Odi et amo

La fobia del volo: dubbi comuni, cause, soluzioni.
Vincere la Paura di Volare con MD80.it

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Cipan
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Odi et amo

Messaggio da Cipan »

Gentile Staff, cari utenti,

mi presento: ho 25 anni, vivo a Roma, figlia unica di una madre ansiosa e perfezionista e di un padre sereno e imperturbabile. Grazie alla loro mentalità aperta - e ai loro continui stimoli - ho sempre viaggiato molto: primo volo nazionale, un AZ Roma-Bari per raggiungere i parenti al mare, alla tenera età di 3 anni; primo intercontinentale, Roma-New York con Delta, a 13. Nel mezzo, diversi voli nazionali e alcuni medio raggio (Costa Azzurra, Tunisia, Malta, Inghilterra).

Tutti, indistintamente, affrontati (anzi, come spesso viene ripetuto più correttamente nel forum, fruiti) senza alcuna paura, timore, preoccupazione. Nemmeno rispetto alle "novità" come la maggior durata del viaggio, le eventuali turbolenze, le condizioni climatiche, il viaggiare di notte invece che di giorno. Senza nessun tipo di emozione negativa neppure durante quelle fasi che, solitamente, preoccupano i "fifoni" (come il decollo). Insomma, un approccio sereno, rilassato, felice. Finché ero bambina il tempo in aereo si passava colorando o giocando con piccoli gadget forniti dalle A/V (a quei tempi si volava solo con le compagnie di bandiera!); con l'aumentare dell'età, musica, film, chiacchiere...gli scossoni dell'aereo erano un piacevole diversivo, lo spettacolo meraviglioso dal finestrino (ovviamente, il mio posto preferito!) un piacere insuperabile, la noia durante i voli più lunghi non era neppure contemplata: l'aereo era pieno di novità, di modi curiosi per passare il tempo, un vero e proprio "mezzo per raggiungere il fine". Inutile dire che, crescendo, l'amore per i viaggi è aumentato esponenzialmente.

Dopo un'estate del 1999 passata interamente in aeroporto, grazie a uno splendido tour di quasi un mese delle capitali scandinave raggiunte sempre "via aria" (con la compagnia SAS), si arriva all'agosto del 2000. L'inizio del mio incubo, il viaggio che ha condizionato il resto della mia vita.

Si va, con un gruppo organizzato, a trascorrere tre settimane in Malesia: prima tappa Kuala Lumpur, con un volo diretto Malaysia Airlines (11? 12 ore?). Cinque giorni di turismo urbano, poi un volo interno fino a Kota Bharu e una barchetta per una delle splendide isole dell'arcipelago. Per provare a spiegare l'assoluta serenità con cui mi "imbarcavo" in questa traversata, dico solo che in aeroporto ho fatto incetta di libri, convinta di riuscire a finirne almeno un paio prima dell'atterraggio.

Di dormire in aereo non se ne parlava neanche a quei tempi, se non per qualche (scomodo) minuto. Forse avrei dovuto interpretare fin da allora questo rifiuto per il "relax totale" come indice di una piccola, impercettibile tensione che mi impediva di perdere il controllo della situazione: in treno, in pullman, in macchina, in traghetto ho sempre dormito senza problemi (posizioni impossibili - e conseguente male al collo - a parte!). Ma mi dicevo che era solo una questione di scomodità, di eccitazione per il viaggio, di mille altri fattori ma non certo di paura dell'aereo: io, che avevo viaggiato sempre più per aria che per terra, io, che conoscevo a memoria tutte le fasi, le procedure, le vibrazioni, io, che riconoscevo ogni singolo rumore...io che avevo sempre amato volare!

Bene: in volo sul Golfo Persico, in piena notte, il pilota avvisa "Stiamo per entrare in un'area di turbolenza, tornate ai vostri posti e allacciate le cinture di sicurezza". Io, abituata a non sganciarla mai, continuo a leggere il mio libro. L'aereo inizia a ballare per qualche minuto; poi gli scossoni aumentano, sempre di più. All'improvviso la situazione peggiora. Le turbolenze si fanno talmente forti che la gente comincia a urlare, i vani sopra le nostre teste si aprono, cadono alcuni oggetti. Piombo, in un attimo che a me sembra un'eternità, nel panico più totale. Lo schermo di fronte a me mi informa che stiamo perdendo quota. Forse si tratta solo di qualche metro, ma io sono certa che sia giunta la mia ora. Tanto per completare il quadretto, uno di quegli splendidi elementi che non mancano mai su ogni volo che si rispetti si premura di informarci che c'è "Il fuoco sull'ala! Il fuoco sull'ala!". Eccoci qui. La migliore delle scene da film apocalittico, tutta live and direct sul mio groppone.

Inutile dirlo, il fuoco sull'ala non c'è. Mio padre, reduce da un paio di bicchierini in aeroporto, si riprende solo per pochi istanti dal suo sonno beato (e a distanza di 10 anni, quando si riparla di questa storiaccia, insiste nel dire che non è successo proprio un bel niente). Il pilota, e anche questo è un dettaglio del tutto superfluo, riprende (ammesso che l'avesse mai perso!) il controllo dell'aereo. Il tutto, quant'è durato? Un minuto, cinque, dieci? Per me è impossibile dirlo con certezza; l'unica cosa che ho ben chiara è che quell'evento ha segnato la fine del mio amore per il volo.

Le cinque ore rimanenti prima dell'atterraggio le passo pietrificata. Il volo interno (credo della durata di un Roma-Milano) è uno strazio insopportabile. Al ritorno prego i miei genitori di lasciarmi prendere la Transiberiana e di venirmi a recuperare a Termini sotto Natale. Piango così tanto (e, evidentemente, così forte!) che una commessa del Duty Free del KLIA si prende pena, mi raggiunge e mi regala una piccola noce di legno con dentro una coccinella portafortuna. Il volo verso Roma è patetico: io seduta in mezzo ai miei genitori, tenendoli entrambi sottobraccio, ferma immobile mentre loro russano sfiniti. In 12 ore non faccio neanche una pipì. Decollo, crociera e atterraggio PERFETTI: il bestione ammortizza ogni minimo spostamento, neanche in bicicletta si va così lisci. Atterriamo a Fiumicino all'alba, io mi fiondo giù per la scaletta baciando per terra come il Papa. La piccola noce di legno, a forza di stringerla nella mano, mi è entrata sottopelle.

Lo giuro a me stessa: mai più! E invece no, perché a me viaggiare piace, a mia madre e mio padre anche, e l'estate dopo mi tocca seguirli di nuovo in Tunisia. Un incubo. E così via, con diversi altri voli forzati e vissuti malissimo.

Nel 2004 arrivano gli attacchi di panico, dovuti a una situazione "social-sentimentale" più che problematica. Un mio amico d'infanzia mi convince a prenotare un viaggione per la East Coast: New York, Boston, Orlando e Miami. Io accetto, rimandando l'angoscia (...pfff, mancano ancora 4 mesi!), ma ogni giorno che scorre è un passo verso il patibolo. Sono completamente scissa: amo gli Stati Uniti, ho l'opportunità di spararmi un viaggio stupendo, ma sono in piena fase attacchi di panico e devo affrontare un totale di 24 ore di volo in tre settimane. La notte prima di partire non chiudo occhio. Appena arrivati a Fiumicino inizio ad avere i conati. Poggio il sedere sull'aereo angosciata ma, ormai, rassegnata al mio tragico destino. Vai coi fiori di Bach! Degli ansiolitici ho paura, non ne prendo neppure per contrastare i picchi d'ansia. Il mio compagno di viaggio è in pace con Dio e con gli uomini. Lo vorrei prendere per un braccio, dargli due sberle e urlargli "Cos'è quell'espressione serena?!? Stiamo per morire! Non lo capisci? Non vedi quello, quello là nella fila accanto, che faccia da condannato a morte che ha?!?".

Negli States ci sono andata e sono tornata incolume. Certo, non vi nego che ho fatto una gran fatica a non perdere la concentrazione neanche un attimo: ovviamente, ero IO a tenere l'aereo per aria! Se mi fossi distratta avremmo sfiorato la catastrofe.

Ora non volo dall'agosto 2007. Roma-Charleroi e ritorno, con Ryanair. I voli li ho rimossi, ergo deduco che non deve essere successo nulla di traumatico.

Vi ho stremati con il racconto prolisso dei "pre"? Allora passiamo al tempo presente. Tra una settimana mi laureo, e il mio ragazzo ha pensato bene di regalarmi un biglietto Ryanair per Stansted. Partiamo il 22/03 e io non sto nella pelle dalla voglia di vedere Londra, dove non torno dal 1998. Peccato che c'è un volo di mezzo. Adesso, devo ammettere che leggere circa 500 thread di questo forum mi ha fatta sorridere non poco, mi ha tranquillizzata e mi ha fatto capire di non essere la sola ad avere le paure che ho. Mi sono stampata le "Quattro regole" e i tre "Voli del fifone". Il pensiero del volo imminente ancora non mi atterrisce. Ma lo so, lo sento che appena metterò piede in aereo mi prenderà un coccolone. Avete presente quando l'aereo corre, corre, corre e poi si stacca da terra e finalmente VOLA? Ecco, in quel momento preferirei farmi strappare i denti con una pinza senza anestesia. Mi chiudo in un momentaneo mutismo, mi concentro sulle parole crociate, mi aggrappo al braccio del mio vicino (amico, fidanzato o estraneo che sia), non voglio che mi si parli. Rivivo la sensazione di alienazione e di rifiuto quasi "autistico" tipica dei miei attacchi di panico. Ho paura. Poi l'aereo si raddrizza, le lucine delle cinture di sicurezza si spengono, nel 99,9% dei casi non capita più NULLA fino all'atterraggio e io...mi ricordo perché amavo tanto volare. Mi piace ancora. E questa cosa mi fa impazzire: io VOGLIO volare, ADORO viaggiare, sì, sono un tipo ansioso con un trascorso di attacchi di panico, ma mi ritengo una ragazza normale. Guido da sola, di notte, di giorno, con la pioggia, in autostrada, sul GRA, giro per Roma in motorino, da grande voglio fare L'INTERPRETE, mestiere che mi auguro mi permetterà di viaggiare ininterrottamente! Insomma, sono una persona "emancipata", mediamente in gamba, posso farmi paralizzare l'esistenza da questa (seppur controllabile) paura?

No. Ecco. Odi et amo. E questo forum è splendido, pieno di persone disposte a capire e aiutare chi come me si vergogna a morte della sua paura. Insomma, non come i miei familiari/amici/conoscenti che al sentire i miei racconti si fanno una risata e rispondono "Ma tutti volano! Ma l'aereo è il mezzo più sicuro del mondo! Ma non succede niente! Ma sai quanti aerei decollano e atterrano ogni giorno SOLO a Fiumicino? Ma allora cambia mestiere! Ma smettila di rompere, ché tanto poi in aereo fai la brava e sono solo paranoie e tu in realtà non hai più paura di chiunque altro!".

Scusatemi se sono stata prolissa, ma di questo mio "enorme" problema non avevo mai parlato in modo così chiaro e approfondito, neanche con la mia psicoterapeuta (alla quale mi sono rivolta per intraprendere un percorso autoconoscitivo, non per "guarire" dall'aviofobia). Vi ringrazio per avermi letta, e per le risposte che - spero - arriveranno.
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SaturnV
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Re: Odi et amo

Messaggio da SaturnV »

Io non credo di avere la soluzione, non so nemmeno che consigli dare ma ti rispondo lo stesso perche' mi sono sorbito tutto il tuo romanzo, che tra l'altro mi ha anche fatto ridere. Sorridere.
Sicuramente l'esperienza e' stata shockante e c'e' chi sa meglio di me come leggere cio' che questi eventi lasciano nella mente, nel profondo della mente forse, di chi li vive.
Io credo, e parlo per me, che per farci l'abitudine bisogna volare tanto. Ci si abitua al luogo, si tende ad associarlo alla normalita' e la cosa potrebbe diventare migliore.
Ti diro', e non so, e' il caso di dirlo ? Io volo quasi tutti i giorni e sebbene sappia che qualcosa puo' sempre succedere anche a discapito dei controlli, vivo la cosa con meno angoscia. Non so come dire, sono conscio ma non mi fa tutta sta paura, forse perche' spaventoni non ne ho mai presi (oddio qualcuno forse :mrgreen: )
Un occhio alle temperature, le pressioni, indicatori vari lo butto spesso per accertarmi che tutto funzioni, sai com'e'.
Ogni tanto lo butto anche all'ala dalla mia parte, ma fino ad ora fuoco mai ! :oops:
Happy and soft landings.
Ciao.
Piloti gente strana:
Pagano quando vogliono volare e se li paghi non vogliono piu' volare...

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imperterrito
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Re: Odi et amo

Messaggio da imperterrito »

Premetto che ho vissuto la tua stessa esperienza:

- sempre volato tranquillo e felice da quando ero in fasce
- un giorno durante un lungo volo di rientro a Roma (da solo, forse questo ha contribuito al nascere della mia fobia) il comandante annuncia un problema tecnico ed un, conseguente, necessario scalo tecnico. L'aereo scende verso l'aeroporto in un continuo sobbalzare, turbolenze, grandi perdite di quota (ovviamente credo che non ci sia mai stato un reale pericolo ma io ero convinto che fosse giunta la mia ora). Per darti un'idea di quello che passava l'aereo ti dico che in cabina era sceso un silenzio di tomba, nessuno parlava, qualcuno singhiozzava. Appena atterrati ci sono stati applausi a non finire e pianti liberatori
- da quel momento affrontare un viaggio aereo diventa, per me, una specie di marcia verso il patibolo. Nei rari viaggi che ho, dovuto, effettuare dopo quel volo sono sempre stato pietrificato al mio posto, cercando di tenere tutto senza controllo. Come se il buon esito del volo dipendesse dalla mia attenzione!

Questa premessa per dirti che capisco BENISSIMO il tuo stato d'animo. Mi ci sono trovato anch'io. Nello stesso, identico, modo.

Oggi volo, SERENAMENTE, 8-10 volte al mese (per piacere ma, soprattutto, per lavoro). Se me lo avessero detto due anni fa che avrei volato con questa frequenza ed in modo sereno non ci avrei mai creduto. Avrei dato del matto a chi mi avesse pronosticato una situazione del genere.

Come è potuto succedere? Posso dirti qual'è stata la mia esperienza sperando che possa aiutarti.

Circa due anni fa, appunto, ho deciso che non potevo continuare così. Che, a causa di questa mia fobia, mi stavo perdendo tantissimo. Così un bel giorno, di punto in bianco, decisi di prenotare un viaggio aereo (in realtà sono stati tre) per le vacanze estive. La mia compagna mi chiese se per caso non ero impazzito, se ero sicuro, ecc. Le dissi di si. Non nego che i primi 2-3 voli non sono proprio stati tranquilli al 100% ma comunque non c'erano più ansie prevolo (che mi impedivano addirittura di dormire la notte prima), sudorazione, tachicardia o cose del genere. Un po' di ansia certo, ma complice la mia determinazione a riprendere a volare e, immagino, la compagnia e la sicurezza della mia compagna, ho affrontato quei voli.

Da quel momento in poi è stato un susseguirsi di voli, tanti, frequenti. Ogni volta l'ansia diminuiva un poco arrivando al punto, ora, che quando sono stanco riesco ad addormentarmi in aereo ancora prima del decollo...io! Io che non più tardi di due anni fa avevo la sudorazione ed il battito accelerato solo a vedere un aeroporto! Solo se andavo su un sito di viaggi per pensare di prenotare un volo...sembra incredibile anche a me.

Tutto questo per dirti che, come già saprai, la paura è solo dentro di noi. Bisogna trovare quell'interrutore, quel meccanismo, quel valido motivo che ci permetta di scacciarla. Di farci rendere conto che l'aereo in se è sicuro. Che siamo noi "prevenuti" verso questo mezzo...

Per me ha contato la mia determinazione ed il rifiuto di sentirmi "menomato" a causa di una, insensata, fobia.

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flyingbrandon
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Re: Odi et amo

Messaggio da flyingbrandon »

Cipan ha scritto:".
Vi ringrazio per avermi letta, e per le risposte che - spero - arriveranno.
Guarda...hai fatto un'analisi perfetta...non mi pare di poter/dover fugare un qualche dubbio quindi non mi rimane che complimentarmi con te della splendida analisi.....e spero solo che tu possa tornare a solcare i cieli con la serenita' di prima...o ,visto che hai detto tu stessa che forse non era proprio serinita', con l' "emozione" di prima...
Ciao!
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Re: Odi et amo

Messaggio da Cipan »

Scrivervi è stato terapeutico. Sembrerà stupido, ma è così.

Ricevere le vostre risposte così rapidamente mi ha fatta sorridere, mi ha sollevata. Grazie!

E scusatemi se, come primo intervento, vi ho appioppato un vero e proprio "romanzo"...ma leggendo altri thread mi sono resa conto che scrivere poco significava, spesso, non riuscire a dare tutte le informazioni necessarie agli altri membri per "analizzare" a fondo la situazione (mi riferisco in particolare agli interventi di Araial - bellissimi! - che spesso chiede dettagli in più): insomma, mi sono presa il mio tempo e ho cercato di scrivere tutto ma proprio tutto. Spero di non avervi annoiato o fatto pensare che sono un tipo pedante!

PS: vi ricordate quello spot, di qualche tempo fa, per un famoso marchio di calze? Quello in cui si vedevano due A/V in viaggio, di notte, mentre tutti i passeggeri dormono? Ecco, io proprio non ce la facevo: DOVEVO cambiare canale! Mi sa che sono un caso disperato...
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Re: Odi et amo

Messaggio da albert »

Ciao Cipan,
ho letto con attenzione il tuo messaggio, e ti vorrei porre una domanda:
nella vita hai fiducia?

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«Un sogno scaturito da un grande desiderio: la grande voglia di volare e scoprire altri orizzonti verso i quali andare, con la voglia di nuovo. Per me questa è l'avventura.» Angelo D'Arrigo
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Re: Odi et amo

Messaggio da Cipan »

Buongiorno Alberto. Che bella domanda che mi poni! Bella e complicata, ma come citi giustamente "Ogni domanda alla quale si possa dare una risposta ragionevole è lecita".

Ci proviamo. Mi reputo una persona istintiva e non una riflessiva, un'ottimista, un'introversa estrovertita che fin dall'infanzia ha fatto e dato qualsiasi cosa per "gli altri" (familiari, compagni di scuola, amici, fidanzati - o pseudo tali). La mia psicoterapeuta mi definisce spesso "sociocentrica".

Sono stata una bambina e un'adolescente fiduciosa, ma ho preso tanti brutti e ripetuti calci sui denti. Persino dagli insospettabili.

Sono una fiduciosa disillusa, e un po' indurita. Spero di averti risposto con la maggior chiarezza possibile!
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Re: Odi et amo

Messaggio da araial14 »

Cipan ha scritto:La mia psicoterapeuta mi definisce spesso "sociocentrica".
Sociocentrica ( in psicologia i neologismi si sprecano) o ""affetta" da sindrome del " Samaritano?" :wink:
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Re: Odi et amo

Messaggio da davymax »

Ciao Cipan, in genere non leggo thread lunghissimi (come il tuo :mrgreen: ) però devo ammettere che una volta iniziato è filato via liscio e piacevole (per come l'hai scritto, non certo per come stai).

In genere, quando una persona sviluppa la paura di volare dopo tanti anni di voli e viaggi, credo non si tratti di una paura confinata al volo stesso. C'è qualcosa di più sotto, le crisi di panico spesso hanno origine da problemi personali sommati ad altro (es. lo stress).
Il fatto che tu veda il volo come un ostacolo al tuo viaggio lo rende come una cosa "staccata" appunto dal viaggio, qualcosa alla quale tu non sei abituata, perché non è una cosa che fai tutti i giorni come prendere la macchina, fare la spesa, andare al cinema ecc. Le tue ansie e paure allora si concentrano su questo. Forse rendendo più "familiare" e più "conosciuto" il volo, anche negli aspetti tecnici, delle persone che ci lavorano ecc. potresti aiutare le tue paure a non trovare appiglio in questo, e farle scivolare via.

Se non l'hai gia fatto, prova a fare domande su qualsiasi dubbio, curiosità, perplessità che tu hai sul mondo del volo. Ci sono tante persone qui che possono aiutarti. Familiarizzando con questo mondo, potresti isolare e magari trovare con più facilità la vera origine di queste paure.
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Re: Odi et amo

Messaggio da Cipan »

@Araial

...facciamo "sindrome della crocerossina" e non se ne parli più! Insomma, una bella brava e buona per forza. Fiduciosa con tutti. Certa che ogni amico fosse "l'amico del cuore" e ogni ragazzo "l'amore della vita". Più interessata a far felici gli altri che me stessa.

Diciamo che, col tempo, mi sono ridimensionata!

@davymax

E' proprio il motivo per cui, dopo aver letto tanto da questo forum, ho deciso di iscrivermi. Pur leggendo storie di persone a me estranee, mi sono sentita compresa, ascoltata, "coccolata" dalle risposte degli "esperti".

Spero davvero di fare qualche passo avanti, grazie a voi!
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Re: Odi et amo

Messaggio da araial14 »

Cipan ha scritto:una bella brava e buona per forza.
Forzatura interna od esterna?
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Re: Odi et amo

Messaggio da Peretola »

Cipan ha scritto: No. Ecco. Odi et amo. E questo forum è splendido, pieno di persone disposte a capire e aiutare chi come me si vergogna a morte della sua paura.
Purtroppo in questi giorni ho poco tempo per visitare il forum e per risponderti.
Non vergognarti MAI della tua paura, con nessuno. La paura è umana e, spesso, ci fa capire che siamo vivi.
La paura del volo è paro paro come le altre, non è "speciale". E non ascoltare chi cerca di dirti che è più stupida.
Hai ancora attacchi di panico, sia quando voli che in generale? magari l'hai scritto, ma ho dovuto leggere molto velocemente... :oops:

p.s.: beata te che ti sei "indurita" col tempo e con le esperienze. C'è ancora chi è mooolto illuso in giro.... :roll:
Un saluto, a presto
"...One equal temper of heroic hearts - Made weak by time and fate, but strong in will - to strive, to seek, to find and not to yield"- Lord Alfred Tennyson
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Re: Odi et amo

Messaggio da Cipan »

@Araial Forzatura interna od esterna?

Acc...la questione si fa complicata! Non sono certa che i due aspetti, almeno nel mio caso, siano necessariamente separati. Senza dubbio c'è stata, almeno negli anni di "formazione", una componente caratteriale: fin da bambina sono stata una persona (...personcina?!?) buona e dal carattere fragile, mascherato da una piccola dose di "prepotenza". Allo stesso tempo, non ti nego che le aspettative dei miei genitori nei miei confronti sono sempre state alte, anzi altissime. Banale esempio: mi sono diplomata con 97 al liceo classico; laureata alla triennale con 110 e lode; media degli esami durante la specialistica 29,3. Davo un esame e prendevo 28? "E perché non 30?". Prendevo 30? "E perché non 30 e lode?". Mettici in più un rapporto familiare da sempre problematico e altalenante (mi riferisco alla relazione tra i miei genitori), e il risultato dell'equazione è una specie di figlia "Atlante"...hai presente?

Ma soprattutto: ti avrò "aiutato" ad "aiutarmi"? Grazie!

@Peretola Hai ancora attacchi di panico, sia quando voli che in generale? magari l'hai scritto, ma ho dovuto leggere molto velocemente... :oops:

No, mi pare di non averne parlato nella mia "Odissea"...gli attacchi di panico non fanno più parte del mio quotidiano da anni. Per fortuna. Però, come saprai, una volta sperimentati sono difficili da cacciare via del tutto: durante i (pochi) voli successivi al 2000 non ho mai avuto episodi esplosivi, solo una sensazione lieve ma costante di inquietudine. Per me, come avrai capito, è una cosa dolorosissima.

Pensa che durante un Santander-Roma in piena estate, 3 anni fa, ho dovuto tranquillizzare (sì, proprio io!) una signora seduta a fianco a me che era convinta che stesse bruciando un motore. Ovviamente era solo l'ombra scura proiettata dal flap (...si chiama così?!?). Sai cosa le ho risposto? "Signora, sta spaventando tutti i passeggeri. Si calmi. Il pilota ha appena comunicato serenamente che stiamo sorvolando la Sardegna, tra 20 minuti saremo a Roma. Se ci fosse stato un problema se ne sarebbe accorto, no?! E poi non lo sa che gli aerei volano perfettamente anche con un motore fuori uso?". Il ritratto della razionalità e della consapevolezza: ERO TROPPO ORGOGLIOSA DI ME!
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Re: Odi et amo

Messaggio da lunaotrantina »

ciao Cipan, intanto benvenuta.

non chiedermi perchè ma più ti leggo e più, in svariate occasioni, "leggo" un senso di disagio che non riesco a legare al volo in sè.
Mi viene spontaneo dirti, pertanto, che non è mai troppo tardi per iniziare ad amarsi un po' di più.
Magari mi sbaglio ed è solo la mia immaginazione a crederlo, per cui ti chiedo umilmente scusa se sono stata azzardata ma, da come ti racconti, è come se ti fossi dovuta adattare ad una vita che ti è stata un po' "scomoda".

Detto questo ti chiedo se hai più paura dell'aereo... o di aver paura.
se n'è fujut' 'o capitone
e mo stá comm nu pappice'....
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Re: Odi et amo

Messaggio da SaturnV »

A me sembra che tu abbia una bona capacita' di analisi e la cosa ti e' di aiuto nel tuo percorso di far pace con l'aereo.
Il fatto di esser qui a metterti in gioco e indice di determinazione nel superare gli ostacoli e anche questo gioca a tuo favore.
Quando parli di bonta' e fragilita' protette da un atteggiamento prepotente, o spavaldo, o arrogante, non pensi che sia un cercare di mantenere il controllo di cio' che ti circonda, dell'ambiente in cui ti muovi ? Roba del tipo il cane piccolo che abbaia perche' non puo' affrontare uno scontro diretto ? Quando sei sull'aereo, cio' che tu sai, e' che puoi abbaiare quanto vuoi che a all'aereo non gli frega niente: se cade, cade.
Interessante il tuo rapporto con i genitori e le aspettative: ne hai mai parlato con loro, dopo aver finito gli studi, di cio che tu ora stai mettendo in evidenza qui ? Probabilmente no, o la questione non e' stata risolta, visto che tu lo poni come argomento di conversazione. Andresti oggi da loro a dire che ti sta pesando ancora 'sto fatto, tanto da doverlo, o volerlo, tirar fuori in un discorso riguardante le tue paure e insicurezze ?
Atlante chi era ? Non sara' mica quello tutto piegato dallo sforzo per sostenere il mondo ?
Un bel esempio di determinazione e' quello del riuscire a tranquillizzare, o meglio, riuscire ad intraprendere la task di tranquillizzare, perche' non so poi se lei si sia calmata o meno :mrgreen: , la signora impanicata.
Quando la tua mente era impegnata dal fare qualcosa, dal dover risolvere un problema sul momento, e' riuscita ad agire nonostante la tua "paura". Poteva anche succedere che il panico, visionario, della signora ti avesse inibito e trascinato in uno sconforto apocalittico. Hai presente i bambini che quando uno piange, non si sa perche' poi cominciano a pinagere tutti ???
Questa e' un po' la mia idea, basata forse su di una psicologia aglio, olio e peperoncino, ma tu mi sembri tutt'altro che un caso disperato e il fatto di parlarne qui, di leggere questo forum dove l'amore e la gioia associate all'aviazione si possono respirare, credo possano farti associare, e scusa la ripetizione, l'aereo a qualcosa di bello, di interessante e, perche' no, di quotidiano.
Have a nice flight.
Piloti gente strana:
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Re: Odi et amo

Messaggio da SaturnV »

Condivido il pensiero di Lunaotrantina che mi ha preceduto !
Devo dire Luna che hai espresso con giuste parole il concetto.
Mi sa che le donne hanno miglior tatto ! :oops:
Ciao.
Piloti gente strana:
Pagano quando vogliono volare e se li paghi non vogliono piu' volare...

JAA FAA FI FII MEI GrAn FiGl d PutT Gran FARab LaDr MaScalz d Gran CroC Duca VisConte... e pure Arch-Ing... Per chi capisce.
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Re: Odi et amo

Messaggio da Cipan »

Cara Lunaotrantina, caro Saturn V,

grazie a voi e a tutti gli altri membri per il vostro benvenuto. Com'è complicata la testa! Fino a 24 ore fa ero del tutto convinta di voler scrivere su questo forum per sfogare tutto quel "polpettone" iniziale che avevo in petto con persone sconosciute, completamente disinteressate, di gran lunga più esperte di me e che avrebbero potuto darmi una virtuale "pacca sulla spalla". E invece, guarda tu i casi della vita!, siamo qui a discutere di tutt'altro: i miei rapporti familiari, le mie ansie, la mia smania di controllo, la mia paura del distacco.

Tutto quello che dite corrisponde, in modo quasi esatto, alla mia condizione - viaggi e aerei a parte. E chi ci pensava (o meglio, e chi ci voleva credere) che le due cose fossero collegate? Lunaotrantina, non scusarti per aver messo nero su bianco (e molto più lucidamente di me!) una sensazione. Non ti sei allontanata di molto da quella realtà che sto iniziando solo ora, e non ti nego con grande fatica, ad affrontare in sede di terapia. Dato, però, che ogni percorso autoconoscitivo si rivela già abbastanza complicato di per sé, ho sempre avuto una netta tendenza a semplificare:

VOLO TURBOLENTO + SHOCK = AVIOFOBIA...rassegnati, mia cara, non c'è niente di "più grande" dietro alla tua paura. E' stato solo l'accidenti che ti sei presa in quella specifica occasione. Adesso hai solo due scelte davanti a te: "rispettati" e smetti di volare, oppure "massacrati" e costringiti a farlo ancora...il meno possibile, ovviamente.

E invece mi sa tanto che avete ragione voi. Forse una fobia non è "solo" una fobia. Però io questa fobia la sento...e la rifiuto. Non la voglio più. Probabilmente negli ultimi anni si è affievolita, certo non piango più come un'isterica in aeroporto, ma serena com'ero un tempo non lo sono. E voglio tornare a esserlo.

Avete la pazienza di rispondere anche a una "domandina tecnica" (seguo il consiglio di Davymax!)? Durante il decollo è consentito l'uso di un lettore MP3? Temo di no...ma penso che mi sarebbe d'aiuto isolarmi un po' dai rumoracci (il suffisso rappresenta un parere del tutto personale!) che si sentono in quella fase.

Buonanotte, ragazzi. Ancora grazie.
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Re: Odi et amo

Messaggio da davymax »

Durante decollo e atterraggio non è consentito l'uso di nessun apparecchio elettronico. In crociera invece alcuni si :wink:

Potresti canticchiare tu :mrgreen:
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Re: Odi et amo

Messaggio da Cipan »

:lol: ...sì, mi ci vedo proprio! Ma se non riesco nemmeno a mantenere il normale ritmo inspirazione-espirazione finché non divento paonazza...figurati muovere volontariamente un qualsivoglia muscolo del corpo...FIGURATI CANTICCHIARE!

Che scoramento. Una mia amica siciliana, che per motivi di studio vive a Roma, mi racconta che in aereo le capita una cosa che non riesce a controllare: appena si accendono i motori piomba in un sonno atavico che dura fino allo scossone dell'atterraggio. Per me è assurdo tanto quanto i racconti di quei tizi che dormono sulla poltrona del dentista.

Ma su ogni volo, in media, quanta ce n'è di gente messa come me - o peggio? E gli A/V, che si devono sorbire lo spettacolo, quante risate si fanno?
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Re: Odi et amo

Messaggio da albert »

Cipan ha scritto: Che scoramento.
Mai scoraggiarsi!!! :wink:
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Re: Odi et amo

Messaggio da Peretola »

Cipan ha scritto:
No, mi pare di non averne parlato nella mia "Odissea"...gli attacchi di panico non fanno più parte del mio quotidiano da anni. Per fortuna. Però, come saprai, una volta sperimentati sono difficili da cacciare via del tutto: durante i (pochi) voli successivi al 2000 non ho mai avuto episodi esplosivi, solo una sensazione lieve ma costante di inquietudine. Per me, come avrai capito, è una cosa dolorosissima.

Pensa che durante un Santander-Roma in piena estate, 3 anni fa, ho dovuto tranquillizzare (sì, proprio io!) una signora seduta a fianco a me che era convinta che stesse bruciando un motore. Ovviamente era solo l'ombra scura proiettata dal flap (...si chiama così?!?). Sai cosa le ho risposto? "Signora, sta spaventando tutti i passeggeri. Si calmi. Il pilota ha appena comunicato serenamente che stiamo sorvolando la Sardegna, tra 20 minuti saremo a Roma. Se ci fosse stato un problema se ne sarebbe accorto, no?! E poi non lo sa che gli aerei volano perfettamente anche con un motore fuori uso?". Il ritratto della razionalità e della consapevolezza: ERO TROPPO ORGOGLIOSA DI ME!
Già il fatto che tu non ne soffra più è molto positivo :wink: . Lo so, sono una brutta gatta da pelare, ma come dimostriamo io e te ce la si può fare! :mrgreen:
Personalmente (ma credo di parlare anche a nome degli altri...) sono molto contento che tu ti senta bene anche solo scrivendo qua e sfogandoti un po': in quest'area del forum trovi di tutto...ex fifoni, fifoni in corso d'opera, piloti, tecnici, appassionati. Siamo tanti e siamo tutti qua per parlare ed ascoltarci/vi/ti :wink:
Hai già una buona base di partenza: ami viaggiare e vuoi fare un lavoro in cui viaggerai. Quindi sai benissimo che viaggiare senza l'aiuto dell'aereo è molto problematico. Ma tu sei comunque disposta ad affrontare la tua paura e a volare! Non ti pare una cosa ottima? Lo ripeto sempre e lo ripeterò fino alla nausea "l'aereo è un mezzo (nel senso letterale della parola) per raggiungere un fine": serve a noi, ci è utile. E' questa l'importanza che deve avere ed è necessario non rivestirlo di ruoli che non ha. :wink:
Adesso ti lascio di nuovo, ma sei in buonissime mani. E per qualsiasi dubbio, chiedi!

p.s.leggo ora quello che hai appena scritto: ho viaggiato spesso accanto a fifoni. Da ex spesso ci siamo messi a parlare e li ho relativamente tranquillizzati spiegando loro come mai volare è sicuro. Non credo che gli AV si facciano grasse risate...sono mooooolto pazienti e disponibili!
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Re: Odi et amo

Messaggio da davymax »

So che è difficile da fare, ma un buon metodo è prendere le fasi più critiche come un divertimento, anche magari sforzandosi all'inizio.
Mi è capitato un po di anni fa (avevo appena iniziato a fare questo laVolo) in avvicinamento a Venezia, un temporale imponente sulla laguna che, anche standoci fuori, ci sbatteva qui e là, stretti alle cinture ma si sobbalzava lo stesso :mrgreen: a tratti facevamo fatica a premere i bottoni o muovere gli interruttori (niente di preoccupante eh) ecco, in quel momento io e il cpt abbiamo cominciato a fare battute del tipo "ma si daiiiii, svomitazziamo tutto il pranzo sul vetro così non vediamo più niente!" oppure "dopo l'atterraggio voglio vedere le facce dei passeggeri mentre scendono" :mrgreen: Certo, per noi che non abbiamo la paura del volo e che facciamo questo lavoro è stato un attimo sparare due caxxate, ma se ti sforzi un pochino e cerchi di girare a tuo favore e divertimento la situazione, magari autoconvincendoti che ti stai divertendo e che magari quello seduto di fianco a te no, può essere un buon metodo.
Lo puoi usare sia nelle fasi "normali" ma che per te possono essere critiche (come il decollo e l'atterraggio) sia appunto in caso di maltempo ecc.
In decollo puoi vedere la cosa come una sensazione di "potenza", qualcosa che ti sta per spingere verso il cielo con un forte rombo, prova a pensare che sei tu ai comandi e ti stai divertendo un botto :mrgreen: 8) mentre l'atterraggio vedila un po come un momento di "arte", un art attack :P (faaaaaattttto? :mrgreen: ) dove tutti (persone a terra, altri aerei e mezzi) ti stanno facendo "spazio", sono fermi ad aspettare la tua toccata sulla pista.

Se poi ti sembra una stupidata, cerchiamo un altra soluzione :bigsmurf:
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Re: Odi et amo

Messaggio da lunaotrantina »

Cipan ha scritto: Una mia amica siciliana, che per motivi di studio vive a Roma, mi racconta che in aereo le capita una cosa che non riesce a controllare: appena si accendono i motori piomba in un sonno atavico che dura fino allo scossone dell'atterraggio. Per me è assurdo tanto quanto i racconti di quei tizi che dormono sulla poltrona del dentista.

Ma su ogni volo, in media, quanta ce n'è di gente messa come me - o peggio? E gli A/V, che si devono sorbire lo spettacolo, quante risate si fanno?
La tua amica è riuscita a valorizzare l'aereo per quello che "magicamente" rappresenta: un posto tranquillo dove niente e nessuno può raggiungerti e scocciarti. Una piccola oasi dove potersi finalmente rilassare.
Al mio capo succede la stessa cosa... in effetti sulla terra ferma non ha un attimo di pace ;-)

In giro si dice che 1 italiano su tre ha paura di volare e se questo dato è vero credo che gli a/v lo mettano in conto tra le loro mansioni. Sarebbe dunque un bene avvisarli appena ci si imbarca.
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Re: Odi et amo

Messaggio da Cipan »

Apro il mio (ennesimo!) intervento premettendo che nessuna delle cose che mi scrivete potrebbe mai sembrarmi una "stupidata", anzi, che sono qui proprio per sentirmi dire un po' di tutto e provare a introiettare-metabolizzare quello che mi sembra più adatto al mio stato d'animo del momento.

Grazie mille! Per la vostra accoglienza, per il vostro interessamento, per le parole che mi fate arrivare. Sono fondamentali per sentire un po' di conforto, per riuscire a sdrammatizzare, per recuperare - almeno in parte - quell'oggettività sull'argomento "aereo" che negli ultimi tempi sento di aver perduto.

E poi, mi sento davvero in buone mani. Per la maggior parte, da quanto ho capito, siete "ex-fifoni" o professionisti del settore: le migliori categorie a cui affidarsi, le più attendibili. Tutto quello che io vivo, voi lo avete già vissuto, o avete le competenze adeguate (vedi Davymax!) per dare risposta con calma e cognizione di causa ai tanti "perché" che mi attanagliano...ma soprattutto per dimostrarmi "perché" l'aereo non può e non deve trasformarsi nella mia bestia nera.

Come ormai avrete capito, io sono una "fifona a metà". Nel tempo mi sono resa conto del fatto che la mia paura si amplifica nei momenti (nei giorni...nelle settimane...nei mesi) precedenti al contatto con il volo. Una volta a bordo, è solo triste rassegnazione. Sensazione che, da ex appassionata, accetto con difficoltà. Odio il decollo, perché odio dover ammettere che quel momento "magico" in cui un ammasso di metallo si trasforma in uno splendido oggetto volante (forse la mia fase preferita fino a qualche anno fa) ormai è diventato un problema.

Di casi peggiori del mio ne ho visti, devo ammetterlo. Non molto tempo fa avevo al di là del corridoio (posto finestrino per me?!? NON SE NE PARLA! Dice Focus che se siedi al corridoio hai più probabilità di salvarti in caso di incidente...) una ragazza giovane, sui 30-35, che ha passato l'INTERO VOLO con le mani inchiodate ai braccioli, le nocche pallide per la stretta, il corpo incollato allo schienale. Ansimava talmente forte che credo stesse iperventilando. Dubito che questo atteggiamento aiuti, in parte la capivo, ma in fondo non riuscivo a immedesimarmi del tutto.

Credete che la mia fobia, forse un po' "scarsina", abbia davvero dignità di essere discussa in questa sede?

Buona giornata!
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Re: Odi et amo

Messaggio da lunaotrantina »

Cipan ha scritto: Credete che la mia fobia, forse un po' "scarsina", abbia davvero dignità di essere discussa in questa sede?

Buona giornata!
E' un piacere interagire con te.
Ti metti in discussione e ti preoccupi di aiutarci ad aiutarti.
Ma a parte questo, non esistono storie di serie A e storie di serie B.
Esistono le storie.
Per quale motivo la tua non dovrebbe essere discussa?
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Re: Odi et amo

Messaggio da Cipan »

Cara Lunaotrantina,

voglio ripetermi: grazie. Mettersi in discussione, per me come per molte altre persone, è doveroso ma non semplicissimo. E poi, nel mio caso specifico, mi sentirei stupida a chiamare in causa altri elementi...come ho già letto in altri thread del forum, l'aereo in sé non ha nessuna colpa all'interno delle nostre fobie.

A volte mi capita anche di pensare che un episodio come quello che mi ha "traumatizzata", se l'avessi vissuto in un altro momento della mia vita, avrebbe potuto avere conseguenze molto diverse su di me. Magari la paura non l'avrei neanche sviluppata. Chissà!

Ad ogni modo, giorno dopo giorno (da quando vi ho "scoperti") mi sto convincendo sempre più della mia determinazione a riprendere a volare con frequenza. Il viaggio per Londra è prenotato. Di ritorno - se tutto filerà liscio - inizierò a organizzare Lisbona con un'amica. Magari tra l'estate 2010 e l'estate 2011 riuscirò a realizzare il desiderio del mio ragazzo: San Francisco insieme. Ovviamente, al momento è un progetto "off limits". Il mio approccio ai voli in Europa è così così, ma l'idea di un intercontinentale ancora mi atterrisce.

Al momento, però, quando penso al giorno del viaggio non mi si stringe lo stomaco. Dovrò interpretarlo come un piccolo progresso?!?
Cipan
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Re: Odi et amo

Messaggio da Cipan »

Di nuovo qui...ma con buone notizie. Stasera sono uscita con un gruppo di amici appena rientrati da una settimana a Edimburgo, che mi hanno trasmesso un grande desiderio di viaggiare. Ovviamente NESSUNO di loro, tra i vari racconti relativi alla vacanza, ha mai parlato dei voli.

Hanno approfittato delle tre orette di viaggio per dormire, distrutti dalla nottata in aeroporto.

Bene, so che l'ipotesi "pennica in aereo" è molto lontana per me, ma non vi nego che mi hanno rasserenata. In questo momento ho in mente solo la discussione della tesi, che sarà mercoledi mattina...senza dubbio, un evento di gran lunga più determinante nella mia vita.

Insomma, Londra mi aspetta. Serena non lo sono neanche un po', ma ce la devo fare. Probabilmente scrivo senza darvi grandi possibilità di risposta, ma credo di averlo già detto...scrivervi è terapeutico!

Grazie a tutti. Buon inizio settimana.
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