Buon pomeriggio a tutti,
provo a riaprire il topic per chiedere qualche chiarimento sulla realtà delle CAA (specialmente ENAC) a riguardo della radiotelefonia aeronautica in lingua inglese e il TEA. Riporto questi due scenari, entrambi storie vere e recenti, in quanto non riesco a venire a capo su quale sia la situazione legalmente corretta.
Caso 1: Ufficio licenze ENAC di Milano Malpensa, Pilota con EASA PPL (A) abilitato a RTF italiana, Certificato teorico EASA ATPL (A), TEA Level 4 (Operational) ---> risultato: il funzionario ENAC si rifiuta di trascrivere la licenza con RTF inglese perché sostiene che è richiesto un ulteriore esame pratico (ma a terra) per testare le competenze legate alle comunicazioni.
Caso 2: Ufficio licenze ENAC di Bologna, Pilota con EASA PPL (A) abilitato a RTF italiana, Certificato teorico EASA ATPL (A), TEA Level 4 (Operational) ---> risultato: il funzionario ENAC trascrive la licenza con RTF inglese perché conferma che i titoli in vigore sono corretti e completi.
La mia domanda è: Chi ha ragione?
Perché non penso che ci sia molta possibilità di interpretazione a livello normativo su questi requisiti, o meglio,
non riesco a capire la logica di quello che viene riportato in questo documento ENAC:
https://www.enac.gov.it/sites/default/f ... 7_2012.pdf
In questo passo viene riportato quanto segue:
"L’obiettivo della implementazione del Language Proficiency Requirement è di assicurare che il pilota sia in grado di:
a) comunicare in maniera efficace a voce (telefono/radiotelefonia) e in situazioni faccia a faccia"
Quindi implicitamente il TEA va a testare la RTF (?!?)
Altro dubbio:
"5. PRIVILEGI
A partirte dal 5 Marzo 2008, i piloti in possesso del livello di competenza linguistica almeno “Operational”, possono:
- effettuare voli anche al di fuori dei confini nazionali, - volare secondo le regole del volo strumentale (IFR)"
Quindi per un PPL l'elemento vincolante per volare fuori dal territorio italiano è il TEA (?)
Infine:
"6. ENGLISH PROFICIENCY E ABILITAZIONE AL VOLO STRUMENTALE
Si tratta di due competenze distinte, con finalità distinte. La JAR FCL 1.200 e 2.200 nel richiedere l’uso della lingua inglese per l’abilitazione strumentale e specificando le aree di accertamento per verificare l’abilità a tale uso, si riferisce alla fraseologia standard, alla abilità di leggere manuali, carte aeronautiche e documentazione tecnica in lingua inglese, alla capacità di interloquire in volo e a terra con altro personale. Il requisito di conoscenza della lingua inglese, dato lo scopo di cui al paragrafo 2, è diretto a verificare la competenza solo nel parlare e comprendere la lingua, è quindi una competenza orale. Pur tuttavia, si tratta di due requisiti necessari per la condotta del volo strumentale. Da ciò ne deriva che: - il candidato durante lo skill test/proficiency check IR può non essere in possesso di valido certificato di competenza della lingua inglese almeno a livello 4, che deve però essere presentato prima dell’annotazione dell’IR sulla licenza se questa viene richiesta senza restrizioni. Durante gli skill test/proficiency check infatti responsabile del volo è l’esaminatore a bordo, che deve avere il LP valido. - Entrambi i requisiti devono essere in possesso del pilota durante lo svolgimento della attività di volo strumentale come pilota responsabile"
Mi sembra di capire che si può fare l'esame IR senza TEA, ma se io sto svolgendo l'esame IR all'estero il TEA è mandatorio (?!?).
Grazie per l'attenzione,ho sinceramente le idee confuse su quale sia la chiave di lettura totale..