smobilitazione della sezione aeronautica, anzi, la ricostruirono ed ampliarono, chiamando a dirigerla due tra i migliori tecnici italiani, gli ingegneri Zappata e Pittoni. Mancavano i fondi, mancavano i mezzi, ma lo slancio dei lavoratori della Breda li sostenne fino a un primo traguardo: la realizzazione di due prototipi di concezione modernissima, un bimotore PT471 ed il noto BZ308.
I motori furono inglesi perché, come si è detto prima, nessuna ditta italiana era in grado di produrne nel 1947-1948 (e non lo sarebbe nemmeno oggi).
Finalmente il grande quadrimotore volò, e dimostrò di essere un magnifico apparecchio capace di sostenere vantaggiosamente il confronto con i modelli corrispondenti esteri. Mancava di una cosa sola, la cabina stagna, la quale era già in progetto, e avrebbe reso il modello perfetto in ogni particolare con un ulteriore lavoro di qualche mese e una spesa di qualche milione.
A questo punto, furono chiesti al Governo i fondi per costruire una serie di BZ308 destinati sia alle linee interne che all'esportazione. Diverse società estere che gestiscono linee aeree si dichiararono disposte ad ordinare immediatamente almeno una decina di apparecchi, in particolare destinati alla trasvolata delle Ande, che va compiuta a grande altezza (le creste corrono a più di 5.000 metri) in quanto le doti di "arrampicatore" del BZ308 si erano rivelate ben superiori a quelle di tutti gli altri apparecchi della categoria.
Oltre a questo, la robustezza di un aeroplano, specialmente di grandi dimensioni, dipende da come esso è eseguito. Singoli pezzi (motori, carrello, centine, ordinate eccetera) possono essere fabbricati in grande serie, ma non è il caso di fare, come per le automobili, una catena di montaggio. Ogni apparecchio deve essere impostato su una specie di scalo come un bastimento, e terminato sul posto fino a che è completo di motori e di ruote e viene trainato sul campo di volo. Non è consigliabile che il montaggio dell'aereo venga effettuato con sistemi troppo rapidi, con procedimenti analoghi alle lavorazioni in grande serie. Bisogna pensare che l'aeroplano, grosso com'è, pesante e potenmte, è tenuto insieme principalmente da svariate centinaia di migliaia di ribattini (le leghe leggere non si saldano) e bisogna che ogni ribattino venga lavorato alla perfezione.
Mentre nella costruzione del motore, carrello, ruote e nello stampaggio dei pezzi si ricorre alla lavorazione in serie, a catena, nella fase conclusiva e delicata del montaggio quel che conta è la mano dell'operaio. E sotto questo aspetto il BZ308 dava maggiori garanzie di solidità dei quadrimotori americani. Questa impressione, condivisa da diversi tecnici di diversi paesi, ebbe una conferma durante un incidente subito dal prototipo sul campo di fortuna, in cattive condizioni, che sta a Sesto S. Giovanni e s'apre davanti al padiglione di montaggio.
Il quadrimotore, pesante com'è, di solito atterra e parte soltanto su piste di cemento, ma a Sesto la pista in cemento non c'è: durante un decollo, in quella fase detta "rullaggio", quando l'apparecchio corre sul campo ma non ha ancora raggiunta la velocità necessaria al decollo, la ruota anteriore del carrello a triciclo prese in una cunetta, la forcella si spezzò, la gamba anteriore saltò via e l'aereo, ad oltre cento all'ora, con i motori a pieno regime, sbatté il muso sul campo. I presenti per un istante temettero un disastro irreparabile.
Invece l'aereo compì una lunga strisciata col muso per terra, arando il campo per un bel tratto, ci rimise un paio di eliche, ma non subì altri danni.
L'aereo, controllato poi pezzo per pezzo, mostrò di non aver sofferto in nessuna parte per un collaudo del genere, che avrebbe probabilmente sfasciato qualunque altro prototipo. La forcella, poi, fu rifatta, e si vide che era saltata perché la ditta costruttrice aveva eseguito le saldature in rame, invece che in acciaio: su un campo normale, però, anche la forcella così fatta non sarebbe mai saltata.
Sarebbe stato possibile, per la Breda, iniziare la costruzione di una prima serie di aerei, ma i fondi da Roma non vennero mai. Il governo (democristiano) preferì chiudere la sezione aeronautica della Breda (che è fra l'altro di proprietà dello Stato). Che poi la tecnica italiana resti indietro, che gli operai siano sul lastrico, evidentemente a un simile governo non interessa affatto. ....(omissis)...»

Non aggiungo altro. Ogni riferimento a qualche situazione presente della gestione italiana della cosa pubblica, dei criteri di finanziamento della ricerca applicata e del sostegno ad industrie di eccellenza che però non siano dentro il ristretto giro dei "soliti noti", è puramente casuale. :|
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Re: Breda Zappata 308

Messaggio da riccardosl45 »

Valerio Ricciardi ha scritto:
Stephen Dedalus ha scritto:Fa strano pensare che questo mostro (che da distante sembra un ibrido tra il DC-4, l'IL-18 ed il Constellation) possa aver inaugurato la Malpensa. Non credo che abbia avuto però grande successo questo aeromobile... Almeno io non l'ho mai sentito nominare. Leo
Neanch'io, sino a pochi anni fa. Pensavo fosse una curiosità o poco più, un prototipo un po' velleitario che non ebbe seguito perché non lo meritava sul piano progettuale.

E invece no.

Posto tal quale con molta pazienza che spero apprezzerete,
da "Dall'ala di Leonardo al reattore supersonico", di Guido Weiller, edizione 1954 pagg. 60-65:

« ...(omissis)... Dalla guerra, la nostra aviazione uscì completamente distrutta, sia quanto ad apparecchi in grado di volare, che quanto a impianti. Tecnicamente, era indietro di quasi dieci anni., specialmente nei riguardi dei motori. Chiusa la Caproni, la Fiat non si mosse, la S.I.A.I. (Savoia Marchetti) si trovò in pessime condizioni, e così la Breda e le Reggiane. Reggiane e S.I.A.I. passarono ad altre produzioni; la Fiat si limitò alle auto, ai camion eccetera; la Caproni trascinò nella sua fine la Isotta Fraschini, che le aveva dato nel passato motori così perfetti.
Gli operai della Breda, a prezzo di sacrifici gravi, impedirono la totale smobilitazione della sezione aeronautica, anzi, la ricostruirono ed ampliarono, chiamando a dirigerla due tra i migliori tecnici italiani, gli ingegneri Zappata e Pittoni. Mancavano i fondi, mancavano i mezzi, ma lo slancio dei lavoratori della Breda li sostenne fino a un primo traguardo: la realizzazione di due prototipi di concezione modernissima, un bimotore PT471 ed il noto BZ308.
I motori furono inglesi perché, come si è detto prima, nessuna ditta italiana era in grado di produrne nel 1947-1948 (e non lo sarebbe nemmeno oggi).
Finalmente il grande quadrimotore volò, e dimostrò di essere un magnifico apparecchio capace di sostenere vantaggiosamente il confronto con i modelli corrispondenti esteri. Mancava di una cosa sola, la cabina stagna, la quale era già in progetto, e avrebbe reso il modello perfetto in ogni particolare con un ulteriore lavoro di qualche mese e una spesa di qualche milione.
A questo punto, furono chiesti al Governo i fondi per costruire una serie di BZ308 destinati sia alle linee interne che all'esportazione. Diverse società estere che gestiscono linee aeree si dichiararono disposte ad ordinare immediatamente almeno una decina di apparecchi, in particolare destinati alla trasvolata delle Ande, che va compiuta a grande altezza (le creste corrono a più di 5.000 metri) in quanto le doti di "arrampicatore" del BZ308 si erano rivelate ben superiori a quelle di tutti gli altri apparecchi della categoria.
Oltre a questo, la robustezza di un aeroplano, specialmente di grandi dimensioni, dipende da come esso è eseguito. Singoli pezzi (motori, carrello, centine, ordinate eccetera) possono essere fabbricati in grande serie, ma non è il caso di fare, come per le automobili, una catena di montaggio. Ogni apparecchio deve essere impostato su una specie di scalo come un bastimento, e terminato sul posto fino a che è completo di motori e di ruote e viene trainato sul campo di volo. Non è consigliabile che il montaggio dell'aereo venga effettuato con sistemi troppo rapidi, con procedimenti analoghi alle lavorazioni in grande serie. Bisogna pensare che l'aeroplano, grosso com'è, pesante e potenmte, è tenuto insieme principalmente da svariate centinaia di migliaia di ribattini (le leghe leggere non si saldano) e bisogna che ogni ribattino venga lavorato alla perfezione.
Mentre nella costruzione del motore, carrello, ruote e nello stampaggio dei pezzi si ricorre alla lavorazione in serie, a catena, nella fase conclusiva e delicata del montaggio quel che conta è la mano dell'operaio. E sotto questo aspetto il BZ308 dava maggiori garanzie di solidità dei quadrimotori americani. Questa impressione, condivisa da diversi tecnici di diversi paesi, ebbe una conferma durante un incidente subito dal prototipo sul campo di fortuna, in cattive condizioni, che sta a Sesto S. Giovanni e s'apre davanti al padiglione di montaggio.
Il quadrimotore, pesante com'è, di solito atterra e parte soltanto su piste di cemento, ma a Sesto la pista in cemento non c'è: durante un decollo, in quella fase detta "rullaggio", quando l'apparecchio corre sul campo ma non ha ancora raggiunta la velocità necessaria al decollo, la ruota anteriore del carrello a triciclo prese in una cunetta, la forcella si spezzò, la gamba anteriore saltò via e l'aereo, ad oltre cento all'ora, con i motori a pieno regime, sbatté il muso sul campo. I presenti per un istante temettero un disastro irreparabile.
Invece l'aereo compì una lunga strisciata col muso per terra, arando il campo per un bel tratto, ci rimise un paio di eliche, ma non subì altri danni.
L'aereo, controllato poi pezzo per pezzo, mostrò di non aver sofferto in nessuna parte per un collaudo del genere, che avrebbe probabilmente sfasciato qualunque altro prototipo. La forcella, poi, fu rifatta, e si vide che era saltata perché la ditta costruttrice aveva eseguito le saldature in rame, invece che in acciaio: su un campo normale, però, anche la forcella così fatta non sarebbe mai saltata.
Sarebbe stato possibile, per la Breda, iniziare la costruzione di una prima serie di aerei, ma i fondi da Roma non vennero mai. Il governo (democristiano) preferì chiudere la sezione aeronautica della Breda (che è fra l'altro di proprietà dello Stato). Che poi la tecnica italiana resti indietro, che gli operai siano sul lastrico, evidentemente a un simile governo non interessa affatto. ....(omissis)...»

Non aggiungo altro. Ogni riferimento a qualche situazione presente della gestione italiana della cosa pubblica, dei criteri di finanziamento della ricerca applicata e del sostegno ad industrie di eccellenza che però non siano dentro il ristretto giro dei "soliti noti", è puramente casuale. :|
Grazie dell'interessante contributo, quello che hai pubblicato conferma quello che diceva l'articolo che ho pubblicato sopra.

Mi pare di aver trovato foto di quell'incidente, se le ritrovo le metto a disposizione.
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Re: Breda Zappata 308

Messaggio da Almost Blue »

http://www.url.it/muvi/mostre/08mostra/mostra.htm

(Ma pilotavano in piedi come sui dirigibili, o i sedili li hanno istallati dopo?).
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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Re: Breda Zappata 308

Messaggio da riccardosl45 »

Almost Blue ha scritto:http://www.url.it/muvi/mostre/08mostra/mostra.htm

(Ma pilotavano in piedi come sui dirigibili, o i sedili li hanno istallati dopo?).
Dalle immagini del BZ-308 viste sul DVD di Volare sembravano seduti in cabina :D :D :D
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Re: Breda Zappata 308

Messaggio da Ashaman »

Almost Blue ha scritto:
(Ma pilotavano in piedi come sui dirigibili, o i sedili li hanno istallati dopo?).
I sedili sono parte della finitura finale e installati praticamente all'ultimo, per evitare danneggiamenti ai materiali. Questo è vero per i mezzi di terra, come automobili e autobus e credo si applichi anche agli aerei. :roll:
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Re: Breda Zappata 308

Messaggio da i-daxi »

Gran bella macchina peccato che non sia mai stato prodotto in serie, sarebbe stato un orgoglio della nosta industria.

qui c'è un bel video ma se già pubblicato potete toglierlo tranquillamente:

http://video.google.com/videoplay?docid ... 8056180110
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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Re: Breda Zappata 308

Messaggio da riccardosl45 »

i-daxi ha scritto:Gran bella macchina peccato che non sia mai stato prodotto in serie, sarebbe stato un orgoglio della nosta industria.

qui c'è un bel video ma se già pubblicato potete toglierlo tranquillamente:

http://video.google.com/videoplay?docid ... 8056180110
Grazie per aver pubblicato questo interessantissimo filmato... non l'avevo mai visto ma devo dire che apparate la bassa qualità fa capire bene il clima che ha accompagnato lo sviluppo dell'apparecchio Breda BZ 308. :roll:
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Re: Breda Zappata 308

Messaggio da i-daxi »

Grazie a te! :)

Temevo in un doppione. :) :)
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Re: Breda Zappata 308

Messaggio da Ashaman »

i-daxi ha scritto:Gran bella macchina peccato che non sia mai stato prodotto in serie, sarebbe stato un orgoglio della nosta industria.
Beh, l'orgoglio della nostra industria avrebbe fatto concorrenza allo smisurato orgoglio dell'industria americana, e siccome avevamo da poco pareggiato una guerra (gli unici a riuscirci a memoria umana siamo stati noi) e i nostri CARI politici erano all'epoca molto più interessati a chiedere e ottenere prestiti a fondo perduto da Washington, che non detti soldi guadagnarli... così erano (e sono) le cose in italia. :dontknow:
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i-daxi
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Re: Breda Zappata 308

Messaggio da i-daxi »

Ashaman ha scritto:
i-daxi ha scritto:Gran bella macchina peccato che non sia mai stato prodotto in serie, sarebbe stato un orgoglio della nosta industria.
Beh, l'orgoglio della nostra industria avrebbe fatto concorrenza allo smisurato orgoglio dell'industria americana, e siccome avevamo da poco pareggiato una guerra (gli unici a riuscirci a memoria umana siamo stati noi) e i nostri CARI politici erano all'epoca molto più interessati a chiedere e ottenere prestiti a fondo perduto da Washington, che non detti soldi guadagnarli... così erano (e sono) le cose in italia. :dontknow:
Da una parte ti dò reagione.

Per il resto perchè no, d'altrnde noi cosa abbiamo dato a loro?

tutto e più di tutto.

pensa al cibo, al cinema, allo sport.

L'america é uno stato meticcio dove solo i nativi, gli INDIANI (voliutamente maiuscolo) erano i veri americani.

Credo e penso che noi agli Statu Uniti D'America abbiamo dato molto persino la possibilità di segnalarli sulle nostre carte geografiche.

Dai Vichingi in poi, passando da due grandi navidatori italiani: certi Amertigo Vespucci e Giovanni da Verrazzano.

"la gomma del ponte Giovanni da Verrazzano".

Per tutto il resto ti dò ragione!
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Re: Breda Zappata 308

Messaggio da i-daxi »

Gli abbiamo dato molto ma un pò é bene che rimanga anche nostro non credi.

Comunque pace.

:) :) :)

Limitiamoci a parlare a livello aeronautico, che poi tutto, bene o male va da sé.
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