In realtà grossi problemi di ansia non ne ho avuti.
Cerco allora di descrivere le "sensazioni" che ho dovuto controllare, e premetto che si tratta di qualcosa che tutti possono dominare:
1)
Senso di oppressione claustrofobica: nel momento in cui viene sigillato il portellone e l'aeromobile inizia la gita verso il punto di partenza, mi sono reso conto che lo spazio a mia disposizione era piuttosto scarso... Allora ho chiuso gli occhi e mi sono immaginato su un tram pieno all'ora di punta ed ho ritrovato l'equilibrio. Un aiuto supplementare l'ho avuto aprendo il diffusore di aria e puntandolo sul viso: la sensazione di "vento in faccia" mi ha aiutato a fissare dei punti di riferimento tra ciò che sta fermo dentro l'aeromobile e ciò che si muove fuori e che pare ingestibile.
2)
Senso di "sballottamento" in quota mentre di trapassano le nubi: a differenza del tragitto in crociera, la salita e la discesa o, in generale, i momenti in cui penetrano le nubi erano caratterizzati da sbalzi di quota e talvota dalla sensazione di cadere nel vuoto (1-2 secondi non di più). Ho avuto un po' di noia alle orecchie per le variazioni di pressione, ma un chewing-gum mi ha dato sollievo. Mentre normalmente le vibrazioni trasmesse in volo sono del tutto confrontabili a quelle presenti in treno, quelle dovute alle nubi sono notevolmente diverse, sia per intensità che per "frequenza" direi. Immagino ciò sia dovuto alle differenze di densità del fluido entro il quale ci stiamo muovendo: cambiando densità, cambia l'attrito e quindi la percezione delle vibrazioni in generale. Ma questo è come leggo io questo effetto, in chiave tecnica.
3)
Senso di solitudine e abbandono: soprattutto per chi vola da solo potrebbe costituire una causa di ulteriore stress; cercando di parlare con il passeggero vicino si attenua questa sensazione ed è possibile concentrarsi su altri argomenti piuttosto che sulle proprie paure.
All'arrivo di entrambi i giorni allo sbarco ho trovato una pioggia battente. Ecco, questo è stato un serio fastidio contro cui non avevo armi perché l'ombrello l'avevo intelligentemente lasciato nel bagaglio (non a mano).
I controlli fatti dagli agenti della sicurezza non sono stati simmetrici: a FLR una passata al body scanner e via, mentre a STR mi hanno fatto spogliare quasi comlpetamente, togliere le scarpe per esaminare la suola interna e esterna di entrambe, doppia passata fronte-retro allo scanner, palpata generosa dell'agente in servizio
Una cosa su cui ho riflettuto, visto che spesso parliamo in questo forum della sicurezza di questo mezzo di trasporto è la seguente: avevo una bottiglia di acqua appena comprata ancora sigillata. Ho voluto provare ad imbarcarla ed ovviamete l'agente ha detto
NEIN! Certo: poteva trattarsi di liquido infiammabile, materiale biologico o radioattivo, un'arma di distruzione di massa. Così l'ho cestinata.
Appena passato il controllo ho visto però che avrei potuto ricomprare la stessa bottiglia di acqua nello shop center antecedente il gate di imbaco. Non solo: avrei potuto mettermi a sedere al ristorante e mettermi in tasca un coltello, oppure acquistare un fermacarte di marca, un taglierino o una bottiglia di whisky scozzese in vetro.
E allora? Perché nell'area tra il metal detector e il gate cambiano i requisiti di sicurezza?
Questo qualcuno dovrebbe proprio spiegarmelo...
Infine ho scoperto che il trolley deve aver preso una bella botta, ho trovato il manico fracassato: non si apre più.

Dentro c'era anche il PC che avevo riposto tra giacche e camice varie nel tentativo di metterlo al sicuro. Adesso infatti non si accende nemmeno. Ho segnalato subito al personale di terra l'accaduto, hanno aperto un ticket ed ho appena finito di scrivere al Kunderservice di Air Berlin. Ma dubito che qualcuno possa interessarsi a questo caso...
Voi che esperienze avete in merito?
Un saluto volante
