Nonostante sia cresciuto con un bellissimo poster raffigurante lo spaccato di un DC10, da un lato gli aerei mi affascinavano, dall'altro leggere sino all ultima riga i resoconti degli incidenti aerei e lo ritenevo un mezzo di trasporto per audaci,
Primo volo nel 1986, ero curioso di vedere il mondo dall'alto, andò tutto benissimo e pensai che, pur senza entusiasmo, avrei potuto volare.
Nel 92 iniziai a lavorare e a volare , Usa, Australia tanta Europa, far EAST, un centinaio di ore all'anno.
Ogni volta che partivo salutavo la famiglia come fose stata l ultima volta, quando atterravo mi sentivo un sopravvissuto, pero bene o male gestivo la cosa.
Certo volavo quando era strettamente necessario, a volte facevo andata in treno notte e ritorno in aereo, compromessi simili.
Sino al 96, quando nacque la mia prima figlia (forse non casuale).
Volo lin- Düsseldorf , su md80 (aereo che non ho mai amato, troppo stretto) giornata serena e calda, dopo il decollo si spegne il segnale cinture (che per me voleva dire il peggio e' passato) ma 5 minuti dopo l'aereo inizio a scuotersi e ballare pesantemente, il segnale cinture si riaccese e io ebbi il primo violento attacco di panico in aereo.
Avevo già avuto la netta sensazione che sarei morto, durante un volo da gladstone a Brisbane su un piccolo bimotore ad elica entrammo in un temporale che davvero mi dissi ok, e' finita, ma non provai il panico!
Questa volta invece il panico prese il controllo e , giuro, mi avessero aperto il portone sarei saltato (si fa x dire).
Comunque mi invitarono in cabina, mi diedero un bicchiere d acqua (non so se con altro) rimasi li sino al posteggio Dell aereo al finger di dus e la sera stessa tornai a Milano in volo.
Ok, mi dissi, problema risolto.
Invece tre Gg dopo dovevo andare ad Atene ma non ebbi il coraggio di fare il check in e scappai letteralmente da Lin.
Solo andare ad accompagnare o prendere un parente all aeroporto mi faceva stare male fisicamente (so la location delle toilette di mxp, lin, bologna, Bergamo etc

Da allora non ho piu nemmeno considerato di volare e mi sono sparato interminabili trasferte in auto o treno x l europa, ma ora la famiglia e' cresciuta e non mi va di essere quello che resta a casa mentre moglie e figlie vanno a NY o a Miami e di rinunciare a incontri di lavoro per l impossibilita di incontrare le persone al di fuori del vecchio continente
Ho quindi comprato un andata e ritorno Milano Roma x domenica, l ho fatto a gennaio, giugno mi sembrava così lontano....ora pero' sto contando le ore che mancano.
Mi preoccupa come reagirò quando si metterà a rullare e mi renderò conto che non posso piu tornare indietro o come reagirò quando si staccherà da terra. Quando sogno di volare mi sveglio felice che fosse solo un sogno.....
Spero di riuscire a farcela, anche grazie al vostro aiuto (molto interessanti le 4 regole, non avevo mai pensato all aria come a un fluido) e saluto da Amsterdam (da dove ripartirò stasera on un treno notte...come negli anni 50)
