Cioppi zero ha scritto: e poi finiamola di andare nei ristoranti indiani e di mangiare riso
Anzi, dirò di più: c'è una signora molto educata e civile, nel palazzo a fianco al mio, che ha due figli e lavora come badante nel mio quartiere, che è certamente indiana - ha anche il
bindi rosso al centro della fronte. Domattina quando la incrocio potrei insultarla (
terronaccia non va bene, "negra" non è... va beh, mi inventerò qualcosa) e non tenerle la porta dell'ascensore quando viene a dar le medicine ad un'anziana nel mio palazzo.
Così imparano.
Va bene così?
Se questo non bastasse, smetterò di prendere - a volte lo faccio, ma da oggi... - il kebab dai due gentilissimi indiani che hanno un negozietto a Piazza Rosolino Pilo, così da contribuire a metterli in difficoltà, stante che avendo essi un bambino sui dieci anni in sedia a rotelle debbono mandarlo a scuola privata per agevolargli parte del processo di apprendimento.
Se ancora non bastasse, comprerò un
sari e poi lo brucerò nella pubblica piazza al grido di "indiani tutti a casa!"
Potrei anche pensare di rompere un po' di ombrelli pieghevoli ad uno dei tanti indiani che spuntan fuori dal nulla a offrirli a tre-sei euro a seconda dei modelli ogni volta che arriva un acquazzone improvviso.
Naturalmente me lo sceglierei di corporatura pari o preferibilmente inferiore alla mia, in modo da non rischiare una reazione potenzialmente lesiva. Un adolescente timido sarebbe l'ideale.
A volte mi chiedo perché il nostro, malgrado il Diritto Romano, il Rinascimento e tutti i nostri Premi Nobel, non sia considerato nel mondo un Grande Paese. Poi arriva un thread come questo, e qualche idea mi viene.
