Un 767 in Alitalia prima di essere costruito!
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Un 767 in Alitalia prima di essere costruito!
Ciao ragazzi.
Non so se qualcuno di voi ha seguito la miniserie di RaiUno "Giovanni Paolo II", il Papa che ha preso più aerei nella storia.
Nella puntata di lunedi viene raccontato il periodo di pontificato e, ovviamente, qualche viaggio.
Si vedono in totale tre aerei e io, come appassionato e come faccio sempre quando si intravvede un aereo in un film (mia moglie non mi sopporta più!), ho fatto attenzione per cogliere qualche eventuale errore, direi quasi obbligatorio visto che la storia comincia nel 1979 e gli aerei che allora erano in Alitalia oggi non sono più in flotta.
Primo viaggio del Papa, Messico 1978: viene inquadrato solo parte del muso e purtroppo non sono riuscito a identificarlo.
Secondo viaggio del Papa, Polonia 1979: il papa scende da un aereo. Da dietro la scaletta si scorge la scritta "Pier Paolo". "Pasolini"? Lo credevo anchì'io. Invece è "Pier Paolo Racchetti". Peccato che sia I-DEIB, uno dei 767-33A(ER), entrato in Alitalia il 21 gennaio 1995! Il Papa al massimo avrà volato su uno dei DC-10-30 (il 747 era troppo grosso)!
Poi c'è il viaggio a Denver per la giornata mondiale della gioventù (1993). Si vede solo l'interno dell'aereo, ma dalla parete divisoria della sezione in cui sono seduti i giornalisti, a me sembra un 777 e nel 1993 ancora non esisteva.
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Primo viaggio del Papa, Messico 1978: viene inquadrato solo parte del muso e purtroppo non sono riuscito a identificarlo.
Secondo viaggio del Papa, Polonia 1979: il papa scende da un aereo. Da dietro la scaletta si scorge la scritta "Pier Paolo". "Pasolini"? Lo credevo anchì'io. Invece è "Pier Paolo Racchetti". Peccato che sia I-DEIB, uno dei 767-33A(ER), entrato in Alitalia il 21 gennaio 1995! Il Papa al massimo avrà volato su uno dei DC-10-30 (il 747 era troppo grosso)!
Poi c'è il viaggio a Denver per la giornata mondiale della gioventù (1993). Si vede solo l'interno dell'aereo, ma dalla parete divisoria della sezione in cui sono seduti i giornalisti, a me sembra un 777 e nel 1993 ancora non esisteva.
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Eh va bè e chi lo recuperava il vero aereo del 79!
Mi schiero con tua moglie, non ti sopportiamo più!

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Slowly";p="58018 ha scritto:Mi schiero con tua moglie, non ti sopportiamo più!
Miiizzeca, da che pulpito viene il pistolotto!!

No, no, continua, City, hai voglia a mangiare panini prima di sopportarti meno di Sloppo

E comunque, a proposito di papi, questa è un po' vecchia, sicuramente la sapete, ma la butto là lo stesso...
La faccio stringata :
Visita pastorale del Papa negli USA.
Al momento di entrare in limousine, il Papa dice all'autista "Dai, faccio io, in Vaticano non mi fanno mai guidare, oggi ho proprio voglia..."
Riluttante allora l'autista sale dietro mentre il Papa si mette al volante.
Il Pontefice appena presa l'autostrada inizia a premere sull'acceleratore e a correre facendo le curve a 180 e divertendosi da matti, fino a quando si sente una sirena e un'auto della polizia intima di fermarsi. Il Papa accosta e tira giù il finestrino.
Il poliziotto si avvicina, da un'occhiata, torna alla moto e prende la radio.
"Capo, ho fermato una limousine, andava a 180..."
"Beh, sbattilo dentro!" Dice il capo.
"Non credo che vogliamo davvero farlo, è un tipo molto importante, è straniero..." Dice il poliziotto.
"Una ragione di più, non si dica che quì in America facciamo favoritismi con chi infrange la legge!" Esclama il capo.
"No, intendo DAVVERO importante..." risponde il poliziotto.
E il capo : "Beh, ma insomma, chi è??"
E il poliziotto : "Chi è non lo so, ma il suo autista è il Papa..."

- Slowly
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Gozer";p="58028 ha scritto:Slowly";p="58018 ha scritto:Mi schiero con tua moglie, non ti sopportiamo più!
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No, no, continua, City, hai voglia a mangiare panini prima di sopportarti meno di Sloppo
E comunque, a proposito di papi, questa è un po' vecchia, sicuramente la sapete, ma la butto là lo stesso...
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Al momento di entrare in limousine, il Papa dice all'autista "Dai, faccio io, in Vaticano non mi fanno mai guidare, oggi ho proprio voglia..."
Riluttante allora l'autista sale dietro mentre il Papa si mette al volante.
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"Una ragione di più, non si dica che quì in America facciamo favoritismi con chi infrange la legge!" Esclama il capo.
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E il capo : "Beh, ma insomma, chi è??"
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Re: re: Un 767 in Alitalia prima di essere costruito!
YEAH....EVEN Inelsonwilbury";p="58112 ha scritto:IN GOZ WE TRUST
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eh già, una ricerca molto a fondo. Non so se avete visto il film "TIFOSI" con boldi e de sica, li con gli aerei abbiamo toccato il fondo, il comandante ( Iaccetti ) che ritira su l'aereo per sentire l'inter perchè c'è una zona di silenzio radio durante l'avvicinamento ( ca***ta perchè la zona di silenzio radio c'è solo durante il rientro delle navette spaziali tra cui shuttle, soyuz, apollo e dura 3 minuti poichè li il rientro raggiunge il suo apice di prestazioni e non permette alle onde radio di entrare o uscire ). Poi, si vede da fuori un A321 AZ, ma la cockpit è quella del 747-200 classico, infine alla fine della pietosa scena di aerei si vede un 767-300 che riattacca insieme al pilota, tornando poi nella cockpit sempre del 747-200.......
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Re: Un 767 in Alitalia prima di essere costruito!
E nessuno ha mai visto quel film dove un pilota di Gallant 260 (fantomatici aerei di linea americani... un'invenzione del film) non si fidava ad usare il pilota automatico e non lo adoperava? [!] All'aereo si sono poi bloccati gli stabilizzatori in volo, consentendo all'aereo solo di salire. Per la cronaca: hanno provato a riportare l'aereo giù cercando di colpire lo stabilizzatore con dei colpi di mitraglia sparati da un elicottero dell'esercito. Non ce l'hanno fatta e, quindi, hanno regolato l'assetto aprendo, a FL290, un finestrino del cockpit, facendo entrare una pompa del carburante di un aereo cisterna dell'esercito e pompando quantità industriali d'acqua all'interno della stiva.
Il Gallant 260 è tornato giù dopo una discesa un po' brusca e durante un approccio visual ad una pista del più vicino aeroporto; lo stabilizzatore ha ricominciato a funzionare, guarda caso, in lungo finale e tutto si è risolto con una grande pozzanghera causata dall'apertura del vano carrello e dalla conseguente uscita d'acqua dalla stiva.
Peggio di così...
Leo
Il Gallant 260 è tornato giù dopo una discesa un po' brusca e durante un approccio visual ad una pista del più vicino aeroporto; lo stabilizzatore ha ricominciato a funzionare, guarda caso, in lungo finale e tutto si è risolto con una grande pozzanghera causata dall'apertura del vano carrello e dalla conseguente uscita d'acqua dalla stiva.


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Re: Un 767 In Alitalia Prima Di Essere Costruito!
Si, l'ho visto, si intitola "incubo ad alta quota" se non sbaglioMaurice Ohana ha scritto:E nessuno ha mai visto quel film dove un pilota di Gallant 260 (fantomatici aerei di linea americani... un'invenzione del film) non si fidava ad usare il pilota automatico e non lo adoperava? [!] All'aereo si sono poi bloccati gli stabilizzatori in volo, consentendo all'aereo solo di salire. Per la cronaca: hanno provato a riportare l'aereo giù cercando di colpire lo stabilizzatore con dei colpi di mitraglia sparati da un elicottero dell'esercito. Non ce l'hanno fatta e, quindi, hanno regolato l'assetto aprendo, a FL290, un finestrino del cockpit, facendo entrare una pompa del carburante di un aereo cisterna dell'esercito e pompando quantità industriali d'acqua all'interno della stiva.
Il Gallant 260 è tornato giù dopo una discesa un po' brusca e durante un approccio visual ad una pista del più vicino aeroporto; lo stabilizzatore ha ricominciato a funzionare, guarda caso, in lungo finale e tutto si è risolto con una grande pozzanghera causata dall'apertura del vano carrello e dalla conseguente uscita d'acqua dalla stiva.
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Re: Un 767 In Alitalia Prima Di Essere Costruito!
Madonna, ricordo di averne visto una parte.Maurice Ohana ha scritto:E nessuno ha mai visto quel film dove un pilota di Gallant 260 (fantomatici aerei di linea americani... un'invenzione del film) non si fidava ad usare il pilota automatico e non lo adoperava? [!] All'aereo si sono poi bloccati gli stabilizzatori in volo, consentendo all'aereo solo di salire. Per la cronaca: hanno provato a riportare l'aereo giù cercando di colpire lo stabilizzatore con dei colpi di mitraglia sparati da un elicottero dell'esercito. Non ce l'hanno fatta e, quindi, hanno regolato l'assetto aprendo, a FL290, un finestrino del cockpit, facendo entrare una pompa del carburante di un aereo cisterna dell'esercito e pompando quantità industriali d'acqua all'interno della stiva.
Il Gallant 260 è tornato giù dopo una discesa un po' brusca e durante un approccio visual ad una pista del più vicino aeroporto; lo stabilizzatore ha ricominciato a funzionare, guarda caso, in lungo finale e tutto si è risolto con una grande pozzanghera causata dall'apertura del vano carrello e dalla conseguente uscita d'acqua dalla stiva.
Marooooooo......... che minchiata...... non riuscivo a smettere di ridere. I miei mi guardavano come se mi fossi drogato, immagini drammatiche alla TV e io ridevo, ridevo, ridevo.......



Ad un certo punto me ne sono dovuto andare o mi sarebbe scoppiato il fegato.

C'e' di peggio, credimi.Maurice Ohana ha scritto: Peggio di così...

In più o meno gli stessi giorni, su un altro canale danno un film ambientato su un 747-100 dagli USA all'europa, sul quale presenze spiritiche dovute a possessione demoniaca di uno dei passeggeri, un'attivista socio-storico-politica (se non ricordo male), per poco non lo fanno schiantare.

Non ho avuto il coraggio di vederne più di un quarto d'ora tanto era uno schifo. Almeno il film del Gallant faceva ridere.


Salva una pianta! Mangia un vegano!
"He who sacrifices freedom for security deserves neither."
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Re: Un 767 in Alitalia prima di essere costruito!
Almeno mettessero titoli più originali...dega90 ha scritto:Si, l'ho visto, si intitola "incubo ad alta quota" se non sbaglioMaurice Ohana ha scritto:E nessuno ha mai visto quel film dove un pilota di Gallant 260 (fantomatici aerei di linea americani... un'invenzione del film) non si fidava ad usare il pilota automatico e non lo adoperava? [!] All'aereo si sono poi bloccati gli stabilizzatori in volo, consentendo all'aereo solo di salire. Per la cronaca: hanno provato a riportare l'aereo giù cercando di colpire lo stabilizzatore con dei colpi di mitraglia sparati da un elicottero dell'esercito. Non ce l'hanno fatta e, quindi, hanno regolato l'assetto aprendo, a FL290, un finestrino del cockpit, facendo entrare una pompa del carburante di un aereo cisterna dell'esercito e pompando quantità industriali d'acqua all'interno della stiva.
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Re: Un 767 in Alitalia prima di essere costruito!
Si si l'ho visto, e il Galiant 260 sembrava proprio un A310 della King Airlines e gli stabilizzatori si sono bloccati dopo l'impatto con un Baron, ca***ta assurda. Comunque il finale è un pò diverso, ancora più inquietante: vabbè come ha detto Leo riempiono il vano del nose gear con tonnellate d'acqua messe da un'aerocisterna ( mi pare fosse stato un KC-135 ) aprendo il finestrino in crociera ( assurdo ), l'aereo inizia poi a scendere, ma gli stabilizzatori non riprendono a funzionare, ma bensi per fare il flare, il comandante estende il carrello proprio alla fine e l'acqua esce come una grossa cascata facendo salire l'aereo che tocca miracolosamente terra senza che nessuno si sia fatto un graffio. A me pare assurdo, e non so neanche se abbiamo visto lo stesso film
. Ormai non sanno più che inventarsi...

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Re: Un 767 In Alitalia Prima Di Essere Costruito!
Peccato che nel film manchino alcuni pezzi di storia!!
In effetti un po' al limite del credibile, il film è stato tratto dal libro "La cabina di vetro" di Robert P. Davis, che si definisce un esperto dell'ambiente aeronautico.
Nel libro, che ovviamente è più intenso nelle descrizioni dei "disastri" che avvengono, l'aereo è un Trent 270, bimotore più o meno delle dimensioni del 777, costruito dalla Trent Aircraft di Bristol con la collaborazione di Saab e motori Rolls Royce (strana joint-venture!).
Il fatto avviene durante la mattina, essendo l'aereo decollato alle 5:55 (e non di notte come nel film: giustamente come avrebbero potuto effettuare immagini dell'aereo in pieno giorno? Oggi tutti i film di disastri aerei li fanno con immagini computerizzate: altro che "Airport"!), dopo una nevicata notturna e un cielo terso che consente a tutti gli abitanti di Tulsa, da dove è decollato, di assistere al disastro: il gigante bimotore, infatti , anche se continua a salire, effettua dei circuiti per non allontanarsi dall'aeroporto dal quale è partito.
E' stato omesso, nel film, che la sola acqua nel vano carrello anteriore non sarebbe stato sufficiente a far calare il muso tanto da permettere di effettuare la discesa del grosso liner, per cui si pensa di usare lo stesso KC-135 che trasporta l'acqua per tirare giù il Trent 270: prima di riempire il vano carrello viene fissato e calato un gigantesco cappio che il KC-135 infila col muso fino all'attacco delle ali, in modo da poterlo "trainare" verso il basso. Dopo aver fatto perdere quota al Trent 270, viene rimosso il cappio e pompata l'acqua come descritto nel film.
Altra parte omessa nel film è che il 270 non attera così, dolcemente, ma al momento di toccare terra lo fa in maniera così brusca che la coda (cono, timone, stabilizatori), fortemente danneggiata dall'impatto del Baron prima e dall'incendio provocatosi in volo a bordo poi, si spacca e rimane sulla pista.
Certo è che nel bene e nel male il libro e il film mettono l'accento sulle carenze che spesso sovvengono negli aeroporti: in questo caso si lamentava la mancanza o il non utilizzo del radar di terra che non ha consentito di evitare l'incidente (non dimentichiamoci del Super80 SAS a Linate!). Ma fa riflettere anche sul livello di preparazione del personale di condotta: il protagonista era un estremista che non si fida dell'elettronica fino al punto che controlla il livello di un liquido direttamente sul motore (chissà perchè solo in uno - film) che riconosce che questa oggi è necessaria per il volo di un aereo, mentre l'ispettore in cabina è a favore della cabina di vetro (cioè piena di schermi al posto degli indicatori analogici) al punto tale che voleva licenziare il pilota perchè non ne faceva uso, ma ha preso atto del fatto che sapere gestire l'aereo anche quando il supporto elettronico venisse a mancare è vitale.
In effetti un po' al limite del credibile, il film è stato tratto dal libro "La cabina di vetro" di Robert P. Davis, che si definisce un esperto dell'ambiente aeronautico.
Nel libro, che ovviamente è più intenso nelle descrizioni dei "disastri" che avvengono, l'aereo è un Trent 270, bimotore più o meno delle dimensioni del 777, costruito dalla Trent Aircraft di Bristol con la collaborazione di Saab e motori Rolls Royce (strana joint-venture!).
Il fatto avviene durante la mattina, essendo l'aereo decollato alle 5:55 (e non di notte come nel film: giustamente come avrebbero potuto effettuare immagini dell'aereo in pieno giorno? Oggi tutti i film di disastri aerei li fanno con immagini computerizzate: altro che "Airport"!), dopo una nevicata notturna e un cielo terso che consente a tutti gli abitanti di Tulsa, da dove è decollato, di assistere al disastro: il gigante bimotore, infatti , anche se continua a salire, effettua dei circuiti per non allontanarsi dall'aeroporto dal quale è partito.
E' stato omesso, nel film, che la sola acqua nel vano carrello anteriore non sarebbe stato sufficiente a far calare il muso tanto da permettere di effettuare la discesa del grosso liner, per cui si pensa di usare lo stesso KC-135 che trasporta l'acqua per tirare giù il Trent 270: prima di riempire il vano carrello viene fissato e calato un gigantesco cappio che il KC-135 infila col muso fino all'attacco delle ali, in modo da poterlo "trainare" verso il basso. Dopo aver fatto perdere quota al Trent 270, viene rimosso il cappio e pompata l'acqua come descritto nel film.
Altra parte omessa nel film è che il 270 non attera così, dolcemente, ma al momento di toccare terra lo fa in maniera così brusca che la coda (cono, timone, stabilizatori), fortemente danneggiata dall'impatto del Baron prima e dall'incendio provocatosi in volo a bordo poi, si spacca e rimane sulla pista.
Certo è che nel bene e nel male il libro e il film mettono l'accento sulle carenze che spesso sovvengono negli aeroporti: in questo caso si lamentava la mancanza o il non utilizzo del radar di terra che non ha consentito di evitare l'incidente (non dimentichiamoci del Super80 SAS a Linate!). Ma fa riflettere anche sul livello di preparazione del personale di condotta: il protagonista era un estremista che non si fida dell'elettronica fino al punto che controlla il livello di un liquido direttamente sul motore (chissà perchè solo in uno - film) che riconosce che questa oggi è necessaria per il volo di un aereo, mentre l'ispettore in cabina è a favore della cabina di vetro (cioè piena di schermi al posto degli indicatori analogici) al punto tale che voleva licenziare il pilota perchè non ne faceva uso, ma ha preso atto del fatto che sapere gestire l'aereo anche quando il supporto elettronico venisse a mancare è vitale.
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Re: Un 767 in Alitalia prima di essere costruito!
Credo che "si definisce" sia il termine più corretto.In effetti un po' al limite del credibile, il film è stato tratto dal libro "La cabina di vetro" di Robert P. Davis, che si definisce un esperto dell'ambiente aeronautico.
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