Strato limite turbolento e stallo.

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Apollo0117
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Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da Apollo0117 »

Vorrei sapere se c'è un legame tra i due fenomeni...nello stallo si ha un distacco effettivo del flusso dall'ala,un po' come quando per ripararsi dal vento ci si nasconde dietro una grande parete? Lo strato turbolento si distingue dal laminare per una distribuzione caotica delle pressioni?
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da AirGek »

Lo strato limite può avere due forme, laminare e turbolento. Esso è inizialmente laminare per poi diventare turbolento (cosa che avviene mi pare verso il punto di massimo spessore) ma rimane comunque aderente al profilo fino al punto di separazione. Lo stallo avviene appunto quando questo punto si sposta troppo verso il bordo d'attacco all'aumentare dell'angolo d'attacco e gran parte del dorso alare si ritrova "scoperto" (oltre al CP che precipita indietro). Lo strato limite turbolento è molto più influente dal punto di vista della resistenza, infatti è proprio il protagonista nella resistenza di forma.
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da 87Nemesis87 »

Apollo0117 ha scritto:Vorrei sapere se c'è un legame tra i due fenomeni...nello stallo si ha un distacco effettivo del flusso dall'ala,un po' come quando per ripararsi dal vento ci si nasconde dietro una grande parete? Lo strato turbolento si distingue dal laminare per una distribuzione caotica delle pressioni?
il legame tra due fenomeni ci stà.
...l'ala riesce a garantire la sua funzione portante finchè il flusso si mantiene laminare; caratteristica della laminarita è una distribuzione ordinata delle particelle d'aria che si dispongono in veri e propri strati dove ciascuno strato non interferisce con l'altro...un'altra caratteristica dello strato limite è quella di avere un gradiente di velocità positivo "verso l'alto" (le particelle d'aria più vicine all'ala sono praticamente attaccate e non si muovono e per effetto della viscosità frenano le particelle della strato appena sopra le quali non saranno completamente ferme ma avranno una velocità minima...queste particelle sempre per viscosità frenano quelle dello strato soprastante le quali andranno ad una velocità leggermente superiore e cosi via...)

..all'aumentare dell'angolo di incidenza dell'ala lo strato limite diventa sempre più alto fino ad arrivare ad un punto in cui la viscosità dei vari strati di particelle non riesce più a garantire la laminarità...si genera il flusso turbolento in cui le particelle degli strati soprastanti collassano e vanno ad interferire con gli strati sottostanti generando dei vortici che rompono lo strato limite annullando l'effetto benefico di quest'ultimo...il distacco può avvenire sia dl bordo d'attacco dell'ala sia dal bordo di uscita (quest'ultimo è più pericoloso in quanto è meno progressivo e genera una resistenza di scia notevolmente maggiore)

...in breve è cosi che si origina lo stallo...se ho sbagliato qualcosa fatemelo sapere così imparo anche io :mrgreen:
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da Apollo0117 »

AirGek ha parlato di "resistenza di forma" che sinceramente non ho mai sentito, ma per le caratteristiche che ha descritto credo sia quella che sono abituato a chiamare "resistenza indotta". 87Nemesi87 scrive:"si genera il flusso turbolento in cui le particelle degli strati soprastanti collassano e vanno ad interferire con gli strati sottostanti generando dei vortici che rompono lo strato limite annullando l'effetto benefico di quest'ultimo...il distacco può avvenire sia dl bordo d'attacco dell'ala sia dal bordo di uscita(USCITA???) (quest'ultimo è più pericoloso in quanto è meno progressivo e genera una resistenza di scia notevolmente maggiore)". In pratica lo stallo è un'esasperazione dello strato limite turbolento, o non ho ancora capito nulla?
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da IVWP »

Apollo0117 ha scritto:AirGek ha parlato di "resistenza di forma" che sinceramente non ho mai sentito, ma per le caratteristiche che ha descritto credo sia quella che sono abituato a chiamare "resistenza indotta".
tutt' altro
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da Apollo0117 »

tutt' altro[/quote]

Molto bene...cos'è allora?
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da AirGek »

Apollo0117 ha scritto:AirGek ha parlato di "resistenza di forma" che sinceramente non ho mai sentito, ma per le caratteristiche che ha descritto credo sia quella che sono abituato a chiamare "resistenza indotta".
Si vede che non hai molto chiaro i vari tipi di resistenze. Quella che ti ho descritto io è la resistenza di forma, che tu non l'abbia mai sentita non implica che non esista. La resistenza indotta è quella che si genera a causa del maggiore downwash del flusso dorsale che va a generare una componente risultante orizzontale delle portanza che si oppone al moto.
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da Apollo0117 »

AirGek ha scritto:
Apollo0117 ha scritto:AirGek ha parlato di "resistenza di forma" che sinceramente non ho mai sentito, ma per le caratteristiche che ha descritto credo sia quella che sono abituato a chiamare "resistenza indotta".
Si vede che non hai molto chiaro i vari tipi di resistenze. Quella che ti ho descritto io è la resistenza di forma, che tu non l'abbia mai sentita non implica che non esista. La resistenza indotta è quella che si genera a causa del maggiore downwash del flusso dorsale che va a generare una componente risultante orizzontale delle portanza che si oppone al moto.
Scusa per l'incomprensione, non intendevo dire che non esisteva, ma che non avendola mai sentita l'ho ricollegata alla cosa che più mi sebrava avvicinarsi...
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da AirGek »

Apollo0117 ha scritto:
AirGek ha scritto:
Apollo0117 ha scritto:AirGek ha parlato di "resistenza di forma" che sinceramente non ho mai sentito, ma per le caratteristiche che ha descritto credo sia quella che sono abituato a chiamare "resistenza indotta".
Si vede che non hai molto chiaro i vari tipi di resistenze. Quella che ti ho descritto io è la resistenza di forma, che tu non l'abbia mai sentita non implica che non esista. La resistenza indotta è quella che si genera a causa del maggiore downwash del flusso dorsale che va a generare una componente risultante orizzontale delle portanza che si oppone al moto.
Scusa per l'incomprensione, non intendevo dire che non esisteva, ma che non avendola mai sentita l'ho ricollegata alla cosa che più mi sebrava avvicinarsi...
Diciamo che potevo esprimermi meglio anch'io, comunque la resistenza indotta non c'entra nulla con quella di forma, cambia abitudine nel chiamarla. :wink:
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da IVWP »

Apollo0117 ha scritto:tutt' altro
Molto bene...cos'è allora?[/quote]

la resistenza di forma è la più intuitiva perché dipende semplicemente dalla sagoma del profilo: un profilo affusolato ha una minor resistenza rispetto a un profilo "grossolano"
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da Apollo0117 »

Diciamo che potevo esprimermi meglio anch'io, comunque la resistenza indotta non c'entra nulla con quella di forma, cambia abitudine nel chiamarla. :wink:[/quote]

...Solo che finchè non saprò cos'è la resistenza di forma non potrò capire la tua risposta...
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da Apollo0117 »

IVWP ha scritto:
Apollo0117 ha scritto:tutt' altro
Molto bene...cos'è allora?
la resistenza di forma è la più intuitiva perché dipende semplicemente dalla sagoma del profilo: un profilo affusolato ha una minor resistenza rispetto a un profilo "grossolano"[/quote]


Ok, chiaro...però sono andato su wikipedia, dove ho trovato scritto ciò che riporto letteralmente:
"I corpi aerodinamici invece sono per definizione quei corpi che non sono soggetti a resistenza di forma, come i profili alari e le ali in genere."
Qualcosa non torna...
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da IVWP »

Apollo0117 ha scritto: ...Solo che finchè non saprò cos'è la resistenza di forma non potrò capire la tua risposta...
IVWP ha scritto: la resistenza di forma è la più intuitiva perché dipende semplicemente dalla sagoma del profilo: un profilo affusolato ha una minor resistenza rispetto a un profilo "grossolano"
non è una spiegazione troppo semplicistica, è il concetto ad essere semplice: la resistenza di forma è provocata dalla deviazione che la particella d' aria deve compiere per aggirare il corpo

wiki è soggetta ad imprecisioni: anche se un corpo aerodinamico è pensato per avere una penetrabilità maggiore nel fluido non è immune dal generare questo tipo di resistenza
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da 87Nemesis87 »

Apollo0117 ha scritto:

Ok, chiaro...però sono andato su wikipedia, dove ho trovato scritto ciò che riporto letteralmente:
"I corpi aerodinamici invece sono per definizione quei corpi che non sono soggetti a resistenza di forma, come i profili alari e le ali in genere."
Qualcosa non torna...
wikipedia và sempre presa con le pinze...non è che i corpi aerodinamici non hanno resistenza di forma...per non avere resistenza di forma a livello teorico dovremmo avere una lastra piana parallela al flusso e di spessore nullo.
Qualunque corpo in un fluido in movimento genera resistenza di forma, ma più il corpo è aerodinamico e meno vi è questa componente della resistenza, ma ci stà sempre.

Apollo0117 ha scritto:quest'ultimo...il distacco può avvenire sia dl bordo d'attacco dell'ala sia dal bordo di uscita(USCITA???) (quest'ultimo è più pericoloso in quanto è meno progressivo e genera una resistenza di scia notevolmente maggiore)". In pratica lo stallo è un'esasperazione dello strato limite turbolento, o non ho ancora capito nulla?

bordo di uscita è praticamente la parte terminale del profilo di una sezione alare (quella dove ci stanno i Flap e gli alettoni per intenderci...la coda dell'ala :wink: )...hai detto bene tranne per una cosa...lo stallo si può vedere come una esasperazione dello strato limite, ma non quello turbolento...ma quello laminare...
...lo stallo si verifica proprio perchè lo strato limite passa da laminare a turbolento.
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da AirGek »

Apollo0117 ha scritto: ...Solo che finchè non saprò cos'è la resistenza di forma non potrò capire la tua risposta...

Immagina un profilo dove lo strato limite scorre aderente al dorso. Ora aumentiamo l'angolo d'attacco, il flusso man mano si stacca dal profilo generando una scia turbolenta. Questa scia turbolenta E' la causa della resistenza di forma (scia presente anche ad angoli d'attacco normali). Cosa avviene durante lo stallo, la portanza scompare e la resistenza aumenta enormemente, quale resistenza? Quella di forma perchè si generano enormi scie turbolenti. Detto in soldoni la resistenza di forma si manifesta quando il flusso d'aria che investe il corpo si stacca da esso.
1.jpg
Come puoi vedere un corpo tanto più è affusolato tanto più viene ritardato il distacco del flusso d'aria quindi l'intensità della resistenza di forma.
2.jpg
Dai un'occhiata qua

87Nemesis87 ha scritto: ...lo stallo si verifica proprio perchè lo strato limite passa da laminare a turbolento.
Detto cosi non è corretto, lo stallo si verifica quando il punto di transizione in cui lo strato limite passa da laminare a turbolento si sposta eccessivamente in avanti e causa il distacco del flusso stesso dal dorso alare. Vi è sempre un punto in cui lo strato limite diventa da laminare a turbolento, minore è l'angolo d'attacco più questo punto si trova verso il bordo d'uscita.


P.S: molla wiki, ci può scrivere pure mio nonno.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da 87Nemesis87 »

AirGek ha scritto:
Detto cosi non è corretto, lo stallo si verifica quando il punto di transizione in cui lo strato limite passa da laminare a turbolento si sposta eccessivamente in avanti e causa il distacco del flusso stesso dal dorso alare. Vi è sempre un punto in cui lo strato limite diventa da laminare a turbolento, minore è l'angolo d'attacco più questo punto si trova verso il bordo d'uscita.


P.S: molla wiki, ci può scrivere pure mio nonno.
hai ragione mi sono espresso male :wink:
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da Apollo0117 »

lo stallo si verifica quando il punto di transizione in cui lo strato limite passa da laminare a turbolento si sposta eccessivamente in avanti e causa il distacco del flusso stesso dal dorso alare. Vi è sempre un punto in cui lo strato limite diventa da laminare a turbolento, minore è l'angolo d'attacco più questo punto si trova verso il bordo d'uscita.


P.S: molla wiki, ci può scrivere pure mio nonno.[/quote]


Perfetto grazie a tutti per i chiarimenti...a questo punto mi manca solo un particolare: lo stallo si ha se il punto di transizione si ha troppo decentrato verso il borso di uscita (o di attacco? Era questo che avevo sottolineato nel messaggio di 87nemesis87, non capisco se si riferisse realmente al bordo di uscita o se fosse un errore di battitura, so cos'è sia il bordo di attacco sia quello di uscita, non ho ancora condotto studi molto approfonditi, ma per questo bastano...), quindi in generale lungo l'ala si ha la transizione, seppur ritardata, o si mantiene lo strato limite laminare?
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da AirGek »

Apollo0117 ha scritto: Perfetto grazie a tutti per i chiarimenti...a questo punto mi manca solo un particolare: lo stallo si ha se il punto di transizione si ha troppo decentrato verso il borso di uscita (o di attacco? Era questo che avevo sottolineato nel messaggio di 87nemesis87, non capisco se si riferisse realmente al bordo di uscita o se fosse un errore di battitura, so cos'è sia il bordo di attacco sia quello di uscita, non ho ancora condotto studi molto approfonditi, ma per questo bastano...), quindi in generale lungo l'ala si ha la transizione, seppur ritardata, o si mantiene lo strato limite laminare?
Hai visto il video che ti ho linkato? Che succede? Il punto di separazione che si trova inizialmente sul bordo d'uscita quando il profilo ha angolo d'attacco 0 (è un profilo simmetrico quindi se si trova parallelo al flusso d'aria non genera portanza) si sposta verso il bordo d'attacco man mano che aumenta l'angolo d'attacco fino a causare la separazione dello strato limite (nel video accade al nono secondo). Quando hai la separazione e quelle grosse scie vorticose allora hai lo stallo. Se guardi con attenzione noterai che dal bordo d'uscita il flusso tende a risalire verso il bordo d'attacco, accade anche questo.
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da Apollo0117 »

AirGek ha scritto:
Apollo0117 ha scritto: Perfetto grazie a tutti per i chiarimenti...a questo punto mi manca solo un particolare: lo stallo si ha se il punto di transizione si ha troppo decentrato verso il borso di uscita (o di attacco? Era questo che avevo sottolineato nel messaggio di 87nemesis87, non capisco se si riferisse realmente al bordo di uscita o se fosse un errore di battitura, so cos'è sia il bordo di attacco sia quello di uscita, non ho ancora condotto studi molto approfonditi, ma per questo bastano...), quindi in generale lungo l'ala si ha la transizione, seppur ritardata, o si mantiene lo strato limite laminare?
Hai visto il video che ti ho linkato? Che succede? Il punto di separazione che si trova inizialmente sul bordo d'uscita quando il profilo ha angolo d'attacco 0 (è un profilo simmetrico quindi se si trova parallelo al flusso d'aria non genera portanza) si sposta verso il bordo d'attacco man mano che aumenta l'angolo d'attacco fino a causare la separazione dello strato limite (nel video accade al nono secondo). Quando hai la separazione e quelle grosse scie vorticose allora hai lo stallo. Se guardi con attenzione noterai che dal bordo d'uscita il flusso tende a risalire verso il bordo d'attacco, accade anche questo.
ok grazie, non avevo potuto vedere il video perchè sono ancora in vacanza e il computer qui ha una connessione a 56K...
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da 87Nemesis87 »

Apollo0117 ha scritto: Perfetto grazie a tutti per i chiarimenti...a questo punto mi manca solo un particolare: lo stallo si ha se il punto di transizione si ha troppo decentrato verso il borso di uscita (o di attacco? Era questo che avevo sottolineato nel messaggio di 87nemesis87, non capisco se si riferisse realmente al bordo di uscita o se fosse un errore di battitura, so cos'è sia il bordo di attacco sia quello di uscita, non ho ancora condotto studi molto approfonditi, ma per questo bastano...), quindi in generale lungo l'ala si ha la transizione, seppur ritardata, o si mantiene lo strato limite laminare?
lo stallo si può verificare sia dal bordo di attacco sia dal bordo di uscita.
...nel video si vede chiaramente uno stallo da bordo di uscita...il moto comincia a diventare turbolento e instabile dal bordo di uscita cominciando a "staccare" lo strato limite risalendo verso il bordo di attacco.

può avvenire anche il contrario...cioè parte dal bordo di attacco e procede verso il bordo di uscita...dipende dal tipo di profilo alare.
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da AirGek »

87Nemesis87 ha scritto: può avvenire anche il contrario...cioè parte dal bordo di attacco e procede verso il bordo di uscita...dipende dal tipo di profilo alare.
Su che profilo alare avviene questa inversione?
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da 87Nemesis87 »

AirGek ha scritto:
87Nemesis87 ha scritto: può avvenire anche il contrario...cioè parte dal bordo di attacco e procede verso il bordo di uscita...dipende dal tipo di profilo alare.
Su che profilo alare avviene questa inversione?
mi sembra fossero i profili laminari.
...dalle dispense di meccanica del volo:
Se da un lato il profilo laminare è particolarmente efficiente nella sacca di
laminarità, al di fuori presenta coefficienti di resistenza mediamente più elevati
rispetto ai profili convenzionali e un minore coefficiente di portanza massimo.
Le caratteristiche di stallo sono mediamente peggiori di quelle dei profili normali
poichè in corrispondenza dell'angolo di incidenza critico il coefficiente di
portanza subisce una repentina diminuzione.


lo stallo del bordo di attacco è molto più pericoloso poichè mentre quello da bordo di uscita è graduale e avviene con una sorta di "avvertimento" progressivo, quello di bordo di attacco è repentino e immediato e compromette drasticamente le prestazioni di un'ala....mi ricordo che anche il prof di aerodinamica ne aeva parlato...se riesco a trovare il libro mi rivedo la parte dello stallo e ti faccio sapere :wink:
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da AirGek »

Grazie :)
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da vihai »

AirGek ha scritto: P.S: molla wiki, ci può scrivere pure mio nonno.
Già, peccato che questo non implica necessariamente che la qualità complessiva sia inferiore ad un'enciclopedia classica anzi, è già stato dimostrato il contrario (vedi confronto con E. Britannica).

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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da vihai »

Apollo0117 ha scritto:lo stallo si verifica quando il punto di transizione in cui lo strato limite passa da laminare a turbolento si sposta eccessivamente in avanti e causa il distacco del flusso stesso dal dorso alare.
Mi sa che confondi la causa con l'effetto. Lo strato limite diventa turbolento a causa del fatto che si avvicina lo stallo. Infatti puoi fare l'opposto e ritardare lo stallo forzando lo strato limite a diventare turbolento con dei turbolatori. L'efficienza dell'ala ne risente ma può lavorare ad angoli di incidenza superiori.

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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da vihai »

87Nemesis87 ha scritto: lo stallo del bordo di attacco è molto più pericoloso poichè mentre quello da bordo di uscita è graduale e avviene con una sorta di "avvertimento" progressivo, quello di bordo di attacco è repentino e immediato e compromette drasticamente le prestazioni di un'ala....
È vero, ma ti segnalo che i profili moderni degli alianti, pur essendo laminari, hanno caratteristiche di stallo comunque molto benigne.
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da 87Nemesis87 »

vihai ha scritto:
87Nemesis87 ha scritto: lo stallo del bordo di attacco è molto più pericoloso poichè mentre quello da bordo di uscita è graduale e avviene con una sorta di "avvertimento" progressivo, quello di bordo di attacco è repentino e immediato e compromette drasticamente le prestazioni di un'ala....
È vero, ma ti segnalo che i profili moderni degli alianti, pur essendo laminari, hanno caratteristiche di stallo comunque molto benigne.
ah! grazie ^___^ non lo sapevo....il libro su cui ho studiato era abbastanza vecchiotto, forse è rimasto indietro coi tempi....meglio così :mrgreen:
...grazie per l'aggiornamento
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da vihai »

87Nemesis87 ha scritto: ah! grazie ^___^ non lo sapevo....il libro su cui ho studiato era abbastanza vecchiotto, forse è rimasto indietro coi tempi....meglio così :mrgreen:
...grazie per l'aggiornamento
Mai provati con mano, ma nella ricerca delle prestazioni, mi raccontavano che alcuni modelli di alianti tra i primi legno e tela e quelli "moderno" fossero delle brutte bestie in quanto avevano uno stallo violento e repentino.

Ciao,
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da eagleone1947 »

ok ! rimembranze di aereotecnica:
PER QUANDO RIGUARDA LE RESISTENZE
senza scomodare moto vorticoso o teorie varie semplificherei in questo modo.
la resistenza di un profilo e data dalla sommatoria di resistenza di forma ,resistenza indotta ,e tralascerei le resistenze dovute a un regime supersonico per il momento.

1) resistenza di forma e' dovuta alla perdita di energia cinetica delle particelle fluide in seno ad un fluido reale
a causa dell'atrito che si crea tra i filetti fluidi nello strato limite, per cui queste non riescono a completare il recupero
di pressione a poppa del profilo staccandosi da esso e creando una scia di "depressione" la quale si trascina dietro dell'aria creando la resistenza (vedi poppa fluida ) di solito si cerca di eliminarla allungando il profilo ,o insuflando aria aumentando l'energia cinetica delle particelle

2) resistenza indotta e dovuta al fatto che l'ala non e' infinita per cui all'estremita si crea un vorticoso dovuto alla differenza di pressione tra dorso e ventre dell'ala .
questo crea i vortici a staffa all'estremita alare ( e in aria particolarmente umida creano quelle scie visibili al passaggio di un velivolo) creando una resistenza che come dice la parola viene indotta dai fenomeni che creano la portanza e quindi sono correlati.
eagleone1947
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da eagleone1947 »

PER QUANTO CONCERNE LO STALLO

Esistono per quanto mi ricordo due tipi di stallo:

1) stallo x bolla lunga:
questo avviene normalmente su di un profilo e e' dovuto appunto alla mancanza di energia cinetica delle particelle
fluide che ad un certo punto si staccano dal profilo creando la scia . il punto di distacco dei filetti avviene con
l'aumentare dell'incidenza aerodinamica sempre piu' a monte del dorso quindi compromettendone la portanza.
questo stallo e discretamente gestibile

2) stallo per bolla corta:
avviene nei pressi del bordo d'entrata a causa della curva che sono costretti a fare i filetti creano una bolla di
di depressione che regge fino a quando i filetti hanno abbastanza energia da recuperare il profilo .
si ha lo stallo quando la bolla esplode e compromette tutto il vorticoso sul profilo con una repentina quasi
istantanea di portanza ,da qui si evince che questo tipo di stallo e' pericolosissimo e poco gestibile.

sperando che le mie reminescenze siano ancora (dopo piu' di vent'anni che non le rivedo) attendibili , di essere stato esaustivo e semplice nel riportarle vi ringrazio di averle lette
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87Nemesis87
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Re: Strato limite turbolento e stallo.

Messaggio da 87Nemesis87 »

AirGek ha scritto:Grazie :)
scusate se riapro quest'argomento, ma avevo promesso che non appena avrei ritrovato il libro di aerodinamica avrei scritto informazioni riguardanti lo stallo di bordo d'attacco...eccole qui: :mrgreen:

per completezza metterò a questo punto tutte le informazioni che ho trovato sullo stallo:

"Stallo del bordo d’attacco"

Lo stallo del bordo d’attacco è caratteristico dei profili che presentano uno
spessore compreso tra il 9% ed il 12% della corda. In genere in questi profili
si ha una brusca separazione del flusso molto vicino al bordo d’attacco. La
separazione dello strato limite laminare si può avere molto prima del raggiungimento
della condizione di massima portanza e molto prima che si verifichi la
transizione in strato limite turbolento. Fino ad un certo angolo di incidenza
si ha il riattacco, molto velocemente, del flusso sulla superficie, creando così
una regione di flusso separato che viene generalmente indicata come “bolla
di separazione laminare”. A valle della bolla di separazione si ha nuovamente
la transizione dello strato limite da laminare a turbolento. La distribuzione
di pressione risente della bolla di separazione solo localmente ed in genere
non influenza in maniera importante la distribuzione di pressione del profilo
essendo le dimensioni della bolla molto piccole rispetto alla corda. Aumentando
l’angolo di incidenza la bolla di separazione si sposta nelle regioni del
profilo caratterizzate da una curvatura più accentuata, finchè ad un certo
angolo d’attacco lo strato limite turbolento non riesce più a riattaccarsi sulla
superficie e quindi si ha l’esplosione della bolla, con il flusso completamente
separato che ricopre completamente il dorso del profilo. A questo punto si ha
una brusca riduzione del picco del coefficiente di pressione sul dorso che tende
a ridistribuirsi su tutta la corda in una forma più appiattita caratteristica del
flusso completamente separato. Tutto ciò comporta una brusca riduzione
del coefficiente di portanza ed un importante aumento del coefficiente di momento
cmc=4 . Lo stallo del bordo d’attacco, per queste sue caratteristiche, è
il tipo di stallo che generalmente viene considerato come il peggiore


"Stallo del bordo d’uscita"

Questo tipo di stallo è caratteristico della maggior parte dei profili che presentano
uno spessore massimo relativo del 15% della corda o superiore. Il flusso,
anche ad alti angoli d’attacco, è caratterizzato da un progressivo ispessimento
dello strato limite turbolento sul dorso del profilo. Intorno ai 10 gradi di
incidenza generalmente si ha la separazione del flusso in una posizione molto
prossima al bordo di uscita, per poi risalire verso il bordo d’attacco all’aumentare
dell’angolo d’incidenza. A ciò segue una riduzione della pendenza della
retta di portanza, sebbene inizialmente il contributo alla portanza generato
dalla regione vicino al bordo d’entrata sia predominante, per cui la portanza
continua ancora a crescere. In genere la portanza continua a crescere finchè
il punto di separazione risalendo non raggiunge la posizione posta intorno
alla metà della corda. Raggiunto il massimo valore della portanza (che in genere
si aggira intorno a 1.5), il punto di separazione continua a risalire
in maniera analoga a quanto facesse prima dello stallo, per cui la portanza
non presenta una brusca caduta ma piuttosto una graduale riduzione. Anche
il coefficiente di momento rispetto ad 1=4 di corda presenta delle variazioni
abbastanza modeste

"Stallo nei profili sottili"

Nei profili molto sottili, quindi con spessori che al massimo arrivano al 6%, e
con il bordo d’entrata arrotondato, generalmente si ha la formazione di una
bolla di separazione ad angoli d’attacco molto piccoli. Ad un certo angolo
d’incidenza critico la bolla di separazione si rompe ma il flusso si riattacca
più a valle formando una bolla di separazione che assume una forma più
allungata, comportando una modesta variazione della pendenza della retta
di portanza. Aumentando l’angolo d’attacco il punto di riattacco si sposta
verso il bordo d’uscita, fino a raggiungerlo ad un certo angolo d’incidenza.
In quest’ultima condizione, ossia con il dorso del profilo completamente occupato
dalla bolla di separazione, si ha il raggiungimento del massimo valore
di portanza. La curva di portanza è caratterizzata da un picco arrotondato,
mentre il coefficiente di momento di beccheggio presenta una forte variazione.
Il picco di depressione sul dorso si riduce, con la comparsa della bolla
di separazione allungata, finchè la distribuzione di pressione sul profilo non
assume una forma più appiattita

alcune immagini:

Stallo del bordo d.doc
buona lettura!! ^_____^ , spero possa esservi utile
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...finalmente laureato!!!

...ATPL: Completato!!
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