Blohm Und Voss 40, l'aliante da caccia!

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galland
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Blohm Und Voss 40, l'aliante da caccia!

Messaggio da galland »

La storia dell'aviazione è fatta anche di macchine cadute nell'oblio, rimaste allo stato di prorotipo o riprodotte in un minimo numero d'esemplari. Questo singolarissimo caccia rappresenta un contributo al tentativo di arginare le sempre più massicce incursioni di bombardieri quadrimotori sulla Germania. Esso, però, ci ricorda anche il breve ma fecondo periodo degli alianti militari il cui impiego coprì appena il lustro dal 1940 al 45.

CARATTERISTICHE
apertura alare: m.7,90
lunghezza totale: m.5,70
altezza totale: m.1,64
superficie alare: mq.8,70
peso a vuoto: kg.835
peso a carico massimo: kg.950
Velocità massima in picchiata: 900 km/h
velocità massima del Bf 109 G trainante un Bv 40: 550 km/h a 6.000 m.; trainante due Bv 40 500 km/h a 6.000 m.
salita: a 7.000 m. con un Bv 40, 12 minuti; con due Bv 40 16,8 minuti
armamento: due cannoni MK.108 da 30 mm. con 35 colpi ciascuno
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Le tre viste fondamentali del BV 40, sotto vista frontale di un Focke-Wulf FW 190 F8 al fine di raffronto delle differenti sezioni della fusoliera.

L'«aliante da caccia» Blohm & Voss BV 40 fu ideato appositamente per intercettare le formazioni di bombardieri pesanti diurni della USAAF. L'esperienza operativa maturata indicava che la sezione frontale di un Fw 190 da caccia a motore stellare, di circa 1,60 mq, costituiva un bersaglio facilmente centrabile da un tiratore medio posto ad un migliaio di metri di distanza. La sezione frontale poteva essere drasticamente ridotta solo eliminando il motore, ed il «caccia-aliante», un piccolo aliante corazzato, con armamento pesante, costruito per lo più con materiali non strategici e rimorchiato ad una quota di attacco da un caccia di tipo tradizionale, offriva un bersaglio talmente piccolo in un attacco frontale, che sarebbe stato virtualmente invisibile ai mitraglieri del bombardiere fino al momento in cui esso apriva il fuoco con i suoi cannoni da 30 mm.
Progettato dal dott. Richard Vogt, il BV40 fu prescelto dal R.L.M. nell'autunno del 1943.
Caratteristica peculiare ne era la semplicità in quanto poteva essere costruito da carpentieri, falegnami, costruttori di serrature e saldatori che non avevano alcuna precedente esperienza nella costruzione di velivoli. Il pilota si appoggiava su un banco imbottito ed era ottimamente protetto in quanto l'intero abitacolo corazzato era costituito da lamiere metalliche saldate il cui spessore variava dai 5 ai 20 mm. La parte centrale della fusoliera era di metallo; la parte poppiera, le superfici alari e quelle di coda erano in legno. Per il decollo si utilizzava un semplice carrello a due ruote sganciato non appena l'aereo lasciava il suolo mentre l'atterraggio veniva effettuato su un pattino semi-retrattile. La corazzatura raggiungeva circa il 26% del peso del velivolo e si prevedeva che il BV40 venisse rimorchiato in quota da un caccia Bf 109G, lo sgancio avveniva fra i
250 e i 700 m. al di sopra della formazione di bombardieri e l'attacco frontale al bombardiere prescelto doveva essere portato con un angolo di picchiata di 20°; secondo il progetto originale, dopo l'attacco iniziale con cannoni, il pilota del BV40 diveva scegliere un altro bombardiere e attaccarlo con un dispositivo noto come «Gert Schlinge» un cavo metallico attaccato all'aliante e portante una piccola carica esplosiva; l'idea fu comunque abbandonata in quanto l'installazione del cavo avrebbe comportato l'abolizione di uno dei cannoni da 30 mm.
Furono ordinati 19 prototipi (da V 1 a V 19) e 200 BV40 di produzione; il BV40 V1 effettuò il suo primo volo alla fine del maggio 1944 rimorchiato da un Bf 110. Apportate le modifiche, un secondo volo di prova fu effettuato il 2 giugno 1944 sul campo di volo di Wenzendorf, ma il pilota perse il controllo e il velivolo si fracassò al suolo. Il secondo prototipo, il BV40 V2, volò il 5 giugno; il terzo prototipo fu sottoposto alle prove di fatica e altri quattro prototipi portarono avanti le prove di collaudo fin quando nell'autunno del 1944 il progetto non venne abbandonato.
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    Re: Blohm Und Voss 40, l'aliante da caccia!

    Messaggio da Almost Blue »

    Mai sentito.
    Di sicuro è originale, ma mi sa di pazzia: come si fà ad andare in guerra senza motore? Chi erano i piloti? Tutti candidati alla forca o alla ghigliottina in qualche carcere militare?
    Sarei stato curioso di sentire quello che poteva dire alla radio (se c'era) il pilota dell'aereo trainante: "Addio eroi dei cieli che ci precedete nel walhalla! Ci occuperemo noi delle vostre mogli e fidanzate, nulla in Germania è lasciato al caso. In nome del Fuhrer" Heil!".
    Quanti passaggi può fare un aliante? E con che vento? E quando rallenta e "cade" che manovre può fare quando i piloti dei caccia nemici gli saltano addosso offesissimi perchè dei semplici alianti hanno attaccato i loro bombardieri?
    I B-17 se ne stavano a novemila, diecimila metri. Un aliante ci arriva? In quanto tempo? E con il pilota che respira o è congelato?
    Due Mk-108 che sparano non bastano a fermarlo per aria con il loro rinculo?
    La fusoliera triangolare, stretta e a bassa sezione frontale e corazzata mi ricorda invece l' Hs-129.
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    Re: Blohm Und Voss 40, l'aliante da caccia!

    Messaggio da richelieu »

    Kamikaze ..... european style .....
    ..... erano le armi della disperazione ..... e, aspettando l'immancabile vittoria finale, "quello" ci credeva ..... e ci sperava .....
    Erano armi come quest'altra .....



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    :shock:
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    Re: Blohm Und Voss 40, l'aliante da caccia!

    Messaggio da galland »

    Per comprendere la "filosofia" di un tal genere d'arma bisogna tenere presente come il disarmo imposto dal trattato di Versailles si sia ripercosso sull'aeronautica militare tedesca in vari modi:
    - Lo spostamento di complessi industriali o centri sperimentali all'estero (Fokker in Olanda, centri sperimentali in URSS).
    - La trasformazione di aerei civili in militari (He111, Do17).
    - Un "salto" più deciso dal biplano a carrello fisso al monoplano a carrello retrattile (in pratica il disarmo fu un vantaggio, nessun retaggio di vecchi velivoli si passa direttamente al "nuovo").
    - E, ultimo ma non ultimo, uno sviluppo dell'aliantismo per mantenere vivo l'interesse delle giovani generazioni e continuare l'allenamento dei piloti. Non dimentichiamo - peraltro - come il Me.163 Komet abbia compiuto i primi voli come aliante e che, comunque,l'atterraggio avveniva senza motore, planando.

    in effetti anche noi italiani abbiamo avuto progetti poco ortodossi come questo di cui metto il link dal mio blog:

    http://quando-gli-aerei-avevano-l-elica ... 62070.html
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      Re: Blohm Und Voss 40, l'aliante da caccia!

      Messaggio da Almost Blue »

      galland ha scritto: ...E, ultimo ma non ultimo, uno sviluppo dell'aliantismo per mantenere vivo l'interesse delle giovani generazioni e continuare l'allenamento dei piloti. Non dimentichiamo - peraltro - come il Me.163 Komet abbia compiuto i primi voli come aliante e che, comunque,l'atterraggio avveniva senza motore, planando.
      Ad averne di gente che pensi e attui lo "...sviluppo dell'aliantismo per mantenere vivo l'interesse delle giovani generazioni e continuare l'allenamento dei piloti". Io non sarei andato più a scuola. Anzi non sarei più andato da nessun'altra parte. Ditemi quello che vi pare dei regimi totalitari, ma ste cose le facevano sul serio.
      Certo, poi si passava dall'aliante al Me-109 e da quello alla tomba, ma, per chi vuole, questa seconda parte potrebbe anche essere messa come facoltativa.
      Mettere armi su un aliante mi fa uno effetto strano, è un po' come mettere una carica in testa a un delfino o un cane e usarli come siluro: sono cose che non si fanno.
      E poi ha ragione Richelieu: è roba da disperati ultimo stadio.
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      Re: Blohm Und Voss 40, l'aliante da caccia!

      Messaggio da richelieu »

      Almost Blue ha scritto:
      ..... è roba da disperati ultimo stadio .....
      E la disperazione "all'ultimo stadio", unita ad una massiccia dose di fanatismo, aveva portato anche a questo .....




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      ..... ma sono, purtroppo, immagini tragicamente assai note .....

      :cry:
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      Re: Blohm Und Voss 40, l'aliante da caccia!

      Messaggio da thranduil »

      ...ma che a maggior ragione è bene non dimenticare! :cry:

      un ragionamento che bisogna fare a proposito di questi mezzi "disperati" - e dei kamikaze giapponesi - è però che, nella situazione del rapporto di forze tra asse ed alleati del biennio '44-'45 qualsiasi azione aerea aveva buone probabilità di essere suicida.

      come bene spiegava il post di galland, il motivo principale di questo bizzarro parto dell'ingegneria tedesca era l'altissimo rateo di perdite degli intercettori causato, più che dalla caccia alleata di scorta, dallo spaventoso volume di fuoco di un box di b17.

      a quel punto, secondo gli acuti strateghi nazi, meglio far crepare il pilota dopo l'attacco ai bombardieri per mano dei caccia piuttosto che prima, per mano dei mitraglieri!

      in giappone il ragionamento che stava alla base del fenomeno dei kamikaze era più o meno lo stesso: un attacco aereo ad una task force americana implicava un buon 90% di probabilità di non rientrare alla base, quindi se si doveva quasi sicuramente sacrificare la vita sarebbe stato meglio farlo in azioni esplicitamente suicide, che almeno avevano il pregio di massimizzare il danno all'avversario.

      ovvio che il buon senso dice che in queste condizioni una bella resa incondizionata è la soluzione meno dolorosa, ma l'impressione è che il buon senso fosse merce rara da quelle parti ed in quei tempi.
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      Re: Blohm Und Voss 40, l'aliante da caccia!

      Messaggio da Ashaman »

      Beh, anche solo come concetto astratto un aliante da caccia è strano, e personalmente non ci salirei manco morto. Meglio rischiare la possibilità concreta ma distante di saltare in aria al decollo su un ME163 che la certezza assoluta di non rientrare su un aliante. Sono, come già detto da altri in questo thread e anche altrove, armi della disperazione, come anche l'attacco quasi-suicida del Sondekommando Elbe: http://en.wikipedia.org/wiki/Sonderkommando_Elbe o anche: http://imansolas.freeservers.com/Angelo ... glish.html
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      Re: Blohm Und Voss 40, l'aliante da caccia!

      Messaggio da libelle »

      Ashaman ha scritto:Beh, anche solo come concetto astratto un aliante da caccia è strano, e personalmente non ci salirei manco morto. Meglio rischiare la possibilità concreta ma distante di saltare in aria al decollo su un ME163 che la certezza assoluta di non rientrare su un aliante. Sono, come già detto da altri in questo thread e anche altrove, armi della disperazione, come anche l'attacco quasi-suicida del Sondekommando Elbe: http://en.wikipedia.org/wiki/Sonderkommando_Elbe o anche: http://imansolas.freeservers.com/Angelo ... glish.html
      Ma il Me163 era in parte un aliante....
      Decollava come un aereo a motore, ma atterrava come un aliante dal momento che il propellente per alimentare il suo motore a razzo non poteva certo coprire l'intero svolgimento della missione. Il motore a razzo serviva solo per far decollare l'aereo e portarlo in pochissimi minuti alla quota operativa per intercettare le formazioni di bombardieri, poi si spegneva inesorabilmente.
      Non ci vedo molta differenza: con il Me163 si decollava a bordo di un missile con le ali, con il rischio di fare il botto e si rientrava sempre e comunque con un aliante, magari inseguito dai P51 che amavano sempre fare il tiro al piccione con questi aerei praticamente indifesi che come quaglie tentavano di rientrare planando alla base di partenza.
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      Re: Blohm Und Voss 40, l'aliante da caccia!

      Messaggio da Ashaman »

      libelle ha scritto: Ma il Me163 era in parte un aliante....
      Decollava come un aereo a motore, ma atterrava come un aliante dal momento che il propellente per alimentare il suo motore a razzo non poteva certo coprire l'intero svolgimento della missione. Il motore a razzo serviva solo per far decollare l'aereo e portarlo in pochissimi minuti alla quota operativa per intercettare le formazioni di bombardieri, poi si spegneva inesorabilmente.
      Non ci vedo molta differenza: con il Me163 si decollava a bordo di un missile con le ali, con il rischio di fare il botto e si rientrava sempre e comunque con un aliante, magari inseguito dai P51 che amavano sempre fare il tiro al piccione con questi aerei praticamente indifesi che come quaglie tentavano di rientrare planando alla base di partenza.
      Guarda che la differenza c'è. Si d'accordo il 163 era nato come aliante. Si d'accordo il 163 aveva 8 minuti di autonomia e atterrava come un aliante... MA... mentre il motore andava non gli stava dietro neanche il 262. Un pilota di 163 dimostrò a suo tempo l'attitudine di questo aereo anche alla superiorità aerea abbattendo un Mosquito. D'accordo che atterrava come un aliante ed era il momento in cui era più vulnerabile, ma lo stesso capitava al 262 e anche ad eventuali Me109 o FW190 che non avessero più carburante in atterraggio.

      Sia ben chiaro che avendo la possibilità di scegliere io non salirei nemmeno su un 262 o un 109 o un 190, perché a me dei crucchi non è che interessi tanto oggi, figurati all'epoca, ma se messo alle strette e ti mettevano davanti alla scelta, "che vuoi pilotare" un 163, un aliante del tipo descritto sopra e con unica terza alternativa un plotone d'esecuzione, l'aliante da caccia che veniva portato in quota da un altro aereo a me sembra una boiata catastrofica che solo i giapponesi, all'epoca, avrebbero potuto mettere in opera sul serio. Molto meglio secondo me rischiare la possibilità di esplodere con tutto l'aereo in decollo che la certezza di essere ridotto un colabrodo da sciami di P51, P47 e P38, e mica solo in atterraggio, ma anche e soprattutto mentre stai cercando di volarci col coso. Perché i Mustang, i Thunderbolt e i Lightning non dovevano nemmeno aspettare che tu ti mettessi in posizione [di atterraggio] per mettertelo a quel servizio, se volavi in quel teatro bellico in un aliante senza motore.
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      Re: Blohm Und Voss 40, l'aliante da caccia!

      Messaggio da Almost Blue »

      E infatti non se ne fece nulla.
      Gli stessi jets mitici, come il Me-262, avevano poi tra i vari difetti anche quello di necessitare di lunghe piste in cemento, visibilissime da parte dei ricognitori e dei cacciabombardieri nemici, che puntualmente le attaccavano. Questo costringeva la Luftwaffe a togliere dal fronte caccia "normali" per dedicarli solo alla difesa delle piste dei jets. (Anche se i tedeschi ricorsero poi a ogni possibile mezzo di mimetizzazione: coperture in zolle di terra e erba preconfezionate, piste in mezzo a intricate foreste coperte da reti o in ex-gallerie ferroviarie, grotte per gli hangar, alberi per torri di controllo, ecc... Tutta roba da disperati).
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