
Non vedo l'ora di tornare a volare...spero davvero che questo corsa possa darmi l'aiuto che cerco

Io dalla mia ce la metterò tutta

speriamo bene!!!!!!!!!
Moderatore: Staff md80.it
ti dico all'epoca ci avevo pensato anche io ma sono sempre stato scettico al riguardo in quanto al corso trovi persone che bene o male hanno le tue difficoltà e il fatto che l'unione fa la forza potrebbe essere uno svantaggio poi.. cioè la vedo una situazione molto "ovattata".. cosa che poi non succede quando, in una situazione normale arrivi all’aereoporto di corsa, devi portare i bagagli.. fare la coda e aspettare l’imbarco… e al momento del volo può essere che trovi lo steward meno paziente il vicino rompiscatole.. insomma una situazione totalmente diversa… tutti i momenti morti in cui uno di solito "va in sbattimento" sono convinto che al corso te li riempiono alla grande mentre nella realtà è diversoatrebil77 ha scritto:Guarda mi invidio anche io!!!!!![]()
Non vedo l'ora di tornare a volare...spero davvero che questo corsa possa darmi l'aiuto che cerco![]()
Io dalla mia ce la metterò tutta![]()
speriamo bene!!!!!!!!!
Havoglia se ho provato, sdrammatizzo in continuazione su questa cosa, con partner, amici, parenti... Solo quando sto in aereo non riesco a sdrammatizzarmi, divento serissimo, prendo tutto tremendamente sul serio... Il nervosismo e l'ansia superano ogni voglia di ridere... ufffff...fp0020 ha scritto:assurdo ha scritto:Un'ultima cosa. Avevo risposto anche a Marta e fp2000, due lunghe risposte in cui citavo una compagnia aerea. Ora non ritrovo più questi due post. E' possibile che il sistema censuri automaticamente i post con nomi di compagnie aeree? Non so, è un dubbio che mi è venuto. Erano post molto articolati e mi dispiace molto averli "persi". Raccontavo dell'evoluzione del mio rapporto con l'aereo da quand'ero ragazzo ad adesso. Mo' non c'ho voglia di scriverli di nuovo. Lo farò nei prossimi giorni.
Ciao
Assurdo
Assurdo scusa...
hai provato a "sdrammatizzarti" ovvero a prenderti un po in giro da solo nel momento in cui ti senti in difficoltà?
perchè se ci pensi che te la prendi a cuore o meno.. se proprio proprio deve andarti storto qualcosa meglio buttarla in ridere.. io lo faccio spesso nei momenti di difficoltà e mi aiuta a spezzare la tensione..
Brandon controlla i turni di Marzo prossimo che ho un Air One che mi aspetta a Marzo.. Venezia Barcellona.. chissà che non riesca a conoscerti... (neanche fossi una bella gnocca!!!!
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a parte che come avrai notato anche tu anche quella volta sei atterrato .. cosa non da poco..assurdo ha scritto:Per rispondere a fp2000 (i post che ho perso ieri non li ritrovo tra le bozze... avrò fatto casino col pc ieri sera, boh): fin da ragazzo non ho mai avuto molta simpatia con l'aereo. Però i miei "esordi" in volo non erano catastrofici come adesso. Il primo volo, a 14 anni, fu un po' ansioso al decollo e poi normale. Pochi anni dopo ho fatto addirittura un transoceanico (l'unico della mia vita), ma son esperienze ormai talmente lontane nel tempo che a malapena me le ricordo. Comunque, se non ricordo particolari disagi, evidentemente furono esperienze normali. Nel transoceanico dormii addirittura sia all'andata che al ritorno, cosa per me adesso impossibile da anni. Poi la prima vera, brutta esperienza l'ho avuta nel 1998, a 22 anni. Un Dublino-Londra con British Airways: volo brevissimo, a quota medio-bassa, con molte turbolenze. Ma non furono le "caratteristiche" di quel volo a spaventarmi. Ricordo molto bene che durante il volo mi arrivò una sorta di "piena consapevolezza" della pericolosità del volo. Presi coscienza tutta insieme dell'altezza, dello stare sospesi in aria senza alcun "ancoraggio" a terra, della velocità dell'aereo, ecc.ecc. Ebbi la sensazione di non averci mai veramente pensato fino a quel momento. Furono 45 minuti di volo che sembrarono un'eternità. Poi, qualche anno dopo come dicevo, per varie ragioni personali, ho avuto un'esplosione di attacchi di panico molto generalizzati, poteva capitarmi ovunque, e ovviamente il rapporto col volo s'è deteriorato. Con la psicoterapia ho contenuto gli attacchi di panico, e come dicevo da anni si son limitati a guida in autostrada e aereo. Da allora ho volato molte volte, un po' per lavoro un po' per vacanza, ma sempre con lo stesso puntuale calvario. Ansia pre-volo, terrore al decollo, riacquisizione graduale di serenità in quota, gioia o almeno tranquillità all'atterraggio. Ecco qua.
fp0020 ha scritto:a parte che come avrai notato anche tu anche quella volta sei atterrato .. cosa non da poco..assurdo ha scritto:Per rispondere a fp2000 (i post che ho perso ieri non li ritrovo tra le bozze... avrò fatto casino col pc ieri sera, boh): fin da ragazzo non ho mai avuto molta simpatia con l'aereo. Però i miei "esordi" in volo non erano catastrofici come adesso. Il primo volo, a 14 anni, fu un po' ansioso al decollo e poi normale. Pochi anni dopo ho fatto addirittura un transoceanico (l'unico della mia vita), ma son esperienze ormai talmente lontane nel tempo che a malapena me le ricordo. Comunque, se non ricordo particolari disagi, evidentemente furono esperienze normali. Nel transoceanico dormii addirittura sia all'andata che al ritorno, cosa per me adesso impossibile da anni. Poi la prima vera, brutta esperienza l'ho avuta nel 1998, a 22 anni. Un Dublino-Londra con British Airways: volo brevissimo, a quota medio-bassa, con molte turbolenze. Ma non furono le "caratteristiche" di quel volo a spaventarmi. Ricordo molto bene che durante il volo mi arrivò una sorta di "piena consapevolezza" della pericolosità del volo. Presi coscienza tutta insieme dell'altezza, dello stare sospesi in aria senza alcun "ancoraggio" a terra, della velocità dell'aereo, ecc.ecc. Ebbi la sensazione di non averci mai veramente pensato fino a quel momento. Furono 45 minuti di volo che sembrarono un'eternità. Poi, qualche anno dopo come dicevo, per varie ragioni personali, ho avuto un'esplosione di attacchi di panico molto generalizzati, poteva capitarmi ovunque, e ovviamente il rapporto col volo s'è deteriorato. Con la psicoterapia ho contenuto gli attacchi di panico, e come dicevo da anni si son limitati a guida in autostrada e aereo. Da allora ho volato molte volte, un po' per lavoro un po' per vacanza, ma sempre con lo stesso puntuale calvario. Ansia pre-volo, terrore al decollo, riacquisizione graduale di serenità in quota, gioia o almeno tranquillità all'atterraggio. Ecco qua.![]()
è strano però che un volo con turbolenza oltretutto con "caratteristiche" non troppo particolari ti abbia dato consapevolezza che nella vita "le cose possono succedere" anche se ha te poi non è successo nulla..
tipo.. io quando è nata la mia prima figlia (quella che ho in braccio nella foto) ho iniziato a farmi molte più menate (a torto o ragione) su quello che può succedere ovunque.. cose a cui prima non pensavo da quel momento pam!!?!! tutte in testa..
non è che in quel periodo è successo dell'altro che ti ha condizionato nelle altre situazioni vedi l'aereo?
ti dico anche io tenderei ad avere un approcio "paranoico" riguardo alle cose negative che possono succedere ma sto imparando ad essere più fatalista.. anche perchè cosa ti cambia?
e del prenderti un po in giro quando sei in crisi? (vedi qualche post su) ci hai provato?
Ciao e benvenuta!!atrebil77 ha scritto:Marta ma al corso riescono davvero a farti il lavaggio del cervello e farti capire che tutte le paure sono tue fantasie??????
assurdo ha scritto:
Quello era un periodo molto difficile per me, in effetti. E' stato un po' l'inizio di tutti i casini che son esplosi qualche anno dopo (con annessi attacchi di panico ovunque). Per la prima volta non avevo voglia di tornare a casa, non mi aspettava una bella situazione a casa e non ne avevo voglia. E, pensa tu l'assurdità, da molti anni adesso è molto più facile che stia male al volo di ritorno che a quello d'andata. Anche stavolta che son fuggito dal gate, posso dirti che ho volato relativamente tranquillo venerdì mattina, e due giorni dopo al ritorno son scappato davanti all'entrata dell'aereo. Però mi è sempre sembrato poco credibile legare a quel brutto periodo personale una "sindrome" così duratura. Ho sempre pensato che fosse più un caso il fatto che quella fatidica volta non avevo voglia di tornare a casa, e che adesso ho problemi soprattutto coi voli di ritorno. Per la sdrammatizzazione, ho risposto qualche post fa.
Prendere coscienza che "le cose possono succedere" secondo me ha anche un suo lato positivo. Non so nemmeno dirti se ero più stupido da ragazzo, quando volavo senza neanche domandarmi cosa significasse, o se lo sono da quel volo Dublino-Londra in cui tutti i pericoli del mondo mi si manifestarono in una volta sola. Prendere coscienza significa anche maturare, credo. Però magari sarebbe sano trovare una via di mezzo tra l'incoscienza e la "serietà" che permetta di vivere, senza vietarsi di volare o mettere paletti.
Assurdo
: )... L'ho scelto come nick perché quello che ho fatto domenica scorsa è oggettivamente assurdo. Era l'unica definizione che mi veniva per raccontare in una parola a quali ca****te si può arrivare quando si è terrorizzati. 13 ore di treno a fronte di un'ora e mezza di aereo...albert ha scritto:Tu usi spesso la parola assurdo, ne sei così ammaliato da averla scelta come nick.
Ti vedi come aggettivo oppure sostantivo?
ciao!
e invece, come ti ha già detto brandon, tu hai fatto la cosa più giusta in assoluto: hai dato ascolto a te stesso.... fanculo quello che avrebbero pensato gli amici, fanculo quello che avrebbe pensato l'equipaggio, fanculo le 13 ore di treno!assurdo ha scritto:: )... L'ho scelto come nick perché quello che ho fatto domenica scorsa è oggettivamente assurdo. Era l'unica definizione che mi veniva per raccontare in una parola a quali ca****te si può arrivare quando si è terrorizzati. 13 ore di treno a fronte di un'ora e mezza di aereo...albert ha scritto:Tu usi spesso la parola assurdo, ne sei così ammaliato da averla scelta come nick.
Ti vedi come aggettivo oppure sostantivo?
ciao!
In questi giorni mi vedo come un sostantivo. L'Assurdo in assoluto.
Poco credibile ma molto probabile. La lunghezza della "sindrome" dipende da quanto ci metti a metterti d'accordo. Non hai risposto agli altri miei post ma il "caso" soprattutto in questi contesti non esiste. Le emozioni e le relative manifestazioni sono tanto più forti quanto più non accetti il loro significato. Lo status di malato mette a tacere te e mette a tacere gli altri. È molto più facile, con determinati legami e con se stessi, bloccare la comunicazione con un "sto male" che non dire "mi avete rotto le palle". Il dirlo, nella tua mente attenta al giudizio altrui, porta i sensi di colpa, il non poterlo fare no. Quello che ti sfugge è che la vita "infelice" la fai tu.assurdo ha scritto:
Quello era un periodo molto difficile per me, in effetti. E' stato un po' l'inizio di tutti i casini che son esplosi qualche anno dopo (con annessi attacchi di panico ovunque). Per la prima volta non avevo voglia di tornare a casa, non mi aspettava una bella situazione a casa e non ne avevo voglia. E, pensa tu l'assurdità, da molti anni adesso è molto più facile che stia male al volo di ritorno che a quello d'andata. Anche stavolta che son fuggito dal gate, posso dirti che ho volato relativamente tranquillo venerdì mattina, e due giorni dopo al ritorno son scappato davanti all'entrata dell'aereo. Però mi è sempre sembrato poco credibile legare a quel brutto periodo personale una "sindrome" così duratura. Ho sempre pensato che fosse più un caso il fatto che quella fatidica volta non avevo voglia di tornare a casa, e che adesso ho problemi soprattutto coi voli di ritorno.
Prendere coscienza della vita significa maturare...vivere nelle proprie idee aldifuori della realtà no. A vivere sono capaci tutti...a fare esperienza no. Tu non hai preso consapevolezza dei rischi legati al volo, tu hai solo creato una idea, falsa, che ti permettesse di giustificare i tuoi disagi. "le cose possono succedere" è una grande idea che ti permette di ampliare l'elasticità della tua mente e accogliere i segnali "diversi" dalle nostre idee...ma nel tuo caso è solo una scusa per non fare....perché chissà cosa può succedere. Non sono i "mezzi" che ti mancano...sono i modi in cui utilizzi le tue idee che ti rovinano la vita. Non eri stupido prima e non lo sei ora...prima vivevi ora stai morendo fra i tuoi pensieri per evitare di essere il protagonista della tua esistenza. Entrambe i percorsi ti portano comunque a morire, perché fa parte della vita, ma nel primo modo fai esperienza, nel secondo ti privi di quella esperienza che ti permette di prendere coscienza e assaporare la vita.assurdo ha scritto:
Prendere coscienza che "le cose possono succedere" secondo me ha anche un suo lato positivo. Non so nemmeno dirti se ero più stupido da ragazzo, quando volavo senza neanche domandarmi cosa significasse, o se lo sono da quel volo Dublino-Londra in cui tutti i pericoli del mondo mi si manifestarono in una volta sola. Prendere coscienza significa anche maturare, credo. Però magari sarebbe sano trovare una via di mezzo tra l'incoscienza e la "serietà" che permetta di vivere, senza vietarsi di volare o mettere paletti.
Assurdo
I miei turni di Marzo usciranno a fine febbraio...ma dubito di essere su un volo da Venezia, in programmazione intendo. Di riserva può capitare ma la mia base è attualmente Milano. Da ottobre opero da Milano e da Catania...se poi aprono a Gennaio la base...allora si vedrà da dove partirò...fp0020 ha scritto: Brandon controlla i turni di Marzo prossimo che ho un Air One che mi aspetta a Marzo.. Venezia Barcellona.. chissà che non riesca a conoscerti... (neanche fossi una bella gnocca!!!!
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flyingbrandon ha scritto:I miei turni di Marzo usciranno a fine febbraio...ma dubito di essere su un volo da Venezia, in programmazione intendo. Di riserva può capitare ma la mia base è attualmente Milano. Da ottobre opero da Milano e da Catania...se poi aprono a Gennaio la base...allora si vedrà da dove partirò...fp0020 ha scritto: Brandon controlla i turni di Marzo prossimo che ho un Air One che mi aspetta a Marzo.. Venezia Barcellona.. chissà che non riesca a conoscerti... (neanche fossi una bella gnocca!!!!
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Ciao!
P.S: se chiedi a "la franci" non mi stupirei se fossi una bella gnocca che lavora in panetteria...
Mica sono tirchi qua su md80...perché non apri un post tuo?atrebil77 ha scritto:Ciao a tutti sono nuovissima di questo forum molto interessante!
Ho preso la decisione di superare il mio blocco del volo e il 29 e il 30 settembre parteciperò al Corso di Volare organizzato da Lufthansa.
Marta P vorrei sapere qualcosina di più sul corso visto che l'hai già frequentato!
Il mio disagio è cominciato dopo una tac che non sono riuscita a portare a termine.
Da quel maledetto giorno è iniziata la mia via crucis nei luoghi chiusi fino a culminare nel blocco totale nei riguardi del volo....
Ho sempre volato, vivo a Milano dal 2003 ma sono originaria di Bari.
Inizialmente non sentivo nulla, anzi volare mi è sempre piaciuto, stare lì sulle nuvole e vedere dal finestrino l'Italia come una cartina geografica!!
poi pian piano al momento della chiusura delle porte è iniziata uan sensazione di disagio...perchè da quel momento ero chiusa in quel velivolo...non potevo più uscire....e se mi fossi sentita male?
A furia di pensarci ho deciso di prendere delle goccine che mi calmassero, prendevo qualche goccia di Lexotan 30 minuti prima del volo e poi , più o meno , andava tutto bene...
In viaggio di nozze sono stata in Messico!!!
poi piano piano neanche le gocce hanno fatto effetto e mi sono ritrovata a chiedere di scendere dall'aereo perchè stavo soffocando...per fortuna avevano appena chiuso le porte dell'aereo....non vi racconto la figuraccia..e la gente che si è spaventata......le hostess carinissime hanno cercato di calmarmi , ma io niente.....volevo scendere....
appena scesa ho respirato come se fino a quel momento fossi stata in apnea e poi ho pianto per la fesseria che avevo fatto......
poi sono riuscita a riprendere l'aereo un altro paio di volte, ma con l'aiuto dei medicinali..
Ora non salgo su aereo dal 2009, anno in cui ho scoperto di essere incinta ...potete capire cosa significa fare qualsiasi spostamento in auto con una bambina di due anni?????
E mio marito che oramai evita di chiedermi di andare in vacanza in luoghi lontani perchè teme che dica di si per farlo contento e poi non salga sull'aereo????
E' una situazione assurda che a 35 anni non ha ragione di esistere e spinta da questa cosa mi sono iscritta al corso della lufthansa sperando di farcela....per il momento sto evitando di pensarci..ma vorrei tanto avere il sostegno di qualcuno che avesse le mie stesse paure
Grazie e scusa te il post lungo!
Non ti serve alcun sostegno...soprattutto non ti serve quello di chi ha le tue stesse paure. Al contrario possiamo provare a distruggere piuttosto che a sostenere, il tuo modo di pensare e di vivere la realtà...perché evidentemente non è quello che ti permette di essere serena...atrebil77 ha scritto:
.ma vorrei tanto avere il sostegno di qualcuno che avesse le mie stesse paure
Grazie e scusa te il post lungo!
Bello, fai anche servizio a domicilio??????????????????????flyingbrandon ha scritto:I miei turni di Marzo usciranno a fine febbraio...ma dubito di essere su un volo da Venezia, in programmazione intendo. Di riserva può capitare ma la mia base è attualmente Milano. Da ottobre opero da Milano e da Catania...se poi aprono a Gennaio la base...allora si vedrà da dove partirò...fp0020 ha scritto: Brandon controlla i turni di Marzo prossimo che ho un Air One che mi aspetta a Marzo.. Venezia Barcellona.. chissà che non riesca a conoscerti... (neanche fossi una bella gnocca!!!!
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Ciao!
P.S: se chiedi a "la franci" non mi stupirei se fossi una bella gnocca che lavora in panetteria...
Credo che un po' di sostegno mi serva, hai ragione sicuramente nel dire non di chi possa aumentare le mie paure.flyingbrandon ha scritto:atrebil77 ha scritto:
Non ti serve alcun sostegno...soprattutto non ti serve quello di chi ha le tue stesse paure. Al contrario possiamo provare a distruggere piuttosto che a sostenere, il tuo modo di pensare e di vivere la realtà...perché evidentemente non è quello che ti permette di essere serena...
Ciao!
E perché lo credi? Perché ritieni insufficiente il tuo di sostegno? E perché ritieni di dovere sostenere qualcosa?atrebil77 ha scritto:
Credo che un po' di sostegno mi serva,
Non sperare...è così. Se sei tranquilla ora...lo sei anche dopo....a meno che tu non metta in mezzo i tuoi pensieri "negativi". Ma perché lo devi fare quando la realtà non ti fa pensare a qualcosa di negativo?atrebil77 ha scritto: Mi è rimasta impressa nella mente una frase che ho letto in questo forum e che risponde al pensiero " sono bloccata qui, non posso più uscire !!!!". Pensiero che mi manda in tilt il cervello appena chiudono le porte....la frase è " ma dove devi andare????"
Quanto è vera....e continuo a ripetermela da quando l'ho letta...e mi dà una tranquillità..
speriamo funzioni anche quando sarò seduta sull'aereo!!!
PS Grazie mille Marta per le info!!!
Quello che permette di non avere paura è proprio fare in modo che NIENTE sia automatico. La strada che ti porta a non avere paura di qualcosa di cui non c'è da avere realmente paura è proprio essere consapevoli, che non significa essere razionali. A volte , invece, le persone cercano di rendere automatico e convincersi di qualcosa e cercano solo di credere qualcosa di diverso per non avere paura ma questo crea un conflitto che....a volte va nella direzione che "speriamo" mentre alte volte no. Se sei convinta che in te ci sia il razionale, controllato e l'irrazionale, incontrollabile ...che sia necessario un lavaggio del cervello per togliere ciò che di sbagliato c'è nell'irrazionale sposti solo il problema da un punto all'altro ma non ne trovi veramente la soluzione.atrebil77 ha scritto: se fosse tutto automatico nessuno avrebbe paura
La mente sei TU...che non sei solo la mente...la percezione del pericolo, soprattutto quando non c'è pericolo, è dovuta a te. Non c'è niente aldifuori di te. Il fine non è il controllo...il fine è la comprensione...non della causa bensì di ciò che stai vivendo e soprattutto come lo stai vivendo. Questo ti permette di essere consapevole di ciò che interponi tra la realtà e la tua persona. Puoi anche sentirti soffocare ma non stai soffocando...ciò che vivi non è reale...ti basta il solo controllo del respiro perché tu non vada in affanno. Psiche e corpo sono tutt'uno...se è vero che la psiche, in quel momento è fuori dal tuo controllo, il corpo è ancora in tuo controllo se non lasci che tutto sia in automatico....se controlli il respiro, in quel momento, controlli la psiche. Non è una lotta tra pensieri...è l'accettazione del segnale che hai in quel momento e la risposta "consapevole" che vuoi dare....atrebil77 ha scritto:Perchè non è semplice controllare la reazione irrazionale che la mente produce quando si trova davanti ad una situazione che recepisce come perericolo.