donatella ha scritto: Invidio chi ci sale con leggerezza come se prendesse l'autobus ..
Carissima,
tu sai che ci sono persone ( le cronache scientifiche e statistiche sono inconfutabili) che non riescono a salire su di una macchina,prendere un treno, un ascensore, una seggiovia ecc... Siamo su di un forum di aviazione, quindi è normale che sia trattato il tema di chi ha dei disagi ( anche forti) in relazione al volo.Non se ne parla molto, a meno che l'argomento non sia oggetto di attenzione diretta, ma i blocchi o le fobie avvolgono qualsiasi parte della vita ,edulcorata, contraffatta, da una psicologia che per plurimi motivi allontana da se quel mondo per ciò che in realtà è, non ne accetta l'oggettività. Il rifiuto cela sempre una richiesta di aiuto, un aiuto che deve avere degli ancoraggi esterni e che può essere attivo, svolgere la sua funzione, soltanto se i contorni delle paure sono aiutati, nel ridisegnarli in modo corretto, dalla volontà di capire non soltanto se stessi, ma accettare come normalità quello che le false regole interne ci vietano di accettare. Tutto è naturale, avere delle paure lo è altrettanto.La conoscenza si può sviluppare soltanto attraverso quello che possiamo toccare con mano, si adagia ( alle volte con dolcezza ed altre con estrema violenza) sui cinque sensi, se li oltrepassa ( oltre a divenire una falsa conoscenza) si hanno solo due possibilità : o il trascendentale, il credo nel divino o la scaramanzia divinatoria che è in effetti la condizione peggiore.Nulla è pronosticabile, inutile mettere dei "paletti" ad un futuro, anche vicino, che ancora non ci appartiene.Non si può giungere a compromessi con quello che ancora si dovrà vivere, per cui l'autotutela ( per esempio adottando il sistema dell'evitamento non prendendo l'aereo) è una chimera ed un falso, falsissimo meccanismo di difesa.Non ci si può cautelare quando i parametri stessi dell'oggetto di cui non ci fidiamo non sono all'altezza della nostra conoscenza, inutile farlo, tempo ed energie sprecate, si rallenta un metabolismo che potrebbe in potenza essere usato in modo fattivo in altri settori del nostro vivere. Certo, non è facile assumersi la responsabilità di scavare in se stessi per cercare ( con la ragione pura e non con l'illusione del "magico")altrove lo start del disagio, come ancor più difficile per la mano che aiuta, capire in quale modo l'aiuto possa non trasformarsi in danno.Non esiste sulla nostra terra un solo essere umano che non abbia dei timori, non uno, è sintomo di imperfezione e al contempo segnale di una vita che, fra i mille doveri, ha il diritto di essere vissuta al meglio, proprio perchè ha un inizio ed una fine. Aver paura di morire è umano, aver paura di essere i fautori della propria morte è solo mancanza di fiducia in se stessi e non in quello che si presume potrebbe minacciarci. Tieni a terra i pensieri cara amica e vola con il corpo, vedrai che sarebbe molto, ma molto più pericoloso fare il contrario.