Dalla puntata di ieri sera 1 settembre di Superquark (minuto 39 e 42 secondi circa):
http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv. ... 09-01&vc=1
Buona visione.
Come un sasso che rimbalza sull'acqua....
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Re: Come un sasso che rimbalza sull'acqua....
"Apres Moi le Deluge".
n° 617° Squadron: motto.
Vecchia storia.
Da ciò che so io:
Il bombardamento a rimbalzo era usato nell'attacco antinave specie dai bombardieri medi come i B-25, gli A-20 e gli Ju-88. Bisognava essere abbastanza bravi, o si faceva solo da bersaglio mentre la nave nemica filava via indenne perchè le bombe le passavano sopra.
L'impresa della notte sul 17 maggio 1943 e passata alla storia.
Dato che il potenziale industriale della Germania appariva ancora insensibile ai bombardamenti e dato che la Ruhr restava per ora al di là della portata delle forze di terra, bisognava colpire il bacino industriale dal cielo nel suo lato "debole", cioè la produzione di energia elettrica.
Ergo: gli obbiettivi sono le dighe dei grandi bacini idroelettrici tedeschi.
Segreto assoluto, manco Gibson e i suoi a Scampton nel Lincolnshire seppero nulla sugli obbiettivi definitivi finchè non venne il momento di montare sugli aerei e partire.
Vale la pena secondo me di notare l'età del comandante della nuova unità (617°): il tenente colonnello Guy Gibson non aveva ancora 25 anni quando partì per l'operazione Chastise, ma aveva alle sue spalle già tre turni di combattimento, due su bombardieri e uno sui caccia notturni.
La sua esperienza e la sua reputazione erano tali che gli venne data la libertà (e la responsabilità) di scegliere personalmente uno per uno gli uomini della missione di quella notte.
I 20 Lancasters B-Mk3 del 617°vennero appositamente modificati per trasportare e lanciare la nuova bomba-mina da più di 4.000 kg. Tale mina cilindrica rendeva impossibile chiudere i portelli della stiva bombe, per cui essi vennero rimossi e al loro posto venne imbarcata un'incastellatura dotata di meccanismo a cinghia per la messa in rotazione della bomba prima del lancio. La rotazione della bomba avrebbe esaltato l'effetto rimbalzo sull'acqua. dato poi che gli altimetri dell'epoca non potevano misurare con assoluta esattezza un'altezza di 60 piedi, a prua e a poppa dei bombardieri vennero istallati due fari angolati al punto giusto. In questo modo quando i due fasci di luce fossero combaciati sulla superficie delle acque, il bombardiere avrebbe saputo che si trovavano esattamente a sessanta piedi, non uno di più, non uno di meno. la velocitàavrebbe dovuto essere mantenuta un pelo sotto i 400 all'ora. la distanza di sgancio dal bersaglio poco meno di 400 metri. La bomba sarebbe sprofondata a contatto del cemento della diga, scoppiando a poco meno di 10 metri di profondità e usando la densità dell'acqua come amplificatore dell'onda d'urto.
La notte dell'attacco era stata scelta per avere il massimo livello dell'acqua nei bacini e per avere il plenilunio, cioè la massima luminosità lunare (il sogno di ogni artigliere contraereo tedesco!).
Le dighe della Ruhr erano in ordine di priorità: quelle sulla Mohne, sull'Eder, sulla Sorpe, sul Lister, sulla Schwelme e sull'Ennepe (le ultime tre come bersagli alternativi).
Nove Lancaster sulla Mohne e sull'Eder, cinque sulla Sorpe e altri cinque come "spare". Il ventesimo Lancaster dello squadrone non potè essere usato per indisponibilità degli equipaggi.
Gibson rimase personalmente in area sopra la diga della Mohne dopo aver sganciato la sua mina, per attirare su di sè il fuoco nemico mentre i suoi attaccavano uno dopo l'altro, poi si diresse sull'Eder per prestare anche lì assistenza.
La diga sulla Mohne saltò al quinto colpo, quando anche la bomba del Lancaster del capitano Maltby esplose a contatto del bersaglio. Una breccia di 120 metri si aprì nel cemento e una mostruosa onda di centinaia di milioni di tonnellate d'acqua fu vista riversarsi nella valle sottostante.
Finito il lavoro sulla Mohne, Gibson spedì gli altri a casa, poi fece rotta con il suo Lancaster sull'Eder. Qui era un casino ancora peggiore: valle stretta, profonda e zeppa di contraerea.
Sotto gli occhi di Gibson, il lancaster del capitano Shannon compì sei tentativi sotto il fuoco nemico, prima di riuscire a sganciare correttamente la sua mina, al settimo tentativo, ma la bomba finì sul parapetto della diga, detonando sotto il ventre del Lancaster che l'aveva appena sganciata. L'aereo di Shannon venne sbriciolato.
Fu solo la bomba del Lancaster seguente, quello del capitano Knight, a distruggere la diga. Data la profondità della valle, l'onda qui fu ancora più devastante.
Anche la diga della Sorpe venne colpita, ma non distrutta.
A quel punto, Gibson ordinò agli aerei della riserva di attaccare. Uno di essi colpi anche lui la diga sulla Sorpe, ma essa non cedette.
Altri due bombardieri si diressero sul Lister e sulla Schwelme, che vennero attaccate, ma danneggiate in modo incompleto. Uno dei due bombardieri scomparve nel nulla.
La missione fu considerata un successo.
Dopo essere stato decorato con la Victoria Cross e messo dietro una scrivania, Gibson fece di tutto per essere rimesso in servizio attivo. Morì sopra Monaco, il 19 settembre '44, a bordo di un Mosquito pathfinder, mentre, come comandante di missione, precedeva l'ondata di 220 bombardieri segnalando loro gli obbiettivi.
I tedeschi ne tumularono il corpo nel cimitero militare di Steenbergen, a sud di Rotterdam.
n° 617° Squadron: motto.
Vecchia storia.
Da ciò che so io:
Il bombardamento a rimbalzo era usato nell'attacco antinave specie dai bombardieri medi come i B-25, gli A-20 e gli Ju-88. Bisognava essere abbastanza bravi, o si faceva solo da bersaglio mentre la nave nemica filava via indenne perchè le bombe le passavano sopra.
L'impresa della notte sul 17 maggio 1943 e passata alla storia.
Dato che il potenziale industriale della Germania appariva ancora insensibile ai bombardamenti e dato che la Ruhr restava per ora al di là della portata delle forze di terra, bisognava colpire il bacino industriale dal cielo nel suo lato "debole", cioè la produzione di energia elettrica.
Ergo: gli obbiettivi sono le dighe dei grandi bacini idroelettrici tedeschi.
Segreto assoluto, manco Gibson e i suoi a Scampton nel Lincolnshire seppero nulla sugli obbiettivi definitivi finchè non venne il momento di montare sugli aerei e partire.
Vale la pena secondo me di notare l'età del comandante della nuova unità (617°): il tenente colonnello Guy Gibson non aveva ancora 25 anni quando partì per l'operazione Chastise, ma aveva alle sue spalle già tre turni di combattimento, due su bombardieri e uno sui caccia notturni.
La sua esperienza e la sua reputazione erano tali che gli venne data la libertà (e la responsabilità) di scegliere personalmente uno per uno gli uomini della missione di quella notte.
I 20 Lancasters B-Mk3 del 617°vennero appositamente modificati per trasportare e lanciare la nuova bomba-mina da più di 4.000 kg. Tale mina cilindrica rendeva impossibile chiudere i portelli della stiva bombe, per cui essi vennero rimossi e al loro posto venne imbarcata un'incastellatura dotata di meccanismo a cinghia per la messa in rotazione della bomba prima del lancio. La rotazione della bomba avrebbe esaltato l'effetto rimbalzo sull'acqua. dato poi che gli altimetri dell'epoca non potevano misurare con assoluta esattezza un'altezza di 60 piedi, a prua e a poppa dei bombardieri vennero istallati due fari angolati al punto giusto. In questo modo quando i due fasci di luce fossero combaciati sulla superficie delle acque, il bombardiere avrebbe saputo che si trovavano esattamente a sessanta piedi, non uno di più, non uno di meno. la velocitàavrebbe dovuto essere mantenuta un pelo sotto i 400 all'ora. la distanza di sgancio dal bersaglio poco meno di 400 metri. La bomba sarebbe sprofondata a contatto del cemento della diga, scoppiando a poco meno di 10 metri di profondità e usando la densità dell'acqua come amplificatore dell'onda d'urto.
La notte dell'attacco era stata scelta per avere il massimo livello dell'acqua nei bacini e per avere il plenilunio, cioè la massima luminosità lunare (il sogno di ogni artigliere contraereo tedesco!).
Le dighe della Ruhr erano in ordine di priorità: quelle sulla Mohne, sull'Eder, sulla Sorpe, sul Lister, sulla Schwelme e sull'Ennepe (le ultime tre come bersagli alternativi).
Nove Lancaster sulla Mohne e sull'Eder, cinque sulla Sorpe e altri cinque come "spare". Il ventesimo Lancaster dello squadrone non potè essere usato per indisponibilità degli equipaggi.
Gibson rimase personalmente in area sopra la diga della Mohne dopo aver sganciato la sua mina, per attirare su di sè il fuoco nemico mentre i suoi attaccavano uno dopo l'altro, poi si diresse sull'Eder per prestare anche lì assistenza.
La diga sulla Mohne saltò al quinto colpo, quando anche la bomba del Lancaster del capitano Maltby esplose a contatto del bersaglio. Una breccia di 120 metri si aprì nel cemento e una mostruosa onda di centinaia di milioni di tonnellate d'acqua fu vista riversarsi nella valle sottostante.
Finito il lavoro sulla Mohne, Gibson spedì gli altri a casa, poi fece rotta con il suo Lancaster sull'Eder. Qui era un casino ancora peggiore: valle stretta, profonda e zeppa di contraerea.
Sotto gli occhi di Gibson, il lancaster del capitano Shannon compì sei tentativi sotto il fuoco nemico, prima di riuscire a sganciare correttamente la sua mina, al settimo tentativo, ma la bomba finì sul parapetto della diga, detonando sotto il ventre del Lancaster che l'aveva appena sganciata. L'aereo di Shannon venne sbriciolato.
Fu solo la bomba del Lancaster seguente, quello del capitano Knight, a distruggere la diga. Data la profondità della valle, l'onda qui fu ancora più devastante.
Anche la diga della Sorpe venne colpita, ma non distrutta.
A quel punto, Gibson ordinò agli aerei della riserva di attaccare. Uno di essi colpi anche lui la diga sulla Sorpe, ma essa non cedette.
Altri due bombardieri si diressero sul Lister e sulla Schwelme, che vennero attaccate, ma danneggiate in modo incompleto. Uno dei due bombardieri scomparve nel nulla.
La missione fu considerata un successo.
Dopo essere stato decorato con la Victoria Cross e messo dietro una scrivania, Gibson fece di tutto per essere rimesso in servizio attivo. Morì sopra Monaco, il 19 settembre '44, a bordo di un Mosquito pathfinder, mentre, come comandante di missione, precedeva l'ondata di 220 bombardieri segnalando loro gli obbiettivi.
I tedeschi ne tumularono il corpo nel cimitero militare di Steenbergen, a sud di Rotterdam.
I am the eagle, I live in high country
In rocky cathedrals that reach to the sky
I am the hawk and there's blood on my feathers
But time is still turning they soon will be dry
And all of those who see me, all who believe in me
Share in the freedom I feel when I fly.
Come dance with the west wind and touch on the mountain tops
Sail o'er the canyons and up to the stars
And reach for the heavens and hope for the future
And all that we can be and not what we are.
John Denver: "The Eagle and the Hawk".
In rocky cathedrals that reach to the sky
I am the hawk and there's blood on my feathers
But time is still turning they soon will be dry
And all of those who see me, all who believe in me
Share in the freedom I feel when I fly.
Come dance with the west wind and touch on the mountain tops
Sail o'er the canyons and up to the stars
And reach for the heavens and hope for the future
And all that we can be and not what we are.
John Denver: "The Eagle and the Hawk".