davide86 ha scritto: in tutte quelle simulazioni manca la paura, manca il fattore umano, in tutte le simulazioni con aerei da 180 a 800 passeggeri non c'è una singola persona che urla, gridano solo gli assistenti di volo e tutti sentono solo quello che c'è da sentire, non c'è una persona che prende i bagagli, se un passeggero cade nessuno lo calpesta, prima di buttarsi dagli scivoli aspettano che quelli giù non siano ancora sullo scivolo e perché aspettano? perché sono consapevoli che non c'è un reale pericolo, dai su il comportamento tenuto dalle persone in queste esercitazioni è pura fantascienza
Non mi riesce, ma seriamente, di capire cosa c'è di incompatibile fra quel che scrivi tu, e quello che ho scritto io, con altre parole. Che possono risultare tagliate con l'accetta e dunque più sgradevoli quanto ti pare, possono essere troppo semplificate, ma a me sembra che contengano lo stesso concetto, a te?
Poi, voglio dire, e senza polemica, se nei fatti le mie modalità sono in grado di stimolare addirittura istintiva ostilità personale, capisci bene che non mi resta che prenderne - senza gioia, per carità - atto. Non sono in campagna elettorale o alla ricerca di un consenso dal quale non potrei trarre per principio alcun vantaggio di sorta né morale né pratico.
873, addirittura, il 78 secondi... ma erano comparse che stavano in buona sostanza partecipando, pagate, a una variante aeronautica di Giochi senza frontiere.
Non fa testo minimamente. Non fosse che perché una simulazione azzera qualsiasi seria componente di tenuta nervosa. Al massimo aiuta a evidenziare criticità nella disposizione dei sedili dei passaggi e delle uscite.
Non siamo tutti uguali. C'è chi se al proprio bambino va di traverso una ciliegia e si sta strozzando scatta e fa la manovra di Heimlich alla perfezione, e poi scoppia a piangere per lo spavento dopo, chi potrebbe far precipitare in un burrone l'auto con tutta la famiglia se si ritrovasse all'improvviso un innocuo geco sul cruscotto.
873 persone in 78 secondi è un risultato eccezionale, dietro il quale è ovvio che c'è un immane lavoro, che però rappresenta un asintoto che ben difficilmente ci si può illudere di replicare in condizioni reali se di mezzo c'è il fuoco; il problema è cercare di ridurre quanto possibile, al netto delle condizioni esiziali non rimuovibili, quelle che sono mitigabili.
Peraltro, le prove stile "
Giochi senza frontiere" possono essere anche tutt'altro che facili, e non scevre del tutto da rischi se si pensa alle polemiche seguite a un incidente in un noto programma televisivo (che non seguo) in cui leggo che vari concorrenti si son fatti seriamente male, ed uno con la concreta prospettiva di rimanere tetraplegico. Al mitico programma filoeuropeista partecipavano giovanottoni e ragazze decisamente atletici, in forma, e ben motivati. Eppure viste dall'esterno queste persone a volte parevano prodursi in gesti e cadute che sembravano un concentrato di goffaggine. Ma sempre
"gioco" s.l. era, non pensavano di essere in imminente pericolo di vita.
Pensaci un attimo. Se avessi scritto solo
"con tutti i limiti intrinseci di quella che è e resta sempre una simulazione, scevra da reali condizioni di panico ed eventuali fiamme etc" qui non sarebbe successo nulla. E avrei inteso lo stesso, identico, preciso concetto.
davide86 ha scritto: e ti pareva che fossi d'accordo
Non mi pare nemmeno che fossi in disaccordo, onestamente... io mi riferivo solo al comportamento straordinariamente privo di empatia umana del ciccione intervistato dopo l'evacuazione, che ha assolutamente sorpreso anche me. Il modo con cui il tizio fa riferimento a quanto successo appare mostruoso, ma di quello, che ne so? ne renderà conto a un Padreterno, se ce n'è uno, quando passerà dall'altra parte lui e il suo prezioso zaino.
Poi, se scattano certi meccanismi, uno può leggere qualcosa di irritante anche quando il prossimo scrive "mi pare che oggi sia mercoledì".
Le persone calpestate in quelle condizioni fanno parte invece della variabilità di reazione nelle condizioni di panico, e di quello ci si occupa esattamente come rimarchi tu, non solo in aviazione. Se si legge la II parte del capitolo II delle norme SOLAS, per quanto attiene la protezione antincendio delle navi, e si va a vederne i riferimenti bibliografici, gli studi connessi all'influenza delle reazioni umane e a componenti di panico sono innumerevoli, sempre più affinati, se ne tiene sempre maggior conto, laddove si partì concentrandosi ovviamente prima su porte ignifughe, indice REI ed altri aspetti solo tecnici.
Vale anche, in occidente, nella realizzazione di edifici particolarmente alti, anche se per molto tempo ci si è concentrati troppo su aspetti essenzialmente di tipo tecnico come per dire la prima cosa che mi viene in mente le norme EN50200 relative alle caratteristiche ignifughe dei cavi. Un moderno grattacielo, per quanto attiene alla gestibilità
reale di una evacuazione, mi sembra indietro rispetto al settore aeronautico.
Concludo con la massima pacatezza e, credilo, senza un filo di provocatoria ironia prendendo atto del fatto che da quel che scrivi se ti dovessi incontrare dal vivo non mi aspetterei che tu avessi l'istinto di propormi una birretta insieme, ma queste dai, non sono le cose gravi nella vita,
mica ci dobbiamo sposa'!, perciò ti auguro senza riserve e sinceramente la migliore, più serena e più produttiva giornata pensabile.