eccone un altro con con il terrore di volare

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eccone un altro con con il terrore di volare

Messaggio da nonsonounapapera » 21 luglio 2014, 19:18

eccomi qua, l'ennesimo nuovo utente di fine luglio con il terrore di volare.
Anzitutto ciao a tutti, gran forum molto vissuto con un sacco di discussioni tecniche e soprattuto un sacco di gente disposta a metterci una buona parola con il nostro folto esercito di terrorizzati.
Leggo da molto sperando di trovare una chiave di volta al mio problema, come se fosse così semplice, ma ora mi sono convinto a raccontare anche la mia esperienza.
Mi presento, trentacinque anni, terrorizzato dal volo in una maniera insolita da tutte quelle lette sino ad ora in queste pagine.
Soffro, credo, di ansia da attesa. Ho saputo che volerò tra un po' di tempo e da allora il tempo mi sembra fermo.
Vivo costantemente con un tappeto di angoscia che non mi lascia mai. Come se sapessi per certo che le cose non andranno bene.
Non ho paura di un attacco di panico a bordo, non ho paura di fare figuracce tra la gente e non ho paura di impazzire.
Vivo angosciatamente questa condizione come se vedessi un film da fuori, inesorabile, di io che mi avvicino sempre di più al momento in cui dovrò prendere quell'aereo. Come se il destino fosse già scritto e io ci stessi andando incontro inesorabilmente. Come se io (che vedo il film da fuori) dovessi dire al mio personaggio :"NON PRENDERE QUELL'AEREO!"
Buffo vero? addirittura a parlarne mi mette angoscia perché parlandone faccio diventare questo fatto vero.
So esattamente cosa mi angoscia e continuo a passare nella mia testa le peggiori sciagure possibili, tanto più dopo i recenti nefasti avvenimenti.
Ho già volato qualche volta (poche) e non è mai stato piacevole, tutt'altro.
So che questa paura è poco giustificabile, so che rischio di più quando attraverso un incrocio in scooter, so un sacco di cose che fanno propendere verso la sicurezza nel volare ma nonostante tutto vorrei mettere in pausa il film e dire al mio personaggio "non salire".
Purtroppo so anche cosa mi perdo non volando, viaggiare è bello e ci sono molte cose da vedere.
Ormai le mete raggiungibili in macchina sono quasi terminate ma mi chiedo se tutta questa ansia e angoscia sia giustificabile per trascorrere una vacanza piacevole. Insomma, grazie a chi ha qualcosa da dire a riguardo, io da solo sono entrato in un circolo vizioso di pensieri da cui non ne so uscire.

grazie a tutti, anche solo per aver letto fino a qui.

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Re: eccone un altro con con il terrore di volare

Messaggio da flyingbrandon » 21 luglio 2014, 20:01

nonsonounapapera ha scritto: Leggo da molto sperando di trovare una chiave di volta al mio problema, come se fosse così semplice
Lo è...ma se cerchi le chiavi di casa tua dal vicino e non sei mai stato dal vicino...beh sì...può essere complicato...ma mai come vivere nel modo in cui vivi...tranquillo...il peggio lo stai già facendo... :mrgreen:
nonsonounapapera ha scritto: Mi presento, trentacinque anni, terrorizzato dal volo in una maniera insolita da tutte quelle lette sino ad ora in queste pagine.
Non è insolita...è unica...la tua. Oltre ad essere 35enne regista di pensieri horror....di cosa ti occupi?
nonsonounapapera ha scritto: Soffro, credo, di ansia da attesa. Ho saputo che volerò tra un po' di tempo e da allora il tempo mi sembra fermo.
Vivo costantemente con un tappeto di angoscia che non mi lascia mai. Come se sapessi per certo che le cose non andranno bene.
L'ansia è sempre d'attesa...se non vivi nel futuro, mentale, non puoi avere ansia. Il tempo non è fermo...sei tu che guardi ad un punto fisso , inesistente, perché il futuro non esiste...e lo vivi come se fosse il tuo presente.
Certo che non vanno bene...al momento non le fai andare bene tu.... :mrgreen: ho capito ...sei un investigatore! :mrgreen:
nonsonounapapera ha scritto: Non ho paura di un attacco di panico a bordo, non ho paura di fare figuracce tra la gente e non ho paura di impazzire.
Vivo angosciatamente questa condizione come se vedessi un film da fuori, inesorabile, di io che mi avvicino sempre di più al momento in cui dovrò prendere quell'aereo. Come se il destino fosse già scritto e io ci stessi andando incontro inesorabilmente. Come se io (che vedo il film da fuori) dovessi dire al mio personaggio :"NON PRENDERE QUELL'AEREO!"
Buffo vero? addirittura a parlarne mi mette angoscia perché parlandone faccio diventare questo fatto vero.
Ok...se tu dovessi spiegare a quel personaggio perché non prendere l'aereo...in che modo lo faresti? Cosa diresti? Cosa accadrebbe se lo facesse? E se dovessi spiegargli perché vale la pena non prenderlo....che diresti?
nonsonounapapera ha scritto: So esattamente cosa mi angoscia e continuo a passare nella mia testa le peggiori sciagure possibili, tanto più dopo i recenti nefasti avvenimenti.
In che sensi sai esattamente cosa ti angoscia?
nonsonounapapera ha scritto: Ho già volato qualche volta (poche) e non è mai stato piacevole, tutt'altro.
Perché? Si sono avverate tutte quelle sciagure?
nonsonounapapera ha scritto: So che questa paura è poco giustificabile, so che rischio di più quando attraverso un incrocio in scooter, so un sacco di cose che fanno propendere verso la sicurezza nel volare ma nonostante tutto vorrei mettere in pausa il film e dire al mio personaggio "non salire".
No...non lo sai. Te l'hanno detto....l'hai sentito...ma non ci credi....in realtà, quindi, non lo sai.
nonsonounapapera ha scritto: Purtroppo so anche cosa mi perdo non volando, viaggiare è bello e ci sono molte cose da vedere.
Ormai le mete raggiungibili in macchina sono quasi terminate ma mi chiedo se tutta questa ansia e angoscia sia giustificabile per trascorrere una vacanza piacevole. Insomma, grazie a chi ha qualcosa da dire a riguardo, io da solo sono entrato in un circolo vizioso di pensieri da cui non ne so uscire.
Bah...se dovessi pensare di morire non me ne fregherebbe niente di andare in una meta a vedere cose belle da vedere...visto che probabilmente non arriverei a vederle...oppure il tutto succede al ritorno? Beh...non varrebbe comunque la pena ma....
Dai....parliamo un po'....Se ti va...
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Re: eccone un altro con con il terrore di volare

Messaggio da nonsonounapapera » 21 luglio 2014, 23:10

flyingbrandon ha scritto: Lo è...ma se cerchi le chiavi di casa tua dal vicino e non sei mai stato dal vicino...beh sì...può essere complicato...ma mai come vivere nel modo in cui vivi...tranquillo...il peggio lo stai già facendo... :mrgreen:
forse è semplicissimo ma non trovo le chiavi, è come un rompicapo dove magari hai la soluzione davanti ma non la vedi, o non la vuoi vedere.
L'unica soluzione è lo "spera in dio" che in certe situazioni lo accetti (ogni giorno in scooter) in altre situazioni non riesci a fartene una ragione.
flyingbrandon ha scritto: Non è insolita...è unica...la tua. Oltre ad essere 35enne regista di pensieri horror....di cosa ti occupi?
mi hai fatto cappottare dalla sedia con la storia del regista. E' unica ma diversa da quella di quasi tutte le storie che ho letto in questa piazza (paura degli attacchi di panico a bordo/vergogna di quel che penserà la gente, etc)
ho 35 anni (quasi 36), sono un ingegnere e me la faccio sotto
flyingbrandon ha scritto: L'ansia è sempre d'attesa...se non vivi nel futuro, mentale, non puoi avere ansia. Il tempo non è fermo...sei tu che guardi ad un punto fisso , inesistente, perché il futuro non esiste...e lo vivi come se fosse il tuo presente.
Certo che non vanno bene...al momento non le fai andare bene tu.... :mrgreen: ho capito ...sei un investigatore! :mrgreen:
Vivo costantemente nel futuro mentale, come se fossi una macchina lanciata a tutta velocità verso quel giorno in cui dovrò prendere questo maledetto aereo in cui mi figuro come le cose andranno storte.
Un po' come se mi stessi infilando in una situazioni in cui si dice "essere nel posto sbagliato al momento sbagliato" e io ci stessi andando, volontariamente. E mi cruccio pensando che la via d'uscita sarebbe semplice.
flyingbrandon ha scritto: Ok...se tu dovessi spiegare a quel personaggio perché non prendere l'aereo...in che modo lo faresti? Cosa diresti? Cosa accadrebbe se lo facesse? E se dovessi spiegargli perché vale la pena non prenderlo....che diresti?
semplicemente gli direi di non farlo
flyingbrandon ha scritto: In che sensi sai esattamente cosa ti angoscia?
nel senso che ho in testa una serie di sciagure o scene il cui pensiero di poterci andare incontro mi terrorizza, mi angoscia. come foto nella mia testa di quel che potrebbe succedere. possiamo raccontarcela in largo e in lungo ma siamo comunque esseri viventi estremamente fragili che a distanza di 300 mm(?) dal loro naso (se sono seduti dall'oblò) hanno una atmosfera a -50° dove non c'è ossigeno e 10.000 metri di vuoto sotto. Il tutto proiettati a 1000 km/h. Paradossalmente se gli aerei volassero a 50 m da terra sarei più tranquillo.
flyingbrandon ha scritto: Perché? Si sono avverate tutte quelle sciagure?
no, altrimenti si fossero avverate non sarei qua a scrivere con te. Ma questo nn fa molta differenza purtroppo.
[/quote]
flyingbrandon ha scritto: No...non lo sai. Te l'hanno detto....l'hai sentito...ma non ci credi....in realtà, quindi, non lo sai.
vero, purtroppo ho un'innata sfiducia verso il prossimo che non mi aiuta. In realtà lo so, statisticamente parlando, le cose come stanno. Ma non mi basta. Talvolta mi leggo un po' di numeri come "contentino" ma di certo non placano il problema
flyingbrandon ha scritto: Bah...se dovessi pensare di morire non me ne fregherebbe niente di andare in una meta a vedere cose belle da vedere...visto che probabilmente non arriverei a vederle...oppure il tutto succede al ritorno? Beh...non varrebbe comunque la pena ma....
Vero, in passato ho anche rinunciato e perso dei soldi in biglietti aerei non sfruttati per la paura. PErò tant'è la voglia di vedere il mondo ci sarebbe. E i rimpianti non sono una bella cosa.
flyingbrandon ha scritto: Dai....parliamo un po'....Se ti va...
Smettendo di parlare di me.. è parecchio tempo che seguo il forum e soprattutto questa sezione. Ti vedo sempre molto attivo a riguardo e vorrei farti i complimenti per quanto impegno ci metti nell'aiutare (o almeno nel provarci) gli altri.
Non è da tutti mettere a disposizione il proprio tempo libero usando anche i quote e unquote per dare risposte così organiche e "ragionate", e per questo ti ringrazio.
Posso sapere che fai tu nella vita?
Parlarne mi aiuta, sono stufo di far ribollire i pensieri tra me e me come una pentola sul fuoco.

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Re: eccone un altro con con il terrore di volare

Messaggio da flyingbrandon » 22 luglio 2014, 9:19

nonsonounapapera ha scritto: forse è semplicissimo ma non trovo le chiavi, è come un rompicapo dove magari hai la soluzione davanti ma non la vedi, o non la vuoi vedere.
L'unica soluzione è lo "spera in dio" che in certe situazioni lo accetti (ogni giorno in scooter) in altre situazioni non riesci a fartene una ragione.
Sì...spesso non la vuoi vedere ed il perché è semplice...per accettarla dovresti mettere in "dubbio" tutto ciò in cui credevi fino a quel momento...e accorgerti che, nonostante l'età e l'esperienza, non hai ancora imparato a vivere. Molti considerano che raggiungere determinati posizioni nella società o una famiglia e altri "successi" significhi aver raggiunto qualcosa...dimenticando che l'atteggiamento nei confronti della propria esistenza è ciò che ti permette di godere della tua vita. L'accettazione è una delle chiavi, insieme alla consapevolezza, del vivere "bene"...e accettare non significa lasciare che le cose siano così o avere un ruolo passivo ma semplicemente partire da quei punti per evolvere. Tu non speri in Dio quando prendi lo scooter. Sai che c'è quel pericolo, guidi in modo che le probabilità di morire sullo scooter siano le più basse possibili e "vivi". Dove non vuoi fartene una ragione significa che c'è qualcosa di più grosso in ballo...e il grosso non è certo il pericolo...ma la tua percezione della vita....il tuo modo di vivere e, soprattutto, il tuo modo di pensare....le tue convinzioni...le tue credenze...aspetti che, difficilmente, le persone vogliono mettere in gioco.

nonsonounapapera ha scritto: mi hai fatto cappottare dalla sedia con la storia del regista. E' unica ma diversa da quella di quasi tutte le storie che ho letto in questa piazza (paura degli attacchi di panico a bordo/vergogna di quel che penserà la gente, etc)
ho 35 anni (quasi 36), sono un ingegnere e me la faccio sotto
Ci sono degli aspetti che si evidenziano in un modo piuttosto che in un altro...ma la paura di morire e la non accettazione della morte come aspetto della vita è il nocciolo duro "comune". Non sempre....ma spesso. Il modo in cui "culturalmente" nascondi questo aspetto viene evidenziato dal modo in cui ti rapporti....chi cerca di controllare e "scoppia"...chi si sente inadeguato...chi , semplicemente, vuole esistere ad ogni costo.
nonsonounapapera ha scritto: Vivo costantemente nel futuro mentale, come se fossi una macchina lanciata a tutta velocità verso quel giorno in cui dovrò prendere questo maledetto aereo in cui mi figuro come le cose andranno storte.
Un po' come se mi stessi infilando in una situazioni in cui si dice "essere nel posto sbagliato al momento sbagliato" e io ci stessi andando, volontariamente. E mi cruccio pensando che la via d'uscita sarebbe semplice.
la sensazione sbagliata ha senso...sei nel posto sbagliato al momento sbagliato...perchè vivi in un momento che non ti appartiene...e non solo non ti appartiene...non esiste proprio. Quindi non ti stai infilando in una situazione "sbagliata" ma ci sei...solo che non è il "maledetto" aereo, ma sei proprio tu...e questo riconoscere "l'errore" è il primo punto di partenza. Sì è semplice la via d'uscita...ma devi vedere il problema e trovare la soluzione...tu non vedi il problema, se non in apparenza, e per questo non riesci neanche a trovare la soluzione.
nonsonounapapera ha scritto:
flyingbrandon ha scritto: Ok...se tu dovessi spiegare a quel personaggio perché non prendere l'aereo...in che modo lo faresti? Cosa diresti? Cosa accadrebbe se lo facesse? E se dovessi spiegargli perché vale la pena non prenderlo....che diresti?
semplicemente gli direi di non farlo
ok...hai risposto al "cosa diresti"...rispondi anche alle altre domande...senza dimenticare l'ultima...cioè perché vale la pena non prenderlo. Sai...essere il personaggio "esterno" è un ottimo punto di vista.
nonsonounapapera ha scritto: nel senso che ho in testa una serie di sciagure o scene il cui pensiero di poterci andare incontro mi terrorizza, mi angoscia. come foto nella mia testa di quel che potrebbe succedere. possiamo raccontarcela in largo e in lungo ma siamo comunque esseri viventi estremamente fragili che a distanza di 300 mm(?) dal loro naso (se sono seduti dall'oblò) hanno una atmosfera a -50° dove non c'è ossigeno e 10.000 metri di vuoto sotto. Il tutto proiettati a 1000 km/h. Paradossalmente se gli aerei volassero a 50 m da terra sarei più tranquillo.
Chi non si terrorizzerebbe? Anche io con quelle serie di sciagure in testa avrei paura o sarei angosciato. Siamo esseri estremamente forti...non siamo fragili. L'uomo, pur con una serie infinita di errori è tra gli esseri viventi più forti sul pianeta..ha una capacità di adattamento notevole....ha creatività ingegno e capacità di analisi "unici" sulla terra. Non serve tutto quel ambiente ostile per morire...pensa...la maggior parte muore "banalmente" in un letto.
Volare a 50 m è bellissimo...ma è molto più pericoloso...ogni errore non ha il tempo di essere analizzato, gli ostacoli , come un banale filo dell'alta tensione, diventano vere trappole mortali. Il volo a bassa quota ad alta velocità è per pochi. Il fatto che ti senta più a tuo agio nonostante il pericolo sia notevolmente superiore dovrebbe farti riflettere sul fatto che, se ciò che ti interessa è la sopravvivenza, forse è meglio che lasci a chi fa questo mestiere, di decidere ciò che è più sicuro e riconoscere che le tue percezioni sono erronee.
nonsonounapapera ha scritto: no, altrimenti si fossero avverate non sarei qua a scrivere con te. Ma questo nn fa molta differenza purtroppo.
la differenza è però enorme...perchè ti sbatte in faccia il risultato dei tuoi pensieri e la differenza con la realtà...ed è proprio questo passaggio che ti manca e che ti fornisce la soluzione di ciò che NON vuoi vedere. In qualsiasi altro contesto, se tu pensassi che la macchina del tuo vicino, dentro il garage è verde, mentre il tuo vicino afferma che è grigia l'unica soluzione "logica" a porre fine alla discussione sarebbe "c***o....apriamo il box e vediamo"...e nel momento in cui la vedi "grigia" anche tu...la tua credenza, che fosse verde, crolla per lasciare spazio all'idea, reale, che sia grigia. Tu invece nonostante la veda grigia continui a sostenere che è verde...che probabilmente sembra grigia ma solo per una questione di luce. Ma tu sai che dovresti solo dire "che pirla...mi sono sbagliato". Rimanere sulla tua idea di verde ti permette di pensare al "GOMBLOTTO"....l'ha colorata 2 ore prima...l'ha cambiata...a tutto, che per carità, ha una probilità anche di accadere ma, di fatto, non toglie che tu hai sbagliato.
nonsonounapapera ha scritto: vero, purtroppo ho un'innata sfiducia verso il prossimo che non mi aiuta. In realtà lo so, statisticamente parlando, le cose come stanno. Ma non mi basta. Talvolta mi leggo un po' di numeri come "contentino" ma di certo non placano il problema
Fai male a non fidarti...soprattutto perché, la necessità di NON fidarsi, è solo dovuta ad una paura sulle proprie capacità. Dovresti fidarti fino a prova contraria...se hai sbagliato a fidarti ci metti una pezza tu. il terrore di non saper mettere pezze ti costringe a non fidarti. I dubbi, quindi, non sono altro che il riflesso delle tue incapacità proiettate negli altri. Lavora sulla consapevolezza delle tue capacità e smetterai di essere così diffidente. Anche perché, questo stesso aspetto di cui parliamo, del tuo terrore immotivato, non mette forse in luce una tua incapacità? Sai benissimo che se fossi convinto di andare a morire....non viaggeresti in aereo. Sai che sono pensieri...ma non puoi riconoscerli come tali perché ti "crollerebbe" il mondo (da te creato) addosso....e non ti rimane altro che rimanere con questi aspetti in conflitto, vivendo male ciò che potrebbe essere semplicemente una "gioia di vivere".
nonsonounapapera ha scritto: Vero, in passato ho anche rinunciato e perso dei soldi in biglietti aerei non sfruttati per la paura. PErò tant'è la voglia di vedere il mondo ci sarebbe. E i rimpianti non sono una bella cosa.
I rimpianti, al contrario dell'ansia, sono il frutto di una mente proiettata nel passato. E non sono una bella cosa esattamente come l'ansia per il futuro. Vedi che ti ritrovi "ovunque" tranne dove dovresti essere? Il problema è che perdendoti così tanto il presente, non hai modo di costruire il tuo futuro nel modo in cui ti piace. O sei in ansia per il futuro ( che è frutto del tuo presente...ma se il presente lo fai passare inconsapevolmente non è un granché)...oppure rimpiangi perché vedi il tuo passato diverso da come l'avresti voluto. Ma anche il passato è semplicemente il tuo presente "passato"....la tua incapacità di vivere il presente la ritrovi esattamente nel passato. L'unico modo per apprezzare e cambiare il tuo futuro o farti piacere il passato è vivere consapevolmente il tuo presente...e questo non prevede stare con la mente in un futuro inesistente. Hai la soluzione....hai il problema....e a proposito della chiave potrei citarti un frase che trovo azzeccata:
" La cattiva notizia è che non esiste una chiave dell'universo, la buona notizia è che l'hanno lasciato aperto"
nonsonounapapera ha scritto: Smettendo di parlare di me.. è parecchio tempo che seguo il forum e soprattutto questa sezione. Ti vedo sempre molto attivo a riguardo e vorrei farti i complimenti per quanto impegno ci metti nell'aiutare (o almeno nel provarci) gli altri.
Non è da tutti mettere a disposizione il proprio tempo libero usando anche i quote e unquote per dare risposte così organiche e "ragionate", e per questo ti ringrazio.
Posso sapere che fai tu nella vita?
Vivo e ricerco il modo migliore di farlo....ma se intendevi la professione che svolgo....è quella di pilota.
nonsonounapapera ha scritto: Parlarne mi aiuta, sono stufo di far ribollire i pensieri tra me e me come una pentola sul fuoco.
Apri il coperchio....
Ciao!
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Re: eccone un altro con con il terrore di volare

Messaggio da pasubio » 22 luglio 2014, 9:50

nonsonounapapera ha scritto: .. è parecchio tempo che seguo il forum e soprattutto questa sezione.
....
Posso sapere che fai tu nella vita?
Non sarai una papera, ma in compenso sei molto distratto. Leggi da "parecchio tempo", soprattutto questa sezione, e non sai che professione svolge Brandon?

A parte che l'ha scritto forse centinaia di volte nelle sue risposte, ma ce l'ha pure scritto sotto il suo avatar: A320Family First Officer
Comunque, nella sua "infinita" pazienza, ti ha risposto. E' un grande.
Pensa che io, pur non avendo paura dell'aereo (non è completamente vero, un po' di sana fifarella a' teng :mrgreen: ) lo leggo sempre.
Non commento, non ne avrei le capacità, ma lo leggo volentieri.
Ciao :D

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Re: eccone un altro con con il terrore di volare

Messaggio da nonsonounapapera » 22 luglio 2014, 21:02

pasubio ha scritto: Non sarai una papera, ma in compenso sei molto distratto. Leggi da "parecchio tempo", soprattutto questa sezione, e non sai che professione svolge Brandon?
A parte che l'ha scritto forse centinaia di volte nelle sue risposte, ma ce l'ha pure scritto sotto il suo avatar: A320Family First Officer
Ciao Pasubio. in realtà lo sospettavo da post letti qua e la ma speravo che a domanda diretta si sarebbe sbottonato un po' di più sul lavoro che fa, cosa pilota, etc :oops:
Ho sempre provato rispetto per la gente che fa lavori che temo o dei quali non capisco nulla (medici e piloti in primis).
In generale parlare con esperti nel campo mi da un senso di tranquillità, come di una persona che non teme certe cose e per questo rispetti e cerchi di aggrapparti alla sua serenità per farti forza.

Ciao!

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Re: eccone un altro con con il terrore di volare

Messaggio da nonsonounapapera » 22 luglio 2014, 21:49

flyingbrandon ha scritto: Tu non speri in Dio quando prendi lo scooter. Sai che c'è quel pericolo, guidi in modo che le probabilità di morire sullo scooter siano le più basse possibili e "vivi". Dove non vuoi fartene una ragione significa che c'è qualcosa di più grosso in ballo...e il grosso non è certo il pericolo...ma la tua percezione della vita....il tuo modo di vivere e, soprattutto, il tuo modo di pensare....le tue convinzioni...le tue credenze...aspetti che, difficilmente, le persone vogliono mettere in gioco.
Una cosa con cui non riesco a far la pace è anche l'inesorabilità della cosa. In aereo se le cose si mettono male difficilmente te la cavi. Non c'è la gamba rotta per intenderci.. in motorino sì. L'essere totalmente in bando delle situazioni, il non poter intervenire in nessun modo in nessun caso mi crea disagio.

flyingbrandon ha scritto: la sensazione sbagliata ha senso...sei nel posto sbagliato al momento sbagliato...perchè vivi in un momento che non ti appartiene...e non solo non ti appartiene...non esiste proprio. Quindi non ti stai infilando in una situazione "sbagliata" ma ci sei...solo che non è il "maledetto" aereo, ma sei proprio tu...e questo riconoscere "l'errore" è il primo punto di partenza. Sì è semplice la via d'uscita...ma devi vedere il problema e trovare la soluzione...tu non vedi il problema, se non in apparenza, e per questo non riesci neanche a trovare la soluzione.
Ok, devo solo cercare di smettere di ripercorrere nella mia mente tutte le scene catastrofiche che sono in loop costante. facile a parole..

flyingbrandon ha scritto:
ok...hai risposto al "cosa diresti"...rispondi anche alle altre domande...senza dimenticare l'ultima...cioè perché vale la pena non prenderlo. Sai...essere il personaggio "esterno" è un ottimo punto di vista.
risponderei semplicemente, non prenderlo, cadrà, esploderà, o chissà quali altre piacevoli amenità. Vale la pensa rimanere a terra perchè l'alternativa è il non poter più tornare a casa. Scusa ma non capisco dove vuoi andare a parare.
[/quote]
flyingbrandon ha scritto:
Chi non si terrorizzerebbe? Anche io con quelle serie di sciagure in testa avrei paura o sarei angosciato. Siamo esseri estremamente forti...non siamo fragili. L'uomo, pur con una serie infinita di errori è tra gli esseri viventi più forti sul pianeta..ha una capacità di adattamento notevole....ha creatività ingegno e capacità di analisi "unici" sulla terra. Non serve tutto quel ambiente ostile per morire...pensa...la maggior parte muore "banalmente" in un letto.
Volare a 50 m è bellissimo...ma è molto più pericoloso...ogni errore non ha il tempo di essere analizzato, gli ostacoli , come un banale filo dell'alta tensione, diventano vere trappole mortali. Il volo a bassa quota ad alta velocità è per pochi. Il fatto che ti senta più a tuo agio nonostante il pericolo sia notevolmente superiore dovrebbe farti riflettere sul fatto che, se ciò che ti interessa è la sopravvivenza, forse è meglio che lasci a chi fa questo mestiere, di decidere ciò che è più sicuro e riconoscere che le tue percezioni sono erronee.
So essere infinitamente più pericoloso lo dicevo proprio per spiegare il paradosso. E' che io ho sempre sofferto di vertigini, il vuoto mi mette a disagio e ho sempre fatto incubi fin da piccolo di precipitare nel vuoto. Paradossalmente lo stare a 50 mt da terra mi darebbe un falso senso di sicurezza che però mi farebbe star tranquillo. Il vuoto, il nulla, decisamente mi inquieta. Come fare il bagno in alto mare.
Conosci la storia delle comunicazioni radio captate dai fratelli Judica negli anni 50/60? ecco il solo pensiero di quella storia mi crea angoscia.
Ho flash chiarissimi, presi da immagini viste negli anni, film, o proiezioni mie mentali che non riesco a staccarmi dalla mente e mi angosciano H24. che pollo da batteria.
flyingbrandon ha scritto: la differenza è però enorme...perchè ti sbatte in faccia il risultato dei tuoi pensieri e la differenza con la realtà...ed è proprio questo passaggio che ti manca e che ti fornisce la soluzione di ciò che NON vuoi vedere. In qualsiasi altro contesto, se tu pensassi che la macchina del tuo vicino, dentro il garage è verde, mentre il tuo vicino afferma che è grigia l'unica soluzione "logica" a porre fine alla discussione sarebbe "c***o....apriamo il box e vediamo"...e nel momento in cui la vedi "grigia" anche tu...la tua credenza, che fosse verde, crolla per lasciare spazio all'idea, reale, che sia grigia. Tu invece nonostante la veda grigia continui a sostenere che è verde...che probabilmente sembra grigia ma solo per una questione di luce. Ma tu sai che dovresti solo dire "che pirla...mi sono sbagliato". Rimanere sulla tua idea di verde ti permette di pensare al "GOMBLOTTO"....l'ha colorata 2 ore prima...l'ha cambiata...a tutto, che per carità, ha una probilità anche di accadere ma, di fatto, non toglie che tu hai sbagliato.
Se ieri è andata bene, e lo so, lo ammetto, non vuol dire che domani lo andrà di nuovo. Anzi, ho già fatto un giro a questa roulette russa. Ecco per me è un po' come una enorme roulette russa. mi sento un po' in una scena del cacciatore.
flyingbrandon ha scritto:
Fai male a non fidarti...soprattutto perché, la necessità di NON fidarsi, è solo dovuta ad una paura sulle proprie capacità. Dovresti fidarti fino a prova contraria...se hai sbagliato a fidarti ci metti una pezza tu. il terrore di non saper mettere pezze ti costringe a non fidarti. I dubbi, quindi, non sono altro che il riflesso delle tue incapacità proiettate negli altri. Lavora sulla consapevolezza delle tue capacità e smetterai di essere così diffidente. Anche perché, questo stesso aspetto di cui parliamo, del tuo terrore immotivato, non mette forse in luce una tua incapacità? Sai benissimo che se fossi convinto di andare a morire....non viaggeresti in aereo. Sai che sono pensieri...ma non puoi riconoscerli come tali perché ti "crollerebbe" il mondo (da te creato) addosso....e non ti rimane altro che rimanere con questi aspetti in conflitto, vivendo male ciò che potrebbe essere semplicemente una "gioia di vivere".
sì, non sono un campione di fiducia nei miei confronti, questa te la approvo. Ma sul fidarsi del prossimo non so proprio come potrei fare. Paradossalmente se fossi te a pilotare a quel punto sarei più tranquillo. Ridurrei tutto a "un giro in aereo con un amico che ne sa" e, non chiedermi perchè perchè non so rispondere, sentirei di potermi "fidare". E' solo una sensazione, lo capisco, ma tant'è non riesco a elaborarla e fare il passo oltre.
Poi ho anche l'ansia di agenti esterni, pazzi che si vogliono far saltare per aria, intergalisti, missili ed altre aminità. Quasi me ne vergogno a dirlo.
flyingbrandon ha scritto:
I rimpianti, al contrario dell'ansia, sono il frutto di una mente proiettata nel passato. E non sono una bella cosa esattamente come l'ansia per il futuro. Vedi che ti ritrovi "ovunque" tranne dove dovresti essere? Il problema è che perdendoti così tanto il presente, non hai modo di costruire il tuo futuro nel modo in cui ti piace. O sei in ansia per il futuro ( che è frutto del tuo presente...ma se il presente lo fai passare inconsapevolmente non è un granché)...oppure rimpiangi perché vedi il tuo passato diverso da come l'avresti voluto. Ma anche il passato è semplicemente il tuo presente "passato"....la tua incapacità di vivere il presente la ritrovi esattamente nel passato. L'unico modo per apprezzare e cambiare il tuo futuro o farti piacere il passato è vivere consapevolmente il tuo presente...e questo non prevede stare con la mente in un futuro inesistente. Hai la soluzione....hai il problema....e a proposito della chiave potrei citarti un frase che trovo azzeccata:
" La cattiva notizia è che non esiste una chiave dell'universo, la buona notizia è che l'hanno lasciato aperto"
tutto terribilmente VERO e azzeccato.

flyingbrandon ha scritto: Vivo e ricerco il modo migliore di farlo....ma se intendevi la professione che svolgo....è quella di pilota.
Come già detto a pasubio.. lo immaginavo. Grazie per il tempo che spendi.
Posso chiederti se hai qualche ansia? qualche fobia?
Nel mio immaginario piloti e assistenti di volo sono persone che giocano con il fuoco tutti i giorni, eroi che difficilmente arrivano alla pensione. E sono sicuro che se guardassi le statistiche i camionisti lo risulterebbero molto più di voi... tant'è, una vita passata nel vuoto per me è qualcosa di inimmaginabile. In ogni caso grazie.

PS perdona l'italiano stentato, scrivo di getto e non rileggo, se non faccio così tendo a omettere/cancellare/ tralasciare e calmierare.

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Re: eccone un altro con con il terrore di volare

Messaggio da Uzik » 23 luglio 2014, 12:15

Beh, non c'è che dire ...sei proprio una persona ansiosa. Probabilmente anche in altri ambiti e non solo quando si tratta di volare. Anche rileggendoti trasmetti questa ansia.
Ci sono tanti modi per incominciare ad essere più presenti a se stessi, più tranquilli. Uno di questi è incominciare a tenere controllato il tuo respiro. Prova a fare caso di come è la tua respirazione. Parti da qui.

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Re: eccone un altro con con il terrore di volare

Messaggio da nonsonounapapera » 23 luglio 2014, 23:19

Ciao uzik,
Il fatto che la mia angoscia traspaia a tal punto mi inquieta a dire il vero..
In ogni caso hai azzeccato, nella mia vita ci sono alcune cose che non riesco a controllare per via dell'ansia/angoscia.
Una è sicuramente anche la mia ipocondria (non esagerata ne cronica ma presente) anche se ultimamente va un pochino meglio. Comunque non sono fatti strettamente legati con la morte (tranne aerei e ipocondria), ci sono anche situazioni o pensieri "minori" che mi mettono angoscia al punto da rendermi difficile la vita.
La cosa assurda è che poi una volta che affronto la situazione (qualunque essa sia), al fatidico momento x, sono paradossalmente quasi tranquillo nel farla, non ha senso.
Tieni conto che tranne le due o tre cose che mi toccano nel vivo angosciandomi, sono tendenialmente una persona non molto timorosa o spaventata da quel che lo circonda, vivo la mia vita con assoluta tranquillità.

Cercheró di leggere qualcosa sul respiro per vedere se aiuta. In ogni caso grazie.

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Re: eccone un altro con con il terrore di volare

Messaggio da flyingbrandon » 23 luglio 2014, 23:32

nonsonounapapera ha scritto: Una cosa con cui non riesco a far la pace è anche l'inesorabilità della cosa. In aereo se le cose si mettono male difficilmente te la cavi. Non c'è la gamba rotta per intenderci.. in motorino sì. L'essere totalmente in bando delle situazioni, il non poter intervenire in nessun modo in nessun caso mi crea disagio.
Non è vero. Tu non intervieni perché non sei capace di intervenire. Semplifichi troppo per arrivare all'equazione Guasto=Morte...e non è affatto così. Anzi...rispetto al motorino spesso non accade niente a nessuno nonostante una avaria.
nonsonounapapera ha scritto:
Ok, devo solo cercare di smettere di ripercorrere nella mia mente tutte le scene catastrofiche che sono in loop costante. facile a parole..
È facile...diventa difficile quando vuoi persistere nelle tue credenze e nei tuoi schemi di pensiero. Passa pure tutte le scene catastrofiche che vuoi...ma con la consapevolezza che sono pensieri...non è la realtà. È un "tuo" film...
nonsonounapapera ha scritto: risponderei semplicemente, non prenderlo, cadrà, esploderà, o chissà quali altre piacevoli amenità. Vale la pensa rimanere a terra perchè l'alternativa è il non poter più tornare a casa. Scusa ma non capisco dove vuoi andare a parare.
Non voglio parare da nessuna parte...ma se ciò che dici è convincente...e l'alternativa è quella...l'aereo è da non prendere. Il problema è che quando spieghi qualcosa a qualcuno...quel qualcuno guarda...e non accade ciò che dici tu. Se l'alternativa è morire...perché succede in una percentuale tanto più bassa del resto? Quindi ad una persona...o a te stesso...dovrebbe venir spontaneo chiedere "perché mi hai detto questo?" " da cosa deduci tutto questo?"
nonsonounapapera ha scritto: So essere infinitamente più pericoloso lo dicevo proprio per spiegare il paradosso. E' che io ho sempre sofferto di vertigini, il vuoto mi mette a disagio e ho sempre fatto incubi fin da piccolo di precipitare nel vuoto. Paradossalmente lo stare a 50 mt da terra mi darebbe un falso senso di sicurezza che però mi farebbe star tranquillo. Il vuoto, il nulla, decisamente mi inquieta. Come fare il bagno in alto mare.
Conosci la storia delle comunicazioni radio captate dai fratelli Judica negli anni 50/60? ecco il solo pensiero di quella storia mi crea angoscia.
Ho flash chiarissimi, presi da immagini viste negli anni, film, o proiezioni mie mentali che non riesco a staccarmi dalla mente e mi angosciano H24. che pollo da batteria.
Non sei nel vuoto tu...sei su un aereo. Scusa...ma quando dormi al terzo o quarto piano di un appartamento sei nel vuoto o su un pavimento? L'idea di essere nel vuoto in certe circostanze e altre no dipende dalla tua percezione. Dovresti anche capire che ciò che non è obbiettivo, non può darti sicurezza o meno. Il fatto che volare a 50 m ti faccia rimanere più tranquillo mentre è obiettivamente più pericoloso... è un qualcosa che dipende dalla percezione. Bene...poiché proprio sulla tua percezione puoi lavorare...parti dal fatto che ci sono eventi che hanno una pericolosità intrinseca a prescindere dalla tua percezione. Tu dai più peso a ciò che pensi rispetto a ciò che è. È buffo perché delinei una tua insicurezza, che non dovresti avere, godendo invece di infinita sicurezza nei tuoi pensieri e percezioni nonostante siano erronee. Rimetti le cose a posto...il tuo rapportarti in modo corretto nella realtà in cui vivi è ciò che ti permette di poter "aprire" la tua mente.
nonsonounapapera ha scritto:
Se ieri è andata bene, e lo so, lo ammetto, non vuol dire che domani lo andrà di nuovo. Anzi, ho già fatto un giro a questa roulette russa. Ecco per me è un po' come una enorme roulette russa. mi sento un po' in una scena del cacciatore.
No...non puoi fare questo ragionamento...perché è la tua trappola. Volare è tutto tranne che una roulette russa. Se ti basi sulla statistica, ora, allora dovresti andare a scrivere in altri forum prima di questo. Tu qua usi la statistica per non dirti "che pensiero pirla". Pur di mantenerlo in vita sacrifichi la realtà. Tu dovresti ammettere i tuoi errori...e non giustificarli. Un errore è un errore...e l'errore è ciò che permette la crescita. Continuando a negare gli errori...continuerai a permanere nel tuo stato.
nonsonounapapera ha scritto:
sì, non sono un campione di fiducia nei miei confronti, questa te la approvo. Ma sul fidarsi del prossimo non so proprio come potrei fare. Paradossalmente se fossi te a pilotare a quel punto sarei più tranquillo. Ridurrei tutto a "un giro in aereo con un amico che ne sa" e, non chiedermi perchè perchè non so rispondere, sentirei di potermi "fidare". E' solo una sensazione, lo capisco, ma tant'è non riesco a elaborarla e fare il passo oltre.
Poi ho anche l'ansia di agenti esterni, pazzi che si vogliono far saltare per aria, intergalisti, missili ed altre aminità. Quasi me ne vergogno a dirlo.
L'integralista ti becca più facilmente un giorno al mercato, in metropolitana, su un qualsiasi mezzo pubblico o al cinema.
Per fidarti del prossimo non devi fare altro che NIENTE fino a prova contraria. Per fidarti degli altri, però, devi iniziare a fidarti di te. In questo caso, l'istinto ti dice che puoi andare, è la mente che è condizionata dai tuoi pensieri e che incasina il tutto. È la mente che elabora quelli scenari. E la mente...è un aspetto di te...quindi sei tu che, contrariamente al tuo istinto, decidi di vivere male. Ti fideresti di me...perché non sai neanche da parte potresti iniziare a valutare un pilota. Uno vale l'altro ma...quello che conosci va bene...l'altro no. Non è da elaborare perché ti fidi di me...ma perché non potresti fidarti di un qualsiasi mio collega. E ritorniamo al fatto che, a livello istintivo, voleresti...ti basta conoscere il pilota e la tua fiducia cresce. Un'idea, quindi, potrebbe essere quella di chiedere di poter vedere la cabina di pilotaggio all'imbarco, con l'aereo a terra...forse il constatare che ci sono degli essere umani lì dentro potrebbe , per te, essere una svolta.
nonsonounapapera ha scritto: Come già detto a pasubio.. lo immaginavo. Grazie per il tempo che spendi.
Posso chiederti se hai qualche ansia? qualche fobia?
Nel mio immaginario piloti e assistenti di volo sono persone che giocano con il fuoco tutti i giorni, eroi che difficilmente arrivano alla pensione. E sono sicuro che se guardassi le statistiche i camionisti lo risulterebbero molto più di voi... tant'è, una vita passata nel vuoto per me è qualcosa di inimmaginabile. In ogni caso grazie.
No..non vivo in modo ansioso e non ho fobie. Ciò non significa che il "pensiero" ogni tanto non scappi o cerchi di farlo...anche perché , proprio per lavoro, devi immaginarti scenari che potrebbero accadere per sfruttare la migliore capacità di reazione (e velocità) che una situazione "nota" ti fornisce. Ma godo così tanto a stare nel presente che non mi sogno di vagare in tempi non miei se non per .....sognare....sì se da gioia perché no. Anche in questo caso, però, finito il "sogno" ho la consapevolezza che sia stato un mio pensiero e non la realtà. Puoi sfruttare la capacità di viverti una emozione nello stesso modo in cui la vivresti...ma invece di angosciarti, divertirti. Perché non fai un volo in cabina? Perché non provi a pilotare (tanto è un pensiero) Perché non usi i tuoi disagi come trampolini di lancio per capirti? Perché non ti diverti a mettere tutto in discussione a partire dai tuoi pensieri? Angosciarti e basta è proprio una presa per il c**o...non ti vuoi smuovere dal tuo punto e ti angosci. Ma sei tu che stai lì fermo. Ogni tanto l'insieme delle tue manifestazioni emotive fa percepire un vissuto famigliare particolare...e quel "vuoto" e quella volontà di permanere in un punto fisso, quasi a non voler rischiare di essere abbandonato per tua scelta (come se dovesse tornare qualcuno) , pare imprigionare la tua esistenza. Oh...sei grande...spostati dal buco...ora hai altre forme di comunicazione con te...e con gli altri....usale.
nonsonounapapera ha scritto: PS perdona l'italiano stentato, scrivo di getto e non rileggo, se non faccio così tendo a omettere/cancellare/ tralasciare e calmierare.
Figurati...continua così...lo faccio anche io... :mrgreen:
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Re: eccone un altro con con il terrore di volare

Messaggio da flyingbrandon » 23 luglio 2014, 23:45

nonsonounapapera ha scritto:Ciao uzik,
Il fatto che la mia angoscia traspaia a tal punto mi inquieta a dire il vero..
No tranquillo...traspare più sofferenza che ansia e angoscia... :mrgreen: hai una tua "tranquillità" e si vede...ci sono persone "senza fiato" dall'angoscia...
nonsonounapapera ha scritto: In ogni caso hai azzeccato, nella mia vita ci sono alcune cose che non riesco a controllare per via dell'ansia/angoscia.
Una è sicuramente anche la mia ipocondria (non esagerata ne cronica ma presente) anche se ultimamente va un pochino meglio. Comunque non sono fatti strettamente legati con la morte (tranne aerei e ipocondria), ci sono anche situazioni o pensieri "minori" che mi mettono angoscia al punto da rendermi difficile la vita.
La cosa assurda è che poi una volta che affronto la situazione (qualunque essa sia), al fatidico momento x, sono paradossalmente quasi tranquillo nel farla, non ha senso.
Il senso c'è. La realtà è molto più gestibile del tuo pensiero...ma potresti erroneamente attribuire che merito del tuo sollievo sia proprio la precedente sofferenza...ma ti assicuro che non è così. Più che altro mi rimane il pensiero che anche l'essere malato, potesse in passato essere stato un modo per attirare a te l'attenzione altrimenti negata o così percepito da te. Ma questo lo sai tu e senza informazioni sul tuo vissuto è difficile da evidenziare. Temo anche che tu abbia una certa propensione (sbagliata) ad usare termini "spropositati" perfino per ciò che senti. angoscia è forte....molto forte. E se tu continui a chiamare "angoscia" un disagio che non ha proprio le caratteristiche dell'angoscia, ti appesantisci la vita ulteriormente...diventa una sorta di programmazione "neuronale".
nonsonounapapera ha scritto: Tieni conto che tranne le due o tre cose che mi toccano nel vivo angosciandomi, sono tendenialmente una persona non molto timorosa o spaventata da quel che lo circonda, vivo la mia vita con assoluta tranquillità.
Ecco...aspetti angoscianti e vivere con assoluta tranquillità...mi riferivo proprio a questo poco sopra...
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Re: eccone un altro con con il terrore di volare

Messaggio da nonsonounapapera » 24 luglio 2014, 0:18

A volte arrivo alla situazione che mi ha generato tutto quel disagio e mi capita di dire :"beh? Tutto qui? La prossima volta so cosa mi aspetta e sarà più semplice." E puntualmente la volta dopo è esattamente dura come la prima

Per quanto riguarda i miei trascorsi familiari sinceramente nn saprei dirti. Ho una vita familiare abbastanza comune, e fortunatamente nn segnata da particolAri eventi o altro. forse hai ragione nel dire che qualcosa nei miei trascorsi puó influire sul mio stato ma in tutta sincerità non saprei proproo dire cosa.

Sul discorso angoscia io uso questo termine perchè ansia lo trovo errato. Non ho ansia, non ho attacchi di panico. Ho un tarlo, costante, che mi fa vivere "male" e a volte essere anche pensieroso e suscettibile a casa e sul lavoro. Questa moraa la chiamo angoscia ma potrei benissimo chiamarla anche tormento o affanno. Di sicuro mi limita un po', chi mi conosce mi vede non sereno.

Domani, da un pc, rileggo tutto con calma e a riflettere su tutti questi spunti. :D

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Re: eccone un altro con con il terrore di volare

Messaggio da flyingbrandon » 24 luglio 2014, 9:15

nonsonounapapera ha scritto:A volte arrivo alla situazione che mi ha generato tutto quel disagio e mi capita di dire :"beh? Tutto qui? La prossima volta so cosa mi aspetta e sarà più semplice." E puntualmente la volta dopo è esattamente dura come la prima
È abbastanza normale. Fare "esperienza", nel vero senso della parola richiede una consapevolezza presente in quello che si sta facendo . Altrimenti è fare e basta. Ma se non fai esperienza non rimane nulla se non, al massimo, il ricordo di ciò che si è fatto...emotivamente quindi è tutto come prima.
nonsonounapapera ha scritto: Per quanto riguarda i miei trascorsi familiari sinceramente nn saprei dirti. Ho una vita familiare abbastanza comune, e fortunatamente nn segnata da particolAri eventi o altro. forse hai ragione nel dire che qualcosa nei miei trascorsi puó influire sul mio stato ma in tutta sincerità non saprei proproo dire cosa.
Nessuna vita è abbastanza comune...e nessuna famiglia lo è. A parte comunque che "comune" è difficile da identificare...il punto è che quello che conta è il tuo percepito...che può anche non corrispondere , nella pratica, con ciò che la famiglia ha realmente fatto...ma semplicemente non ha colto o non è riuscita a cambiarti quella visione o, a volte, te l'ha radicata ancora di più. Non sono , spesso, gesti o azioni eclatanti a determinare una convinzione, emotiva, errata...a volte sono "idee" o correnti di pensiero di quel determinato momento. Bada bene, però, che non sto dando e mai darò la colpa di ciò che sei ora a qualcosa di esterno a te. Qualsiasi sia la "base"...il vissuto...o solo il percepito...hai la possibilità di evolvere partendo dal tuo punto di partenza. La ricerca dell'origine non è essenziale per iniziare il proprio "viaggio"...ma può essere utile, spesso anche in seguito, per avere una visione più accurata.
nonsonounapapera ha scritto: Sul discorso angoscia io uso questo termine perchè ansia lo trovo errato. Non ho ansia, non ho attacchi di panico. Ho un tarlo, costante, che mi fa vivere "male" e a volte essere anche pensieroso e suscettibile a casa e sul lavoro. Questa moraa la chiamo angoscia ma potrei benissimo chiamarla anche tormento o affanno. Di sicuro mi limita un po', chi mi conosce mi vede non sereno.
Angoscia è qualcosa di più profondo...ma, aldilà dei termini, il Tarlo non ti fa vivere male. Tu vivi male. Non ci crederai mai mettere le cose al loro posto con il giusto peso, mediante la parola/pensiero, compie dei miracoli. Ad esempio...il tarlo lo crei tu...lo alimenti...lo curi...fai proprio tutto tu. Però non esiti a dire "il tarlo mi fa vivere male"...che ti fornisce un alibi e una incapacità nel poter fare qualcosa perché è il tarlo il soggetto...dimenticando totalmente che il tarlo è una tua creazione. Non vivere in modo consapevole significa, per farti un parallelo aeronautico, vivere con il pilota automatico. Tu inserisci i punti ....tu decidi di navigare in quel modo, nonostante ti senta che non sia direttamente coinvolto nel far cambiare direzione all'aereo. Ma sai cosa dicono tutti i costruttori? Quando qualcosa non quadra....VAI A MANO...e qua uguale...no...non nel senso fatti NA pippa...nel senso stacca tutto e riprendi in mano i tuoi pensieri...il tuo cervello...il tuo corpo...ristabilisci una comunicazione fra te e te. Taglia fuori chiunque si intrometta , in certe fasi, nella tua comunicazione...acquisisci consapevolezza...che ti fornisce chiarezza....lucidità....e tutto avrà un colore diverso.
nonsonounapapera ha scritto: Domani, da un pc, rileggo tutto con calma e a riflettere su tutti questi spunti. :D
Si leggi...ma non riflettere troppo...io condivido pensieri...tu dai pure un occhiata ma poi dimenticati ciò che hai letto...vivi l'esperienza , soprattutto emotiva, in modo diverso....fai tuo tutto...dimenticati anche chi dice cosa...non è importante...e osserva come ti cambia la vita...e non ci vuole una vita...bastano 3 secondi.
Ciao!
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Re: eccone un altro con con il terrore di volare

Messaggio da nonsonounapapera » 25 luglio 2014, 18:07

domanda da totale inesperto: ma come può succedere che un aereo si cacci in pieno maltempo, tanto da incorrere in gravi problemi, quando io con una applicazione da 1 euro posso sapere valori di pressione e vento di una qualsiasi località dall'altra parte del globo?
Non c'è modo di prevedere?
Non c'è modo di vedere anche "ad occhio" che ci si sta andando a cacciare in un "casino"?
Facendo un parallelo molto banale, se io guido una auto in campo aperto vedo se sto andando incontro a nuvoloni neri lampi e pioggia.

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Re: eccone un altro con con il terrore di volare

Messaggio da flyingbrandon » 26 luglio 2014, 9:41

nonsonounapapera ha scritto:domanda da totale inesperto: ma come può succedere che un aereo si cacci in pieno maltempo, tanto da incorrere in gravi problemi, quando io con una applicazione da 1 euro posso sapere valori di pressione e vento di una qualsiasi località dall'altra parte del globo?
Non c'è modo di prevedere?
Non c'è modo di vedere anche "ad occhio" che ci si sta andando a cacciare in un "casino"?
Facendo un parallelo molto banale, se io guido una auto in campo aperto vedo se sto andando incontro a nuvoloni neri lampi e pioggia.
Che ci si cacci nel maltempo fa parte di questo mestiere. Noi abbiamo applicazioni ben più sofisticate...e prevediamo bene ciò che ci aspetta....ora non so a quale incidente tu ti riferisca esattamente ma c'è una possibilità non nulla che si possa interpretare male. Mica basta leggere "pioggia e vento" e si decide di non andare. Le valutazioni sono articolate...e, da quanto vedo, in genere molto accurate e corrette. Il cosa possa spingere a "rischiare",se la valutazione fosse stata corretta , è qualcosa di ignoto...quindi non mi pronuncio...
per quanto riguarda il parallelo con la macchina non è proprio la stessa cosa...è tutto molto più veloce e, se sei in aria, da qualche parte cerchi di passare (non hai tempo infinito cosa che a terra hai)...per questo vengono fatte delle valutazioni sul carburante e sugli alternati che ti permettano di avere il più ampio grado di libertà sulle possibili strade da seguire.
Ciao!
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Re: eccone un altro con con il terrore di volare

Messaggio da nonsonounapapera » 28 luglio 2014, 22:03

dopo un weekend passato a metabolizzare tutte le cose scritte in questo post, puntuale come un orologio, il giro di boa della settimana mi ha rimesso in subbuglio.
E' come un conto alla rovescia dove ogni volta che superi un waypoint (fine di un'altra settimana), l'ansia aumenta.
Cerco di ragionare su di me, sulle mie paure e ringrazio ancora brandon per gli spunti che mi ha dato, mi hanno sicuramente aiutato ma credo di aver molta strada da percorrere per dirmi anche solo "sulla via giusta".
Continuo a cercare conforto nei numeri delle statistiche e negli innumerevoli personaggi noti che volano giornalmente e di cui ho notizia e mi dico "guarda questi che volano quasi sempre! sono persone reali! ieri erano là oggi sono qua, etc"
Penso a quanto tempo della mia vita butto via vegetando in stato catatonico invece di godermi il tempo.
Questo credo mi capiti anche perchè ho imparato che quando aspetti una cosa con troppa entusiasmo e gioia, spesso ti delude o non è come te l'aspettavi. Ora suonerà superstizioso, stupido, insensato e paranoico ma l'idea di non aspettare con gioia quel momento è come se fosse un meccanismo di autodifesa per far sì che le cose vadano bene.
Non so se mi sono spiegato, a rileggermi mi faccio quasi paura da solo. Leggessi un post del genere in rete penserei "a questo manca qualche rotella..".

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Re: eccone un altro con con il terrore di volare

Messaggio da flyingbrandon » 28 luglio 2014, 23:29

nonsonounapapera ha scritto: Ora suonerà superstizioso, stupido, insensato e paranoico ma l'idea di non aspettare con gioia quel momento è come se fosse un meccanismo di autodifesa per far sì che le cose vadano bene.
Si è così...ma questa convinzione, così come quella che la vita è sofferenza, che se non pensi al peggio allora non sei pronto e se soffri prima forse dopo non lo farai....sono tutte convinzioni "culturali" che poco hanno a che fare con ciò che la vita ti farà affrontare. Sono scelte...puoi decidere di vivere così o di vivere in altro modo...io ho scelto in altro modo e non trovo nelle persone che vivono con questi pensieri una maggiore qualità di vita...quindi sono contento così. Comunque sia la consapevolezza di voler pensare al peggio, a modi scaramanzia, potrebbe comunque aiutarti ad accettare il tuo essere scaramantico ed evitare di sfracellarti i maroni. Vedi, comunque, che il fatto di attaccarsi a qualcosa, come un pensiero, e giustificarlo come "sana scaramanzia" rappresenta proprio quella volontà a permanere in una condizione di "sofferenza" rispetto alla possibilità di sperimentare qualcosa di nuovo. Meglio state male nel "noto" o presunto tale che abbandonare gli schemi tanto famigliari e vivere...
Ciao!
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Re: eccone un altro con con il terrore di volare

Messaggio da nonsonounapapera » 31 agosto 2014, 19:47

ciao a tutti,
dopo qualche tempo torno a farmi vivo per ringraziare tutto lo staff per il supporto, in particolare flying brandon che con la sua pazienza mi è stato accanto e ha cercato di smontare e ripulire ogni mio ragionamento pieno di angoscia sull'argomento volo.
I voli sono andati bene, la mia ansia non molto, ma alla fine tutto è andato per il meglio.
Il promo volo in questione era un Parigi-Seattle su un A330, non proprio una passeggiatina ma tutto è andato per il meglio. Inoltre il personale ti continua a distrarre proponendoti ogni momento da bere e mangiare come fossimo polli in batteria all'ingrasso. :mrgreen:
Credo diano tutto quel cibo per fartela passare..
Il mio problema di certo non è superato, l'ansia è ancora moltissima ma anche grazie a voi ho potuto fare una grandissima esperienza.

Ancora grazie a tutti con una menzione speciale per Brandon.

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Re: eccone un altro con con il terrore di volare

Messaggio da flyingbrandon » 31 agosto 2014, 23:44

nonsonounapapera ha scritto: I voli sono andati bene, la mia ansia non molto, ma alla fine tutto è andato per il meglio.
Ma no...non ringraziarmi....ma ringraziati.
Hai fatto tutto tu...e l'hai fatto bene. Visto che i voli sono andati bene...ma solo la tua ansia non molto...spero che questa esperienza ti porti effettivamente a considerare che i voli, con la tua ansia, non c'entrano NA mazza. Se cuoi fare ancora qualcosa per te...concentrati su di te e non sui voli o su ciò che ti circonda. Quando rinuncerai agli schemi di pensieri con cui ti generi ansia...la vita sarà proprio un'altra cosa.
Ciao! E complimenti!
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