Inchiesta francese sul pay2fly

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flyingbrandon
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da flyingbrandon »

luigi_wilmo ha scritto:
In tutti gli ambiti volatori (e non), quando mi rivelano un fatto anche grave ("o ma sai che quello lì ha fatto quello!"), io prima di fare andare avanti dico "ma chi te l'ha detto?" e chiedo pedantemente, prima di sapere il fatto.

Magicamente la cosa assume toni e dettagli più oggettivi e. sempre magicamente, anche molto più aderenti alla realtà.
Luigi, i miei motivi per cui ho messo il Nick sono quelli che ti ho spiegato...tra le altre cose l'iscrizione ad un forum che non preveda un documento in fase di iscrizione, lascia il tempo che trova sulla veridicità dei dati. Se chiedo "chi l'ha detto?" e mi rispondono "Luigi Wilmo" o "macchefigo67" non mi fa differenza e, d'altro canto, non mi interessa neanche che qualcuno creda a me. Se mi crede...bene...altrimenti è un problema suo. Non ti pare? O pensi che il tuo nome ponga maggiore veridicità a ciò che dici in una discussione? Io non diffamo e non parlo di cose che possano essere "sconvenienti" ad alcuno...quindi non mi pongo nessun problema e non ricerco anonimato per poter parlare. Di persona vado ai raduni e incontro le persone...e questo, a mio modo di vedere, vale più di un nome al posto di un Nick.
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da Lampo 13 »

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tartan
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da tartan »

Secondo il mio modestissimo parere, spesso il nick rivela della personalità dell'intestatario molte più cose del semplice nome e cognome che non è garanzia di sincerità.
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da tiziano79 »

Mah... Secondo me e' proprio il nick invece che puo non essere affatto veritiero...
Occhio...
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da tiziano79 »

Lampo 13 ha scritto:Capita a proposito...

http://espresso.repubblica.it/attualita ... 4?ref=fbpr
Solite italianate....che schifo.
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flyingbrandon
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da flyingbrandon »

tiziano79 ha scritto:
Lampo 13 ha scritto:Capita a proposito...

http://espresso.repubblica.it/attualita ... 4?ref=fbpr
Solite italianate....che schifo.
È vero...ma è proprio questo il punto...non si può trattare e mettere sullo stesso piano un aspirante pilota di linea che accetta di seguire un pay2fly...legale, e che decide di investire i suoi soldi sulla sua professione perche ciò è consentito e regolamentato, con quello che, evidentemente, non ha meriti e arriva a prendere un posto perchè trattato in modo "diverso" e privilegiato perchè figlio del rettore. Sono due aspetti ben diversi....ma , spesso, nelle discussioni si fa una colpa, per chi ha la possibilità di spendere per il suo futuro e , questa, non è una ingiustizia e non dice nulla sui meriti. Questo, al contrario, non spende ma usa proprio una raccomandazione per arrivare dove vuole...e , in questo caso, non penso proprio che si tratti di una "presentazione" guadagnata sul campo...
Ciao!


P.S: non bisogna però dimenticare che può esserci il figlio del rettore, capace, in gamba, che fa carriera perche vale e ci sarebbero comunque un sacco di persone pronte a dire che è lì SOLO perchè figlio del rettore...e non è detto che sia sempre così.
Ultima modifica di flyingbrandon il 27 dicembre 2014, 14:23, modificato 1 volta in totale.
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da Marco92 »

tiziano79 ha scritto:
Lampo 13 ha scritto:Capita a proposito...

http://espresso.repubblica.it/attualita ... 4?ref=fbpr
Solite italianate....che schifo.
Queste cose però ogni tanto le trovi anche in Germania, te lo posso confermare.
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da tiziano79 »

flyingbrandon ha scritto:
tiziano79 ha scritto:
Lampo 13 ha scritto:Capita a proposito...

http://espresso.repubblica.it/attualita ... 4?ref=fbpr
Solite italianate....che schifo.
È vero...ma è proprio questo il punto...non si può trattare e mettere sullo stesso piano un aspirante pilota di linea che accetta di seguire un pay2fly...legale, e che decide di investire i suoi soldi sulla sua professione perche ciò è consentito e regolamentato, con quello che, evidentemente, non ha meriti e arriva a prendere un posto perchè trattato in modo "diverso" e privilegiato perchè figlio del rettore. Sono due aspetti ben diversi....ma , spesso, nelle discussioni si fa una colpa, per chi ha la possibilità di spendere per il suo futuro e , questa, non è una ingiustizia e non dice nulla sui meriti. Questo, al contrario, non spende ma usa proprio una raccomandazione per arrivare dove vuole...e , in questo caso, non penso proprio che si tratti di una "presentazione" guadagnata sul campo...
Ciao!


P.S: non bisogna però dimenticare che può esserci il figlio del rettore, capace, in gamba, che fa carriera perche vale e ci sarebbero comunque un sacco di persone pronte a dire che è lì SOLO perchè figlio del rettore...e non è detto che sia sempre così.
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da Marco92 »

Ma quindi che devo fare? Devo spenderli un'altra sessantina di migliaia di euro per volare dopo il corso o no?
Ultima modifica di Marco92 il 27 dicembre 2014, 16:01, modificato 1 volta in totale.
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da luigi_wilmo »

L'Espresso?

Ah, OK.
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flyingbrandon
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da flyingbrandon »

Marco92 ha scritto:Ma quindi che devo fare? Devo spenderli un'altra sessantina di euro per volare dopo il corso o no?
Fossero 60€ sì... :mrgreen:
Io, personalmente, non li avrei spesi...ma non avrei neanche avuto il dubbio perché non ne avrei avuti a disposizione. Non li avrei probabilmente comunque spesi perchè avrei giudicato il line training come "lavoro"...e non come un ulteriore specializzazione. Ci sono molte compagnie che non fanno pagare il line training e se non fossi riuscito ad entrare l'avrei preso come un segno che, forse, non sarebbe stato il mestiere per me...forse la mia strada sarebbe stata da un'altra parte. Tendo ad essere ostinato quando sono convinto di dove posso arrivare, ma sono altrettanto "aperto" a cogliere i segnali che mi indicano che, forse, non è per me. Ma, al momento, sono scelte...quindi non c'è necessariamente quella giusta e quella sbagliata. Spendere 60000€ per poi essere lasciato a casa, una volta finito il line training, e capire che effettivamente non sono adatto per quel mestiere mi sarebbe, e mi sembra tutt'ora, eccessivo.
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Messaggio da capitan harlock »

Bene, vedo con piacere che anche nei forum specializzati come questo si creano fraintendimenti spesso dettati da mero opportunismo di chi, con italica protervia è sempre pronto a cambiare idea in base ai propri interessi di parte. Qui non si discute il fatto che ciascuno di noi o di voi o di coloro i quali hanno deciso di concretizzare la loro passione siano ben disposti a "pagarla" e nessuno li critica o critica questo sistema ben oliato. Nessuno critica "paparino" che sgancia raccomandazioni o soldi per cercare di aiutare il figliolo o chi per lui, ci mancherebbe, sarei il primo a farlo. Il problema o meglio, l'ignobile vergogna è che tutto questo non è l'eccezione o poco più, ma è la regola nazionale. L'articolo su Panorama è l'esempio più recente e vergognoso di come in Italia il libero arbitrio e l'abuso di potere sia una regola, a maggior ragione oggi che le risorse sono pressoché terminate è diventata la regola assoluta. Vi ricordate il figlio del ex ministro dei trasporti Matteoli entrato in Alitalia? Leggetevi gli articoli scandalosi. Quindi il fatto che PAY TO FLY significa pagare per lavorare va bene, ben venga anche questo, ovviamente con la dovuta ed assoluta preparazione che la professione richiede. Ma se PAY TO FLY significa che il pilota può farlo solo ed unicamente chi ha un bel conto in banca, beh! dovreste chiedere ai passeggeri se sono concordi o meno visto che in ogni cosa, compresa questa, quando l'eccezione diventa la regola ben difficilmente si concilia con la professionalità. PAY TO FLY non differisce dal PAY TO CARE per i medici o dal PAY TO LAW per gli avvocati o da qualsiasi altro PAY..., la differenza è che un avvocato me lo posso scegliere, un medico inetto posso cambiarlo e un pessimo dentista posso denunciarlo se non sa fare bene il suo lavoro. Un pilota no, non posso sceglierlo e quando salgo su un aereo lo esigo che dietro quella porta ci sia sempre massima professionalità. Una professionalità selezionata sulle qualità e non dal conto in banca.
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Re: IL NOSTRO AQUILOTTO

Messaggio da Lampo 13 »

capitan harlock ha scritto:Bene, vedo con piacere che anche nei forum specializzati come questo si creano fraintendimenti spesso dettati da mero opportunismo di chi, con italica protervia è sempre pronto a cambiare idea in base ai propri interessi di parte. Qui non si discute il fatto che ciascuno di noi o di voi o di coloro i quali hanno deciso di concretizzare la loro passione siano ben disposti a "pagarla" e nessuno li critica o critica questo sistema ben oliato. Nessuno critica "paparino" che sgancia raccomandazioni o soldi per cercare di aiutare il figliolo o chi per lui, ci mancherebbe, sarei il primo a farlo. Il problema o meglio, l'ignobile vergogna è che tutto questo non è l'eccezione o poco più, ma è la regola nazionale. L'articolo su Panorama è l'esempio più recente e vergognoso di come in Italia il libero arbitrio e l'abuso di potere sia una regola, a maggior ragione oggi che le risorse sono pressoché terminate è diventata la regola assoluta. Vi ricordate il figlio del ex ministro dei trasporti Matteoli entrato in Alitalia? Leggetevi gli articoli scandalosi. Quindi il fatto che PAY TO FLY significa pagare per lavorare va bene, ben venga anche questo, ovviamente con la dovuta ed assoluta preparazione che la professione richiede. Ma se PAY TO FLY significa che il pilota può farlo solo ed unicamente chi ha un bel conto in banca, beh! dovreste chiedere ai passeggeri se sono concordi o meno visto che in ogni cosa, compresa questa, quando l'eccezione diventa la regola ben difficilmente si concilia con la professionalità. PAY TO FLY non differisce dal PAY TO CARE per i medici o dal PAY TO LAW per gli avvocati o da qualsiasi altro PAY..., la differenza è che un avvocato me lo posso scegliere, un medico inetto posso cambiarlo e un pessimo dentista posso denunciarlo se non sa fare bene il suo lavoro. Un pilota no, non posso sceglierlo e quando salgo su un aereo lo esigo che dietro quella porta ci sia sempre massima professionalità. Una professionalità selezionata sulle qualità e non dal conto in banca.
Scusa, ma di nuovo stai sparlando.
Primo, togliamo ogni dubbio su una cosa: chi ti garantisce la professionalità dei Piloti che lavorano sull'aereo su cui ti imbarchi è la Compagnia, non i paparini o chiunque altro. Questo a differenza delle altre professioni.
Solo che la Compagnia non lo deve garantire a te direttamente, guarda un po', ma agli Enti preposti alla sorveglianza che, essendo le Compagnie delle entità che si confrontano con differenti Nazioni, devono garantire questa professionalità non solo all'Ente nazionale preposto ma a tutti gli Enti internazionali: io potevo subire controlli in USA, Giappone, Brasile e Argentina oltre che in Italia e quando ero sul MR da tutti i Paesi europei, nord africani e medio orientali. Ciò che compete al passeggero è di scegliere la Compagnia che più lo fa sentire tranquillo e viaggiarci senza mettere il naso in cose che non può capire, figuriamoci giudicare.
Quanto al "ministrino", non so se parli con cognizione di causa o per sentito dire. Sono stato il primo ad affermare che il suo è stato l'unico chiaro caso da me riscontrato in 27 anni di Alitalia di evidente raccomandazione.
Ma c'è un fatto, io non parlo per sentito dire, io con lui ci ho volato. E' stato un mio Primo Ufficiale su una Roma Buenos Aires Roma, mi ha fatto assistenza nella tratta di andata ed ha volato la tratta di ritorno. Professionalmente ha dimostrato di essere un pilota al livello degli altri con la sua stessa esperienza. Quindi, sbagliato certamente è stato il modo in cui "si è fatto largo", e la colpa è del padre non della Compagnia che non poteva certo mettersi contro l'allora Ministro dei trasporti del governo Berlusconi, ma nessun passeggero ha corso il benché minimo rischio a causa del suo essere "la davanti". Poi è stato fatto comandante su A320. Su questo IO non metto bocca perché non ho nessun elemento per giudicare il suo livello di competenza quale Comandante. Mi piace pensare che nessun Controllore si sia presa la responsabilità di firmare col proprio nome e cognome l'assegnazione di una funzione ad una persona potenzialmente pericolosa. Io non lo avrei fatto, quindi è capace.
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da luigi_wilmo »

PAY TO FLY non differisce dal PAY TO CARE per i medici o dal PAY TO LAW per gli avvocati o da qualsiasi altro PAY...
E, quindi? Perché pensi che non funzioni così anche nelle più oliate e migliori repubbliche socialiste?

Una quantità di sciocchezze infinite, mi ricordi un polemico avvocato pilota di Bergamo, non è che sei tu?

Per anni ho preso più di 100 voli all'anno e, tranne voli interni russi e cinesi (ma parlo di fine anni '90, ora la situazione non è più così), non ho mai dubitato della professionalità di chi stava in prima fila; resto convinto che i paraculati ci sono e ci saranno sempre, ma restano paraculati professionisti che sono lì perché sono comunque perfettamente in grado.

Il volo commerciale è sicurissimo e i paraculati ci sono sicurissimo. Fatto, non opinione, ripeto.
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Re: IL NOSTRO AQUILOTTO

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capitan harlock ha scritto:Bene, vedo con piacere che anche nei forum specializzati come questo si creano fraintendimenti spesso dettati da mero opportunismo di chi, con italica protervia è sempre pronto a cambiare idea in base ai propri interessi di parte. Qui non si discute il fatto che ciascuno di noi o di voi o di coloro i quali hanno deciso di concretizzare la loro passione siano ben disposti a "pagarla" e nessuno li critica o critica questo sistema ben oliato. Nessuno critica "paparino" che sgancia raccomandazioni o soldi per cercare di aiutare il figliolo o chi per lui, ci mancherebbe, sarei il primo a farlo. Il problema o meglio, l'ignobile vergogna è che tutto questo non è l'eccezione o poco più, ma è la regola nazionale. L'articolo su Panorama è l'esempio più recente e vergognoso di come in Italia il libero arbitrio e l'abuso di potere sia una regola, a maggior ragione oggi che le risorse sono pressoché terminate è diventata la regola assoluta. Vi ricordate il figlio del ex ministro dei trasporti Matteoli entrato in Alitalia? Leggetevi gli articoli scandalosi. Quindi il fatto che PAY TO FLY significa pagare per lavorare va bene, ben venga anche questo, ovviamente con la dovuta ed assoluta preparazione che la professione richiede. Ma se PAY TO FLY significa che il pilota può farlo solo ed unicamente chi ha un bel conto in banca, beh! dovreste chiedere ai passeggeri se sono concordi o meno visto che in ogni cosa, compresa questa, quando l'eccezione diventa la regola ben difficilmente si concilia con la professionalità. PAY TO FLY non differisce dal PAY TO CARE per i medici o dal PAY TO LAW per gli avvocati o da qualsiasi altro PAY..., la differenza è che un avvocato me lo posso scegliere, un medico inetto posso cambiarlo e un pessimo dentista posso denunciarlo se non sa fare bene il suo lavoro. Un pilota no, non posso sceglierlo e quando salgo su un aereo lo esigo che dietro quella porta ci sia sempre massima professionalità. Una professionalità selezionata sulle qualità e non dal conto in banca.
Mi sa che hai un po' di confusione in testa su come funzioni il lavoro di pilota. Tra le altre cose fai ulteriore confusione pensando che il Pay2fly sia qualcosa di tipicamente italiano...a memoria lo faceva windjet, ma non c'è più, le altre sono compagnie straniere. Prima di esigere qualcosa, cerca di capirne il funzionamento. Ah...io sarei proprio nella posizione opposta a quella che sostieni...dovrei essere proprio contrario al dilagare di questo fenomeno...non ne sono favorevole, ma, ribadisco, non è affatto un discorso di "paghi e fai il pilota di linea"...piega che sembri dare tu al discorso.
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Re: Inchiesta francese sul pay2fly

Messaggio da Marco92 »

Pay-to-fly schemes for young pilots must stop

Finalmente sembra che qualcosina si stia muovendo, ho sentito che Germania abbia smesso di offrire programmi P2F.
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