La sera prima sono in albergo e comincio a pensare che domani devo riprendere l'aereo. La paura sale un pochino ma è una paura più consapevole di quella dell'andata ma allo stesso tempo una paura che so di poter controllare e di poter superare e che so che si esaurirà subito dopo il decollo. La paura è quella di provare di nuovo quella sgradevole sensazione al decollo, anche se si tratta di una cosa brevissima e sopportabilissima.
Tutto sommato la mia breve vacanza a Barcellona è trascorsa bene e il pensare all'aereo mi faceva sentire euforico.
Morale della favola arriva la mattina seguente. Partiamo presto dall'albergo, e meno male perchè per strada c'era un traffico impressionante, l'aerobus ci lascia al terminal B di El Prat alle 8:30 e giriamo un po' per i negozi aspettando l'apertura del check-in. Questa volta sono più rilassato mentalmente ma avverto un po' di ansia nei miei battiti e nel respiro (avevo smesso da due giorni di prendere le mie erbe rilassanti...tutta roba legale e blanda, niente farmaci

Facciamo il check-in, compriamo le gommose (accidenti i lecca lecca non li avevano), telefoniamo a casa per avvisare che di lì a poco saremmo partiti e di conseguenza arrivati.
Passa l'ora prevista per il decollo (doveva essere alle 11:05 ma sono già le 11:20) ed ecco che arriva l'Airbus, lo attaccano ad un tubo stile quelli che portano i giocatori in campo a San Siro, strappano il biglietto e mi ritrovo a camminare lungo il tubo per salire sull'aereo. Penso sempre: chissa se mi verrà ancora da piangere e se urlerò e nel mentre chiedo alla mia ragazza se può starmi ancora parecchio vicina come ha fatto all'andata, lei mi risponde di si e so di poter affrontare tutto.
Arrivo in aereo e infatti non piango e le prometto di provare a non urlare mentre si stacca.
I posti sono proprio sopra l'ala ma comunque si riesce a vedere giù lo stesso.
Si chiude il portellone e parte una musica stile marrakech che all'andata non c'era. Stessi rumori di dinamo e stesso balletto delle hostess.
L'aereo si muove e sembra che stia giocando a snake, su e giù per le piste allontanandosi sempre di più dall'edificio. Passano circa 10 minuti in cui mi girano un po' le scatole e soprattutto mi viene paura perchè il solito dissidente davanti non ha ancora spento il telefonino, ma fortunatamente dopo aver ricevuto un'ultima chiamata lo spegne e io soo più tranquillo.
Siamo in pista, parte l'aereo davanti al nostro. C'è ancora il semaforo rosso ma il nostro aereo comincia a muoversi piano e poi accelera. Niente accelerazione forte, la mia Grande Punto accelera più forte e in un tempo di circa 20 secondi l'aereo si stacca. Stavolta sono ben appoggiato al sedile, guardo avanti e avverto la salita meno di quanto avvertivo la partenza dell'ascensore dell'hotel. Solite scossette in salita e anche quando buchiamo le nuvole, stesse lievi sensazioni di vuoto ma leggerissime quando l'aereo si assesta. Stavolta la salita mi sembra sia durata un po' di più e anche quando tolgono il segnale delle cinture l'aereo sembra stia ancora salendo.
Sotto ci sono solo nuvole, tante nuvole e io come all'andata ho paura che da un momento all'altro dicano che stiamo per incontrare una turbolenza ma niente, da quel che capisco dicono soltano che è meglio tenere allacciate le cinture, anche se effettivamente non si è accesa nessuna luce.
Questa volta si è sentita qualche scossetta in più, non nel senso di intensità ma di frequenza.
Ogni tanto la solita sensazioni di vuoto ma leggerissima, un po' più forte l'ho avverita mentre abbiamo iniziato la discesa (ma sempre sopportabilissima).
In un'ora di viaggio ci ritroviamo a bucare di nuovo le nuvole, qualche scossetta ed eccoci a Pisa.
Stesso atterraggio morbido, stessa frenata meno potente di un'inchiodata in Eurostar e mentre scendo mi faccio scattare una foto dalla mia ragazza qundo ancora sono sulle scalette.
TIRANDO LE SOMME
Paura del decollo superata, anche se fosse potente come all'andata posso sopportarlo. A proposito perchè all'andata l'ho avvertito forte e al ritorno no?
Quando sono su ho paura di trovare una turbolenza o il cosiddetto "vuoto d'aria" che poi è tutto fuorchè un vuoto.
Nonostante queste paure prevenitve il volo mi è piaciuto e ci torno proprio volentieri. Sto pensando a dicembre di fare un volo di 2 o 3 ore che meta mi consigliate? Lo faccio in previsione di New York a febbraio/marzo, viaggio in cui volerò da solo.
Ho capito di avere paura delle situazioni che non conosco. Infatti temo turbolenze e vuoti d'aria, che credo di non aver incontrato durante questi due viaggi...le scossette non sono turbolenze e le lievi sensazioni di vuoto non sono "vuoti d'aria" vero?
Comunque devo ringraziarvi perchè mi avete fatto apprezzare il volo e soprattutto conosco ora molte più cose di quante non ne conoscano la maggior parte dei frequent flyer. Credo proprio che se non avessi letto le 4 regole e non avessi compreso perchè gli aerei stanno in aria sopra me la sarei fata veramente sotto, mi sarei sentito nel vuoto e invece quella sensazione non l'ho mai avuta.
A che punto sono? Perchè non vorrei peccare di troppo coraggio ora...