Lampo 13 ha scritto: mantiene la traiettoria in curva,
Hmmm.... uno degli ultimi test su pista che feci prima di abbandonare, nel per carità ormai lontano 2007, il settore automotive riguardava proprio questo... erano state tracciate linee di mezzeria e di margine carreggiata con della tempera che is sarebbe sciolta alla prima pioggia (in modo fossero provvisorie) per simulare una strada "normale" in cui i sensori avrebbero potuto "vedere" le tracce al suolo e correggere la traiettoria.
In una coppia curva/controcurva l'auto ha a un certo punto "dato retta" a una traccia nera, invece che bianca, di una sgommata di qualcuno che in una competizione era arrivato troppo veloce sotto chicane... partito "docilmente e diligentemente" per la tangente, sull'erba, ripresa la macchina a c**o prima di appoggiarla ai copertoni, anche se non mi sarei fatto male (ma l'auto un po' di danni se li sarebbe ben fatti...) il sistema era a rilevamento di contrasto. Per carità, certamente si sarà evoluto mille volte, eh? Però...
Lampo 13 ha scritto: guida da sola e, se lo decide, si schianta su un TIR bianco perché lo sfondo del cielo era anch'esso biancastro.
Mentre un autista umano di esperienza è più facile che al limite percepisca un po' tardi il TIR bianco sul cielo lattescente e luminoso di una giornata coperta ma piena di caliggine, e se lo vede tardi al peggio è più facile che
si decida a capire e attaccarsi i freni un po' troppo tardi, e tamponi con la velocità residua - il danno è fatto, ma magari con un differenziale di 25-35 km/h butti l'auto ma fra cinture con pretensionatori pirotecnici e limitatore dinamico dello sforzo di ritenuta, airbag frontali con tre diverse potenze di intervento grazie al sensore nel sedile che rileva il peso dell'occupante... e ora anche per le ginocchia... la pelle a casa bene o male la porti anche se molto provato e colla clavicola lato cintura rimarcata da un lividone.
Il problema è che se l'auto a guida automatica capisce fischi per fischi, il TIR lo prende pieno e tu sei morto.
Mentre per dire, dalla logica di brake assist in caso di attraversamento di pedone (che non inibisce mica la possibilità del tuo pronto intervento) il pedone può SOLO guadagnarne. Se di fatto sei più bravo attento e pronto tu, meglio, se no aiuta.
Lampo 13 ha scritto:L'elettronica deve servire per scaricare il lavoro dell'uomo da ciò che è noioso, stancante e ripetitivo, non deve sostituirlo e mi sembra che, invece, nel mondo aeronautico si sia presa questa strada e non per aiutare i Piloti ma per prendere scorciatoie più economiche facendo affidamento sul fatto che "tanto ci sono i computer che risolvono".
L'evoluzione di sistemi FBW controllati da algoritmi, di fatto, penso abbiano sin qui fatto risparmiare moltissime vite. Va tenuto presente che ogni volta che un MAX vuole far e buco un buco per terra ovviamente, inesorabilmente e giustamente fa notizia, AF447 è stato un caso mondiale, e anche Lauda Air 004 (dopo il quale Boeing dovette correre ai ripari...) fece uno scalpore giusto e adeguato. Mentre tutte le volte che i sistemi automatici di assistenza e protezione dell'inviluppo di volo fanno bene il loro lavoro ed evitano magari guai causati da un errore umano, forse ne vengono a conoscenza solo un ristretto drappello di addetti ai lavori.
Resta il problema, quello si temo proprio non adeguatamente affrontato, dell'evoluzione dei livelli di addestramento minimi ritenuti necessari in rapporto all'evoluzione e affinamento dei sistemi di protezione automatica dell'inviluppo.
Quello è il nodo, non l'affinamento da parte di ingegneri superbravissimi di sensori sempre meno capaci di prendere fischi per fiaschi, di attuatori sempre più precisi e meno proni alla
failure, di righe, righe e righe di software sempre più bug-free. Io a costoro ritengo si possa dare anche molta, non un po', di fiducia.
Ma se poi quando qualcosa va storto avresti bisogno di tanti Sullenberger nel cockpit per tenere insieme i cocci della situazione, mentre proprio l'automazione avrà contribuito a selezionare una generazione di piloti con meno skill, e non certo perché più idioti o caratterialmente superficiali ma perché gli sarà stato richiesto un livello di competenze e di manualità (nel senso più lato) minore, la sommatoria di skill e automazione rischierà di diventare costante e si attenuerà di molto, come minimo, il trend di miglioramento della sicurezza dei voli (che è stato immenso, ed è un fatto).