marcello ha scritto:Rispondo:
Mi stresso tanto perchè ho un carattere ansioso, spesso anche per cose per cui non ne vale la pena. Ci convivo da parecchio tempo, e per evitarlo cerco quando posso di rilassarmi. Controllo della respirazione, focalizzare il pensiero in maniera positiva, dedicarmi ad attivitá che distraggono e danno la possibitá di sfogarmi come un po di attivitá fisica.
Tutte cose che servono e danno effetti benefici, ma a volte ci sono periodi in cui ci si sente sopraffatti dagli eventi e sembra tutto più difficile.
Non definire il tuo carattere ansioso. L'ansia è il frutto di un pensiero...e non puoi identificarti con un pensiero. Un pensiero non può e non deve caratterizzarti. Un pensiero, proprio per la sua natura è modificabile, può cambiare, deve essere uno strumento e non un limite, una gabbia. Non è necessario che tu ci conviva. Ciò che fai per rilassarti è ottimo...ma perché aumenta la tua consapevolezza in quel momento...e non perché allontana l'ansia. L'ansia non può convivere con la consapevolezza...perché la consapevolezza è il tuo presente, l'ansia rappresenta il tuo pensiero, al futuro. Quindi continua a farlo ma non con l'idea di allontanarti dall'ansia ma con l'idea di recuperare il tuo presente, la tua consapevolezza. Quando ti viene l'ansia, non allontanarti...non scappare...al contrario riporta al presente la tua ansia...come respiri quando hai l'ansia? Cosa senti nel corpo? Studiala...osservala...non spostarti, non fare altro. Cosa significa "ansia" per il tuo corpo? Studiala..studiati. Non ci sono periodi in cui si è sopraffatti dagli eventi...e, come giustamente affermi "sembra tutto più difficile"...in realtà un periodo è un intervallo temporale....non è né facile né difficile...è ciò che pensi che lo rende tale. Se prendi un libro di 5000 pagine e uno di 30, il modo in cui lo leggi è lo stesso....una pagina alla volta. Però nel primo caso sembra di avere a che fare con un mattone, nel secondo con una lettura "rapida e veloce"...ma non è detto che sia così....e il modo di procedere rimane lo stesso....una pagina alla volta. Magari sono incomprensibili quelle 30 pagine e diventano un vero mattone. Quando ti senti sopraffatto, sii consapevole che è una sensazione...che è un giudizio a priori...che non stai vivendo, proprio in quell'istante, un qualcosa di "più grande di te". All'inizio, per renderti consapevole nei momenti in cui ti dimentichi di esserlo, cerca di escogitare qualcosa che ti permetta di ricordarlo....un biglietto...appeso, nel portafoglio...attaccato alle chiavi...un qualcosa che ti richiami a fare quello che vuoi fare....respirare...o contarne i respiri in quella situazione. Fai in modo che sia scherzoso...che ti faccia sentire "pirla"...che so...quando ti senti sopraffatto puoi decidere di dire "ansia?! Prrrrrrrrrr" e tira fuori una pernacchia a pieni polmoni...ovviamente rumorosa....ovviamente ciò , oltre a farti ricordare qualcosa che vuoi fare, la tua presenza, ti farà sorridere....e ridere è proprio un ottimo modo per tornare al presente in modo consapevole. Facci caso...quando ridi...ma ridi davvero....in quel preciso istante non pensi ad altro...ridi e basta. Per questo, anche la risata, è un'ottima cura. L'unica preoccupazione che dovresti avere nella tua vita è proprio fare in modo di viverla. Ogni momento che stai dietro ad un pensiero, non reale, che limita la tua esistenza, è da considerarsi "tempo perso". Non c'è niente di male ad aver perso del tempo...ma sarebbe meglio non farlo per tutta la vita. Se quello "perso" ci permette di capire come non perderlo....si chiama esperienza e, a quel punto, non è stato più tempo perso. Se si prosegue a perderlo...beh...si finisce tutto quello a disposizione....avendo "solo" perso tempo. Sarebbe un peccato...sarebbe uno spreco...e così come non sei nato ansioso, non penso neanche che lo scopo della tua vita sia perdere tempo.
Che ore sono?
Ciao!