L'aereo è in esposizione al Carolinas Aviation Museum, Charlotte.Maxx ha scritto:Si è mai capito se l’aereo è stato riportato in condizioni di volo?
"Cactus 1549"
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Re: "Cactus 1549"
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Re: "Cactus 1549"
Capito. A tuo avviso lo è perchè era irrecuperabile, o è stato destinato a questo in quanto diventato un simbolo? Sarebbe un discreto spreco radiare un aereo ancora capace, con i dovuti lavori, di volare! Mi viene in mente, così come a tutti, il 777 BA incendiatosi a San Francisco che è tornato in servizio (o almeno vidi una foto con una bella toppa sulla fusoliera).Ponch ha scritto:L'aereo è in esposizione al Carolinas Aviation Museum, Charlotte.Maxx ha scritto:Si è mai capito se l’aereo è stato riportato in condizioni di volo?
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Re: "Cactus 1549"
Maxx ha scritto: Mi viene in mente, così come a tutti, il 777 BA incendiatosi a San Francisco che è tornato in servizio (o almeno vidi una foto con una bella toppa sulla fusoliera).
...a Vegas, si incendio' a Las Vegas!
Spiridione.
Ho volato su un MD80 così vecchio, che sulla porta di una toilette c'era scritto ORVILLE
e sulla porta dell'altra WILBUR....
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Re: "Cactus 1549"
Sì giusto, a SFO si cappottò quello della Asiana o qualcosa di simile.spiridione ha scritto:Maxx ha scritto: Mi viene in mente, così come a tutti, il 777 BA incendiatosi a San Francisco che è tornato in servizio (o almeno vidi una foto con una bella toppa sulla fusoliera).
...a Vegas, si incendio' a Las Vegas!
Re: "Cactus 1549"
Dipende. Io non lo so. Solo gli ingegneri Airbus possono decidere cosa si potrebbe fare, dopo aver visionato la macchina. E poi se la compagnia decide di ripararlo (quanto ti costa e quanto ti fa guadagnare quella macchina ad ogni volo effettuato?), ti siedi al tavolo con la FAA e EASA e devi sentire anche e soprattutto il loro parere, se ci sono i presupposti per poterlo ricertificare o meno.Maxx ha scritto:Sarebbe un discreto spreco radiare un aereo ancora capace, con i dovuti lavori, di volare!
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Re: "Cactus 1549"
Se farebbero i controlli detti da te nell'ultima parte del post si aprirebbe il piu grande concorso per medici/ chirurghi degli ultimi settant'anni...Lampo 13 ha scritto:Un apposito medico "controllore" che assiste ad un intervento del medico esaminato, con cadenza semestrale, per vedere che vengano seguite tutte le procedure nel modo standard, per esempio. Poi controlli casuali sull'assunzione di alcool e annuale su uso di stupefacenti e una visita medica psico attitudinale.Maxx ha scritto:Vero, ma come fai a controllare che medici ed operatori sanitari siano costantemente all'altezza? Voi venite massacrati nei check al simulatore, ma un medico come dovrebbe fare? Simulatore chirurgico?
Occhio...
Re: "Cactus 1549"
dicono a Dicembretiziano79 ha scritto:Si sa la prima inItalia quando é?
video]
non vedo l'ora
Re: "Cactus 1549"
Dall'intervista di Tom Hanks a Repubblica di oggi (sembra quasi "dalla terza lettera di San Paolo Apostolo ai dentisti: carissimi!!"):
QUOTE
"Sully è un pilota, con la stessa maniacalità con cui controlla l'aereo prima del decollo ha ispezionato la sceneggiatura e fatto correzioni. Alcune erano giuste: i due piloti non possono parlare in fase di decollo, sarebbero licenziati.
UNQUOTE
Cos' è mò sta storia del licenziamento se si parla???
QUOTE
"Sully è un pilota, con la stessa maniacalità con cui controlla l'aereo prima del decollo ha ispezionato la sceneggiatura e fatto correzioni. Alcune erano giuste: i due piloti non possono parlare in fase di decollo, sarebbero licenziati.
UNQUOTE
Cos' è mò sta storia del licenziamento se si parla???
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Re: "Cactus 1549"
Non ho ancora visto il film ma dall'intervista deduco che magari nella fase rullaggio/decollo i piloti scambino due chiacchiere al di fuori delle comunicazioni standard (non puoi far dare agli spettatori 5/10minuti di dialoghi noiosissimiMaxx ha scritto:Dall'intervista di Tom Hanks a Repubblica di oggi (sembra quasi "dalla terza lettera di San Paolo Apostolo ai dentisti: carissimi!!"):
QUOTE
"Sully è un pilota, con la stessa maniacalità con cui controlla l'aereo prima del decollo ha ispezionato la sceneggiatura e fatto correzioni. Alcune erano giuste: i due piloti non possono parlare in fase di decollo, sarebbero licenziati.
UNQUOTE
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pilota 2: abc confirm
pilota 1: impostare xyz su crm114 (vediamo chi capisce la citazione )
pilota 2: xyz impostato su crm114
e via di seguito per 10 minuti
Ciao, Marco
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Re: "Cactus 1549"
Attendo con ansia l'uscita del film, l'unico che riuscirà a portarmi di nuovo al cinema dopo Ben Hur.
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Re: "Cactus 1549"
Magari si riferisce al concetto di "sterile cockpit".Maxx ha scritto: Cos' è mò sta storia del licenziamento se si parla???
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Re: "Cactus 1549"
Da qualche giorno nelle librerie italiane è in vendita la riedizione in chiave "film" del libro di Sully uscito qualche anno fa, con in copertina l'attore protagonista, ed è partita la campagna pubblcitaria. Da noi uscirà nelle sale il primo dicembre.
Il film, da prime impressioni ricevute, sembra fatto discretamente bene, ma temo fortemente il doppiaggio italiano, con relative castronerie... spero di sbagliarmi.
Senz'altro andrò a vederlo quando esce.
Paolo
Il film, da prime impressioni ricevute, sembra fatto discretamente bene, ma temo fortemente il doppiaggio italiano, con relative castronerie... spero di sbagliarmi.
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"La corsa di decollo è una metamorfosi, ecco una quantità di metallo che si trasforma in aeroplano per mezzo dell'aria. Ogni corsa di decollo è la nascita di un aeroplano" (Staccando l'ombra da terra - D. Del Giudice)
Re: "Cactus 1549"
E' stato presentato ieri sera a Che Tempo Che Fa con in studio in comandante Sullenberger.
Per chi fosse interessato immagino che la puntata si possa rivedere sul sito.
Per chi fosse interessato immagino che la puntata si possa rivedere sul sito.
N176CM
n176cm AT md80.it
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Re: "Cactus 1549"
Immagini giustoN176CM ha scritto:E' stato presentato ieri sera a Che Tempo Che Fa con in studio in comandante Sullenberger.
Per chi fosse interessato immagino che la puntata si possa rivedere sul sito.
Ciao
Andrea
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Re: "Cactus 1549"
Grazie del link, l'avevo persa.camicius ha scritto:Immagini giustoN176CM ha scritto:E' stato presentato ieri sera a Che Tempo Che Fa con in studio in comandante Sullenberger.
Per chi fosse interessato immagino che la puntata si possa rivedere sul sito.
Ciao
Andrea
Ultima modifica di Lampo 13 il 21 novembre 2016, 11:32, modificato 1 volta in totale.
Re: "Cactus 1549"
Se qualcuno dall'estero ha difficoltà, mi mandi un messaggio.Lampo 13 ha scritto: Graie del link, l'avevo persa.
Ciao
Andrea
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Re: "Cactus 1549"
Dr. Strangelove?Guren ha scritto: pilota 1: impostare xyz su crm114 (vediamo chi capisce la citazione )
pilota 2: xyz impostato su crm114
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Re: "Cactus 1549"
Una sola cosa devo obiettare alla ricostruzione dell'evento: la commissione di inchiesta ha sostenuto che un multiple bird strike con ingestione in entrambe i motori non fosse mai accaduto prima. Si sbagliano di grosso. Le statistiche riportano una trentina di casi prima di quell'evento, alcuni dei quali hanno causato morti e feriti, oltre che la distruzione dell'aeroplano. L'ultimo in ordine di tempo fu il Ryanair a Ciampino tre mesi prima.
E' vero che nei casi precedenti quasi sempre almeno uno dei motori ho continuato ad erogare potenza, per cui l'evento non si è trasformato in catastrofe, ma Sully non è stato il primo a sperimentare la piantata di entrambe i motori a causa degli uccelli: 1988, Bahar Dar, Ethiopian B737, piccioni nei motori, 34 morti e 21 feriti.
Anche i commenti "evento rarissimo", "mai successo prima", "c'è sempre una prima volta" ecc... mi sono sembrati inappropriati. Fanno parte della solita normalizzazione rassicurante... invece bisogna avere il coraggio di guardare in faccia la realtà e ribadire che sia l'aumento del traffico aereo, sia l'incremento della popolazione degli uccelli, prima o poi creeranno altri problemi se non si affronta decisamente la questione, investendo soprattutto risorse.
Per dire, un avian radar a La Guardia avrebbe impedito l'incidente. La FAA ha fatto una circolare sulle caratteristiche minime di questi radar ma non li ha resi obbligatori: solita ipocrisia da "un colpo al cerchio e un altro alla botte". E nemmeno i report di bird strike sono obbligatori negli USA
E' vero che nei casi precedenti quasi sempre almeno uno dei motori ho continuato ad erogare potenza, per cui l'evento non si è trasformato in catastrofe, ma Sully non è stato il primo a sperimentare la piantata di entrambe i motori a causa degli uccelli: 1988, Bahar Dar, Ethiopian B737, piccioni nei motori, 34 morti e 21 feriti.
Anche i commenti "evento rarissimo", "mai successo prima", "c'è sempre una prima volta" ecc... mi sono sembrati inappropriati. Fanno parte della solita normalizzazione rassicurante... invece bisogna avere il coraggio di guardare in faccia la realtà e ribadire che sia l'aumento del traffico aereo, sia l'incremento della popolazione degli uccelli, prima o poi creeranno altri problemi se non si affronta decisamente la questione, investendo soprattutto risorse.
Per dire, un avian radar a La Guardia avrebbe impedito l'incidente. La FAA ha fatto una circolare sulle caratteristiche minime di questi radar ma non li ha resi obbligatori: solita ipocrisia da "un colpo al cerchio e un altro alla botte". E nemmeno i report di bird strike sono obbligatori negli USA
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Re: "Cactus 1549"
Personalmente penso che ci possa stare dentro un film rivolto al grande pubblico (c'è già gente che ha paura, non ha senso alimentare una paura, quando le statistiche dicono che l'aereo è di gran lunga il mezzo più sicuro) ma mi aspetterei che queste parole non circolino tra gli addetti ai lavori, ovvero che l'attenzione verso il problema sia massima. Segnalazioni (e quindi ricerca statistica per capire bene il fenomeno), ricerca tecnologica, investimenti. Mano libera su alcuni passaggi (ad esempio il controllo delle vicinanze degli aeroporti, per dire, a 800 metri dal centro della pista di Montichiari c'è una discarica. Non vi dico i gabbiani che albergano abbastanza regolarmente).sardinian aviator ha scritto:Anche i commenti "evento rarissimo", "mai successo prima", "c'è sempre una prima volta" ecc... mi sono sembrati inappropriati. Fanno parte della solita normalizzazione rassicurante... invece bisogna avere il coraggio di guardare in faccia la realtà e ribadire che sia l'aumento del traffico aereo, sia l'incremento della popolazione degli uccelli, prima o poi creeranno altri problemi se non si affronta decisamente la questione, investendo soprattutto risorse.
Per dire, un avian radar a La Guardia avrebbe impedito l'incidente. La FAA ha fatto una circolare sulle caratteristiche minime di questi radar ma non li ha resi obbligatori: solita ipocrisia da "un colpo al cerchio e un altro alla botte". E nemmeno i report di bird strike sono obbligatori negli USA
C'è da sperare che la cosa cambi, e alla svelta, anche se, visto il periodo non ancora florido, il rischio è che si procrastini fino al prossimo incidente. Dove non ci sarà un pilota altrettanto abile e fortunato¹.
Ciao
Andrea
¹ la fortuna è data dal fatto che in quel momento sulla traiettoria dell'aeroplano non ci fosse nulla. Cactus 1549 ha toccato il fiume nei pressi dell'Intrepid e lì di fronte abitualmente escono i traghetti della Circle Line Cruise carichi di gente. Ovviamente non l'inverno e non alle 8 di mattina, ma La Guardia è aperto anche l'estate e al pomeriggio...
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Re: "Cactus 1549"
Se vuoi rassicurare la gente non fai un film su un incidente aereo reale. Per dire, i vari Airport erano frutto di fantasia e il senso era rappresentare la sicurezza degli aerei anche in caso di azioni umane delittuose. E' vero che c'è già troppa gente che ha paura e infatti il Bird Strike Committee Usa (che dovrebbe rappresentare la punta di diamante della prevenzione) si è affrettato a rilasciare dichiarazioni rassicuranti tipo evento rarissimo o i motori funzionano anche in caso di ingestione, per ciò criticato da altri esperti e associazioni di settore. Allora non capisco il senso di questa operazione cinematografica: intanto mi pare sintomatico che regista e sceneggiatore avessero solo una vaga idea di cosa stessero parlando, e aggiungerei che perfino Sully, PRIMA dell'incidente sapeva sui bird strike solo quelle quattro nozioni scolastiche (il F/O neppure sapeva che negli aeroporti c'è un servizio di prevenzione ad hoc!).camicius ha scritto: Personalmente penso che ci possa stare dentro un film rivolto al grande pubblico (c'è già gente che ha paura, non ha senso alimentare una paura, quando le statistiche dicono che l'aereo è di gran lunga il mezzo più sicuro) ma mi aspetterei che queste parole non circolino tra gli addetti ai lavori, ovvero che l'attenzione verso il problema sia massima.
Purtroppo questa disinformazione e mancanza di informazione circolano abbondantemente in ambiente aeronautico anche se rispetto a venti anni fa le cose sono migliorate di molto. Non può essere un privato qualunque (io nella fattispecie) a sapere che finora ci sono state (dal 1964 al 2015) 54 ingestioni di volatili in più motori dello stesso aereo con 72 morti e 20 aerei distrutti. Dovrebbe essere un dato condiviso, oggetto di discussione, formazione e addestramento. Avrebbe anzi dovuto essere la tesi di fondo del film.
Insomma mi sarei aspettato un messaggio dal film del tipo "fate qualcosa prima che accada di nuovo" ma a quanto pare siamo rimasti alla glorificazione dell'eroe positivo che combatte contro la burocrazia e l'ottusità degli scaldasedie di Washington (per dirla alla Tex Willer).
Però voglio vedere il film, magari mi sbaglio
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Re: "Cactus 1549"
Riguardo il libro qualcosa di positivo sui Bird Strike dice, anche criticando il fatto che i report in USA non sono obbligatori e quindi purtroppo molti casi rimangono nell'ombra. E' comunque un comandante che si è occupato di sicurezza anche in precedenza all'incidente, quindi presumo che la consapevolezza del problema poteva averla.
Riguardo il film, credo che il rischio che sia molto autocelebrativo esiste, considerando anche che i film USA spesso si basano sul celebrare un 'eroe', tematica che al pubblico statunitense e non solo di solito piace molto.... E' molto più difficile invece fare un film di 'inchiesta', in cui l'argomento viene analizzato approfonditamente e che lasci anche interrogativi, difficilmente il grande pubblico lo apprezzerebbe e rimarrebbe confinato a pochi... 'Sully' invece nasce per fare tanto incasso al botteghino. Però rimando il mio giudizio a dopo la visione del film, senza averlo ancora visto non posso giudicare bene .
Come giustamente dici tu, Sardinian, casi di bird strike multiplo ce ne sono stati anche prima, anche se fortunatamente una spinta residua almeno in un motore nella maggior parte dei casi era rimasta. Anche recentemente vi sono stati casi di ingestioni in entrambi i motori, fortunatamente senza conseguente engine failure catastrofica, ma con danni che hanno permesso di portare l'aereo a terra. Il fenomeno è in aumento in tutto il mondo, il problema a mio parere non è ancora affrontato come dovrebbe, il modo in cui affrontarlo è lasciato al caso e ai singoli enti, con soluzioni spesso palliative, buttate lì e poco risolutive. Interventi sistemici e importanti se ne fanno pochi... quindi il quesito non è se capiterà ancora, ma quando capiterà ancora. E non è detto che si avrà ancora la fortuna del Cactus 1549... Bravo Sully e il suo Crew, ma in caso di ditching serve anche tanta fortuna.
Paolo
Riguardo il film, credo che il rischio che sia molto autocelebrativo esiste, considerando anche che i film USA spesso si basano sul celebrare un 'eroe', tematica che al pubblico statunitense e non solo di solito piace molto.... E' molto più difficile invece fare un film di 'inchiesta', in cui l'argomento viene analizzato approfonditamente e che lasci anche interrogativi, difficilmente il grande pubblico lo apprezzerebbe e rimarrebbe confinato a pochi... 'Sully' invece nasce per fare tanto incasso al botteghino. Però rimando il mio giudizio a dopo la visione del film, senza averlo ancora visto non posso giudicare bene .
Come giustamente dici tu, Sardinian, casi di bird strike multiplo ce ne sono stati anche prima, anche se fortunatamente una spinta residua almeno in un motore nella maggior parte dei casi era rimasta. Anche recentemente vi sono stati casi di ingestioni in entrambi i motori, fortunatamente senza conseguente engine failure catastrofica, ma con danni che hanno permesso di portare l'aereo a terra. Il fenomeno è in aumento in tutto il mondo, il problema a mio parere non è ancora affrontato come dovrebbe, il modo in cui affrontarlo è lasciato al caso e ai singoli enti, con soluzioni spesso palliative, buttate lì e poco risolutive. Interventi sistemici e importanti se ne fanno pochi... quindi il quesito non è se capiterà ancora, ma quando capiterà ancora. E non è detto che si avrà ancora la fortuna del Cactus 1549... Bravo Sully e il suo Crew, ma in caso di ditching serve anche tanta fortuna.
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Re: "Cactus 1549"
Il libro prima o poi voglio leggerlo...
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Salt Lake... Salt Lake! This is Columbia 409! It's Nancy Pryor... stewardess. Something hit us! All the flight crew is dead or badly injured! There's no one left to fly the plane! Help us! Oh my God, help us! (Nancy Pryor, Airport 1975)
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Re: "Cactus 1549"
http://www.worldbirdstrike.com/images/D ... vember.pdf
Per opportuna informazione e per chi volesse approfondire l'argomento, fra qualche giorno a Amsterdam si terrà il meeting della WBA (World Birdstrike Association), ente che pur tra mille contraddizioni, difetti e giri a vuoto, qualcosa sta facendo per la prevenzione o almeno per diffondere la consapevolezza del problema.
Io ci sarò, se qualcuno si trova da quelle parti e vuol venire a vedere me lo faccia sapere (SuperMau l'ho già sentito, ma sarà negli USA).
Per opportuna informazione e per chi volesse approfondire l'argomento, fra qualche giorno a Amsterdam si terrà il meeting della WBA (World Birdstrike Association), ente che pur tra mille contraddizioni, difetti e giri a vuoto, qualcosa sta facendo per la prevenzione o almeno per diffondere la consapevolezza del problema.
Io ci sarò, se qualcuno si trova da quelle parti e vuol venire a vedere me lo faccia sapere (SuperMau l'ho già sentito, ma sarà negli USA).
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Re: "Cactus 1549"
Sembra interessante... purtroppo però non potrò essercisardinian aviator ha scritto:http://www.worldbirdstrike.com/images/D ... vember.pdf
Per opportuna informazione e per chi volesse approfondire l'argomento, fra qualche giorno a Amsterdam si terrà il meeting della WBA (World Birdstrike Association), ente che pur tra mille contraddizioni, difetti e giri a vuoto, qualcosa sta facendo per la prevenzione o almeno per diffondere la consapevolezza del problema.
Io ci sarò, se qualcuno si trova da quelle parti e vuol venire a vedere me lo faccia sapere (SuperMau l'ho già sentito, ma sarà negli USA).
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Re: "Cactus 1549"
Un film viene girato essenzialmente per fare soldi. Questa è una cosa di cui spesso ci si dimentica quando gli si attribuisce un significato di "denuncia" o di "inverosimiglianza".
Personalmente apprezzo di più i film dove il regista ha voluto restare più fedele possibile all'aspetto tecnico-realistico della vicenda , purtroppo e soprattutto in ambiente aeronautico, ci si trova spesso davanti ad un sacrificio totale della verosimiglianza a beneficio della trama, degli effetti speciali, dell'effetto drammatico, ecc. ecc.. Basti pensare al film flight" col pur ottimo Denzel Washington. Con ciò penso che andrò a vedere Sully volentieri e da quello che ho sentito penso che il regista abbia fatto una lavoro accettabile in questo senso.
Personalmente apprezzo di più i film dove il regista ha voluto restare più fedele possibile all'aspetto tecnico-realistico della vicenda , purtroppo e soprattutto in ambiente aeronautico, ci si trova spesso davanti ad un sacrificio totale della verosimiglianza a beneficio della trama, degli effetti speciali, dell'effetto drammatico, ecc. ecc.. Basti pensare al film flight" col pur ottimo Denzel Washington. Con ciò penso che andrò a vedere Sully volentieri e da quello che ho sentito penso che il regista abbia fatto una lavoro accettabile in questo senso.
Massimo
Re: "Cactus 1549"
Finalmente l'ho visto. È il mio film preferito.
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Re: "Cactus 1549"
Ecco... ... ... sei licenziato.Maxx ha scritto: Cos' è mò sta storia del licenziamento se si parla???
"The curve is flattening: we can start lifting restrictions now" = "The parachute has slowed our rate of descent: we can take it off now!"
Chesley Burnett "Sully" Sullenberger
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Re: "Cactus 1549"
Due giorni prima del mio matrimonio il presidente minacciò di licenziarmi. In viaggio di nozze, entrammo alla Trump Tower e lo store vendeva il merchandising del suo reality. Mi attirò molto il cappellino con su scritto “You’re fired!”, ero tentato di comprarlo e presentarmi così in ufficio. Non lo feci, anche perchè costava tipo 150 dollari. Adesso avrei un bel cimelio!Valerio Ricciardi ha scritto:Ecco... ... ... sei licenziato.Maxx ha scritto: Cos' è mò sta storia del licenziamento se si parla???
Re: "Cactus 1549"
Scusatemi per questa frase vergognosa. Volevo dire che il negozio vendeva il materiale commerciale legato alla sua trasmissione televisiva.Maxx ha scritto:lo store vendeva il merchandising del suo reality
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Re: "Cactus 1549"
Maxx ha scritto:Scusatemi per questa frase vergognosa. Volevo dire che il negozio vendeva il materiale commerciale legato alla sua trasmissione televisiva.Maxx ha scritto:lo store vendeva il merchandising del suo reality
Anglofilo pentito
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Re: "Cactus 1549"
Su, siamo più precisi: l'esercizio commerciale consegnava dietro corrispettivo pecuniario oggetti et memorabilia riferibili ad un programma di telediffusione da lui medesimo prodotto e condotto.sardinian aviator ha scritto:Maxx ha scritto:Scusatemi per questa frase vergognosa. Volevo dire che il negozio vendeva il materiale commerciale legato alla sua trasmissione televisiva.Maxx ha scritto:lo store vendeva il merchandising del suo reality
Anglofilo pentito
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Re: "Cactus 1549"
Non avrei saputo dirla meglio!!
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Re: "Cactus 1549"
Vabbé, poi però si finisce a "ristoratore" e "ritirata" come nelle stazioni ferroviarie realizzate nel ventennio....
non bisogna essere integralisti.
Certo, una frase tuuuuutta zeppa di anglesismi nella patria di Dante è triste.
Però se mi capita di chiedere dov'è la tualèt in un ristorante, non mi sento a disagio, né entro da Trony chiedendo un calcolatore richiudibile a libro che non costi molto.
Una nota a margine: a gennaio di due anni fa andai per lavoro a Parigi con l'auto (avevo dietro tre borsoni di delicate attrezzature per foto da studio, non era cosa da treno o aereo).
Bene, passato il confine dal Traforo del Bianco ovviamente, complici anche le Alpi, non si prendevan più che stazioni francesi, perciò facevo zapping cercando sopratutto musica per farmi compagnia (una tirata di quattordici ore da Roma comprese due brevi soste per gasolio pipì e caffé/panino).
Bé, colpisce davvero se ci fai caso: in Francia alla radio senti al 90% canzoni in francese, raramente (e solo grandi hit del momento come potrebbero essere ora quelli di Adèle o cose simili) in inglese, mosche bianche assolute in altre lingue come l'italiano. E la percentuale di auto di fabbricazione nazionale in giro è moooolto più alta della nostra.
Da noi a momenti senti più cantare in inglese, alla radio... che in italiano. E' proprio colonialismo culturale volontario... un po' i francesi li invidio.
non bisogna essere integralisti.
Certo, una frase tuuuuutta zeppa di anglesismi nella patria di Dante è triste.
Però se mi capita di chiedere dov'è la tualèt in un ristorante, non mi sento a disagio, né entro da Trony chiedendo un calcolatore richiudibile a libro che non costi molto.
Una nota a margine: a gennaio di due anni fa andai per lavoro a Parigi con l'auto (avevo dietro tre borsoni di delicate attrezzature per foto da studio, non era cosa da treno o aereo).
Bene, passato il confine dal Traforo del Bianco ovviamente, complici anche le Alpi, non si prendevan più che stazioni francesi, perciò facevo zapping cercando sopratutto musica per farmi compagnia (una tirata di quattordici ore da Roma comprese due brevi soste per gasolio pipì e caffé/panino).
Bé, colpisce davvero se ci fai caso: in Francia alla radio senti al 90% canzoni in francese, raramente (e solo grandi hit del momento come potrebbero essere ora quelli di Adèle o cose simili) in inglese, mosche bianche assolute in altre lingue come l'italiano. E la percentuale di auto di fabbricazione nazionale in giro è moooolto più alta della nostra.
Da noi a momenti senti più cantare in inglese, alla radio... che in italiano. E' proprio colonialismo culturale volontario... un po' i francesi li invidio.
"The curve is flattening: we can start lifting restrictions now" = "The parachute has slowed our rate of descent: we can take it off now!"
Chesley Burnett "Sully" Sullenberger
Chesley Burnett "Sully" Sullenberger
Re: "Cactus 1549"
Qualche giorno fa al gioco la ghigliottina de L'Eredità la parola da indovinare era "computer". Mi sono un pò indignato, perchè non è una parola italiana. Però poi alla fine ripensandoci lo è (diventata).