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da fly53 » 24 ottobre 2011, 11:54
Eccoli, in chiaro:
Aeroporto. Vantano crediti per un milione e mezzo: niente soldi, dateci azioni«Fateci investire su Fenosu»Quindici imprese chiedono di entrare nella SogeaorDomenica 23 ottobre 2011
Tra le imprese che fanno parte dell'operazione salvataggio di Fenosu anche la Denim air che ha pronti due aerei da far decollare dal “Campanelli”. E ppure ci sono. Quelli che credono nell'aeroporto di Fenosu, non a parole ma con i fatti, esistono. Un gruppo di imprenditori che nello scalo ha anticipato soldi per lavori o servizi adesso è deciso a non chiederli indietro. E lancia una proposta: «Dateci azioni della Sogeaor». Idea benedetta dai liquidatori della società Alberto Annis e Antonio La Cava. Fenosu così potrebbe diventare il secondo aeroporto sardo in mano ai privati.
L'INIZIATIVA L'idea è nata qualche settimana fa a Nuccio Midiri, che nello scalo di Fenosu ha sistemato impianti luci e clima, e a Paolo Predelli, direttore del Mistral 2, hotel dove per lungo tempo sono stati ospitati piloti e hostess. Nel “Campanelli” ci credono perché «può rappresentare la vera svolta per il nostro territorio». Fanno parte di quel lungo elenco di imprenditori che vantano crediti dalla Sogeaor e ai quale è stato proposto il concordato dai liquidatori (accettare il 40 per cento di quel che la società di gestione deve). «Ma perché quei soldi non me li danno in azioni Sogeaor? - propone Midiri - I soci non devono più sborsare i soldi per riappianare i debiti e io investo attivamente nella società».
L'INCONTRO Qualche giorno fa si sono ritrovati al Mistral 2 e sono pronti ad ufficializzare l'iniziativa. Tra i protagonisti anche la Denim Air e lo studio di Emanuele Rimini, consulente che ha contribuito a far aprire lo scalo. Sino a ieri le imprese che hanno siglato il “patto di salvataggio” sono: Midiri impianti, Fulgheri impianti, hotel Mistral, hotel Mistral 2, Denim air (compagnia aerea), Studio associato Rimini, Ipm di Ignazio Manca, Micro system, Mamaioa srl, Publicem snc, Frau costruzioni snc, Fratelli Attene snc Cuglieri, Traffic viaggi, Air support (sistema bigliettazione on line). Oltre un milione e mezzo i crediti che vantano. Se l'operazione dovesse andare in porto gli attuali soci della Sogeaor (Provincia, Comune, Regione, Sfirs, Camera di commercio) dovrebbero sborsare 3 milioni e mezzo per riappianare i debiti anziché 5. «Chiediamo solo che ci venga dato il 20 per cento dei nostri crediti da rinvestire nella società per la fase di start up. In buona sostanza nelle nostre tasche non entra un euro», precisa Midiri. Particolare non a margine: la presenza della Denim Air può assicurare la ripresa dei voli subito dopo la riapertura dello scalo. Emanuele Rimini, esperto di aviazione, dovrebbe invece essere la garanzia del buon funzionamento del Campanelli.
L'APPELLO Fondamentali potrebbero essere i 40 dipendenti della Sogeaor ai quali spetta mezzo milione di stipendi arretrati e che potrebbero partecipare all'iniziativa. E la Bnl, che vanta un credito di oltre un milione e che sembrerebbe interessata all'operazione salvataggio. ( m. m. )
I silenzi della Camera di commercioUn'occasione unica
ma bisogna fare in frettaMichele MasalaDomenica 23 ottobre 2011
I nutile ricordare le promesse fatte. Sarebbe solo una lunga teoria di politici oristanesi che da gennaio a oggi hanno spacciato faville. Scintille e scintilloni durati il battito di un ciglio. Gli oristanesi dicono che sia loro la colpa della chiusura dell'aeroporto di Fenosu. E forse tutti i torti non hanno.
Più utile invece sottolineare che in questo scalo gli enti pubblici (e quindi i cittadini) ci hanno investito 20 milioni di euro. Soldi che non possono essere stati gettati al vento.
Adesso sembra che un manipolo di imprenditori voglia rilevare le quote della società di gestione e coronare un sogno che in realtà insegue non solo l'Oristanese ma anche parte del Nuorese e del Medio Campidano: riaprire il “Campanelli”. A questo punto è necessario che la Provincia colga la palla al balzo. Sarebbe urgente (meglio entro settimana) convocare i liquidatori, verificare la fattibilità della proposta e dare una risposta. E se dovesse essere positiva, entro il mese l'operazione dovrebbe andare in porto. Anche perché, bene ricordarlo, a dicembre scade la concessione per il funzionamento dello scalo rilasciata dall'Enac.
Ma ne dovrebbe approfittare anche la Regione: dire una volta per tutte cosa vuole farne dello scalo è diventato improcrastinabile.
Detto questo, colpisce un aspetto dell'affair Fenosu: l'assoluto silenzio della Camera di commercio. Che dovrebbe essere l'ente più interessato alla riapertura dello scalo e invece sembra quello più indifferente. Non spiccica parole e non investe più un euro. Punta tutto, forse a ragione chissà, su un centro espositivo dei prodotti dell'Oristanese che nascerà a Santa Giusta. Ma se turisti non ne arrivano questo centro a che serve?
La Camera di commercio per sua natura associa le imprese di un territorio per tutelare i loro interessi collettivi, crea opportunità di affari e presta loro eventuali altri servizi. A Oristano questo ente lo fa? Avendo una partita sul tavolo come la riapertura dell'aeroporto, dovrebbe essere protagonista assoluta. E invece nulla. La dimostrazione nelle quote azionarie: detiene l'8,16 della Sogeaor. L'ente camerale di Cagliari, tanto per fare un esempio, ha il 96 per cento della società di gestione dello scalo di Elmas. La domanda è: chi è nel giusto?
La novitàImprenditori
stranieri
interessati
al CampanelliDomenica 23 ottobre 2011
S trano ma vero. A Fenosu si vede circolare più gente con ventiquattr'ore in mano adesso che l'aeroporto è fermo di quando era aperto. Ci vanno non per prendere aria o controllare l'orario di voli che non esistono ma per vedere se davvero Fenosu c'è, com'è messo e se, acquistando quote a prezzi concorrenziali dopo la debacle gestionale della Sogeaor, ci scappa l'affare. Perché, sia chiaro, il privato non fa beneficenza ma business.
Venerdì l'aeroporto, chiuso per inventario di fine stagione appena incominciata, è stato visitato da un imprenditore svizzero con interessi in parecchie parti del mondo. È uno che di turismo se ne intende, sa quel che vuole e dove può arrivare partendo da Oristano. Ha controllato, chiesto informazioni e assicurato che si farà risentire. Sembrerebbe fortemente interessato e questo è un ottimo segnale.
Ma non è l'unico. Nelle ultime settimane privati e società hanno alzato gli occhi sul cielo oristanese e ai liquidatori continuano ad arrivare richieste di informazioni. Antonio La Cava che con Alberto Annis cura la complessa partita gestionale, ne ha in cartella "due non sarde". Ci sarebbero anche diverse cordate pronte a dare la scalata non appena azzerata la montagna di debiti e la parte pubblica si farà da parte per aprire le porte ai privati. Sperando per Oristano che la spuntino dove gli altri hanno fallito. ( a. m. )