Quando la low cost batte la major
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Re: Quando la low cost batte la major
Esatto. Il limite alcolemico è di 0,001.
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Re: Quando la low cost batte la major
Il che significa che, quando si è di reperibilità bisogna avere una sobrietà monacale, da quello che capisco.
- flyingbrandon
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Re: Quando la low cost batte la major
Si certo...quando sei di riserva sei in servizio...non sei di riposo.Blues77 ha scritto:Il che significa che, quando si è di reperibilità bisogna avere una sobrietà monacale, da quello che capisco.
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Re: Quando la low cost batte la major
Quando sei di riserva in settori dove si parte anche di notte, (postali, voli notturni, ecc.) devi anche imparare a gestire il tuo riposo.Blues77 ha scritto:Il che significa che, quando si è di reperibilità bisogna avere una sobrietà monacale, da quello che capisco.
Immagina di svegliarti alle 07.00, ti prepari, porti i bambini a scuola, vai in banca, vai a farti una oretta di tennis, fai la spesa 'che tua moglie è al lavoro, vai a prendere i bambini, prepari il pranzo, mangi con i bambini senza bere alcolici, fai fare i compiti, poi arriva tua moglie, le solite cose, la cena, X-Factor e te ne vai a letto alle 24.00. Giornata tipica.
Alle 01.30 squilla il telefono e l'ufficio turni ti comunica che devi andare in aeroporto per farti il postale FCO/NAP/BRI con termine servizio alle 06.30... Come ti metti?
Durante la giornata di riposo, ma vallo a far capire alle mogli, ti devi gestire, devi fare in modo di essere pronto e riposato in ogni momento a partire... non è facile, ma si impara.
- flyingbrandon
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Re: Quando la low cost batte la major
Già...e su questo c'è un po' di movimentazione...Lampo 13 ha scritto: Durante la giornata di riposo, ma vallo a far capire alle mogli, ti devi gestire, devi fare in modo di essere pronto e riposato in ogni momento a partire... non è facile, ma si impara.

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Re: Quando la low cost batte la major
Quando entrai il riposo partiva dalle 18.00 del giorno di arrivo alle 08.00 del giorno di partenza. In questo modo avevi un vero riposo anche con 1 solo giorno e l'Azienda era "spinta" a non dare giorni singoli. Facevamo anche turni di 5 giorni che per i pendolari erano una manna e poi se superavi le 15 ore portavano un po' di extra.
Il contratto allora era decisamente più normale, i giorni di ferie erano 45 che mangiandosi 15 giorni di riposo diventavano 30 come per tutti i cristiani. In ATI poi avevamo un sistema fantastico, sapevi le tue ferie fino alla pensione. Si partiva con le ferie nella prima quindicina (15 giorni tra ferie e riposi) di gennaio, aprile, luglio, ottobre, poi slittavi avanti di 15 giorni e ti facevi la seconda quindicina degli stessi mesi, poi l'anno dopo passavi alla prima quindicina dei mesi successivi, febbraio, maggio, agosto e novembre e così via. Ogni 6 anni ti capitava 1 mese dal 15 dicembre al 15 gennaio! In più potevi fare i cambi con i colleghi quindi si riusciva sempre a fare 1 mese di libertà tra ferie e riposi... Per l'Azienda era una pacchia perché programmava aule, simulatori ed addestramenti sapendo esattamente quanta gente era presente ed avevamo un indice di malattia la metà di AZ...
e tu ti facevi 15 giorni liberi ogni 2 mesi e mezzo.
Il contratto allora era decisamente più normale, i giorni di ferie erano 45 che mangiandosi 15 giorni di riposo diventavano 30 come per tutti i cristiani. In ATI poi avevamo un sistema fantastico, sapevi le tue ferie fino alla pensione. Si partiva con le ferie nella prima quindicina (15 giorni tra ferie e riposi) di gennaio, aprile, luglio, ottobre, poi slittavi avanti di 15 giorni e ti facevi la seconda quindicina degli stessi mesi, poi l'anno dopo passavi alla prima quindicina dei mesi successivi, febbraio, maggio, agosto e novembre e così via. Ogni 6 anni ti capitava 1 mese dal 15 dicembre al 15 gennaio! In più potevi fare i cambi con i colleghi quindi si riusciva sempre a fare 1 mese di libertà tra ferie e riposi... Per l'Azienda era una pacchia perché programmava aule, simulatori ed addestramenti sapendo esattamente quanta gente era presente ed avevamo un indice di malattia la metà di AZ...
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Re: Quando la low cost batte la major
Ah ok...da noi era dalle 23:00, quindi atterraggio entro le 22:30...e la spalletta era proprio l'inizio servizio non prima delle 08:00 da un off. No è che davvero...la riserva da mezzanotte con il giorno prima off...è un semi off...Lampo 13 ha scritto:Quando entrai il riposo partiva dalle 18.00 del giorno di arrivo alle 08.00 del giorno di partenza.


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Re: Quando la low cost batte la major
curiosità: ma sui voli cargo e/o postali, viaggiano solo i Piloti? 

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Re: Quando la low cost batte la major
Sui postali portiamo anche il "postino"...Blues77 ha scritto:curiosità: ma sui voli cargo e/o postali, viaggiano solo i Piloti?
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Re: Quando la low cost batte la major
Ho un amico che fa il ferrista di sala operatoria.Lampo 13 ha scritto: Alle 01.30 squilla il telefono e l'ufficio turni ti comunica che devi andare in aeroporto per farti il postale FCO/NAP/BRI con termine servizio alle 06.30... Come ti metti?
Stessa cosa, e non ha la lunghezza massima del turno come i piloti. Percui capita che dopo una notte in reperibilità dove è entrato in sala operatoria alle 1.30 e ne è uscito verso le 6, alle 9 cominci il turno normale. Dopo aver dormito un paio d'ore su una barella.
Posso capire che non sia semplice/simpatico/divertente, però c'è gente che fa le stesse cose, con meno attenzione alla fatica operazionale (capisco che avere la responsabilità di 100-200-500 persone non è come quella di una persona sola su un tavolo operatorio però....) e probabilmente anche con uno stipendio meno cospicuo.
Di gente che sta settimane/mesi lontano da casa per lavoro, ce ne è a pacchi. Mio cognato fa il geometra di cantiere in sardegna, mia sorella vive in lombardia. Un weekend sì e uno no torna a casa, da venerdì mattina a lunedì sera. Se capita un periodo di lavoro particolarmente impegnativo, salta il weekend. Chi lavora sulle navi da crociera o nei villaggi (animatori, tecnici audio/luci, fotografi eccetera) fanno via le stagioni. Altro che partire il 23 dicembre e tornare il 27. Si parte a ottobre e si torna a maggio. Per non parlare dell'amico informatico che un sabato mattina alle 9, arrivato in ufficio, è stato spedito negli USA per un mese. Partenza ore 14 stesso giorno. Appena in tempo di andare a casa, cacciare della roba a caso in una valigia e partire. E questi sono i primi esempi che mi sono venuti in mente.flyingbrandon ha scritto: P.s. Ma tu finito il turno ndo vai? Cioè quanto stai senza vedere la famigghia quando lavori? Quanti giorni sei assente da casa per lavoro?
Siete in buona compagnia, con l'"aggravante" della responsabilità e, ma non sempre, l'"attenuante" dello stipendio.
Just my two cents.
Andrea
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Re: Quando la low cost batte la major
No...il problema non è di quante persone sei responsabile...ma se hai o meno la responsabilità...cosa che un tecnico ferrista, in sala operatoria, non ha. In quel caso ce l'ha il chirurgo.camicius ha scritto:
Posso capire che non sia semplice/simpatico/divertente, però c'è gente che fa le stesse cose, con meno attenzione alla fatica operazionale (capisco che avere la responsabilità di 100-200-500 persone non è come quella di una persona sola su un tavolo operatorio però....) e probabilmente anche con uno stipendio meno cospicuo.
Nessuno hai mai sostenuto che i piloti siano gli unici. Il discorso era ben diverso. Ma fai degli esempi non sempre calzanti...tipo...anche noi abbiamo i trasferimenti fuori sede, cambi base o periodi di type dove stai uno o piu mesi fuori...fa parte del lavoro, come il tuo amico informatico. Quello che è diverso consiste nella quotidianeità dell'essere fuori per lavoro in luoghi sempre diversi. Tuo cognato, a natale, è in cantiere? non penso. Anche io ho degli amici che lavorano nei villaggi...e si portano la famiglia per lunghi periodi nei villaggi. Chi si imbarca sulle navi fa un lavoro simile e sta via piu a lungo di noi. Ma ribadisco...mai sostenuto di essere gli unici e, soprattutto, non citi lavori "normali" quando questi prevedono cosi prolungate assenze in qualsiasi periodo, feste comprese...e ti basta fare una statistica per vedere che, effettivamente, è così.camicius ha scritto: Di gente che sta settimane/mesi lontano da casa per lavoro, ce ne è a pacchi. Mio cognato fa il geometra di cantiere in sardegna, mia sorella vive in lombardia. Un weekend sì e uno no torna a casa, da venerdì mattina a lunedì sera. Se capita un periodo di lavoro particolarmente impegnativo, salta il weekend. Chi lavora sulle navi da crociera o nei villaggi (animatori, tecnici audio/luci, fotografi eccetera) fanno via le stagioni. Altro che partire il 23 dicembre e tornare il 27. Si parte a ottobre e si torna a maggio. Per non parlare dell'amico informatico che un sabato mattina alle 9, arrivato in ufficio, è stato spedito negli USA per un mese. Partenza ore 14 stesso giorno. Appena in tempo di andare a casa, cacciare della roba a caso in una valigia e partire. E questi sono i primi esempi che mi sono venuti in mente.
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Re: Quando la low cost batte la major
Tra le altre cose, visto che hai tirato fuori la questione del riposo, ti ricordo che il "nostro" problema non è solo quello di fare cappelle mortali, che hanno anche camionisti o altri lavori affini perché trasportano passeggeri ma devi avere anche la "freschezza" di risolvere dei problemi, qualora si presentassero, in un tempo limite variabile , ma comunque "molto" finito, senza neanche la possibilità di consultarti con chicchessia , a parte il collega, probabilmente cotto come te....e su questo aspetto, penso, ci siano davvero pochissimi lavori...e al momento, se non sono su oggetti volanti, non me ne vengono proprio in mente....
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Re: Quando la low cost batte la major
Su questo non sono d'accordo, potrei sbagliarmi ma che io sappia ha molte responsabilità, sia nel non dare al chirurgo il ferro sbagliato (magari ha chiesto un bisturi di una certa dimensione e gliene dà un altro - ovviamente se la differenza delle dimensioni non è evidente a colpo d'occhio) sia nella conta di ciò che è stato usato e ciò che è rimasto (fondamentale per evitare di lasciare qualcosa nella pancia della persona sotto i ferri)flyingbrandon ha scritto:No...il problema non è di quante persone sei responsabile...ma se hai o meno la responsabilità...cosa che un tecnico ferrista, in sala operatoria, non ha. In quel caso ce l'ha il chirurgo.camicius ha scritto:
Posso capire che non sia semplice/simpatico/divertente, però c'è gente che fa le stesse cose, con meno attenzione alla fatica operazionale (capisco che avere la responsabilità di 100-200-500 persone non è come quella di una persona sola su un tavolo operatorio però....) e probabilmente anche con uno stipendio meno cospicuo.
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Re: Quando la low cost batte la major
Ogni mestiere ha le proprie responsabilità. Non era certo un sminure le sue ma....che io sappia, non ha la responsabilità sulla vita del paziente. Sarebbe anche strano che un infermiere/tecnico, per quanto specializzato, possa avere maggiore responsabilità del chirurgo e dell'anestesista....medici.willy73 ha scritto: Su questo non sono d'accordo, potrei sbagliarmi ma che io sappia ha molte responsabilità, sia nel non dare al chirurgo il ferro sbagliato (magari ha chiesto un bisturi di una certa dimensione e gliene dà un altro - ovviamente se la differenza delle dimensioni non è evidente a colpo d'occhio) sia nella conta di ciò che è stato usato e ciò che è rimasto (fondamentale per evitare di lasciare qualcosa nella pancia della persona sotto i ferri)
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Re: Quando la low cost batte la major
Una domanda che un pó esula dal topic, o forse no.Immagino che anche a voi Piloti non sia permesso l'utilizzo di cellulari in volo. Nel caso di comunicazioni urgenti di tipo personale, da un famigliare ad esempio, vi contatta qualche ente di controllo da terra? ciaoflyingbrandon ha scritto:Ogni mestiere ha le proprie responsabilità. Non era certo un sminure le sue ma....che io sappia, non ha la responsabilità sulla vita del paziente. Sarebbe anche strano che un infermiere/tecnico, per quanto specializzato, possa avere maggiore responsabilità del chirurgo e dell'anestesista....medici.willy73 ha scritto: Su questo non sono d'accordo, potrei sbagliarmi ma che io sappia ha molte responsabilità, sia nel non dare al chirurgo il ferro sbagliato (magari ha chiesto un bisturi di una certa dimensione e gliene dà un altro - ovviamente se la differenza delle dimensioni non è evidente a colpo d'occhio) sia nella conta di ciò che è stato usato e ciò che è rimasto (fondamentale per evitare di lasciare qualcosa nella pancia della persona sotto i ferri)
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Re: Quando la low cost batte la major
No...vieni contattato una volta a terra.Blues77 ha scritto: Una domanda che un pó esula dal topic, o forse no.Immagino che anche a voi Piloti non sia permesso l'utilizzo di cellulari in volo. Nel caso di comunicazioni urgenti di tipo personale, da un famigliare ad esempio, vi contatta qualche ente di controllo da terra? ciao
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P.S. Il cellulare , comunque, non prenderebbe in crociera.
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Re: Quando la low cost batte la major
Il cellulare non funziona in volo.Blues77 ha scritto: Una domanda che un pó esula dal topic, o forse no.Immagino che anche a voi Piloti non sia permesso l'utilizzo di cellulari in volo. Nel caso di comunicazioni urgenti di tipo personale, da un famigliare ad esempio, vi contatta qualche ente di controllo da terra? ciao
Sul lungo raggio abbiamo in teoria la possibilità di ricevere comunicazioni sia via ACARS, una specie di telescrivente satellitare, che via telefono satellitare.
Ma immagina la situazione, sei in volo, stai andando a Londra, o magari sorvoli la Siberia diretto a Tokyo e ricevi l'informazione che tuo figlio ha avuto un incidente, è in ospedale e deve essere operato...
Che fai? E qualunque cosa tu decida di fare, con che mente sgombra porterai l'aereo a terra?
Questo è un lato molto pesante della vita dei Naviganti, quando non ci sei, non ci sei proprio.
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Re: Quando la low cost batte la major
quindi è per scelta deliberata che certe comunicazioni vengono fatte a fine "corsa" piuttosto che per questioni tecniche. grazieLampo 13 ha scritto:Il cellulare non funziona in volo.Blues77 ha scritto: Una domanda che un pó esula dal topic, o forse no.Immagino che anche a voi Piloti non sia permesso l'utilizzo di cellulari in volo. Nel caso di comunicazioni urgenti di tipo personale, da un famigliare ad esempio, vi contatta qualche ente di controllo da terra? ciao
Sul lungo raggio abbiamo in teoria la possibilità di ricevere comunicazioni sia via ACARS, una specie di telescrivente satellitare, che via telefono satellitare.
Ma immagina la situazione, sei in volo, stai andando a Londra, o magari sorvoli la Siberia diretto a Tokyo e ricevi l'informazione che tuo figlio ha avuto un incidente, è in ospedale e deve essere operato...
Che fai? E qualunque cosa tu decida di fare, con che mente sgombra porterai l'aereo a terra?
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Re: Quando la low cost batte la major
Noi non abbiamo telefoni satellitari ma solo l'ACARS....però non avrebbe senso avvisarci via ACARS proprio per i motivi esposti da Lampo.Blues77 ha scritto: quindi è per scelta deliberata che certe comunicazioni vengono fatte a fine "corsa" piuttosto che per questioni tecniche. grazie
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Re: Quando la low cost batte la major
camicius ha scritto:Ho un amico che fa il ferrista di sala operatoria.Lampo 13 ha scritto: Alle 01.30 squilla il telefono e l'ufficio turni ti comunica che devi andare in aeroporto per farti il postale FCO/NAP/BRI con termine servizio alle 06.30... Come ti metti?
Stessa cosa, e non ha la lunghezza massima del turno come i piloti. Percui capita che dopo una notte in reperibilità dove è entrato in sala operatoria alle 1.30 e ne è uscito verso le 6, alle 9 cominci il turno normale. Dopo aver dormito un paio d'ore su una barella.
Mah. Mi viene in mente il Turkish di qualche giorno fa. Arrivi a destinazione dopo 7 (che sono poche) ore di volo e scopri che molto probabilmente andrai ad atterrare all'alternato. Aspetti mezz'ora, provi l'avvicinamento e riattacchi alla minima. Provi ancora..etc. Non so se è proprio la stessa cosa. Forse è questo il motivo per il quale un ferrista può ricominciare il turno dopo tre ore.camicius ha scritto:Posso capire che non sia semplice/simpatico/divertente, però c'è gente che fa le stesse cose, con meno attenzione alla fatica operazionale (capisco che avere la responsabilità di 100-200-500 persone non è come quella di una persona sola su un tavolo operatorio però....) e probabilmente anche con uno stipendio meno cospicuo.
Ho capito cosa intendi però ci andrei comunque piano con il paragonare il lavoro del pilota con altri lavori e noto che spesso succede. Non fosse per il fatto che io rischio di perdere il lavoro ogni sei mesi (anzi meno) e un cardiochirurgo no.
Non me né vogliano i ferristi, ho un profondo rispetto per tutte le professioni. L'importante che non mi si viene a fare i conti in tasca e che non mi si viene a dire che dormo negli hotel a 4 stelle. Io non lo faccio con gli altri.
O hai una donna molto forte accanto, capace di occuparsi di tutto quando tu non ci sei, oppure è dura, durissima. Parere personale.Lampo 13 ha scritto:Durante la giornata di riposo, ma vallo a far capire alle mogli, ti devi gestire, devi fare in modo di essere pronto e riposato in ogni momento a partire... non è facile, ma si impara.
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Re: Quando la low cost batte la major
Credo che nella nostra professione ci sia una delle più alte percentuali di divorzi, e non perché, come credono in molti, ci sono le Hostess. Che poi, mi scuso con le colleghe, sono certe suore!!!Ponch ha scritto:O hai una donna molto forte accanto, capace di occuparsi di tutto quando tu non ci sei, oppure è dura, durissima. Parere personale.Lampo 13 ha scritto:Durante la giornata di riposo, ma vallo a far capire alle mogli, ti devi gestire, devi fare in modo di essere pronto e riposato in ogni momento a partire... non è facile, ma si impara.
