AeroFear ha scritto:
L'imprevisto è dietro l'angolo sempre in qualsiasi cosa, però l'imprevisto "volante" fa più impressione perchè è come se appartenesse a un'altra categoria di eventi.
No...fa più impressione perché è un evento più raro. Sei quasi abituato a vedere o sentire gente morta investita o di malattia che non precipitata in aereo.
Vedi...l'evento è il medesimo, la morte, ma se ti dico che è morto Marco...un mio amico...tu, con buona probabilità mi diresti "ah c***o...mi spiace" ed emotivamente non provi nulla...ma se muore una persona che solo conosci di vista...ti fa più impressione....e non parlo di amici...parlo di uno che conosci di vista e con cui non hai condiviso niente...però ti fa più impressione. La morte è la stessa...la percezione diversa...ecco perché ti sembra una categoria diversa...perché è più rara. Ricordati però , come ti ho già detto, che in aereo gli imprevisti capitano...ma non sono fatali. Quindi ricapitolando...la percezione è quello che fa la differenza tra me e te riguardo all'aereo. Una sostanziale differenza tra il mio modo di percepire l'aereo e il tuo è che conoscendo meglio di te il settore non parto ad elaborare pensieri da ipotesi sbagliate....tu sì. Io non aspetto la perfezione, al contrario controllo che le imperfezioni non abbiano un impatto sulla sicurezza. Se ci pensi bene...in un mondo perfetto...lo sarebbe anche l'evento nefasto...senza nessuna possibilità che sia diverso. Quindi meglio tenersi le imperfezioni sotto controllo...e ti assicuro che di imperfezioni ne passano parecchie e vengono risolte senza alcun impatto particolare con la sicurezza del volo.
AeroFear ha scritto:
Non credo ci sia molto da aggiungere, i dati sono questi, insomma credo di avere una forma mentis molto matematica e per questo so che non esiste la sicurezza assoluta anche se sarebbe terribilmente bello sentirselo dire

(scherzo ma mica tanto eh!)
La tua forma mentis sarà pur matematica ma , in questo contesto, è tutto tranne che una forma mentis matematica nella sua espressione.

io posso darti la sicurezza assoluta, se questa ti fa stare meglio, che un giorno morirai per lo meno dal punto di vista fisico. Ora che ti sei sentito dire una sicurezza assoluta...stai meglio? Pensa...puoi fare ciò che vuoi perché, statisticamente, che tu faccia o non faccia qualcosa nella tua vita....muori!

se invece vuoi una ragionevole certezza riguardo al volo che vuoi prendere...ok...facciamo così....scommettiamo una cifra di denaro...anche piuttosto corposa. Io scommetto che tu , dopo questo volo, camminerai ancora. Ci stai? Ci scambiamo l'IBAN in privato....ah però...ricordati di darmi l'IBAN di chi vuoi che riceva la cifra nella remota ipotesi tu vinca...e, anche in questo modo hai una certezza assoluta...di essere un vincente...se perdi la scommessa hai vinto qualcosa di più importante per te....se perdi la vita hai vinto la scommessa. Tu mi dirai "si beh non è la stessa cosa"....è vero...però allora le certezze assolute non cambiano la sostanza....si vive....si muore....oppure c'è che sopravvive fino alla morte...insomma hai un ciclo a prescindere da ciò che tu scelga di fare...la cosa bella è che puoi scegliere se vivere bene o vivere male...
AeroFear ha scritto:
flyingbrandon, non ho annullato ancora i biglietti perchè in cuor mio vorrei partire e ancora ho qualche giorno. Forse la strizza che provo ultimamente è una sorta di ultimo atto. O la va (inteso parto) o la spacca (non parto).
Hai ragione che non è sempre tragedia, ma forse la paura di volare è proprio il fatto che manca nel "DNA" dell'essere umano, perchè è una dimensione nuova, a cui non sei abituato e quindi ostile in un certo senso.
Ok...allora...se vuoi partire non pensare all'ipotesi di annullare i biglietti. Io non voglio essere la tua ultima scusa, in modo che tu dica "oh...ho provato di tutto ma non sono riuscito lo stesso". Quindi andiamo avanti a parlare ma tu , al momento, tieni in mente l'idea di partire senza metterci la possibilità di non farlo. Fidati...al massimo perdi i soldi del biglietto se all'ultimo scendi o non sali sull'aereo ma...guadagnerai tanto di più a darti questa possibilità. Ma tanto di più.
L'uomo è fatto per volare...altrimenti non avrebbe avuto modo di farlo. È sbagliato pensare che non sia il suo ambiente perché non ha le ali...ha qualcosa in più e lo dimostra. Quindi è proprio nel DNA che l'uomo riesca a volare. La cosa però più particolare è che...ciò che ignoto non è necessariamente ostile. Anzi...le sorprese più belle della vita giungono spesso inaspettate...tanta gioia scaturisce dalla non conoscenza e, soprattutto, quando si mette a tacere la mente, spesso, si lascia libero corso alle emozioni e agli eventi senza interferire con un processo dei più belli nella vita...l'esperienza. Se ti fondi con la tua esperienza, la vivi e non la pensi, riesci veramente a vivere. Tu infatti , e guarda come ti riduci, stai vivendo una serie di eventi "mentali"...che non sono realtà...e riesci pure a cagarti sotto a tal punto da voler modificare la realtà....che per te si traduce in "rinuncio ad una esperienza", fare questo volo, in favore di un pensiero ...pensa...un giorno puoi metterti seduto sulla tua poltrona e non fare più nulla...tanto ti basta la mente per vivere...giusto? Io non te lo consiglio ma, eventualmente, puoi usare il tuo pensiero in modo migliore...se proprio non riesci a vivere un esperienza ma vuoi solo pensarla....beh pensala alla grande no? Ha lo stesso prezzo del pensiero catastrofico ma almeno ti diverti. Mettiti ai comandi dell'aereo e sbizzarisciti....
AeroFear ha scritto:
Non so cosa altro aggiungere, cari amici, dico sinceramente, non mi va di stressarvi ripetendovi la solita trafila. Come dicevo su, i dati sono questi, il problema (se di problema possiamo parlare) non si risolve. E' un vicolo cieco o un ∞ (simbolo infinito)
Il problema non si risolve se decidi che non si deve risolvere. Lo puoi risolvere o non essere neanche un problema se decidi che è così. Qua , la tua ammissione di responsabilità manca. Sembra che un problema esterno a te sia sopraggiunto in modo inaspettato e che tu non possa far altro che farci una partita a braccio di ferro. Non è così. Se proprio vuoi ammettere qualcosa puoi iniziare rendendoti conto che di aerei non capisci una sega, che il tuo modo di pensare presenta delle distorsioni e, soprattutto, che ti affidi alla tua mente invece di utilizzare la tua mente a tuo piacimento. Il problema della morte lo conosci dalla nascita...il resto spetta a te...e in questo caso non è il vicolo ad essere cieco...lo sei tu.
Ciao!