Io non conosco l'istituto tecnico di cui parla il nostro amico, ma ti assicuro che nel mio istituto tecnico di Roma, che allora, ai miei tempi, era all'avanguardia, di navigazione tattica o calcolo di spezzate lossodromiche non si sapeva neanche cosa fossero!
Diciamo che quando AZ mi spediva a Tolosa per il Caravelle oppure a Seattle per il Boeing 747, oppure a Long Beach per l'MD11 o a Montreal alla IATA a parlare di performance con i loro tecnici, sapevo di cosa stavamo parlando. E' vero che il nostro lavoro non era quello del pilota, ma avevamo la consapevolezza che il nostro lavoro serviva ai piloti e con loro avevamo dei rapporti di lavoro molto stretti.
E' per questo che dicevo che comunque, anche se l'amico farà il pilota, cosa che gli auguro, avere un back ground di performance, anche se molto limitato come quello che può venire da un istituto tecnico tradizionale, non dovrebbe fare male. La mia esperienza fatta con AZ, quella pagata dai contribuenti, è il vero motivo per il quale ora trasmetto o almeno cerco di trasmettere (gratuitamente non finirò mai di evidenziarlo) le mie esperienze direttamente nella scuola pubblica/statale, perchè se prima non c'era niente, adesso c'è ancora di meno. (negli istituti tecnici, naturalmente).
Perdonatemi lo sfogo, ma nel mio lavoro ci ho creduto parecchio e ancora ci credo.
Il pilota, anche se spesso lo dico e lo ridico ma solo per sfottere,

non è un semplice guidatore , è un professionista completo sia di pratica che di teoria.