non ce la faccio
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Re: non ce la faccio
E' bello il post di flaingbrendon perchè ridimensiona alcuni miti popolari.
Probabilmente non vincerà il nobel per la letteratura, ma per quello nemmeno io, però ha reso in poche righe un concetto non troppo spesso intrapreso: non è che in cabina di pilotaggio si compiono magie tipo Harry Potter.
Si sta lì in due, sempre più di rado in tre, a fare il proprio mestiere.
E non è che uno bravo nel proprio mestiere è uno che non sbaglia mai, perchè potremmo spendere miglia di Tera su cosa significa "sbagliare", ma è quello che si accorge di averlo fatto.
C'è un capitolo in "Staccando l'Ombra da terra" di Del Giudice che in fondo espande proprio il concetto di flaingbrendon.
Penso che tutti preferiamo un chirurgo che talvolta sbaglia ma si rende conto di averlo fatto e sa perfettamente come correre ai ripari, rispetto ad uno che "non sbaglia mai" e per questo non ha presente il concetto di "riparo".
Probabilmente non vincerà il nobel per la letteratura, ma per quello nemmeno io, però ha reso in poche righe un concetto non troppo spesso intrapreso: non è che in cabina di pilotaggio si compiono magie tipo Harry Potter.
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E non è che uno bravo nel proprio mestiere è uno che non sbaglia mai, perchè potremmo spendere miglia di Tera su cosa significa "sbagliare", ma è quello che si accorge di averlo fatto.
C'è un capitolo in "Staccando l'Ombra da terra" di Del Giudice che in fondo espande proprio il concetto di flaingbrendon.
Penso che tutti preferiamo un chirurgo che talvolta sbaglia ma si rende conto di averlo fatto e sa perfettamente come correre ai ripari, rispetto ad uno che "non sbaglia mai" e per questo non ha presente il concetto di "riparo".
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Scarica il mio (oh) mamma devo prendere l'aereo!
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- butterfly
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Re: non ce la faccio
domanda, ci saresti andato a Palermo in treno o macchina o a piedi dopo l'estate del 92?nils ha scritto:ragazzi come da titolo; devo andare in 2 capitali europee ma tutti questi allarmi terrorismo non mi fanno dormire la notte...
per me si tratta di occasioni importanti ma prprio non riesco
La morte non sta nel non comunicare, ma nel non poter essere più compresi (Pier Paolo Pasolini)
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Re: non ce la faccio
Quando dovresti partire nils?
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Re: non ce la faccio
in un carro armatobutterfly ha scritto:
domanda, ci saresti andato a Palermo in treno o macchina o a piedi dopo l'estate del 92?
fine meseRenton73 ha scritto:Quando dovresti partire nils?
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Re: non ce la faccio
hai paura della sicurezza solo in aeroporto e in volo o anche che ci sia qualche attentato nelle due capitali?nils ha scritto:fine meseRenton73 ha scritto:Quando dovresti partire nils?
da che aeroporto parti? (se l'hai scritto, l'ho perso scusa..)
Ti!
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Re: non ce la faccio
Nils, questa tua risolutezza non aiuta noi a capire ma soprattutto te a non uscirne, o quantomeno, a non volerne uscire. Datti uno "spiraglio" di certezza, poichè, al contrario di quanto scrivi, non mi pare che il senso di sicurezza che hai nei tuoi confronti sia così stabile. Uno sforzo come essere umano ed anche un atto di "umiltà" come utente che cerca aiuto su questo forum.
Non esiste nulla di sicuro dal momento che uno spermatozoo ed un ovulo decidono di instaurare un patto di vita. Per cui, partiamo dal concetto di labilità generale della vita e su questo ragioniamo.Cerchi risposte impossibili, a meno che, delle bugie ( che qui nessuno per correttezza può raccontarti) non ti diano pace e motivo, anche uno solo, per non partire.
Non esiste nulla di sicuro dal momento che uno spermatozoo ed un ovulo decidono di instaurare un patto di vita. Per cui, partiamo dal concetto di labilità generale della vita e su questo ragioniamo.Cerchi risposte impossibili, a meno che, delle bugie ( che qui nessuno per correttezza può raccontarti) non ti diano pace e motivo, anche uno solo, per non partire.


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Re: non ce la faccio
diciamo che quelli aeroportuali e di volo sono i problemi che mi preoccupano di più; gli altri posso gestirli; ad il taxi in luogo della metro.mermaid ha scritto: hai paura della sicurezza solo in aeroporto e in volo o anche che ci sia qualche attentato nelle due capitali?
da che aeroporto parti? (se l'hai scritto, l'ho perso scusa..)
Bari
Araial, ma in concreto, qual è il tuo suggerimento?
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Re: non ce la faccio
Il mio suggerimento ( attento alla provocazione ma cogitaci) è di dare concretezza alle tue paure. Fammi un calcolo matematico delle probabilità che ci potrebbero essere affinchè ciò che paventi possa realizzarsi,fammene un altro in relazione alla possibilità opposta e sottrai da ognuna il tuo grado ( numerico, come già hai segnalato) di fiducia in te stesso.Vedrai che in entrambe le possibilità, il tuo controllo personale è NULLO. Questo esperimento lo puoi fare in qualsiasi altro "campo fobico." Prova e poi parliamone.nils ha scritto:
Araial, ma in concreto, qual è il tuo suggerimento?


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Re: non ce la faccio
araial ci vuole il decoder
probabilità che accada qualche impiccio: 5%
che non accada: 95%
se togliamo dal primo dato 8 andiamo nel fantastico mondo dei numeri negativi: -3
nel secondo;87

probabilità che accada qualche impiccio: 5%
che non accada: 95%
se togliamo dal primo dato 8 andiamo nel fantastico mondo dei numeri negativi: -3
nel secondo;87
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Re: non ce la faccio
OTTIMO!nils ha scritto:araial ci vuole il decoder![]()
probabilità che accada qualche impiccio: 5%
che non accada: 95%
se togliamo dal primo dato 8 andiamo nel fantastico mondo dei numeri negativi: -3
nel secondo;87
Da 87 a - 3?

Dai che ci siamo!



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Re: non ce la faccio
si ma mi devi spiegare la storia del controllo personale quasi nullo 

- araial14
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Re: non ce la faccio
Il controllo personale ( in via del tutto teorica, una vera iperbole ) puoi averlo solo se conosci a fondo quello che ti spaventa. Se sei un soggetto tendente al razionale nelle tue osservazioni generali, non puoi avvalerti del conforto altrui, neppure se motivato da titolatissimi tecnici. La ""risoluzione"" sarebbe quella di diventare te stesso tecnico ed esperto, di avere il diretto e responsabile controllo di quello che tocchi. Ora, o riesci a vivere tutte le vite che ti permetterebbero di diventare un perfetto conoscitore dei campi in cui la tua conoscenza è pressoché nulla, oppure incominci ad affidarti alle leggi matematiche e fisiche che condizionano la nostra vita. Bada bene, meccanismi non nascosti, ma quantificati matematicamente da esseri umani ( come te ) che han cercato di legarli in schemi empirici. Va da se che ogni azione presuppone un motore primo che ne avvii la dinamica ma è altrettanto vero, che fino a prova contraria, il moto perpetuo non è stato ancora nè scoperto e neppure attuato.Con questo voglio dirti che o si accettano le coordinate della nostra vita limitata alle nostre stesse conoscenze, oppure ci si affida ad un'inerzia di autocontrollo e fiducia autoreferenziale che hanno entrambe la natura dell'inesistente. Devi decidere sul da farsi: O vivi cercando di vivere o vivi cercando di limitarti. Capisco altresì che non sia semplice affrontare quel che si teme, ma se il temere diventa pura giustificazione per non agire, allora devi mettere in discussione tutto un percorso di vita che nel suo motore primo ha avuto una "falsa" partenza.nils ha scritto:si ma mi devi spiegare la storia del controllo personale quasi nullo

