Chiedo scusa in anticipo, se le mie domande sono già state fatte in precedenza (ma leggo i thread da un bel po' quindi non parlerò di turbolenze, o di luci, o di ali che si flettono

Un breve riassunto della mia esperienza, che spero sia utile a qualcuno nelle mie stesse condizioni.
Ho sempre viaggiato e volato con piacere, per mia fortuna, fino a quando, nel 2012, sono stato a Berlino in viaggio di studio con l'università. Compagnia Air-Berlin, scalo a Stoccarda, quindi 2 tratte per tre ore e mezza circa di volo.
Gli aerei della Air-Berlin hanno i simpatici monitor che ti fanno leggere la rotta dell'aereo, la velocità dello stesso, la velocità del vento, la temperatura all'esterno, eccetera.
Ebbene, tra il viaggio di andata ed il viaggio di ritorno, mi sono fissato su quel monitor, e non appena atterrato ho deciso

Ovviamente, la colpa non è stata del monitor in se, ma è stato solo il "pretesto" della manifestazione di un mio disagio, che si è appunto manifestato in "paura di volare", ma che era ed è legato a particolari momenti della mia vita e della mia persona. Sono consapevole di questo, e mi sembra giusto (spero) raccontarlo a beneficio di tutti.
Le cose andavano male, ovviamente non solo perché avevo "scoperto" di non volere più volare, ma anche per via dell'università e di altre situazioni, ed ho deciso di intraprendere un percorso di psicoterapia.
Insomma, chi ci è passato lo sa. Questo genere di percorso dura anni, deve essere fatto costantemente, e non sempre le cose vanno lisce, ma ci sono momenti in cui tutti sembra andare peggio di quando si è iniziato.
Per farla breve, durante i mesi del mio percorso ho capito molte cose e mi sono dato molte risposte alle domande che mi affliggevano. E' importante trovare il giusto terapeuta, così come abbandonare lo scetticismo che spesso accompagna questa pratica.
Morale: dal 2012 al 2015 ho volato altre 3 volte. Un viaggio con i miei a Barcellona, per Natale, un viaggio a Roma, con amici, e ultimamente un viaggio a Milano, da solo.
Questi 3 voli (quindi 6 tratte) li ho vissuti in concomitanza con il mio percorso personale.
Prima di Barcellona, per un mese circa ho letto talmente tanto di volo, incidenti, tipologia di aeromobile, tecnica e fisica di qualsiasi cosa, che ero quasi pronto per sostenere qualche esame universitario in merito. Insomma, ansia a palla, incontrollabile. Ero all'inizio del mio percorso. Il viaggio è ovviamente andato bene.
Prima di Roma, non avendo più nulla da leggere, l'ansia si è fatta sentire qualche giorno prima, e prima della partenza, perché i piloti hanno dovuto fare un reset del sistema computerizzato dell'Airbus, e io ho familiarizzato con gli assistenti di volo che mi hanno sentito dire al mio amico "ti pago il biglietto del treno, basta che scendiamo". Metà del mio percorso, circa. Il viaggio è ovviamente andato bene.
Milano: sono partito da solo, per la prima volta in vita mia. Sia perché il mio percorso è ormai ben delineato e quindi mi sento un po' più sicuro, sia per mettermi alla prova proprio con la manifestazione suprema dei miei disagi, che iniziò proprio con un volo "in solitaria" (anche se in quel caso ero con i colleghi). Il volo è andato bene, ed ho affrontato quasi serenamente anche un ritardo di un'ora per un temporale sopra Orio al Serio e una donna che si è sentita male in volo e tutto il trambusto conseguente. Segno che, finalmente, il mio percorso ha dato dei frutti.
Perdonatemi per il mio essere prolisso. Vengo alle domande.
- Nella mia situazione, in cui "ne sto uscendo", spero con sempre più consapevolezza, cosa mi consigliate per cercare di non ricaderci? Ovvero, il cercare di informarmi sempre di più, leggendo forum ad esempio, potrebbe nuocermi?
- Avevo in programma di leggere il libro di Luca Evangelisti (spero di poterlo citare) o qualche altro testo del genere. E' un passo che una persona giunta al mio "stadio" può fare? O all'interno di certi libri magari ci sono concetti o informazioni che paradossalmente possono "far tornare indietro" chi come me è comunque sempre un pò in bilico, visto le esperienze pregresse?
- Inoltre, leggo spesso di incontri e meeting contro la paura di volare. Sarebbe bellissimo parteciparvi. Sono degli incontri adatti a me? Non sono in cerca di risposte certe, ovviamente, tutte le opinioni sono ben accette.
- Non posso esimermi dal una curiosità "tecnica"

Ma mi sono sempre chiesto, nei giorni lontani dalle manutenzioni/controlli, nel periodo che intercorre tra l'ultima tratta del giorno e la prima del giorno successivo (e tra una tratta e l'altra) , c'è qualche controllo che si esegue? O vi sono soltanto i controlli dei piloti, i vari check, e finiti questi l'aereo inizia la sua normale attività?
Spero di non avervi annoiati, e spero che a qualcuno, leggendo la mia storia, si sia accesa qualche lampadina sul prendere in considerazione un modo alternativo di affrontare i problemi.
Un saluto a tutti, e grazie.
