Inchiesta francese sul pay2fly

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paky
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da paky »

luigi_wilmo ha scritto:C'è un video del Terzo Segreto di Satira (un gruppo di comici) geniale che prende in giro il movimento 5 stelle soprattutto quando citano un generico LORO come ho sentito qui; il LORO è la colpa di tutto. Ma chi sono LORO? E' chiaro, i politici, le banche e la società.

No, signori miei, la ragione per cui un sogno si avvera è bravura e c**o, notare che il primo è fortemente preponderante sul secondo.
Anche il miglior paraculo o condizione economica non bastano se ti pigli il diabete durante il CPL Alitalia (caso accaduto e reale di un amico, ora dirigente in azienda di telecomunicazioni).
Le difficoltà, qualsiasi esse siano, sono superabili o forse no ed in questo è geniale il messaggio di un famoso cartone animato della Pixar (Ratatoutille): non tutti possono diventare grandi chef, ma un grande chef può essere in qualsiasi persona.

Mi fa tenerezza un giovane del 91 che dice che questa è la generazione del "precario"; lo dico, perché il precario vero è quello di 55 anni che resta senza lavoro, non uno di 23 anni che, potenzialmente, può andare dove vuole e, magari, accettare di fare qualcos'altro, non solo il pilota (magari anche provvisoriamente).

Sui tecnici informatici, sulle opportunità, magari sono fortunato perché abito in zona a Brescia, ma ce ne sono in giro, anche in questo momento di crisi.
Ho casi documentati.
Primo non sai assolutamente cosa io stia facendo ora, ma giusto per tenerti contento ai miei teneri 23 anni ho una mia piccola impresa che va discretamente bene, non l'ho ereditata da nessuno ma l'ho messa su con i miei risparmi guadagnati in 4 anni di lavoretti come barrista, cameriere, assistente tipografo, e servizio clienti in azienda noleggiatrice auto. Sì ne ho cambiati tanti in soli 4 anni perché erano tutti da "contratti" in nero di pochi mesi a 400-500 euro al mese. Ho amici che cambiano lavoro come la propria maglietta, perché sempre soggetti a contratti di 3-4-6 mesi e poi a casa e via di nuovo con la ricerca. Gente che ha una laurea in mano e sono in ginocchio per tirocini dove accettano di non prendere 1 euro pur di fare esperienza, ma veramente di cosa stai parlando? Se non siamo noi la generazione del precariato chi lo è allora? Ogni qualvolta parlo della mia piccola esperienza lavorativa all'estero l'unica parola che sento dire è just insane! Stiamo tutti vivendo alla giornata e chi ha progetti rischia di non vederli mai realizzarti. Se non pensiamo a crearci un futuro e specializzarci in una carriera a 23 anni quando dobbiamo farlo a 40?
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da luigi_wilmo »

Ti posso elencare altrettanti casi esattamente opposti.
Parli bene l'Inglese ed un'altra lingua?

Se esiste offerta molto più grande della domanda (per tornare sul tema piloti con poca esperienza ed è il caso), ci puoi fare un gran poco.

Hai presente quanti partecipano a X Factor e quanti ci riescono?

Ecco e non dubito che un buon numero se lo meriti, abbia speso tempo e denaro per studiare canto e che lo coltivino come un sogno esattamente come quello di tanti di fare il pilota.
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da Lampo 13 »

luigi_wilmo ha scritto:Ti posso elencare altrettanti casi esattamente opposti.
Parli bene l'Inglese ed un'altra lingua?

Se esiste offerta molto più grande della domanda (per tornare sul tema piloti con poca esperienza ed è il caso), ci puoi fare un gran poco.

Hai presente quanti partecipano a X Factor e quanti ci riescono?

Ecco e non dubito che un buon numero se lo meriti, abbia speso tempo e denaro per studiare canto e che lo coltivino come un sogno esattamente come quello di tanti di fare il pilota.
Spero solo che non ci siano Piloti che stanno con la cloche in mano
come quelli di X-factor con il microfono in mano! :shock:
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paky
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da paky »

Se mettiamo allo stesso livello il diventare pilota con il diventare cantante, possiamo anche finirla qui.
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Marco92
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da Marco92 »

LeBron_91 ha scritto:
paky ha scritto:Aggiungetevi a questo gruppo su fb:

https://www.facebook.com/stop.paytofly/ ... =page_info
Già messo.. Ma purtroppo non credo sia un gruppo di "pochi" a far cambiare le cose.
Hanno appena iniziato e conosco di persona uno dei fondatori. Nei prossimi giorni dovrebbe essere postato altro.

Comunque firmate anche a questa petizione dato che mancano solo 94 firme per andare davanti la Commissione Europea. E fatela girare!

https://www.change.org/p/european-aviat ... etrainings
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Marco92
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da Marco92 »

Comunque alla fine siete finiti OT... :?

Qui non si tratta di pagarsi la formazione ad una scuola che costa 90K euro rispetto ad un'altra che costa la metà per avere lo stesso pezzo di carta, qui si parla di pagare per lavorare e magari addirittura mandare a casa un pilota più anziano per fottergli il posto perché loro non devono più pagarlo, ma sei tu che paghi a loro.

Io forse ho la fortuna che al posto di un 737 sogno un qualsiasi bizjet ma mi accontendo anche di un King Air o Pilatus, anche se non conosco assolutamente nessuno al momento.
paky ha scritto: Il vero problema è che in Europa chi vuole fare del pilota la propria professione e guadagnare per vivere dignitosamente non ha altre possibilità, che come primo lavoro, fare il pilota di linea. L'aviazione generale ce n'è pochissima e a meno che non conosci qualcuno i pochi posti vengono riempiti con gente che si è rotta le scatole della linea e vuole fare executive.
Non è proprio vero, di aviazione generale in Europa ce n'è, ma bisogna spesso e volentieri saper parlare la lingua locale. In aviazione generale è vero che il lavoro lo trovi spesso e volentieri se conosci qualcuno e questa non si chiama raccomandazione, ma referenza e non ci vedo nulla di male.
E ti assicuro che lo stesso funziona in America, da un lavoro sul Seneca al lavoro di comandante per il G550 della Procter & Gamble o Global Express del flight dipartment della Citibank.

I piloti del Global Express della Glock in Austria o della Rolex in Svizzera come hanno trovato lavoro? E quelli che pilotano i Falcon 900 per la Volkswagen? Referenze. E lo stesso vale anche per compagnie charter come Sirio o ExecuJet.
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Alberto.c
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da Alberto.c »

paky ha scritto:Se mettiamo allo stesso livello il diventare pilota con il diventare cantante, possiamo anche finirla qui.
e perché mai ??? hai idea di quanto bisogna studiare per diventare
cantanti ???
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da bulldog89 »

luigi_wilmo ha scritto:Mi fa tenerezza un giovane del 91 che dice che questa è la generazione del "precario"; lo dico, perché il precario vero è quello di 55 anni che resta senza lavoro, non uno di 23 anni che, potenzialmente, può andare dove vuole e, magari, accettare di fare qualcos'altro, non solo il pilota (magari anche provvisoriamente).
Mi piacerebbe sapere se certe cose le scrivi e basta o se hai il coraggio di dirle in faccia...
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Achille
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da Achille »

Permettetemi una piccola precisazione.
luigi_wilmo ha scritto: Mi fa tenerezza un giovane del 91 che dice che questa è la generazione del "precario"; lo dico, perché il precario [1] vero è quello di 55 anni che resta senza lavoro [2], non uno di 23 anni che, potenzialmente, può andare dove vuole e, magari, accettare di fare qualcos'altro, non solo il pilota (magari anche provvisoriamente).
Dal treccani:

[1]
3. agg. e sost. Che o chi ha un rapporto di lavoro temporaneo senza garanzie di stabilità o continuità, legato a un contratto a termine: personale p.; tecnici, docenti p.; la categoria, le rivendicazioni dei p.; la sistemazione dei p. nei ruoli dello stato; i p. della pubblica amministrazione.

[2]
b. s. m. e agg. Chi o che non ha o non trova un’occupazione; in senso ristretto, chi è stato privato della sua abituale occupazione (e del reddito relativo) ed è quindi in cerca di un’altra (distinto perciò da inoccupato)

[2*]
esodato agg. e s. m. Che o chi è stato messo in uscita dal posto di lavoro. (disoccupati a seguito di licenziamento)

Ho il massimo rispetto di entrambe le classi di cui sopra...ci tenevo solo a sottolineare la differenza.
"Failure is not an option." (cit. Eugene F. Kranz)
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da flyingbrandon »

paky ha scritto: Brandon hai un pochino frainteso il mio discorso. Quando dicevo deve ritornare la meritocrazia e non la "soldocrazia", non intendevo che perché uno paga è automaticamente inadatto o non qualificato a ricoprire quel ruolo. La meritocrazia credo sia un modo per selezionare in maniera corretta e far arrivare ad una determinata posizione gente qualificata e in gamba che è li perché ha le conoscenze, skill, qualità e voglia di essere lì. Naturalmente qualche testa di provola anche in questo caso arriverà, ma saranno molto di meno rispetto ad un tipo di scrematura basata solo sul conto in banca. Quando entri in questi programmi l'unica cosa che conta è il denaro, qualificazioni e abilità fregano poco. Questo da un lato, per non parlare poi delle conseguenze che tale pratica sviluppa nell'ambiente professionale, gente senza lavoro, contratti che sono sempre più di me**a, condizioni lavorative insostenibili.
Penso di aver capito il tuo pensiero. Forse non riesco a trasmettere il mio. Quando vuoi analizzare una situazione, soprattutto se la vuoi "combattere" devi tenere il tuo punto di vista e abbracciare anche tutti gli altri...scevro da ogni giudizio, e vedere se il tuo effettivamente prevale sugli altri...se c'è effettivamente qualcosa di "intollerabile", se ci sono colpe...se è solo un nuovo modo di espansione della società. Fatto questo vedi cosa puoi fare tu per cambiare qualcosa...vedere se ne vale la pena...e confrontare quelli che per te sono "problemi" con i problemi di altri. Questo processo richiede un po' di tempo...ma soprattutto molta onestà di pensiero. Forse risulterà un po' lunghetto ma possiamo provare , insieme, a sviscerare questo aspetto. La meritocrazia , già in partenza, è un punto di partenza "forte", in linea teorica, molto debole in linea pratica agli esordi. In una selezione non hai veramente una valutazione meritocratica perché ti giochi tutto in quel momento...e in quel momento tu, o uno più meritevole, o meno meritevole, raggiungete un risultato che dice qualcosa ma non tutto su di voi, sulle potenzialità, sugli skill. Concordo con te, è un buon punto di partenza...soprattutto per scartare gli incapaci...quelli che proprio non sono adatti...ma non da particolari informazioni sui più capaci. il conto in banca, di fatto, non toglie l'incapace dall'incapacità, ma aggiunge solo un fattore in più per andare a dimostrare la tua capacità. Non è affatto vero che chi paga va avanti, soprattutto in questo lavoro. Quindi ciò che tu ricerchi, la meritocrazia ,rimane comunque il sistema per cui le persone proseguono. Allora il problema, dal tuo punto di vista, non è la meritocrazia ma che ci vogliono i soldi per arrivare lì a dimostrarlo. Mettiti ora dalla parte delle aziende e fai un discorso "economico"...supponi proprio di essere proprio un capo di una compagnia aerea. E' un periodo difficile anche per chi vive lo stesso contesto dall'altra parte della barricata. Non credere , come vogliono farti credere, che siano tutti degli stronzi che vogliono spremere perché sono brutti e cattivi. Sono in difficoltà, come tutti, a rimanere a galla. Una volta le società avevano soldi, le compagnie avevano soldi e potevano permettersi di fare una selezione stretta....portarti ad essere come volevano loro...lo stato ti aiutava a trovare la tua strada , esistevano dei fondi, borse di studio etc. etc. ora lo stato non ha soldi....e chi è dentro lo stato e lavora ancora meno. Una volta potevi entrare in AMI e volare e poi eventualmente passare al civile....ma anche quelli sono soldi dello stato e si trovavano persone in gamba...pagavano per addestrarli e poi questi passavano all'aviazione civile. In periodo di abbondanza, o di non lungimiranza, non era un problema. Contemporaneamente c'erano dei corsi gratuiti per scegliere i "migliori" piloti civili. Anche gli istituti tecnici aeronautici premiavano i più meritevoli pagando, di fatto l'inizio del percorso. Concordi? Mancano i soldi...tutte queste cose non sono più possibili. Quindi poco dopo se volevi diventare un pilota, intanto le licenze te le dovevi pagare tu...poi al resto ci pensavano ancora gli altri. I militari invece di 5 anni sono passati ad almeno 13. Ma qua arriva il primo punto…perché ora , per diventare pilota, devi pagare tu le licenze? Per i motivi esposti sopra. Da qui, l’equilibrio è precario. Alla Boscov “Lavoro è se ti pagano”, il resto è “formazione”. L’università la paghi, un master per specializzarti anche…quindi, nella realtà dei fatti, ciò che qualcuno è disposto a pagare è una formazione più lunga di altri per poter fare, come dite voi, il “lavoro dei sogni”. L’azienda, da parte sua, si ritrova dei candidati, molti dei quali motivati, che vogliono essere proprio lì come te e che per un primo periodo possono essere una fonte di guadagno. Nessuno si è mosso nell’illegalità, non è vero che l’aereo è più “insicuro” perché quello che ha pagato non è necessariamente meno bravo di te. Per questo in uno dei post precedenti, o le istituzioni decidono un “confine” oppure ognuno utilizza i propri mezzi per arrivare dove vuole. Fa parte della tua etica mettere un freno a cosa sei disposto a fare anche nel limite della legalità e di ciò che è tollerato. Ci sono sicuramente sia da una parte che dall’altra persone che se ne approfittano, ma ci sono anche tante altre persone, non meritevoli, che pensano ed accusano gli uni e gli altri di raccomandazioni e marciumi vari senza vedere se stessi.
Ora torniamo a noi. Tu stesso hai avuto l’opportunità di prendere le licenze, di aprire un’attività in proprio. Hai avuto la capacità di riuscire ma, credimi, hai avuto anche l’opportunità di provarci. Quindi…di che ti lamenti? Magari il tuo futuro è diventare miliardario e prenderti poi il jet privato….te lo auguro. La società è un “organismo”, non è qualcosa di statico e fermo, è in continua evoluzione….non la si può fotografare a 10 20 30 anni fa e lamentarsi che stia cambiando…a volte guardandola con un certo distacco, certi aspetti sono migliorati parecchio…altri sono peggiorati parecchio. Non è facile trovare un equilibrio, è impossibile che vengano soddisfatti tutti i piani e tutti i livelli…anche perché spesso, anche quando è così, qualcuno si lamenta e crea malcontento. Per assurdo è più meritocratica ora di una volta. Sai…volando con alcuni ottimi comandanti, che hanno fatto la scuola di Alghero, senza pagare una lira, ho scoperto che non era affatto il sogno della loro vita…alcuni erano all’università e hanno ricevuto la pubblicità a casa e, per scherzo, perché era gratis, hanno provato…ma, soprattutto inizialmente, non erano né interessati né particolarmente amanti di quella carriera. Poi hanno pensato…va beh è gratis, finché dura…e poi sono diventati eccellenti piloti e comandanti. Sul tuo discorso motivazionale, o di sogno, non avrebbero “meritato” di finire dove sono…invece la vita li ha portati proprio lì. Ora ciò non accade…parecchia gente ci arriva senza grosse somme a disposizione, facendosi il mazzo, investendo molto su tanti aspetti della vita. La pippa con i soldi e basta…fa poca strada. Quindi…se ti senti più che adatto, più che motivato e credi in ciò che fai…fallo. Le critiche e i commenti sul “futuro”…sull’impossibilità di….sono diversi anni che le sento….e sono diversi anni che vedo, perché conosco personalmente, persone fare carriera….arrivare. Quindi la parola “impossibile”…direi che è proprio sbagliata. Forse è più difficile, e forse devi essere ancora più meritevole…devi emergere…e per emergere non parlo di fare una holding meglio di un altro….questo è scontato. L’intelligenza si misura sulla capacità di adattamento…e, una cosa che ho notato nelle generazioni “moderne”, non per colpa ma forse per come è stata strutturata la società, è quella di voler “certezze”…forse perché abituati che mangiare è certo, andare a scuola pure, scegliere anche…e quando manca una certezza o la propria scelta non va a buon fine è per colpa di altri…della soldocrazia….di ammanicamenti che rendono “impossibile” qualsiasi via di uscita. Spesso leggo….eh ma ho spedito il CV e non mi hanno cagato. Magari è identico a 3000 altri…magari lo scrivi scazzato…magari trasuda arroganza perché ti dicono di “sembrare sicuro”…ci sono tanti magari che non vedo mai affiorare nelle teste di chi ti fornisce queste risposte. I miei non sono consigli, sono solo pensieri, che non valgono né più né meno di altri ma mi hanno portato a fare nella vita esattamente ciò che volevo…nonostante, per arrivarci, abbia fatto strade ed esperienze totalmente differenti. Per raggiungere un obbiettivo ci possono essere molte strade ma, per vederle, devi togliere il tuo punto di vista e osservare tutto ciò che ti ruota intorno, guardando l’atteggiamento e le caratteristiche di chi riesce, non per imitarlo ma per comprendere.
Ciao!
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da LeBron_91 »

Brandon ti faccio una domanda forse molto stupida, ma che da un professionista come te può trovare una risposta adeguata. Secondo te quali sono le capacità vere che deve avere un pilota? Quali sarebbero questi termini di meritocrazia che dovrebbero portare un uomo/donna a sedere in cockpit e portare quasi 200 teste alla volta avanti e indietro?
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flyingbrandon
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da flyingbrandon »

LeBron_91 ha scritto:Brandon ti faccio una domanda forse molto stupida, ma che da un professionista come te può trovare una risposta adeguata. Secondo te quali sono le capacità vere che deve avere un pilota? Quali sarebbero questi termini di meritocrazia che dovrebbero portare un uomo/donna a sedere in cockpit e portare quasi 200 teste alla volta avanti e indietro?
La domanda non è affatto stupida, e la risposta non è banale. Molti degli aspetti possono o sono utili per qualsiasi cosa tu faccia...certi sono particolarmente utili, se non essenziali, per essere un buon pilota. Non ci ho mai pensato più di tanto quindi, sicuramente, tralascerò degli aspetti. Io , poi, posso solo dirti quelli che ho trovato funzionali per me, o che ho notato negli altri ma ciò non significa che non ci siano altre caratteristiche o aspetti altrettanto utili o funzionali a svolgere bene questo lavoro. Partiamo da quelli più semplici...ovvero le caratteristiche fisiche. A parte l'ovvio, che è ciò che ti controllano all'IML, ho trovato particolarmente utili e che in certi contesti fanno la differenza, non tanto nel volo di linea ma nel volo in generale, sono equilibrio e propriocezione. La propriocezione è la capacità di percepire e riconoscere la posizione del corpo nello spazio, anche senza l'uso della vista. Non è scritto da nessuna parte che ciò sia particolarmente utile al pilotaggio, ma ho avuto diverse esperienze dove, penso, di essere uscito da situazioni particolari e aver agito nel modo corretto, in modo quasi istintivo, grazie a questo. Sempre sul versante fisico, ma che si avvicina più al "metafisico", è la sensibilità. La sensibilità sui comandi è dovuta a tanti fattori...c'è chi ce l'ha e chi ne ha meno. Ho però notato che non è una questione di "volo"...se ce l'hai ce l'hai anche per la moto, per la macchina, ogni qual volta tu interagisci attraverso un mezzo. Tanto più sei capace di vivere quel mezzo come estensione del tuo corpo tanto più sviluppi , o accresci questa "sensibilità". Ho parlato di "metafisico" perche penso che tanti aspetti, tra cui la passione, la dedizione, la concentrazione e altri fattori psicologici/emotivi contribuiscano a determinare questo aspetto...oltre, ovviamente, all'allenamento. Tutto questo lo puoi racchiudere in "consapevolezza". Da questo passiamo agli aspetti che , probabilmente, sono ancora più importanti ai fini del volo e che, spesso, vengono presi in minor considerazione da chi si prepara a volare, e riguardano solo ed esclusivamente la persona. La parola che racchiude le maggiori caratteristiche, di cui poi possiamo discutere, è "EQUILIBRIO", ma, questa volta, non da intendersi dal punto di vista "fisico" ma da quello "emotivo". Il volo , tendenzialmente, per ovvi motivi altera più facilmente il concetto di equilibrio rispetto ad un lavoro che fai con le gambe sotto il tavolo. È considerato un lavoro stressante perchè lo è. A parte gli stress fisici che possono andare dalla carenza di sonno, all'alimentazione sballata, ad orari sballati, a cicli cicardiani messi duramente alla prova, tutto ciò che richiede una soluzione ha un tempo limite. Sapere di avere un problema e cercare una soluzione, se a tempo, stressa. Anche decisioni banali, o le soluzioni che quotidianamente devi trovare per arrivare "giusto", non alto, non basso, richiedono una capacità di Calcolo e analisi della situazione circostanti "veloci" perchè veloce è il mezzo su cui stai viaggiando. Il cervello si adatta velocemente...sembra incredibile quanto poco ci metta ad "abituarsi"...mi è capitato, però, di veder "esitare"...e non hai molto tempo per esitare. Una buona gestione dello stress è quindi fondamentale....ma poiché gestirlo è comunque un dispendio di energia, devi trovare il modo di NON stressarti nonostante qualcuno o qualcosa cerchi di farlo. Ed ecco che entra in gioco l'EQUILIBRIO...non puoi fissare con la stessa attenzione 12 ore degli strumenti...devi essere capace di dirigere la tua attenzione in modo vigile e consapevole ma capire quando puoi serenamente rilassarti, parlare, devi permetterti uno svago, trovare modi per rilassarti che coinvolgano comunque un aspetto del tuo lavoro, ma che ti lascino il tempo di "riposare" e non avere un' attenzione troppo focalizzata. Sentirai, o hai già sentito, il concetto di situational awarness...ed è proprio l'espressione e la manifestazione di questa "capacità". Anche questo aspetto, come vedi, è proprio consapevolezza ed equilibrio.
Il pilota deve avere ottime...ma veramente ottime capacità relazionali...è un aspetto che stanno curando molto in questi ultimi anni. Un rappresentante che non ce l'abbia...non vende. Un pilota carente in questo può seriamente mettere a rischio un volo...perchè una cattiva comunicazione pone delle barriere...pone sfiducia...può indurre anche un senso di "sfida". Il mettere a rischio, ovviamente, non è da intendersi che ti schianti perchè litighi...ma sicuramente è un cockpit potenzialmente "pericoloso". Se rimugini o litighi e non hai la capacità di mettere da parte gli affari personali per continuare con la condotta del volo, tutte quelle caratteristiche che ti ho elencato prima vanno a farsi benedire. Poi, al parcheggio, puoi anche menarti, ma fino a che i motori sono accesi devi necessariamente essere in grado di passare ad altro, o smorzare la tensione. Qua, ora, veniamo infatti ad un'altra qualità fondamentale, che si allaccia a questo concetto, e quindi sempre all'equilibrio. Devi essere disposto a fare errori...non devi temere di sbagliare...anzi devi dare per scontato che lo farai. Ci sono troppe "trappole" e insidie, personali e non, che ti portano a sbagliare. L'attenzione, e tutti i meccanismi di controllo, dall'essere in due alla lettura delle checklist alla tecnologia moderna, sono proprio dei "gate" che ti permettono di individuare un errore o una dimenticanza. Accettare di sbagliare e porre rimedio è l'UNICO elemento indispensabile per fare in modo che l'errore non si propaghi. Ciò, che può sembrare banale, richiede invece la notevole capacità di non rimanere attaccato all'errore che si è commesso e di anticipare l'evoluzione. L'uomo per la maggior parte delle volte tende a giustificarsi, perche tende a giudicare. Filosoficamente c'è la concezione che chi è bravo non sbaglia, chi non lo è sbaglia. Questo concetto si è esteso a tal punto che , di fatto, l'errore intrappola la tua mente più sulle conseguenze "personali" che non sulle conseguenze immediate. Tanti NON interventi di FO, per "paura" di sbagliare, per paura del CPT, per paura dell'azienda, hanno portato a non agire laddove era proprio il momento di farlo. Un' ottima capacita relazionale, infatti, non prevede che tu sia simpatico a tutti...che tu sia sempre assertivo e ubbidiente...ma che tu sappia interagire nel modo migliore , con l'altra persona, nel contesto in cui sei. Mettere le mani sulle manette e fare un go around quando quello più esperto di te a fianco è tutto storto ma pensa di proseguire anche se sotto la minima o altro che mette in dubbio, secondo te, la sicurezza del volo significa metterti nella situazione di gestire poi un conflitto in una fase delicata. Con molta probabilità l'altra persona ti accusa di qualcosa, di aver esagerato, di essere un pirla e, in quel momento, può essere utile dire anche qualcosa come "hai ragione, un limite mio ma per la mia scarsa esperienza, rispetto alla tua, non avrei più saputo cosa fare nel caso fossi stato male o altro...non ero più in grado di seguirti e portare a termine in sicurezza la manovra". Poi a terra fai valere le tue ragioni. Ma se in quel momento ti metti a dire "ma il manuale , sei tu che sei pazzo, io ho fatto quello che dovevo" o lo insulti a tua volta, il secondo avvicinamento è davvero da naso. Equilibrio perché è un lavoro dove ci sono delle regole...ma è un lavoro che richiede elasticità...certe non le devi mai aggirare, le limitation della macchina ad esempio, altre , come le SOP, sono "suggerimenti" più o meno obbligati ma devi capire quando sono , eventualmente evitabili. A volte devi capire quando uno è più a suo agio a fare qualcosa che ora non è standard ma che non compromette la sicurezza del volo e quindi lasciarlo fare, piuttosto che aderire allo standard e perderti la comunicazione con lui perché si scoccia. È un mestiere che ti mette davanti al fatto di prendere delle scelte e la responsabilità delle stesse. Tieni presente che è un lavoro che, se tutto va bene, potrebbe non portarti mai a dimostrare di essere un ottimo pilota e, come si dice infatti, l'ottimo pilota è quello che non deve mai dimostrarlo. Certe situazioni, invece, non volute da te ti porteranno forse a dimostrarlo. Non ci sono tratti o difetti che ti limitino la possibilità di diventarlo...io ad esempio , consapevole di essere molto disordinato nella vita, so che questo potrebbe portarmi a dimenticare qualcosa non seguendo un "flusso ordinato". Consapevole di questo controllo semmai una volta in più. Conoscendo un mio limite, arrivo ad essere metodico ed ordinato nel lavoro...più di altri colleghi. Ci sono tanti modi, fuori dal lavoro, di migliorare gli aspetti di cui abbiamo parlato. Anche stare qua sul forum ti può portare ad allenare queste caratteristiche. Arrabbiarsi qua, che è un luogo di svago e divertimento, non è un buon segno, qualsiasi cosa ti venga detto. Se non riesci qua a fermare i tuoi impulsi e, semmai, rispondere in un secondo momento, non sarai in grado di farlo ad 800km/h, nel brutto tempo,con un collega che ti dice qualcosa che non ti va giù. Potremmo continuare a lungo su tanti altri aspetti ma, forse, esulano un po' dalle caratteristiche facilmente identificabili. Sei sei riuscito a leggere tutto hai sicuramente due doti che ti serviranno, pazienza e curiosità. Tanti aspetti   vengono appresi dalle esperienza di vita, ma tanti altri, tecnici e caratteriali, volando con persone che hanno molta esperienza, di volo e di vita. Cio non significa che dicano sempre qualcosa di "piu giusto" di cio che pensavi tu ma è uno spunto in più. Quando ti convincerenno diventeranno tuoi, quando non lo faranno, rappresenteranno un punto di vista che non avevi ancora considerato.È un mestiere in cui non devi avere paura...e non parlo di quella di morire...ma di quella di scegliere e sbagliare, di dire la tua e sentire quella degli altri...devi togliere tutto ciò che potrà essere contro di te, una volta a terra, per anteporre la tua sicurezza e quella dei passeggeri. Per essere consapevole dei tuoi limiti, oltre quelli dell'aereo devi essere in grado di spingerti sempre un pò piu in la senza mai, però rischiare.Se sei consapevole, se scegli perché hai un valido motivo per farlo...magari perderai il lavoro ma sarai una grande persona...e, per quanto se ne dica, per ora, per esperienza, la persona viene ancora apprezzata nella sua completezza. Non serve far favori, leccare il c**o, o dire sempre sì. Lampo e Sigmet potranno sicuramente aggiungere molto altro perché hanno molta esperienza nella gestione di un volo e delle persone...hanno svolto la loro professione anche in ambiti diversi dal volo di linea. Si potrebbe scrivere un libro sulle "doti" che sarebbe utile avere...ma mi fermo qua sennò intaso il server. In una sola parola...conosciti...se impari a esprimerti e a manifestarti senza condizionamenti allora sarai un'ottima persona e, probabilmente, un ottimo pilota.
Ciao!
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da LeBron_91 »

flyingbrandon ha scritto:
LeBron_91 ha scritto:Brandon ti faccio una domanda forse molto stupida, ma che da un professionista come te può trovare una risposta adeguata. Secondo te quali sono le capacità vere che deve avere un pilota? Quali sarebbero questi termini di meritocrazia che dovrebbero portare un uomo/donna a sedere in cockpit e portare quasi 200 teste alla volta avanti e indietro?
La domanda non è affatto stupida, e la risposta non è banale. Molti degli aspetti possono o sono utili per qualsiasi cosa tu faccia...certi sono particolarmente utili, se non essenziali, per essere un buon pilota. Non ci ho mai pensato più di tanto quindi, sicuramente, tralascerò degli aspetti. Io , poi, posso solo dirti quelli che ho trovato funzionali per me, o che ho notato negli altri ma ciò non significa che non ci siano altre caratteristiche o aspetti altrettanto utili o funzionali a svolgere bene questo lavoro. Partiamo da quelli più semplici...ovvero le caratteristiche fisiche. A parte l'ovvio, che è ciò che ti controllano all'IML, ho trovato particolarmente utili e che in certi contesti fanno la differenza, non tanto nel volo di linea ma nel volo in generale, sono equilibrio e propriocezione. La propriocezione è la capacità di percepire e riconoscere la posizione del corpo nello spazio, anche senza l'uso della vista. Non è scritto da nessuna parte che ciò sia particolarmente utile al pilotaggio, ma ho avuto diverse esperienze dove, penso, di essere uscito da situazioni particolari e aver agito nel modo corretto, in modo quasi istintivo, grazie a questo. Sempre sul versante fisico, ma che si avvicina più al "metafisico", è la sensibilità. La sensibilità sui comandi è dovuta a tanti fattori...c'è chi ce l'ha e chi ne ha meno. Ho però notato che non è una questione di "volo"...se ce l'hai ce l'hai anche per la moto, per la macchina, ogni qual volta tu interagisci attraverso un mezzo. Tanto più sei capace di vivere quel mezzo come estensione del tuo corpo tanto più sviluppi , o accresci questa "sensibilità". Ho parlato di "metafisico" perche penso che tanti aspetti, tra cui la passione, la dedizione, la concentrazione e altri fattori psicologici/emotivi contribuiscano a determinare questo aspetto...oltre, ovviamente, all'allenamento. Tutto questo lo puoi racchiudere in "consapevolezza". Da questo passiamo agli aspetti che , probabilmente, sono ancora più importanti ai fini del volo e che, spesso, vengono presi in minor considerazione da chi si prepara a volare, e riguardano solo ed esclusivamente la persona. La parola che racchiude le maggiori caratteristiche, di cui poi possiamo discutere, è "EQUILIBRIO", ma, questa volta, non da intendersi dal punto di vista "fisico" ma da quello "emotivo". Il volo , tendenzialmente, per ovvi motivi altera più facilmente il concetto di equilibrio rispetto ad un lavoro che fai con le gambe sotto il tavolo. È considerato un lavoro stressante perchè lo è. A parte gli stress fisici che possono andare dalla carenza di sonno, all'alimentazione sballata, ad orari sballati, a cicli cicardiani messi duramente alla prova, tutto ciò che richiede una soluzione ha un tempo limite. Sapere di avere un problema e cercare una soluzione, se a tempo, stressa. Anche decisioni banali, o le soluzioni che quotidianamente devi trovare per arrivare "giusto", non alto, non basso, richiedono una capacità di Calcolo e analisi della situazione circostanti "veloci" perchè veloce è il mezzo su cui stai viaggiando. Il cervello si adatta velocemente...sembra incredibile quanto poco ci metta ad "abituarsi"...mi è capitato, però, di veder "esitare"...e non hai molto tempo per esitare. Una buona gestione dello stress è quindi fondamentale....ma poiché gestirlo è comunque un dispendio di energia, devi trovare il modo di NON stressarti nonostante qualcuno o qualcosa cerchi di farlo. Ed ecco che entra in gioco l'EQUILIBRIO...non puoi fissare con la stessa attenzione 12 ore degli strumenti...devi essere capace di dirigere la tua attenzione in modo vigile e consapevole ma capire quando puoi serenamente rilassarti, parlare, devi permetterti uno svago, trovare modi per rilassarti che coinvolgano comunque un aspetto del tuo lavoro, ma che ti lascino il tempo di "riposare" e non avere un' attenzione troppo focalizzata. Sentirai, o hai già sentito, il concetto di situational awarness...ed è proprio l'espressione e la manifestazione di questa "capacità". Anche questo aspetto, come vedi, è proprio consapevolezza ed equilibrio.
Il pilota deve avere ottime...ma veramente ottime capacità relazionali...è un aspetto che stanno curando molto in questi ultimi anni. Un rappresentante che non ce l'abbia...non vende. Un pilota carente in questo può seriamente mettere a rischio un volo...perchè una cattiva comunicazione pone delle barriere...pone sfiducia...può indurre anche un senso di "sfida". Il mettere a rischio, ovviamente, non è da intendersi che ti schianti perchè litighi...ma sicuramente è un cockpit potenzialmente "pericoloso". Se rimugini o litighi e non hai la capacità di mettere da parte gli affari personali per continuare con la condotta del volo, tutte quelle caratteristiche che ti ho elencato prima vanno a farsi benedire. Poi, al parcheggio, puoi anche menarti, ma fino a che i motori sono accesi devi necessariamente essere in grado di passare ad altro, o smorzare la tensione. Qua, ora, veniamo infatti ad un'altra qualità fondamentale, che si allaccia a questo concetto, e quindi sempre all'equilibrio. Devi essere disposto a fare errori...non devi temere di sbagliare...anzi devi dare per scontato che lo farai. Ci sono troppe "trappole" e insidie, personali e non, che ti portano a sbagliare. L'attenzione, e tutti i meccanismi di controllo, dall'essere in due alla lettura delle checklist alla tecnologia moderna, sono proprio dei "gate" che ti permettono di individuare un errore o una dimenticanza. Accettare di sbagliare e porre rimedio è l'UNICO elemento indispensabile per fare in modo che l'errore non si propaghi. Ciò, che può sembrare banale, richiede invece la notevole capacità di non rimanere attaccato all'errore che si è commesso e di anticipare l'evoluzione. L'uomo per la maggior parte delle volte tende a giustificarsi, perche tende a giudicare. Filosoficamente c'è la concezione che chi è bravo non sbaglia, chi non lo è sbaglia. Questo concetto si è esteso a tal punto che , di fatto, l'errore intrappola la tua mente più sulle conseguenze "personali" che non sulle conseguenze immediate. Tanti NON interventi di FO, per "paura" di sbagliare, per paura del CPT, per paura dell'azienda, hanno portato a non agire laddove era proprio il momento di farlo. Un' ottima capacita relazionale, infatti, non prevede che tu sia simpatico a tutti...che tu sia sempre assertivo e ubbidiente...ma che tu sappia interagire nel modo migliore , con l'altra persona, nel contesto in cui sei. Mettere le mani sulle manette e fare un go around quando quello più esperto di te a fianco è tutto storto ma pensa di proseguire anche se sotto la minima o altro che mette in dubbio, secondo te, la sicurezza del volo significa metterti nella situazione di gestire poi un conflitto in una fase delicata. Con molta probabilità l'altra persona ti accusa di qualcosa, di aver esagerato, di essere un pirla e, in quel momento, può essere utile dire anche qualcosa come "hai ragione, un limite mio ma per la mia scarsa esperienza, rispetto alla tua, non avrei più saputo cosa fare nel caso fossi stato male o altro...non ero più in grado di seguirti e portare a termine in sicurezza la manovra". Poi a terra fai valere le tue ragioni. Ma se in quel momento ti metti a dire "ma il manuale , sei tu che sei pazzo, io ho fatto quello che dovevo" o lo insulti a tua volta, il secondo avvicinamento è davvero da naso. Equilibrio perché è un lavoro dove ci sono delle regole...ma è un lavoro che richiede elasticità...certe non le devi mai aggirare, le limitation della macchina ad esempio, altre , come le SOP, sono "suggerimenti" più o meno obbligati ma devi capire quando sono , eventualmente evitabili. A volte devi capire quando uno è più a suo agio a fare qualcosa che ora non è standard ma che non compromette la sicurezza del volo e quindi lasciarlo fare, piuttosto che aderire allo standard e perderti la comunicazione con lui perché si scoccia. È un mestiere che ti mette davanti al fatto di prendere delle scelte e la responsabilità delle stesse. Tieni presente che è un lavoro che, se tutto va bene, potrebbe non portarti mai a dimostrare di essere un ottimo pilota e, come si dice infatti, l'ottimo pilota è quello che non deve mai dimostrarlo. Certe situazioni, invece, non volute da te ti porteranno forse a dimostrarlo. Non ci sono tratti o difetti che ti limitino la possibilità di diventarlo...io ad esempio , consapevole di essere molto disordinato nella vita, so che questo potrebbe portarmi a dimenticare qualcosa non seguendo un "flusso ordinato". Consapevole di questo controllo semmai una volta in più. Conoscendo un mio limite, arrivo ad essere metodico ed ordinato nel lavoro...più di altri colleghi. Ci sono tanti modi, fuori dal lavoro, di migliorare gli aspetti di cui abbiamo parlato. Anche stare qua sul forum ti può portare ad allenare queste caratteristiche. Arrabbiarsi qua, che è un luogo di svago e divertimento, non è un buon segno, qualsiasi cosa ti venga detto. Se non riesci qua a fermare i tuoi impulsi e, semmai, rispondere in un secondo momento, non sarai in grado di farlo ad 800km/h, nel brutto tempo,con un collega che ti dice qualcosa che non ti va giù. Potremmo continuare a lungo su tanti altri aspetti ma, forse, esulano un po' dalle caratteristiche facilmente identificabili. Sei sei riuscito a leggere tutto hai sicuramente due doti che ti serviranno, pazienza e curiosità. Tanti aspetti   vengono appresi dalle esperienza di vita, ma tanti altri, tecnici e caratteriali, volando con persone che hanno molta esperienza, di volo e di vita. Cio non significa che dicano sempre qualcosa di "piu giusto" di cio che pensavi tu ma è uno spunto in più. Quando ti convincerenno diventeranno tuoi, quando non lo faranno, rappresenteranno un punto di vista che non avevi ancora considerato.È un mestiere in cui non devi avere paura...e non parlo di quella di morire...ma di quella di scegliere e sbagliare, di dire la tua e sentire quella degli altri...devi togliere tutto ciò che potrà essere contro di te, una volta a terra, per anteporre la tua sicurezza e quella dei passeggeri. Per essere consapevole dei tuoi limiti, oltre quelli dell'aereo devi essere in grado di spingerti sempre un pò piu in la senza mai, però rischiare.Se sei consapevole, se scegli perché hai un valido motivo per farlo...magari perderai il lavoro ma sarai una grande persona...e, per quanto se ne dica, per ora, per esperienza, la persona viene ancora apprezzata nella sua completezza. Non serve far favori, leccare il c**o, o dire sempre sì. Lampo e Sigmet potranno sicuramente aggiungere molto altro perché hanno molta esperienza nella gestione di un volo e delle persone...hanno svolto la loro professione anche in ambiti diversi dal volo di linea. Si potrebbe scrivere un libro sulle "doti" che sarebbe utile avere...ma mi fermo qua sennò intaso il server. In una sola parola...conosciti...se impari a esprimerti e a manifestarti senza condizionamenti allora sarai un'ottima persona e, probabilmente, un ottimo pilota.
Ciao!
Ti ringrazio veramente per la tua risposta, anzi la tua analisi. Non direi che c'è voluta pazienza nel leggere il tutto, ma solo un gran piacere. Spero di aver colto il frutto del tuo discorso, ho compreso che il volo è un pò come la vita stessa, bisogna essere equlibrati, decisi, impavidi e a volte darsi un pizzicotto sulla pancia. Mi trovo pienamente sulla tua linea ideologica e condivido ogni parola e concetto, sempre per quello che mi è concesso avendo (sfortunatamente) ancora i piedi saldi a terra. Ora non ti conosco personalmente, non ho avuto ancora questo immenso piacere, però da come parli ed esprimi il tuo pensiero credo che tu già sia un ottimo pilota, conseguenza anche del fatto di essere una grande persona :) Grazie ancora Brandon! :)
Giuseppe Santoro
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da luigi_wilmo »

Tornando OT, non credo, comunque, che nella selezione si comprendano le capacità di cui dice Brandon (ma non vi sentite un po' ridicoli ad usare nickname?), probabilmente è ciò che fa diventare un cpt.

La realtà è che sono anche le relazioni sociali (fa parte della bravura di cui dicevo sopra) a fare la differenza fra chi verrà preso o meno (e non lo trovo affatto sbagliato); ricordate bene, però, è un mercato saturo di offerta, un po' come scegliere di fare l'attore o il cantante (e non capisco le critiche di cui sopra, è un lavoro nobile come un altro, con medesimi sacrifici).

Per Bulldog che mi chiede se sono in grado di sostenere "dal vivo", mi firmo nome e cognome, quindi che problemi avrei (Bulldog!!!).
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da Marco92 »

Io vorrei capire perché la gente dovrebbe sentirsi ridicola ad usare un nickname :shock: Siamo pur sempre in un forum anonimo.

Poi vorrei sapere quale esperienza hai tu nel settore, a prescindere dal ruolo.
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da luigi_wilmo »

aviazione o forum?
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da Marco92 »

luigi_wilmo ha scritto:aviazione o forum?
Aviazione, si intende.
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da luigi_wilmo »

pilota privato
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da Marco92 »

luigi_wilmo ha scritto:pilota privato
È perché bisogna sentirsi ridicoli ad usare un nickname su un forum anonimo? Neanche gli admin usano i loro veri nomi.
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da luigi_wilmo »

Perché mi ricorda i forum adolescenziali e, poi, non capisco il perché dell'anonimato (ma qui sono ospite, quindi è ovvio che mi va bene), anche perché, prima o poi, ci si incontra e Marco92 è Marco, Bulldog di persona mi suona un po' ridicolo, ecco.

Il tema era per bulldog, appunto, che mi chiede se sono in grado di sostenere in faccia, ecco tutto.

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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da noone »

Tu non lavori in questo ambiente.
L'anonimato permette di esprimere opinioni o raccontare fatti più liberamente, evitando che qualcuno, googolando nome e cognome venga a conoscenza di ogni tua opinione: converrai che per quanto uno debba sostenere le proprie opinioni non deve essere costretto a esporle a chiunque passi.
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da flyingbrandon »

luigi_wilmo ha scritto:Tornando OT, non credo, comunque, che nella selezione si comprendano le capacità di cui dice Brandon (ma non vi sentite un po' ridicoli ad usare nickname?), probabilmente è ciò che fa diventare un cpt.
La domanda a cui ho risposto non riguardava le selezioni. Ciò non toglie che , appunto, l'aspetto umano non possa trasparire dalle selezioni...anzi, a volte è quello che fa la differenza.
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da flyingbrandon »

luigi_wilmo ha scritto:Tornando OT, non credo, comunque, che nella selezione si comprendano le capacità di cui dice Brandon (ma non vi sentite un po' ridicoli ad usare nickname?), probabilmente è ciò che fa diventare un cpt.
Mi era sfuggita la domanda...no, non mi sento ridicolo. Dico quello che penso e non uso l'anonimato per insultare o comportarmi male che sarebbero sì, comportamenti ridicoli. Non ho problemi a incontrare le persone fisicamente...ma come non metto nome e cognome sulla giacca con cui vado in giro, altrettanto non mi registro su un forum con nome e cognome.
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da bulldog89 »

luigi_wilmo ha scritto:Perché mi ricorda i forum adolescenziali e, poi, non capisco il perché dell'anonimato (ma qui sono ospite, quindi è ovvio che mi va bene), anche perché, prima o poi, ci si incontra e Marco92 è Marco, Bulldog di persona mi suona un po' ridicolo, ecco.

Il tema era per bulldog, appunto, che mi chiede se sono in grado di sostenere in faccia, ecco tutto.

Ma siamo OY
A naso direi perché a 19 anni mi sembrava un nick appropriato...ma ancora oggi mi piace e me lo tengo...se non ti piace...boh, è un problema tuo.

Te l'ho chiesto perché il 99% dei 20enni che conosco probabilmente ti metterebbero le mani addosso quando oltre a tutto il resto si sentono dire anche questa razzata.

PS: poi forse prrché il campo dice appunto "Nickname", non "Nome e cognome"...
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Mi faccio un selfi

Messaggio da capitan harlock »

Molto interessante il servizio pay2fly. Sapere che paparini benestanti acquistano per i loro viziati aquilotti un posto in cabina di pilotaggio a suon di migliaia di euro mi rende nervoso. Sapere che viziati ragazzini acquistano pacchetti ricaricabili per sedersi in cabina di pilotaggio e farsi dei selfi da condividere con amici e fidanzate mi inquieta. Sapere che compagnie aeree considerano i piloti come mercenari senza nessuno scrupolo sulla loro professionalità e preparazione e senza investire un euro per gli addestramenti mi incattivisce. Sapere che molti ragazzi preparati e competenti che vogliono "essere"un pilota ma non hanno risorse economiche o
raccomandazioni e quindi vengono surclassati da chi non è un pilota ma vuole solo "farlo" mi induce ad arrabbiarmi ( siamo in un forum e quindi non dico parolacce).

Tornerò su questo argomento, oltre che pilota per passione sono avvocato per professione.
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da luigi_wilmo »

Leggermente OT, ma, alla fine, non tanto.

Un paio di anni fa, lavoravo in un'azienda che fa materiale edile (Industrie Polieco MBP di Cazzago San Martino, Brescia); l'azienda ha subito una fortissima crisi, ma il proprietario si è inventato (investendo una notevole cifra) un chiusino in composito (i cosiddetti "tombini" che normalmente sono in ghisa). I vantaggi sono molti, adesso non sto qui a raccontarti. Il prodotto è aggiunto al classico tubo corrugato, parliamo di un'azienda con 400 dipendenti e circa 150 M di Euro di fatturato.

Ho la direzione commerciale per tutto il mondo, quindi giro come un matto e le cose girano, quindi bisogna aggiungere personale, ovviamente commerciale.

Cerco una persona che parli Inglese bene, meglio una seconda lingua, un po' di esperienza commerciale ed eventualmente qualcosa di tecnico.

Offro training commerciale, un contratto di 6 mesi + 6 mesi, Euro 1.500 netti al mese, iPad, telefono e computer (tra l'altro con telefono flat, quindi utilizzabile in Italia ed EU per quanto si vuole anche privatamente).
Un autista ti prende e ti porta dall'aeroporto, ovviamente.

Ovviamente non si può "timbrare" e si è "sulla catapulta", ma credo che a 20 anni (almeno per me è stata così) viaggiare tutto pagato ed in alberghi molto belli sia culturalmente fantastico.

Inizio le selezioni.

La parte più triste sono i 50enni che arrivano (non avrei problemi), ma con richieste economiche che non posso permettermi. Non è colpa mia, non è colpa loro, ma è così.

Poi arrivano i giovani e posso dirti con una certa precisione che:

-una percentuale altissima dichiara di saper parlare bene Inglese, poi durante il colloquio chiedo di switchare in Inglese ed i risultati sono tragici

-un'altra percentuale mi chiede "quanti weekend sarò fuori?" e, considerando che parte delle ops sono nel Golfo in cui la dimenica è venerdì, partono già male

-altri quanti giorni saranno fuori, notare bene che parlo di gente senza famiglia

-tutti laureati in qualcosa, ma che mi serve?

Risultato?

Assumo un moldavo che si è trasferito in Italia per fare una laurea in lingue che parla Inglese perfetto, ma che ha solo venduto calze al mercato come lavoretto mentre studiava.

È ancora lì a lavorare, pensa te.

Ecco ciò che dico: c'è uno scollamento fra quello che serve e quello che uno studia.

Se vuoi, ho altri casi, ben documentati con nomi e cognomi, anche sui tecnici informatici, anzi dai che ti dico? Sto cercando adesso per un progetto in Javascript, PHP e interazione Google Apps for Business.

Ecco che cosa dico in faccia a i ventenni, ragazzo mio.
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Re: Mi faccio un selfi

Messaggio da Achille »

capitan harlock ha scritto:Molto interessante il servizio pay2fly. Sapere che paparini benestanti acquistano per i loro viziati aquilotti un posto in cabina di pilotaggio a suon di migliaia di euro mi rende nervoso. Sapere che viziati ragazzini acquistano pacchetti ricaricabili per sedersi in cabina di pilotaggio e farsi dei selfi da condividere con amici e fidanzate mi inquieta. Sapere che compagnie aeree considerano i piloti come mercenari senza nessuno scrupolo sulla loro professionalità e preparazione e senza investire un euro per gli addestramenti mi incattivisce. Sapere che molti ragazzi preparati e competenti che vogliono "essere"un pilota ma non hanno risorse economiche o
raccomandazioni e quindi vengono surclassati da chi non è un pilota ma vuole solo "farlo" mi induce ad arrabbiarmi ( siamo in un forum e quindi non dico parolacce).

Tornerò su questo argomento, oltre che pilota per passione sono avvocato per professione.
Sul serio sei avvocato? ...perché sprecare il primo messaggio così? Non potevi (tipo) farne uno di presentazione? Se posso chiedere...quanti anni hai? Sei un nuovo utente e io sono curioso.

Alzi la mano chi è viziato! :mrgreen: :mrgreen:

:cheers:
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da tartan »

Bene, avvocato per professione, spiegami perché certi "avvocati" mi provocano le stesse emozioni che hai elencato qui sopra.
Speo sia chiaro che la persona in questo momento coinvolta non centra niente, per ora :mrgreen: , come persona.
La mia vita è dove mi spendo, non dove mi ingrasso!
Prima o poi si muore, non c'è scampo, l'importante è morire da vivi.
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da bulldog89 »

luigi_wilmo ha scritto:Ecco che cosa dico in faccia a i ventenni, ragazzo mio.
Mi fa piacere. Non vedo alcun riferimento alla precarietà però.

Giusto per appunto: stai parlando con qualcuno che partirà per "il Golfo", per lavorare ad orari perlomeno "strani", con un concetto di ferie del tutto relativo. Penso proprio di non essere l'unico così, quindi forse hai sbagliato la scrematura iniziale...
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Re: Mi faccio un selfi

Messaggio da flyingbrandon »

capitan harlock ha scritto:Molto interessante il servizio pay2fly. Sapere che paparini benestanti acquistano per i loro viziati aquilotti un posto in cabina di pilotaggio a suon di migliaia di euro mi rende nervoso. Sapere che viziati ragazzini acquistano pacchetti ricaricabili per sedersi in cabina di pilotaggio e farsi dei selfi da condividere con amici e fidanzate mi inquieta.
Mi sembra un'analisi un po' superficiale...di quelle che, solitamente, viene fatta da chi è invidioso per le possibilità altrui. Se non conosci le persone coinvolte, in prima battuta, non puoi dire che siano "viziati aquilotti". Mi viene più facile associare il termine "viziato" ad una persona che non fa un c***o , che magari pur non facendo un c***o si fa regalare una Porsche Turbo Cabrio e che non spende i soldi del paparino per costruirsi un futuro ma solo per "possedere" oggetti. Fare il pilota è una professione che richiede comunque dei sacrifici. Il paparino che non ha problemi ad investire sul figlio per realizzare la sua carriera non è affatto detto che stia viziando. Così come l'aquilotto non penso voglia fare il pilota per fare Selfie da condividere con gli amici...perchè durerebbe davvero poco...alla terza sveglia e 12 ore di lavoro, dopo 30 Selfie, lascerebbe perdere tutto.

capitan harlock ha scritto: Sapere che compagnie aeree considerano i piloti come mercenari senza nessuno scrupolo sulla loro professionalità e preparazione e senza investire un euro per gli addestramenti mi incattivisce. Sapere che molti ragazzi preparati e competenti che vogliono "essere"un pilota ma non hanno risorse economiche o
raccomandazioni e quindi vengono surclassati da chi non è un pilota ma vuole solo "farlo" mi induce ad arrabbiarmi ( siamo in un forum e quindi non dico parolacce).

Tornerò su questo argomento, oltre che pilota per passione sono avvocato per professione.
Le compagnie aeree investono per l'addestramento dei propri piloti. Anche il pagarsi il line training, che non condivido, ha comunque una fine...e se il pilota rimane l'addestramento è a carico della compagnia. Chi ti dice che tra quei piloti tanti non siano preparati e competenti? Spiegami invece, come mai, nella tua professione, chi si laurea in legge, che ha pagato gli studi, si trova a fare praticantato gratis per poter dare l'esame di stato. Spiegami anche come mai non è così semplice fare i notai...e non mi è ancora successo di conoscerne uno che non sia figlio o parente di un notaio. Come ho detto in altri post...non sono a favore di questa pratica ma non si può "condannare" chiunque si sforzi per trovare una collocazione nella società, utilizzando anche il proprio denaro, e per questo debba necessariamente essere etichettato come "viziato" , aquilotto, incompetente...mentre, guarda caso, tutti i meritevoli sono quelli che non ce la fanno. Bizzarro no? Bisogna scindere in livelli questo tipo di discussioni...altrimenti si spara nel mucchio senza minimamente individuare il problema....qualora ci fosse.
Ciao!
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da luigi_wilmo »

Ben detto, Brandon

Incidentalmente sono queti interventi appunto anonimi e generici che mi fan sempre dubitare di chinnon si espone in prima persona.

Per noone ed anche Brandon, parte dell'equilibrio sta nella libertà delle opinioni del posto che mi sono scelto: non sceglierei MAI un lavoro che mi costringe ad essere anonimo per paura delle conseguenze.

Fa parte dell'equilibrio della persona, evita frustrazioni. Trust me.
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da flyingbrandon »

luigi_wilmo ha scritto: Per noone ed anche Brandon, parte dell'equilibrio sta nella libertà delle opinioni del posto che mi sono scelto: non sceglierei MAI un lavoro che mi costringe ad essere anonimo per paura delle conseguenze.

Fa parte dell'equilibrio della persona, evita frustrazioni. Trust me.
Credimi...qua o dal vivo non fa differenza. L'anonimato non mi permette di dire cose che non direi...anche perché, se diffami, potresti comunque beccarti una denuncia e l'anonimato non serve a niente. Come ti ho detto...scelgo io con chi presentarmi o meno...sulla macchina non scrivo il mio nome e cognome...manco sulla giacca... e quando entro in un bar non metto la targhetta al mio tavolo con nome e cognome...:mrgreen:
Ciao!
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da Lampo 13 »

luigi_wilmo ha scritto:Ben detto, Brandon

Incidentalmente sono queti interventi appunto anonimi e generici che mi fan sempre dubitare di chinnon si espone in prima persona.

Per noone ed anche Brandon, parte dell'equilibrio sta nella libertà delle opinioni del posto che mi sono scelto: non sceglierei MAI un lavoro che mi costringe ad essere anonimo per paura delle conseguenze.

Fa parte dell'equilibrio della persona, evita frustrazioni. Trust me.
Scusami ma questo è proprio un intervento generico!
Io sono registrato in molti siti, su FB, su tutti quelli in cui ci si registra con una mail, con nome e cognome ma...
Se tu lavori con una Compagnia aerea ti viene ordinato di non rilasciare commenti, interviste, opinioni che non siano stati prima vagliati dall'ufficio stampa della Compagnia.
Se su questo sito che, stai tranquillo, avrà almeno un paio di iscritti per Compagnia che controllano cosa si scrive, qualcuno afferma che c'è qualche problema organizzativo o qualcosa d'altro, in teoria si può essere licenziati.
Del resto hanno anche in parte ragione, se io scrivo che nella mia Compagnia XY la manutenzione è fatta a c***o, quanti biglietti in meno verranno venduti? Se è vero sarebbe mio dovere fare una denuncia ufficiale, e per la mia sicurezza cercarmi un altro datore di lavoro, altrimenti creo un danno senza un motivo reale.
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Lampo 13
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Re: Mi faccio un selfi

Messaggio da Lampo 13 »

capitan harlock ha scritto:Sapere che paparini benestanti acquistano per i loro viziati aquilotti un posto in cabina di pilotaggio a suon di migliaia di euro mi rende nervoso. Sapere che molti ragazzi preparati e competenti che vogliono "essere"un pilota ma non hanno risorse economiche o raccomandazioni e quindi vengono surclassati da chi non è un pilota ma vuole solo "farlo" mi induce ad arrabbiarmi.
Potrei risponderti che sapere che paparini benestanti acquistano per i loro viziati principini del Foro un posto nel loro studio a suon di migliaia di euro per l'università rende nervoso me o che sapere che molti ragazzi preparati e competenti che vogliono "essere" un avvocato ma non hanno risorse economiche o raccomandazioni per qualche studio vengono quindi surclassati da chi non è un avvocato ma vuole solo "farlo" mi induce ad arrabbiarmi.

Ma non ti rispondo così, perché sarebbe un discorso estremamente stupido.
luigi_wilmo
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da luigi_wilmo »

A parte che l'anonimato non esiste, ti assicuro che (in Italia, sia ben chiaro) è ben difficile essere licenziati per opinioni su un forum.

Se non sono opinioni, ma il racconto di cose gravi, ci sono due casi:

a) o non è vero o sono illazioni imprecise (e sono un danno)

b) o sono vere, allora non è su un forum che le faccio saltar fuori

In tutti gli ambiti volatori (e non), quando mi rivelano un fatto anche grave ("o ma sai che quello lì ha fatto quello!"), io prima di fare andare avanti dico "ma chi te l'ha detto?" e chiedo pedantemente, prima di sapere il fatto.

Magicamente la cosa assume toni e dettagli più oggettivi e. sempre magicamente, anche molto più aderenti alla realtà.
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