Il Negros Occidental e’ la provincia dentro il cerchietto rosso di questa cartina:

La capitale e’ Bacolod, e li’ ci dirigeremo.
Sfidiamo il traffico di Manila e arriviamo con largo anticipo al Terminal 2 del Ninoy Aquino International Airport (NAIA).

Il Terminal 2 e’ dedicato esclusivamente a Philippine Airlines per tutti i suoi voli internazionali e per alcuni voli nazionali. Bacolod e’ una delle citta’ servite dal terminal 2. E’ sicuramente meglio del Terminal 1:


Non c’e’ molta coda ne’ al check-in ne’ ai controlli di sicurezza:

In poco tempo siamo airside:

La zona airside del Terminal 2 e’ proprio di fronte alla pista e quindi permette di fare un po’ di spotting:


Vedo molti aerei Cebu Pacific, compagnia che negli ultimi tempi sta espandendosi notevolmente:



Questo 330 Cebu Pacific effettua collegamenti internazionali, se non erro, per Dubai:

Cebu Pacific programma di espandersi anche sull’internazionale, facendo concorrenza a Philippine Airlines.
Altre “prede”:










Nel Terminal 2, ben nascosta, e’ anche presente una lounge:

Ecco che arriva il nostro aereo, un Airbus 320.

Pulizieri iniziano…

…pulizieri finiscono:

Dopo la pulizia e’ venuto il momento di imbararci. I gate non hanno schermi e tutto viene svolto con dei cartelli. Gli annunci sono molto poco udibili e bisogna stare attenti.
L’imbarco e’ gestito un po’ approssimativamente, e’ tutto manuale. Nonostante tutto non c’e’ la coda globulare e nessuno cerca di passarci davanti.
Verso l’aereo:

Dati sul volo:
Volo: PR2907, operato da PAL Express
Aeromobile: Airbus 320-200
Data:31 Luglio 2014
Scheduled: 4.00pm-5.15pm
Effettivo: 4.16pm-5.11pm
Tempo di volo: 55 minuti
Questa e’ la Premium Economy. In realta’ e’ una business class ma viene venduta come Premium Economy sui voli interni:

E’ questa e’ la classe economica. L’aereo e’ ben tenuto:

Il pitch e’ un po’ stretto, ma il volo e’ breve:

Ormai non si puo’ rinunciare ai sedili Recaro, piu’ o meno slim:

La safety card ha visto giorni migliori:

L’imbarco procede spedito:

Sblocchiamo con circa 15 minuti di ritardo:

Gli schermi a scomparsa dovrebbero mostrare l’Airshow, in realta’ c’e’ solo la carta geografica del mondo:

Fine pushback:

Passiamo davanti all’hangar di manutenzione di Philippine Airlines, gestito dal rassicurante Lufthansa Technik:

La protezione aerea militare e’ affidata e questo vecchio Hercules e a due Fokker 27:


Ci fermiamo al bordo della pista. Aspettiamo 4 atterraggi:

E poi tocca a noi. Decollo e salita:


Il tempo non e’ dei migliori e incontriamo qualche turbolenza lungo la rotta. Dopotutto, siamo nella stagione delle piogge:

Inizia il servizio, molto essenziale. Biscotti e scelta tra acqua e caffe’:


Gli assistenti di volo sono freddi e annoiati.
C’e’ anche l’intrattenimento a bordo, un candid camera dal Quebec:

Nuvolette un po’ minacciosette?

Il bracciolo dell’aereo ha anche dei canali audio, ma non avendo le cuffie non so se siano operativi:

Il tempo migliora sulla rotta, ed e’ ora di effettuare la discesa verso Bacolod:


Il paesaggio mi stupisce, e’ molto diverso dai soliti paesaggi che vedo in atterraggio. Un verde piu’ intenso.


Atterraggio soffice. Reverse e aerofreni:


Siamo atterrati al New Bacolod-Silay Airport. E’ un aeroporto aperto recentemente, nel 2008. Ha sostituito il vecchio aeroporto di Bacolod che era letteralmente in mezzo alla citta’ e poneva problemi di sicurezza.

Un 320 Cebu Pacific e’ pronto a partire per Cebu:


Sbarchiamo con airbridge e i bagagli arrivano in poco tempo:

Area arrivi:

Fuori dall’aeroporto:

A Bacolod ci viene a prendere uno dei fratelli di mia moglie con il suo Isuzu 4x4. Qui il nostro eroe cerca di far stare i nostri duemila bagagli in macchina:

Sono emozionato e spaventato allo stesso tempo. Io sono un viaggiatore della domenica, ed e’ la mia prima volta in un paese meno sviluppato come le Filippine. Mi sento (ovviamente esagero!) un po’ lontano dalla civilizzazione e questo mi affascina e mi spaventa allo stesso tempo.
La strada per Bacolod e’ poco trafficata. Un sollievo rispetto a Manila!

Ci mettiamo circa 25 minuti per raggiungere il nostro albergo, il Circle Inn, dove dormiremo e dove si svolgera’ il ricevimento del 50esimo dei miei suoceri:

La sera mangiamo al Chicken House una specialita’ del luogo, il Chicken Bacolod:

Il giorno dopo e’ dedicato ai preparativi per la festa, e non facciamo molto.
Attorno all’albergo:



Nonostante sia la stagione delle piogge, il caldo e’ umido e soffocante. Sono l’unico non filippino del gruppo dei parenti di mia moglie. Mi sento in una sorta di full-immersion filippina.
Il mio processo di filippinizzazione si completa il giorno dopo, durante le festa, quando indosso il barong, l’abito di festa filippino:

La messa e il ricevimento sono andati tutto sommato bene.
Al tavolo degli avvinazzati la Birra San Miguel scorre a fiumi:

Finito il ricevimento, e’ il momento di ripartire per Hinigaran, la citta’ di origine di mia moglie e dove abitano i suoi genitori. Hinigaran e’ a circa 54 km a sud di Bacolod, lungo la costa ovest.
Prima pero’ di andare a Hinigaran, decidiamo di visitare delle rovine di una casa nobiliare, a Talisay a Nord di Bacolod.
La casa e’ stata costruita da un proprietario terriero locale, in memoria della moglie morta, attorno al 1911. Purtroppo, e’ stata bruciata dai soldati della Resistenza Filippina durante la seconda guerra mondiale, per evitare che venisse utilizzata dai giapponesi. Ne rimangono le rovine:






C’e’ una visita guidata ma e’ solo in Hiligaynon, la lingua locale, e quindi mia moglie mi deve tradurre tutto!!
Dopo la visita, partiamo per Hinigaran.
I nostri bagagli sono gia’ partiti con un comodo jeepney!

Sulla strada si incontrano costantemente i Palawan Pawnshop, negozio di pegni, che rappresentano un importante aiuto per le persone povere o in stato di necessita’:

Il re della strada non e’ l’automobile o il camion, ma il sidecar, che qui chiamano Tricycle. Serve per il trasporto di persone come taxi e/o di merci:



La poverta’ di queste zone e’ tangibile e visibile:


Va detto che non tutta la citta’ e’ cosi’, pero’, ci sono molte (troppe) zone della citta’ che sono visibilmente povere.
Il Negros Occidental e’ soprannominato “lo zuccherificio” delle Filippine, dato che la coltivazione principale e’ la canna da zucchero:

Sulla strada si e’ letteralmente circondati di piantagioni di canna da zucchero, dove lavorano contadini poverissimi (gli “obreros”), per pochi soldi.
Ecco come gli obreros tornano a casa:

Quante persone ci possono stare in questo Tricycle?

Villaggio sulla strada per Hinigaran:

Arriviamo a Hinigaran, e decido che voglio provare il Tricycle:

Decido di visitare la citta’, guidato da mia moglie, che qui ci e’ nata e cresciuta.
La chiesa, costruita a meta’ dell’Ottocento:

Piazza principale di Hinigaran:

Nella piazza principale, c’e’ l’ufficio del Barangay:

Il Barangay e’ l’unita’ politica locale delle Filippine. Nelle Filippine, l’unita’ politica locale non e’ il comune ma il Barangay. Il comune filippino e’ formato da un insieme di Barangay. Il Barangay corrisponde, grosso modo alla nostra circoscrizione o al quartiere, ma ha piu’ poteri, anche legislativi. Il Barangay ha un consiglio e un presidente, che si chiama Barangay Captain.
Sala riunioni del Barangay:

Immancabile busto di Jose’ Rizal (eroe filippino) nella piazza principale:

Visitiamo il municipio…

…e l’ufficio del sindaco:

Il municipio e’ mal tenuto. Nella stanza attigua all’ufficio del sindaco c’e’ una bella linea di formiche. Ci sono anche le decorazioni natalizie ancora appese. Con mia moglie scherzo, dicendo che nelle Filippine e’ Natale tutto l’anno.
La biblioteca, in pessime condizioni. Libri vecchi e vetusti, non c’e’ Internet:

Torniamo a casa, per incontrare gli onnipresenti gecko, che sono dentro ogni casa che ho visitato. Se ne stanno a pancia in giu’, e mangiamo le zanzare:

Il cibo non e’ male, facciamo scorpacciate di gamberi, capesante e mango:



Il giorno dopo andiamo a Sipalay, una localita’ balneare isolata, a circa due ore e mezzo di macchina a sud di Hinigaran.
Sulla strada:

Il posto e’ magnifico, l’ospedale piu’ vicino dista un’ora e mezza di macchina, pero’:




Ci fermiamo al Nataasan resort, e prendiamo un bungalow. E’ bassa stagione, quindi non ci sono molte persone:


La spiaggia e’ praticamente deserta…

Ci rilassiamo a Sipalay per un giorno e torniamo a casa, non senza pero’ aver comprato il tonno.
Il mercato del pesce e’ sporco:

In quel momento penso che se sopravvivo a mangiare quel tonno, posso mangiare di tutto. Il tonno l’ho mangiato e devo dire che il mio intestino ha retto!!
Sulla strada pero’ incontriamo degli animali che verranno presto trasformati in cibo;

I villaggi che incontriamo sono piu’ o meno tutto cosi’:

Che dire di questa parte delle Filippine?
L’ambiente naturale e’ stupendo, le persone sono calde e accoglienti, pero’ la poverta’ e il sottosviluppo si vedono. Purtroppo le Filippine dovranno fare ancora molta strada per arrivare a un livello paragonabile alle tigri asiatiche.
Prossima parte, OT Bacolod con piu’ foto delle citta’ e viaggio di ritorno verso Manila.