Il dramma del volo
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Re: Il dramma del volo
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Re: Il dramma del volo
E' importante: ne hai parlato con il tuo medico curante di questi effetti che ti provoca il farmaco?Giannizzzero ha scritto: per ora comunque non è che funzioni molto... sotto l'effetto del farmaco l'ansia non scompare e mi viene pure una certa tristezza..
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Alberto
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Re: Il dramma del volo
è qui la chiave... se adesso il volo è imminente e irrinunciabile, sotto supervisione del medico, va bene anche aiutarsi con un farmaco. nel frattempo continua il tuo percorso di guarigione nei tempi che la tua mente richiede, senza importi scadenze, senza sentirti ''triste'' perchè ''ti sei ridotto'' a dover usare dei farmaci (tra virgolette, perchè non c'è niente di male).Giannizzzero ha scritto: ... nell'attesa di fare il proprio percorso di guarigione nei suoi tempi e modi? Sto provando a preparami al prossimo volo con ..
i messaggi privati non partono, come diceva slow, fino a che il destinatario non apre la sua casella, così come se ne invii uno e poi lo cancelli, il destinatario riceverà notifica che c'era un messaggio da parte tua che poi tu hai cancellato prima che venisse letto.
non mi ricordo se l'hai scritto... quand'è il prossimo volo?
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Re: Il dramma del volo
però loro possono lasciare che tu ti annienti il cervello di psicofarmaci pur di accontentarli..Giannizzzero ha scritto: Non posso privare i nonni della gioia dei nipoti, né mia moglie dell'affetto dei suoi cari.
perdona la brutalità, ma non è dall'aereo che devi scappare...

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Re: Il dramma del volo
Di ferragosto è difficile, mentre il patibolo si avvicina!albert ha scritto:E' importante: ne hai parlato con il tuo medico curante di questi effetti che ti provoca il farmaco?Giannizzzero ha scritto: per ora comunque non è che funzioni molto... sotto l'effetto del farmaco l'ansia non scompare e mi viene pure una certa tristezza..
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Re: Il dramma del volo
Prossimo volo.. uhm... il più tardi possibile!mermaid ha scritto:è qui la chiave... se adesso il volo è imminente e irrinunciabile, sotto supervisione del medico, va bene anche aiutarsi con un farmaco. nel frattempo continua il tuo percorso di guarigione nei tempi che la tua mente richiede, senza importi scadenze, senza sentirti ''triste'' perchè ''ti sei ridotto'' a dover usare dei farmaci (tra virgolette, perchè non c'è niente di male).Giannizzzero ha scritto: ... nell'attesa di fare il proprio percorso di guarigione nei suoi tempi e modi? Sto provando a preparami al prossimo volo con ..
i messaggi privati non partono, come diceva slow, fino a che il destinatario non apre la sua casella, così come se ne invii uno e poi lo cancelli, il destinatario riceverà notifica che c'era un messaggio da parte tua che poi tu hai cancellato prima che venisse letto.
non mi ricordo se l'hai scritto... quand'è il prossimo volo?
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Re: Il dramma del volo
Rileggendo un po' quello che è stato scritto qui (ormai è diventato il mio hobby), pensavo che mi piacerebbe (non per sfida, mi piacerebbe proprio!) fare un giro su un piccolo aereo, di quelli che non volano all'altitudine stratosferica di quelli di linea, dove posso stare seduto vicino al pilota e parlargli... Mah..albert ha scritto:E' importante: ne hai parlato con il tuo medico curante di questi effetti che ti provoca il farmaco?Giannizzzero ha scritto: per ora comunque non è che funzioni molto... sotto l'effetto del farmaco l'ansia non scompare e mi viene pure una certa tristezza..
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Re: Il dramma del volo
apri il pdf che trovi qui:Giannizzzero ha scritto: Rileggendo un po' quello che è stato scritto qui (ormai è diventato il mio hobby), pensavo che mi piacerebbe (non per sfida, mi piacerebbe proprio!) fare un giro su un piccolo aereo, di quelli che non volano all'altitudine stratosferica di quelli di linea, dove posso stare seduto vicino al pilota e parlargli... Mah..
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Re: Il dramma del volo
Hai mai considerato che possano viaggiare senza te?mermaid ha scritto:però loro possono lasciare che tu ti annienti il cervello di psicofarmaci pur di accontentarli..Giannizzzero ha scritto: Non posso privare i nonni della gioia dei nipoti, né mia moglie dell'affetto dei suoi cari.
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Re: Il dramma del volo
Questa è una ottima proposta. Potrebbe essere un buon farmaco naturale contro la tua paura.flyingbrandon ha scritto:Hai mai considerato che possano viaggiare senza te?mermaid ha scritto:però loro possono lasciare che tu ti annienti il cervello di psicofarmaci pur di accontentarli..Giannizzzero ha scritto: Non posso privare i nonni della gioia dei nipoti, né mia moglie dell'affetto dei suoi cari.
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Re: Il dramma del volo
ehi ragazzi, non è che stiamo andando un po' fuori tema? Certo che il farmaco migliore per i geloni è, come dice mia nonna, la "polvere di luglio", ma poi l'inverno arriva e ci rende le dita paonazze! E' chiaro che per uscire dal tunnel posso evitare di entrarci, ma così rimango sempre al di qua della montagna! Ma io voglio.. ehm.. volare!tartan ha scritto:Questa è una ottima proposta. Potrebbe essere un buon farmaco naturale contro la tua paura.flyingbrandon ha scritto:Hai mai considerato che possano viaggiare senza te?mermaid ha scritto:però loro possono lasciare che tu ti annienti il cervello di psicofarmaci pur di accontentarli..Giannizzzero ha scritto: Non posso privare i nonni della gioia dei nipoti, né mia moglie dell'affetto dei suoi cari.
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Re: Il dramma del volo
Non mi sembra. A me pare, invece, (ma potrei anche sbagliare) che tu veda solo quello che vuoi vedere.Giannizzzero ha scritto:ehi ragazzi, non è che stiamo andando un po' fuori tema?
Avresti parecchi spunti di riflessione.
Uno degli ultimi avrebbe anche potuto farti porre la domanda "quello che gli altri ora si aspettano da me è quello che io ora voglio per me?".
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Re: Il dramma del volo
Capisco quello che vuoi dire. Certo, volare per me non è mai stata una priorità né un obiettivo fine a sé stesso, ed è per questo che l'ho virgolettato. A dirla tutta non me ne è mai importato nulla, le mie passioni sono altre. Viaggiare in aereo è un modo di spostarsi che in alcuni casi è tutt'altro che facoltativo, e che, a differenza di tutti gli altri (tranne forse i viaggi in sommergibile), per farci muovere in due dimensioni e portarci da A a B fa uso di una terza dimensione, C, il cielo. Sarà che le cose celesti non le ho mai capite, ma questa cosa proprio non riesco a farla passare. Non ho mai vissuto il volo come un'esperienza normale, nemmeno durante i voli tranquilli; ho letto i classici sulla paura di volare, ho partecipato al seminario, guardo decine di decolli su youtube, eppure volare rimane per me un esercizio al limite della follia, non mi entra proprio nel DNA. Mettiamoci anche il fatto che soffro un po' di claustrofobia (ho avuto difficoltà anche con ascensori, traghetti, treni, autobus) e in generale reagisco molto male nelle situazioni, anche metaforiche, dalle quali non posso fuggire e soprattutto dove non ho io il controllo; ma tra tutte l'aereo è il principe. Ho preso il treno centinaia di volte, e mi sono fatto molte domande su come funziona il motore, sull'attrito tra ruote e binari, sull'energia che consuma per tirare tutto quel peso. Un sacco di curiosità tecniche che però il mio cervello non ha mai collegato, nemmeno indirettamente, alla sicurezza: si salta su e via. Lo stesso per l'auto: potrebbe anche essere spinta da un motore di cui non conosco nulla, alimentato a ciliege o con gli ossi di seppia, mi basta solo sapere come guidarla. Il fatto che non abbia telaio ma sia la scocca che la sostiene non mi fa alcun effetto sul piano emotivo, è un dato tecnico che se vogliamo mi incuriosisce, ma non mi fa sentire in pericolo. Un po' il discorso che faceva flyingbrandon sull'importanza che i piloti sappiano come condurre un aereo piuttosto che conoscere perfettamente i principi dell'aerodinamica. Ecco, io capisco benissimo che per voi che scrivete qui salire su un aereo sia emotivamente equivalente a prendere il tram, ma per me proprio no! E' proprio la connessione tra conoscenza ed emozioni che per me non è “tarata” nel modo corretto, o lo è in modo diverso da tutti quelli che come voi volano senza problemi. Io ho a che fare tutti i giorni con progetti e so bene che non esiste per definizione alcun progetto perfetto. Vedo macchine ben disegnate, costruite meravigliosamente bene, sottoposte a tutte le manutenzioni possibili, conosco bene le capacità di chi le pensa e le realizza; eppure un giorno, senza preavviso, improvvisamente si rompono. Alberi di acciaio di parecchi centimetri di diametro si spezzano come polistirolo. So perché succede, così come so che, in un'ottica di miglioramento continuo, l'incidente servirà a ridurre la probabilità che lo stesso fenomeno si ripresenti. Alle volte nascono macchine “maledette”, che per un motivo o per l'altro sono sempre guaste; con le automobili capita a molte persone, e non parlo solo di Fiat: succede con Audi, Mercedes, BMW. Insomma, il problema non è cercare la macchina perfetta – che non esiste – bensì di sentirsi a proprio agio, senza aver troppo bisogno di approfondire i dettagli tecnici per cercarevi una sicurezza che per loro natura non possono dare.MD82_Lover ha scritto:Uno degli ultimi avrebbe anche potuto farti porre la domanda "quello che gli altri ora si aspettano da me è quello che io ora voglio per me?".Giannizzzero ha scritto:ehi ragazzi, non è che stiamo andando un po' fuori tema?
Per concludere, il fuori tema a cui mi riferivo era perché, anziché parlare della paura di volare che è l'argomento del forum, stiamo parlando di evitare proprio di farlo!
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Re: Il dramma del volo
Non evitiamo...è che spesso non si considerano tutte le possibilità...una di queste è quella di non volare per non avere paura. In realtà poi, se ti scontri in modo angosciante con le tue paure, immagino che non sia solo con quella di volare...e prima o poi ti scontrerai con quell'atteggiamento in altre situazioni.....situazioni dove forse, per te, sarà più semplice comprendere ed evolvere. Tolto quel meccanismo, anche volare, sarà più semplice.Giannizzzero ha scritto: Per concludere, il fuori tema a cui mi riferivo era perché, anziché parlare della paura di volare che è l'argomento del forum, stiamo parlando di evitare proprio di farlo!
Il volare con aerei piccolini la trovo un'ottima idea....di dove sei?
Ciao!
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Re: Il dramma del volo
Anche per me non è come andare in tram e proprio questo mi ha permesso di sperimentare tutta una vasta gamma di emozioni relative al volo che sono andate dall'attacco di panico in attesa dell'imbarco, all'estasi del decollo, allo stupore della crociera.Giannizzzero ha scritto:Ecco, io capisco benissimo che per voi che scrivete qui salire su un aereo sia emotivamente equivalente a prendere il tram, ma per me proprio no!
La tua pistola alla tempia la conosco bene. Per fortuna non l'ho mai usata.
Ti direi di accettarti per come sei, in primo luogo. Con i tuoi limiti, le tue paure, la tua rabbia, la tua disperazione e il senso di impotenza. Prendere quello che viene, senza volere a tutti i costi controllare.
Terapia in fase acuta va bene, sempre sotto controllo medico. E poi un grande lavoro tuo, che sarà solo il tuo, fatto di introspezione, domande, risposte (anche quelle che non riuscirai a darti mai e si impara ad accettare anche questo), pazienza e, soprattutto, tutto il tempo che serve.
La mia occupazione è diversa dalla tua. Io non mi interesso di progetti ma di persone che stanno fisicamente più o meno male. Qualcuno mi ha fatto notare, ed è strano che non l'avessi notato da sola (ma ero proprio in alto mare, forse come te ora, forse di più o di meno, sicuramente non lucidissima), che il male dentro è diverso dal male fuori.
Qui rileggiti quello che ti ha scritto Tartan.
Buon lavoro. Si fa. Prenditi il tuo tempo e, almeno per ciò che riguarda questa tua grande prova, sii clemente con te stesso e non ti puntare dita addosso. Soprattutto non sminuirti per quello che stai provando.
Vivere alcune cose può tradursi in una grandissima opportunità di crescita.
Non la buttare. Sarebbe un vero peccato.
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Re: Il dramma del volo
E invece non era fuori tema, bastava guardare i commenti da un punto diverso e precisamente considerare che mandando i figli da soli tu ti tiravi indietro e quindi potevi modificare il loro giudizio su di te e quindi potevi sentirti spinto a non lasciarli soli con le tue paure e quindi, magari, potevi accompagnarli senza bisogno di farmaci reali.Giannizzzero ha scritto: Alberi di acciaio di parecchi centimetri di diametro si spezzano come polistirolo. So perché succede, così come so che, in un'ottica di miglioramento continuo, l'incidente servirà a ridurre la probabilità che lo stesso fenomeno si ripresenti. Alle volte nascono macchine “maledette”, che per un motivo o per l'altro sono sempre guaste; con le automobili capita a molte persone, e non parlo solo di Fiat: succede con Audi, Mercedes, BMW. Insomma, il problema non è cercare la macchina perfetta – che non esiste – bensì di sentirsi a proprio agio, senza aver troppo bisogno di approfondire i dettagli tecnici per cercarevi una sicurezza che per loro natura non possono dare.
Per concludere, il fuori tema a cui mi riferivo era perché, anziché parlare della paura di volare che è l'argomento del forum, stiamo parlando di evitare proprio di farlo!
In quanto alla macchina perfetta che non esiste, neanche noi siamo perfetti e quando meno te lo aspetti ci guastiamo sia che stiamo volando sia che stiamo solo camminando o che stiamo fermi dentro casa.
Alla fine che importa come e perchè vola un aereo, l'importante è che sia provato che nella maggior parte dei casi sta su, il perchè non sappiamo, però sta su e ci porta in posti diversi in breve tempo, nel breve tempo che abbiamo a disposizione per quanto buoni (perfetti) possiamo essere.
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Re: Il dramma del volo
Sì, infatti, è chiaro che le fobie attecchiscono nei terreni fertili dove possono crescere rigogliose e moltiplicarsi, sto ancora mettendo a punto il diserbante adatto. Sono veneto.flyingbrandon ha scritto:Non evitiamo...è che spesso non si considerano tutte le possibilità...una di queste è quella di non volare per non avere paura. In realtà poi, se ti scontri in modo angosciante con le tue paure, immagino che non sia solo con quella di volare...e prima o poi ti scontrerai con quell'atteggiamento in altre situazioni.....situazioni dove forse, per te, sarà più semplice comprendere ed evolvere. Tolto quel meccanismo, anche volare, sarà più semplice.Giannizzzero ha scritto: Per concludere, il fuori tema a cui mi riferivo era perché, anziché parlare della paura di volare che è l'argomento del forum, stiamo parlando di evitare proprio di farlo!
Il volare con aerei piccolini la trovo un'ottima idea....di dove sei?
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Re: Il dramma del volo
Il nick me l'aveva fatto pensare...Giannizzzero ha scritto:Sono veneto.

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Re: Il dramma del volo
magari invece di cercare il diserbante adatto....prenditi cura di loro. Non scapparne perche' non sono così grandi, non rifiutarle perche' hanno qualcosa da comunicarti.Giannizzzero ha scritto: Sì, infatti, è chiaro che le fobie attecchiscono nei terreni fertili dove possono crescere rigogliose e moltiplicarsi, sto ancora mettendo a punto il diserbante adatto. Sono veneto.
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Re: Il dramma del volo
Mi associo al consiglio degli amici che ho quotato.tartan ha scritto:Questa è una ottima proposta. Potrebbe essere un buon farmaco naturale contro la tua paura.flyingbrandon ha scritto:Hai mai considerato che possano viaggiare senza te?Giannizzzero ha scritto: Non posso privare i nonni della gioia dei nipoti, né mia moglie dell'affetto dei suoi cari.
Lascia che i tuoi cari volino senza di te (anche i nonni possono venire dai nipotini, così puoi rilassarti standotene a casa).
Qui sta il punto. Secondo me, dovresti rileggere le fobie che hai scritto fin qui, ed analizzarle alla luce delle risposte che ti sono state date, da piloti ed esperti del settore.Giannizzzero ha scritto: Ma io voglio.. ehm.. volare!
Se uno che fa questo mestiere si sente di darti sicurezza, perchè non avere fiducia?
Sei partito dalle ali che si spezzano. Bene. Rifletti su tutti i voli che ci sono quotidianamente nel mondo e gli incidenti aerei che sono capitati. Quanti ne sono avvenuti per "spezzamento" dell'ala?
Datti la risposta e, soprattutto, lascia funzionare il tuo cervello in modo razionale, senza interferire ....
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Re: Il dramma del volo
Comprendo lo spirito del consiglio sul non volare, e lo apprezzo. Infatti domani la mia famiglia partirà in aereo senza di me! Che mi farò un paio di giorni di viaggio in macchina. Non so quanti incidenti siano avvenuti per via delle ali, certo è che l'idea che in quota queste si stacchino mi inquieta molto, soprattutto, credo, perché ha a che fare con la morte e il "modus morendi" e quindi con questioni filosofico-religiose ultime che in me sono irrisolte. Non c'è un fondamento razionale a questa paura e non sto cercando di contendere con gli esperti sul piano tecnico; non si tratta, cioè, di una mancanza di fiducia. Mi rendo perfettamente conto che gli occhiali con cui vedo il mondo ne danno un'immagina distorta, e che questa immagine provoca in me una tempesta emotiva ingiustificata (specie in questi giorni, dove in vista del terzo viaggio aereo a cui rinuncio dopo aver volato per decine di volte, al gusto amaro della sconfitta si sommano la frustrazione per questa regressione, il senso di colpapasubio ha scritto:Mi associo al consiglio degli amici che ho quotato.tartan ha scritto:Questa è una ottima proposta. Potrebbe essere un buon farmaco naturale contro la tua paura.flyingbrandon ha scritto:Hai mai considerato che possano viaggiare senza te?Giannizzzero ha scritto: Non posso privare i nonni della gioia dei nipoti, né mia moglie dell'affetto dei suoi cari.
Lascia che i tuoi cari volino senza di te (anche i nonni possono venire dai nipotini, così puoi rilassarti standotene a casa).Qui sta il punto. Secondo me, dovresti rileggere le fobie che hai scritto fin qui, ed analizzarle alla luce delle risposte che ti sono state date, da piloti ed esperti del settore.Giannizzzero ha scritto: Ma io voglio.. ehm.. volare!
Se uno che fa questo mestiere si sente di darti sicurezza, perchè non avere fiducia?
Sei partito dalle ali che si spezzano. Bene. Rifletti su tutti i voli che ci sono quotidianamente nel mondo e gli incidenti aerei che sono capitati. Quanti ne sono avvenuti per "spezzamento" dell'ala?
Datti la risposta e, soprattutto, lascia funzionare il tuo cervello in modo razionale, senza interferire ....
per far viaggiare la famiglia da sola, il sentimento di inadeguatezza, e il tumulto che ho messo in moto in questo forum, che mi ha messo decisamente in subbuglio!). So che, se non tutti, molti di voi capiscono il problema e cercano di aiutarmi. Vi assicuro che, anche se non si vede molto, sono grato per i vostri contributi!
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Re: Il dramma del volo
Due cose:Giannizzzero ha scritto: il sentimento di inadeguatezza, e il tumulto che ho messo in moto in questo forum, che mi ha messo decisamente in subbuglio!
1) NESSUN sentimento di inadeguatezza. Avere paura (di volare piuttosto che degli ascensori) non significa essere inadeguati. Stai tranquillo e non cercare di forzare i tempi. Alla fine tornerai a volare, ne sono certo.
2) Non ti preoccupare del "tumulto" nel forum. Siamo qui anche per quello. Piuttosto, come ti senti dopo che ti abbiamo messo in subbuglio la mente?

ciao!

Alberto
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Re: Il dramma del volo
Quello che succede qui è un po' il paradigma della paura: moltissime informazioni che ti tempestano, arrivano veloci una dopo l'altra senza che la mente abbia il tempo di digerirle. E così la tensione sale, non si riesce più a capire nulla, le spie del quadro di comando si accendono tutte insieme e si va in crisi! Non so se hai mai visto dei rifiuti ai piedi di una cascata: si muovono frenetici sotto la spinta della turbolenza, si scontrano, alcuni vengono trascinati sotto dal getto per ricomparire poco dopo da qualche altra parte; prima di mettere in fila le idee e riprendere il controllo bisogna che il flusso rallenti e tutto torni a girare a velocità ordinaria.albert ha scritto:come ti senti dopo che ti abbiamo messo in subbuglio la mente?Giannizzzero ha scritto: il sentimento di inadeguatezza, e il tumulto che ho messo in moto in questo forum, che mi ha messo decisamente in subbuglio!![]()
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Re: Il dramma del volo
Questo vuol dire che possono fare anche senza di te, almeno per ciò che riguarda il volo.Giannizzzero ha scritto: Infatti domani la mia famiglia partirà in aereo senza di me!
E questo vuol dire che puoi prenderti il tempo di cui hai bisogno per lavorare sulla tua paura.
Il sentimento di inadeguatezza che ora provi giralo pensando a tutte le altre cose che fai e per le quali sei fiero di te. Aver paura di volare non ti rende "meno" come persona.
Rilassati, prendi la macchina, raggiungili e prenditi un pò di stacco consapevole dai pensieri che hai. Lascia che tutto decanti un pò.
Il fatto che ora sia andata così non significa affatto che debba andare così per sempre.
Piano piano...

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Re: Il dramma del volo
Commento solo questa frase che forse non è stata ben analizzata nella discussione che si è sviluppata.Giannizzzero ha scritto:Auto, moto, navi, treni: tutto sta rigorosamente schiacciato sulla terra (o acqua) dove siamo nati e dove ci troviamo tanto bene. La nostra salvezza è lì, un metro sotto di noi, ci fermiamo e scendiamo, la terra ci sostiene senza farci domande, come ci ha sempre sostenuto, senza bisogno di cercare spiegazioni con l'effetto Coanda o altri fenomeni. Finito. L'acqua è lì, si vede, ci si nuota, si butta un tronco e ci si sdraia sopra.
In particolare il 'mitico' "ci fermiamo e scendiamo". Io non so su quali mezzi hai viaggiato ma ti invito a fare alcune riflessioni:
Treno: i moderni pendolini viaggiano a velocità prossime a 300km/h, senza fermate per tratte anche di 3 ore (Milano-Roma diretto) o 1h 30' (Firenze-Roma); stesso discorso vale per gli intercity. Non hai possibilità di parlare con il macchinista e l'unico modo per fermarsi è tirare il freno di emergenza, che non ti servirebbe a niente se dovessi rimanere bloccato in un tunnel di 30 km sotto gli Appennini.
Navi: se bastasse un tronco non leggeremmo sui giornali (quasi) ogni giorno le tragedie di centinaia di persone che muoiono nel tentativo di attraversare il Mediterraneo scappando dalle bombe in cerca di una vita migliore. Prova ad andare dal capitano di una nave e dirgli che vuoi scendere in mezzo al mare. Nella migliore delle ipotesi si mette a ridere, nella peggiore ti fa legare.
Auto e moto: certo, ti puoi fermare quando vuoi. Ma come saprai il numero delle vittime della strada è un pelo superiore a quelle delle vittime dell'aereo.
Paradossalmente, l'aereo dovrebbe darti più sicurezza: se stai male, gli A/V sono addestrati e in 20 minuti al massimo sei su un'ambulanza (il tempo di atterrare). Non puoi dire la stessa cosadi un treno che si ferma lontano da una stazione, di una nave in mezzo al mare o di un'auto in autostrada. L'aereo ha una carlinga unica, questo significa che basta un urlo per allertare un medico (statisticamente almeno uno c'è). Su un treno bisogna passare in rassegna tutte le carrozze.
Il problema sicurezza lo puoi affrontare 'razionalmente' in modo efficace. L'aereo vola esattamente come la nave galleggia. Non c'è bisogno di conoscere approfonditamente la dinamica che sta dietro ai loro movimenti, così come non c'è bisogno di conoscere tutte le parti del motore di un'automobile e il processo chimico di trasformazione del petrolio in benzina per guidare efficacemente un'auto.
Quello che voglio dire che il problema 'sicurezza' è solo un problema di fiducia. Il mezzo è stato studiato, progettato e testato mille mila volte. Se poi la fiducia non ti basta, affidati alla razionalità: ogni giorno nel MONDO si effettuano MILIONI di voli con NESSUNA vittima. Ma ti posso garantire che tra IERI E OGGI nella tua REGIONE è morta almeno una persona sulla strada.
Chuck Norris understands the ending of 2001: a space odyssey
- flyingbrandon
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Re: Il dramma del volo
Qua vado un po' io controcorrente....anche se non del tutto.Giannizzzero ha scritto:al gusto amaro della sconfitta si sommano la frustrazione per questa regressione, il senso di colpa
per far viaggiare la famiglia da sola, il sentimento di inadeguatezza, e il tumulto che ho messo in moto in questo forum, che mi ha messo decisamente in subbuglio!).
Sì è una sconfitta, perche' per come intendo io una sconfitta, il tuo non riuscire a fare qualcosa che avresti voluto rappresenta una sconfitta.
Ma non andare "oltre" alla sconfitta. Tu non sei una sconfitta, il non essere riuscito a prendere l'aereo, non toglie nulla alla persona che eri mesi fa senza pensare di volare. Quindi , aldilà della sconfitta di oggi, niente in peggio e' cambiato in te. Forse serviva la sconfitta per un nuovo punto di partenza. Con il senso di colpa puoi pulirti il....si insomma quello. A che serve? Hai scelto di non prendere l'aereo....giusto o sbagliato che sia, non è una colpa e quindi hai poco da avere un senso di colpa. Potevi salire su quell'aereo e non l'hai fatto....il senso di colpa mi sa piu' di "fuga" che non una azione "non fatta" per i "tuoi" motivi, in questo caso la paura...quindi dopo questa tua NON azione, cerca di non perdere altro tempo nei sensi di colpa che non ti portano in nessun posto e ti fanno perdere ancora piu' tempo. L'inadeguatezza invece la trovo corretta....non ti senti allineato tra realta' esteriore e realta' interiore....ed in effetti non lo sei , almeno in questo aspetto. Ma questa e' una cosa positiva. Perche' solo sentendoti inadeguato puoi cercare di "allinearti"....se ti sentissi adeguato in questa situazione, forse lì ci sarebbe veramente un problema.
Ciao!
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Re: Il dramma del volo
Non sono un'amante dell'area 'paura di volare' e spesso mi trattengo dall'intervenire. ma - spero che la sensazione non sia solo mia - in queste due pagine si legge un cambiamento, anche sconvolgente se vogliamo, ma che non ho mai colto altrove.
i post questa volta non sono tutti e solo di rassicurazione... sono duri, 'antipatici' ogni tanto... ma hanno mosso qualcosa, hanno scatenato una reazione che spero porti ad un nuovo equilibrio dove, questa volta, almeno la paura di volare non troverà posto.....
i post questa volta non sono tutti e solo di rassicurazione... sono duri, 'antipatici' ogni tanto... ma hanno mosso qualcosa, hanno scatenato una reazione che spero porti ad un nuovo equilibrio dove, questa volta, almeno la paura di volare non troverà posto.....
Ti!