transadriatica ha scritto:Il non avere sottomano l'articolo che ho citato mi impedisce di riportare con esattezza le considerazioni tecniche che vi erano sviluppate. Il problema non era che non fosse sicurissimo (e il paragone con un attuatore del 737 mi pare poco pertinente: avrei pensato piuttosto al superstallo del prototipo del BAC 1-11) ma che l'aereo aveva problemi di controllo dell'assetto per ragioni di aerodinamica, verificabili già a tavolino mentre lo si progettava facendo un'analisi dei momenti d'inerzia: detto fuori d'ogni metafora, un aereo mal progettato e destinato sicuramente al fallimento, per quanto robusta fosse stata la sua costruzione, perchè intrinsecamente incontrollabile, anche con la zavorra al suo posto (evidentemente costituita da panetti di burro, visto che era scivolata subito a poppa pur con i risibili angoli di attacco con cui decollavano gli aerei dell'epoca).
Il SS (
Superstallo, NON Schutzstaffeln 
) è un problema che accomuna tutti gli aerei con impennaggio a T. Se citi il 1-11 devi anche metterci tutte le varianti del DC9 COME MINIMO. A volte, e purtroppo, in alcuni (
non tutti) i campi, il problema si risolve evitando che diventi talmente grave da essere pericoloso... specialmente poi quando l'esasperato nazionalismo di certi regimi DEVE far apprezzare il prodotto proprio piuttosto che il prodotto giusto.
transadriatica ha scritto:E qui semplifichi troppo: mentre l'articolo inglese puntava il dito su un singolo progetto, mi sembra che tu stia dicendo che tutti andavano avanti improvvisando: senza andare a leggere quello che aveva scritto Zeppelin nel secolo precedente o Ugo Junkers all'inizio del '900, basterebbe leggere quello che hanno scritto alcuni "improvvisatori", ma laureati in ingegneria, che rispondevano ai nomi di Umberto Nobile, Gaetano Arturo Crocco, Giulio Costanzi e Rodolfo Verduzio e ti renderesti conto che già allora gli aerei non venivano progettati solo in base a quello che si era imparato sul campo ma anche facendo ricorso allo studio dell'aerodinamica, della meccanica e dei materiali, insomma con criteri ingegneristici.
Non una semplificazione, la mia era semplicemente una considerazione. Non andavano avanti improvvisando, ma certo NON SAPEVANO quanto sappiamo noi. Pensa, per esempio, semplicemente ai problemi con la compressibilità del P-38, risolta con l'adozione di particolari flap antistallo prima sul P-38 stesso e poi DEFINITIVAMENTE con ali a freccia in aerei più veloci... o con i problemi a regimi supersonici delle prime versioni del F86, risolte con l'adozione del Flying tailplane (
l'impennaggio a inclinazione variabile), invece dell'impennaggio fisso con elementi mobili fino a quel momento utilizzato...
Tutto questo per dire che SI, sicuramente all'epoca cercavano di fare le cose per bene, seguendo la scienza a loro disponibile e con la massima coscienza, ma che sapevano BEN poco quelli che lavoravano sugli aerei 30 anni dopo (
rispetto oggi) in un posto come gli USA, dove la ricerca è ADEGUATAMENTE attrezzata, remunerata e incoraggiata, figurati un attimo da queste parti, dove detta ricerca è sempre stata guardata come uno spreco di risorse e trenta anni prima. Visti anche i risultati (
i "comunisti" che incendiano l'hangar, come direbbe il Nano; comunisti con camice nere li per non far fare figure da peracottari al regime, come aggiungemmo NOI rivoltosi), non si può dire fosse poi tutta quella conoscenza dietro al progetto.
Rimane comunque un aereo notevole, che ha insegnato che "
quelle cose" è meglio evitare di farle, e l'importante è evitare di commettere gli stessi errori.
