C'è chi si ricorderà di me e chi no, ma cio' è superfluo, cio' che è importante ai fini della questione è che sono una fifona (fobica?) del volo da anni e l'anno scorso, in occasione del mio viaggio in Giappone, avevo preso il coraggio a quattro mani e avevo parlato dei miei timori su questo forum.
Cio' che è cambiato rispetto a un anno fa è che mi sono trasferita all'estero e per un motivo o per un altro (ma soprattutto perchè la mamma è sempre la mamma e il mio lettino in Italia è meglio di una coperta di linus

Per un periodo ho anche pensato di stare leggermente meglio, per forza dell'abitudine, anche se i due-tre giorni precedenti al volo erano un incubo costante, e sempre e comunque riesco a salire le scalette esclusivamente tramite spinta farmacologica (anche relativamente pesante). Posso dire che la mia visione dell'aereo è di certo meno demoniaca (da "una macchina per morire" è diventata "una macchina per tornare dai miei... e ci sta di lasciarci le penne"), molti miti sull'aviazione sono stati sfatati, razionalmente sono davvero convinta che l'aereo sia il mezzo più sicuro in assoluto e anche l'abitudine è un fattore positivo.
Il problema pero' resta.
Negli ultimi due mesi tutte le mie paure sono tornate potenti (e prepotenti) come se avessi aperto il vaso di pandora. Analizzando la sensazione da un annetto ormai credo di essere arrivata alla conclusione che cio' che mi spaventa non è morire in se' (o meglio non è cio' che mi spaventa di piu') ma come sarebbe morire su un aereo. Questo purtroppo alimentato da tutte le storie e i documentari e le analisi dei cadaveri di cui scioccamente faccio incetta che, purtroppo, fanno pervenire un'unica terrificante conclusione: nella maggior parte dei casi non è certo una morte veloce (se si considera anche il pre, cioè il panico e il terrore di quando iniziano i problemi grossi sull'aereo) nè indolore. A volte la mia immaginazione corre troppo, romanza cio' che ha letto, e il risultato sono immagini raccapriccianti che mi proiettano in uno stato di panico prima latente (dalla prenotazione fino a due-tre giorni prima del volo) poi "esplosivo". E lo so che si muore male anche in macchina, arrotati sulle strisce o varie ed eventuali, ma sono scenari che non mi terrorizzano cosi' tanto. Non è razionale.
Perchè proprio negli ultimi due mesi? Evento numero uno: paradossalmente un volo in cui ho dormito da prima del decollo a cinque minuti prima dell'atterraggio. Semplicemente perchè ero strafatta. Capirete che non si puo' andare avanti cosi', non ogni due mesi. Evento numero due: ho fatto lo zio d'America e ho prenotato un volo (per me extralusso, non mi sono ancora abituata al mio stipendio


Bene, visto che ho già scritto troppo, chiedo apertamente il vostro aiuto, visto che l'anno scorso parlare con voi e frequentare in genere questo forum mi era stato immensamente d'aiuto (si torna all'ovile...

Ah, premetto che prima del Doomed Flight di Natale volero' almeno altre due volte (una a fine ottobre per un congresso, con Ryanair) e una i primi di Novembre per tornare in Italia per qualche giorno (sempre Ryanair). E ho paura che anche questi non saranno molto piacevoli nello stato d'animo che ho adesso...
Ok... mi metto nelle vostre mani e smetto di blaterare. Grazie in anticipo a chi voglia ascoltarmi e "aiutarmi"

(e a questo punto chi non si ricordava di me penserà "aaahhhh era quella che scriveva i papiri....")