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ECOGUERRA
Biocarburanti anche sui jet in Libia
Positiva la prova su un F-22 alimentato al 50% dal carburante derivato da pianta della famiglia del cavolo
MILANO – Il 18 marzo scorso un F-22 è salito sino a 12 mila metri di quota e ha raggiunto una velocità di 1,5 Mach. Il Raptor, nome in codice del caccia, era alimentato per il 50% da biocarburante derivato dalla Camelina sativa, una pianta della famiglia delle Brassicacee o Crucifere, alla quale appartengono anche la senape e il cavolo. Jeff Braun, direttore della divisione di certificazione dei carburanti alternativi dell’Aviazione militare degli Stati Uniti (Usaf) ha definito «impeccabile» il comportamento del velivolo durante il test. Gli F-22 fanno parte degli aerei a disposizione per far rispettare la no-fly zone in Libia, anche se finora non sono stati ancora utilizzati.
USAF - Il test apre la strada a un maggiore utilizzo dei biocarburanti nell’Aviazione militare Usa, che secondo molti analisti militari è determinata più da motivi di sicurezza degli approvvigionamenti energetici che da intenti ecologici. Anche perché in effetti il biocarburante derivato dalla Camelina diminuisce sì 75% le emissioni di anidride carbonica, ma non ha un fattore zero di emissioni di CO2. Fatto sta che l’Usaf ha in programma per il 2016 l’alimentazione di metà della sua flotta aerea con biocarburanti e altri test sono già stati condotti con successo dalla Marina militare
Il carburante derivato dalla Camelina sativa – comune erba di campo ricca di Omega-3 - prodotto dalla Uop Honeywell, fa parte della cosiddetta prima generazione dei biocarburanti, attualmente è già in fase avanzata di studio la seconda generazione
Secondo i produttori, la coltivazione non utilizza terreni agricoli che invece potrebbero essere seminati per coltivazioni per l’alimentazione umana o animale. Il biocarburante derivato dalla Camelina è già stato sperimentato su altri jet militari, come il Green Hornet il Thunderbolt II. Alcuni analisti del settore stimano che nel 2025 saranno prodotti 4,5 miliardi di litri di biocarburante derivato dalla Camelina sia per l’aviazione che per i veicoli, per un valore di mercato di 5,5 miliardi di dollari (circa 4 miliardi di euro).