Tre Giorni al JFK.. (Corriere della Sera)

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Burb
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Tre Giorni al JFK.. (Corriere della Sera)

Messaggio da Burb »

Non sapevo dove postarlo, ho trovato questa sezione, sperando che sia quella giusta. :mrgreen:

Oggi leggendo il Corriere della Sera,
Mi sono imbattuto in questo:

«Pianti e false partenze
I nostri tre giorni al Jfk»
Il diario degli italiani bloccati in aeroporto a New York

La storia - Voli annullati per la neve. «La Delta ci ha dato solo sei dollari per ogni pasto»

«Pianti e false partenze
I nostri tre giorni al Jfk»


Il diario degli italiani bloccati in aeroporto a New York

MILANO - Francesco e Federica, i suoi figli adolescenti, si sono divertiti parecchio. Lei meno. «Con noi viaggiavano altri tre loro amici, dai 13 ai 18 anni. Alla fine è stata una bella responsabilità», racconta esausta per telefono Laura Poggio, 52 anni di Saronno, tre giorni di vacanza extra a New York causa «blizzard», la tempesta di neve che si è presa gioco della Grande Mela proprio sotto Natale. Laura fa parte di quel nutrito gruppo di italiani costretto a un'odissea di 72 ore all'aeroporto Jfk e dintorni, complice «l'inefficienza» della Delta Airlines, secondo le accuse dei viaggiatori che intendono intentare una class action contro la compagnia statunitense.

Domenica 26
«Era la fine della nostra vacanza, cominciata il 19 dicembre. Iniziava a nevicare. Prima di muovermi ho chiamato la Delta per capire se bisognava spostare il volo, ma non mi ha risposto nessuno. Allora con la mia "truppa" abbiamo deciso di andare comunque all'aeroporto, ma si capiva che non saremmo partiti», ripercorre le tappe la signora Poggio. Lì le hostess hanno «piazzato» i sei su un volo del 28. «Abbiamo fatto dietrofront, a nostre spese. Siamo saliti su un taxi abusivo, cosa che a Milano non mi sognerei mai di fare. Questo ragazzo di colore, Wayne, ci ha proprio salvato. È stato un mago, senza gomme da neve ci ha portati a destinazione, mentre tutto intorno a noi cominciava a bloccarsi: per fortuna il nostro hotel aveva ancora posto. Assistere alla tempesta è stato spettacolare. Il giorno successivo non ci siamo fatti mancare la passeggiata a Central Park imbiancato. Era divertente camminare sulla Quinta Strada in un'atmosfera irreale. I proprietari dei negozi pulivano i loro ingressi, per il resto il paesaggio era immacolato».

Lunedì 27
Le disavventure si estendono ad altri viaggiatori. Gianluca Calardo di Castellamonte racconta la sua. «Il nostro volo, programmato per il 27, viene cancellato per maltempo. Fin qui ci può stare. Ma siamo riusciti a ripartire solo il 29! Vitto e alloggio a nostre spese, l'alternativa era il pavimento del terminal. Il che ha significato 400 euro di spese supplementari per me e la mia fidanzata Cristina».

Martedì 28
Comincia il disastro vero. E altre storie si intrecciano. Elena Riva e Lorenzo Spinelli, moglie e marito dall'8 dicembre, negli Usa in viaggio di nozze, sarebbero dovuti decollare il 28 alle 18.45. «Eravamo arrivati in taxi con largo anticipo, proprio perché temevamo problemi con il meteo. Sui monitor non era stata fatta nessuna segnalazione per noi, mentre altri voli venivano soppressi», dice Elena. In sintesi: i passeggeri vengono imbarcati con quattro ore di ritardo, dopo un'altra ora le hostess avvertono che un motore è congelato, ne passa un'altra e non succede niente, finché all'una vengono tutti fatti scendere. Chi vuole può ritirare un voucher per trascorrere la notte in albergo. Elena e Lorenzo rinunciano e si sistemano come possono. Anche Laura Poggio con i cinque ragazzi non ritirano il foglio. Spiega lei stessa: «Quando è arrivato il nostro turno erano le sei del mattino, non aveva senso allontanarci».

Mercoledì 29
La rabbia e l'orgoglio, in ordine inverso. «Sono successe delle cose che qui in Italia non potrebbero ripetersi: laggiù eravamo tutti uniti, ci siamo aiutati l'un l'altro. Le brandine erano pochissime e ho visto un ragazzo di colore cedere la sua a una signora anziana; un americano prestare le sue coperte a una famiglia con due bambini piccoli, che così hanno potuto dormire sdraiati sul pavimento; mio marito ha fatto da interprete a delle ragazze che non parlavano inglese; io stessa ho ceduto il mio buono pasto a un'altra mamma per i suoi figli. Per inciso: ci hanno dato tre ticket da sei dollari a persona, dovevano bastare per colazione, pranzo e cena», va avanti Elena Riva.
Fin qui l'orgoglio. Poi la rabbia. Quando si sparge la voce che nemmeno l'aereo programmato per le cinque del pomeriggio partirà. «La scusa era che il personale non riusciva a raggiungere l'aeromobile per via delle strade ghiacciate», interviene la signora Poggio. «Qualcuno ha detto che se non fossimo partiti entro la sera avremmo dovuto aspettare altri quattro giorni perché non c'erano altri voli. Allora è stato il panico, alcune ragazzine si sono messe a piangere, un signore napoletano si è scaldato parecchio e ha telefonato all'ambasciata o al consolato, un operatore Delta ha minacciato di chiamare la polizia, e tutto ciò senza che neanche un annuncio fosse fatto in italiano, malgrado l'80 per cento di noi fosse chiaramente italiano», coincidono i racconti di Elena e Laura.
Dalle cinque della sera si passa alle otto e mezzo. Finalmente si parte, al decollo i passeggeri applaudono, atterraggio a Malpensa ieri mattina alle dieci e mezzo. I compagni di odissea si scambiano le email. Pronti per la class action. «Gli estremi ci sono - commenta Carlo Rienzi del Codacons -. Se il danno, come appare dai racconti, è causato dalla inefficienza della società, una class action negli Stati Uniti è fattibilissima».



http://www.corriere.it/cronache/10_dice ... aabc.shtml

Ps:
Sul giornale Cartaceo la storia è un pochino più lunga.
Ultima modifica di Burb il 31 dicembre 2010, 11:18, modificato 1 volta in totale.
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Re: Tre Giorni al JFK.. (Corriere della Sera)

Messaggio da butterfly »

Io ho letto un po di notizie sull'USA Today ed in effetti la costa Est è in ginocchio ma con 33 inches di neve non con 10 cm come in Italia!
Io fra due giorni dovrei volare su Boston e spero vivamente di non avere disguidi visto che il giorno dopo devo ripartire per la Florida per lavoro.
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Re: Tre Giorni al JFK.. (Corriere della Sera)

Messaggio da Maxx »

butterfly ha scritto:Io ho letto un po di notizie sull'USA Today ed in effetti la costa Est è in ginocchio ma con 33 inches di neve non con 10 cm come in Italia!
Io fra due giorni dovrei volare su Boston e spero vivamente di non avere disguidi visto che il giorno dopo devo ripartire per la Florida per lavoro.
Personalmente non ho visto un'Italia in ginocchio per 10 cm di neve.
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Re: Tre Giorni al JFK.. (Corriere della Sera)

Messaggio da butterfly »

quando sono rientrata dagli States il 18 c'era gente ferma in autostrada e Firenze bloccata per 15 cm di neve!
Io venivo da settimane con 30 cm e tutti erano felici e contenti.
Attenzione non voglio far polemica, lungi da me, è solo una constatazione.
Aggiungo che questa settimana ho attraversato la Svizzera in macchina e sulla strada non c'era un sol fiocco di neve.
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Re: Tre Giorni al JFK.. (Corriere della Sera)

Messaggio da Maxx »

E' vero quello che dici, ma il motivo del blocco (e qui andiamo un pò OT!) è che alcuni mezzi pesanti sprovvisti di pneumatici adeguati si sono intraversati e hanno bloccato l'autostrada. Poi ovviamente la neve ha continuato a scendere e i mezzi non l'hanno potuta togliere dalla strada, motivo per cui si è accumulata. Siamo sempre il Paese in cui un'iniziativa giustissima come la disposizione di montare gomme invernali è vista come un modo per far spendere "soldi inutili". Io ho speso 850 euro per mettere le gomme invernali alla mia macchina a trazione integrale e ne sono arcicontento. Se però mi capita di stare fermo in mezzo alla neve per due deficienti che si sono intraversati sperando di farcela lo stesso, mi girano un pò!! :x :lol:
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Re: Tre Giorni al JFK.. (Corriere della Sera)

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In Ohio e nel Midwest non sanno cosa siano le gomme da neve e le catene, io lo scorso anno ho fatto 6 ore di guida sotto la tormenta di neve senza catene e con gomme normali.
Li le strade le riempono di sale in continuazione e li puliscono e non ci sono i fenomeni che corrono.
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Re: Tre Giorni al JFK.. (Corriere della Sera)

Messaggio da Maxx »

butterfly ha scritto:In Ohio e nel Midwest non sanno cosa siano le gomme da neve e le catene, io lo scorso anno ho fatto 6 ore di guida sotto la tormenta di neve senza catene e con gomme normali.
Li le strade le riempono di sale in continuazione e li puliscono e non ci sono i fenomeni che corrono.
Non è detto che sia un bene non sapere cosa sono le gomme invernali! :-) Restano comunque un ottimo dispositivo di sicurezza. Ovviamente bisogna vedere se servono: se da quelle parti non si trova manco un fiocco di neve per strada e l'asfalto è costantemente a 20°C, certo che non servono. Quando a Milano hanno buttato sale per le strade con 5 gradi sotto zero, hanno accusato il Comune di sprecarlo. Pensa un pò.
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Re: Tre Giorni al JFK.. (Corriere della Sera)

Messaggio da Luke3 »

Onestamente c'e' solo una cosa che si puo' contestare alla Delta: il non aver offerto assistenza alla prima cancellazione. Se non sbaglio andrebbe offerto vitto e alloggio fino alla nuova data di partenza.
Per il resto c'e' poco da lamentarsi, il 28 hanno offerto vouchers, loro non li hanno voluti, cavoli loro! E poi se le condimeteo non permettono il volo e' inutile che si incazzano, non c'e' compagnia o aeroplano che puo' volare in quelle condizioni. Se preferivano rischiare la vita decollando su un aereo non sghiacciato perfettamente o su pista ancora contaminata peggio per loro. E se l'equipaggio e' rimasto bloccato nella neve c'e' poco che la compagnia puo' fare: il meteo e' imprevedibile per natura.
Ripeto, l'unica negligenza della compagnia e' stato far alloggiare i passeggeri a proprie spese dal giorno della cancellazione al giorno della nuova partenza, cosa su cui si puo' discutere, senza fare i soliti teatralismi da passeggero medio.
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Re: Tre Giorni al JFK.. (Corriere della Sera)

Messaggio da Burb »

Anche se mangiare un intero giorno con 18 dollari, per un intera famiglia non è il massimo.

Possono chiedere il rimborso quindi, solo per la prima giornata?
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