Come abbiamo visto, il Marconi era al limite della portata, anzi già fuori dalla "portata ufficiale", (tantovero che l'operatore di Ciampino aveva già salutato il Comandante Gatti, annunciandogli la fine del suo servizio ed affidandolo alle cure di Marsala), e faceva fatica a rilevare bersagli di 10 m2 di sezione radar riflettente anche a 7000 metri, a meno che un "fluttuare" favorevole, per esempio un cambio di assetto, consentisse un sufficiente guadagno nella risposta radar.
Pertanto un'aereo militare di sezione riflettente ridotta, poteva apparire, come si è visto (anche dalle prove con l'F-104) a quella distanza, al massimo, come una serie di plot "discreti" e non continui, apparendo solo quando una qualche superficie risultava perpendicolare all'emissione radar consentendo un sufficiente "rimbalzo di energia" da essere rilevata, perchè di guadagno sufficiente.
Inoltre la taratura stessa dei Radar, che scarta segnali di ritorno al di sotto di un "guadagno minimo", per evitare di avere disturbi, favorisce questa "discretizzazione".
Come si diceva, i piloti militari questa cosa la sanno benissimo, visto che è il loro lavoro, e la usano sicuralmente con grande perizia a loro vantaggio.
E comunque anche gli operatori Radar quando vedono tali plot discreti (e senza risposta di trasponder), apparire e scomparire, non pensano agli "UFO", ma sanno benissimo che si tratta di velivoli militari in azione, tanto è vero che hanno coniato il termine "Razzolare" proprio per indicare questo apparire discreto e nervoso di segnali, che si comportano come il pollame nell'aia.
Anzi per assurdo, è proprio la discretizzazione dei plot, senza ritorno trasponder, che conferma la presenza di aerei militari, sempre secondo le affermazioni degli specialisti radar.
Per congruenza con le tracce mostrate nei grafici "Plot non rottami" di cui sopra, in cui si vedono bene almeno due tracce parallele e distanziate, alcuni periti Radar hanno tratto le conclusioni che i velivoli fossero due e che i Plot esterni fossero visibili al Marconi solo quando le interferenze delle sezioni radar dei due velivoli si fossero sommate, per una posizione relativa favorevole, consentendo quindi un guadagno radar sufficiente a superarne la soglia minima, per generare almeno un Plot per posizione "ottimale", (magari non previsto dagli stessi piloti militari...).
Cioè quello che appare, e ragionandoci, dobbiamo fare lo sforzo di porci in tale ottica, non è una situazione di rilevazioni radar normali e ravvicinate, in cui anche il semplice radar bidimensionale del servizio civile era in grado di scandire tutti i plot con la cadenza di rotazione dell'antenna, bensì di una situazione limite, in cui l'apparecchiatura è riuscita ancora a vedere qualcosa, nonostante tutto, forse anche in maniera non prevista dagli stessi protagonisti.
Anche i radar militari delle stazioni del 3°ROC erano alle portate limite, essendo il Punto Condor definito un "buco radar" per la rete italiana di allora e comunque non abbiamo le loro rilevazioni, per i noti eventi.
Se no, si potevano avere le relative conferme, anche in senso negativo, ovviamente. Peccato.
Nonostante tutto c'erano, la sera del 27 Giugno 1980, dei Radar, militari e con il controllo di quota, a meno di 100 chilometri dall'incidente: quelli della 6° flotta americana, la cui ammiraglia, la Portaerei Saratoga, era ormeggiata nel Golfo di Napoli.
Peccato, che secondo le dichiarazioni ufficiali fossero tutti "spenti".
Sicuramente, soprattutto quelli delle 9 navi militari che accompagnavano l'Ammiraglia ed in particolare quelli dell'Incrociatore lanciamissili "Dale", al quale era affidato il delicatissimo compito di proteggere la "Saratoga", cuore della Potenza Navale americana nel Mediterraneo, in ogni momento del giorno e della notte...

Come dice Paolini: "Dispiace..."