Ana2009 ha scritto:
come non pensare che la maggior parte degli incidenti di cui sentiamo parlare, sono avvenuti a seguito del passaggio dell'aereo in forti perturbazioni???.
Questo è vero solo fino ad un certo punto. Le intense perturbazioni la maggior parte delle volte in cui sono protagoniste di incidenti ne fanno solo da concausa, ma pochissime volte si è sentito di un aereo che sia precipitato solo per cause metereologiche. Tra l'altro, la turbolenza in tutto ciò non ha quasi mai un ruolo importante. Faccio qualche esempio:
Un Lockheed Tristar della Delta negli anni 70 precipita in fase finale di atterraggio ad Atlanta durante un fortissimo temporale. Si scoprirà dall'investigazione che l'aereo era stato soggetto ad un fenomeno metereologico chiamato "Microburst", di cui all'epoca si conosceva poco, sia di come prevederlo che di come affrontarlo. Sono eventi che hanno durate molto brevi, nell'ordine di qualche minuto, tant'è che prima del Lockheed un Learjet privato (quindi molto più piccolo) era atterrato senza problemi. In seguito a quell'incidente sono stati fatti studi appositi sul fenomeno anche da parte della NASA, portando allo sviulppo oggi di sistemi molto precisi che avvisano i piloti della presenza di Microburst.
Un Boeing 737 della Adam Air precipita nel Pacifico dopo essere entrati in una forte perturbazione. L'investigazione porterà alla luce che i piloti non erano stati addestrati in maniera consona, sbagliando il settaggio del sistema di navigazione inerziale che è stata quindi la causa principale dell'incidente. Dopo che simili cause furono attribuite ad altri inconvenienti della compagnia ed altre simili, tutte le compagnie indonesiane salvo la compagnia di bandiera vengono bandite dai cieli europei e messe in blacklist. La Adam Air fallirà qualche anno dopo.
Un DC-9 della Northeastern precipita in America mentre sta volando in una intensa perturbazione. Le cause verranno accertate come guasto ad entrambi i motori in seguito ad una sostanziale ingestione di ghiaccio accumulatosi anche in altre parti dei motori. I piloti avevano interpretato male la lettura del radar metereologico nel tentativo di evitarla.
A questo punto penserai: "ma questo è matto, per tranquillizzarmi mi fa esempi di incidenti che riguardano forti perturbazioni e mi dice anche che un sacco di volte è stata colpa dell'errore umano!!". Devi pensare che tutti gli incidenti che ho citato sono avvenuti molti anni fa, e da allora si è imparato molto sui fenomeni metereologici intensi, come prevederli, come affrontarli e come evitarli. Tant'è che di simili storie da qualche anno non se ne sentono più. I fenomeni molto intensi quali i cumulonembi vengono evitati tempestivamente dagli equipaggi, non tanto per le turbolenze (anche se in alcuni casi le raffiche possono creare grossi problemi) quanto per il ghiaccio. Se oggi un aereo vola in una perturbazione, vuol dire che ci sono le minime di sicurezza per poterlo fare, quindi le sollecitazioni a cui va incontro all'aereo non fanno ne caldo ne freddo. Infatti finora, nessun aereo è mai precipitato per turbolenza. E sopratutto riocorda che la turbolenza non vuol dire necessariamente un fenomeno metereologico intenso, ma può capitare anche in una giornata soleggiata per effetti termici o inversione delle jetstream in quota, nulla di pericoloso!