Salve a tutte e 2
Quella dell'aereo è spesso una paura che si accompagna a tante altre, almeno così ho imparato da quando sono qua e parlando con verie persone. Non sono psicologo, non so cosa porti ad avere paura...i cambiamenti forse, le aspettative, lo stress.
Oppure, molto spesso, la stessa paura di riprovare paura, qualcosa che si è provato anche solo una volta ma che non si è più dimenticato. E lì scatta il meccanismo perverso del nostro cervello che mette in atto quello che noi temiamo. Siamo di fronte ad una grossa scelta: o affrontiamo il timore oppure lo evitiamo, arrivando apparentemente sempre e comunque allo stesso risultato. La paura che vince.
Avete mai sentito quella frase che dice "Il coraggio è la paura tenuta un minuto più a lungo"? Credo l'abbia detta il generale Patton, uno che di situazione pericolose se ne intendeva...in questa frase forse ha centrato il punto. La paura si affronta minuto dopo minuto, è l'unico modo per accorgersi che dopo questo piccolo lasso di tempo non è successo niente. Minuto dopo minuto dopo minuto dopo minuto...Pensare subito a cosa potrebbe succedere "dopo" porta a sovradimensionare quello che temiamo: un sacco di volte mi è capitato di svegliarmi la mattina pensando a un colloquio o ad una visita che avevo nel pomeriggio. Sono arrivato all'ora fatidica stando malissimo, angosciato e impaurito...salvo poi rendermi conto che mentre mi trovavo lì tutto era migliore di come me l'ero immaginato.
Paradossalmente anche la stessa paura di morire è strana: se e quando moriamo, moriamo. Ci limitiamo a fare qualcosa che inevitabilmente, prima o dopo, accade. E' difficile accettare che non abbiamo il controllo su tutto, che potrebbe succedere in ogni momento...anche mentre sono qua a scrivere

. Però è passato un minuto e sto ancora scrivendo...e probabilmente continuerò a farlo ancora per molti minuti. So che sembrano pensieri astrusi, ma spero mi stiate seguendo
Non so se il timore che hai tu, Lidia, sia quello di lasciare sole le persone che ti sono vicine. O che siano loro a lasciarti per un qualche evento imponderabile. In entrambi i casi non è colpa di nessuno, è solo un'eventualità che tutti i giorni inconsciamente accettiamo. Perchè altrimenti non vivremmo più, sempre perennemente angosciati di quello che può accadere a noi o agli altri: ci rinchiuderemmo in casa per paura, col risultato di non evitare comunque niente.
Credo sia meglio affrontare i propri demoni come ha fatto franci, magari convivendoci, sapendo che sono comunque lì a farci compagnia e che è plausibile che continuino a farcela per tanto tempo. Però si va avanti lo stesso a vivere, un minuto alla volta, accorgendosi che non è ancora successo nulla e che minuto dopo minuto si fanno le ore, i giorni, i mesi...
Scusate questo "delirio" (anche se spero che sia stato un minimo utile..), ma la discussione mi ha stimolato
Passando alle cose più tecniche, per rispondere a Lidia:
1)SEMBRANO infinite, hai detto bene

...in realtà prova a contare quanti minuti ci metti ad attraversarle. Sono pochi rispetto al resto del volo. Per quanto riguarda gli atterraggi di emergenza, di solito avvengono in degli aeroporti; non succede quasi mai che l'aereo atterri su un prato e in un'area non attrezzata. E di aeroporti nelle alpi che ne sono...così a mente mi vengono Innsbruck, Zurigo, etc etc...
Anche nel caso ci fosse un guasto di TUTTI i motori, puoi star sicura che l'aereo supererebbe in planata le alpi e atterrerebbe nel più vicino aeroporto. Ergo, non c'è motivo di temerle
2) come potrà spiegarti qualcuno più esperto di me, quegli "strani" movimenti sono perfettamente normali e sono fatti da ogni aereo tutti i giorni in tutto il mondo. Sono costruiti per farli.
3)idem come sopra: anche quando sei in auto il motore aumenta e diminuisce i giri se ci pensi. Non è niente di anomalo, dipende dalle fasi di volo in cui è necessaria più o meno "spinta"
4)le turbolenze sono pane quotidiano per gli aerei. Sono costruiti per sopportarle e rarissimamente sono molto intense. Certo, è sempre meglio allacciare la cintura si sicurezza per evitare di farsi male in qualche modo. Ma stai tranquilla che l'aereo non cadrà per una turbolenza.
5) ce la fa, ce la fa

ovviamente ci mette un po', ma non c'è alcun motivo di dubitare di lui. Anche questa è una manovra che fa tutti i giorni dopotutto.
E' normale che tu abbia meno paura all'atterraggio: ti senti più vicina alla fine del volo e quindi dei tuoi timori. In più vedi avvicinarsi un paesaggio per te più familiare e tranquillizzante. Può essere che sia così?
Scusate la prolissità....