Precipita Mirage 2000 al largo della Corsica
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Precipita Mirage 2000 al largo della Corsica
Un Mirage dell'aviazione militare francese è precipitato al largo della Corsica, il pilota è morto. L'incidente è stato visto in diretta dai passeggeri di un traghetto che dalla Sardegna era diretto in Corsica.
http://www.unionesarda.it/DettaglioCate ... entId=3745
Articolo Reuters.fr
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Articolo Reuters.fr
Ultima modifica di MiamiVice il 20 febbraio 2007, 8:26, modificato 1 volta in totale.
- pippo682
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- pippo682
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Magari va messo in rapporto con il video dei Mirage che volano a bassa quota...
http://www.md80.it/bbforum/viewtopic.php?t=11125
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- Michele
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...infatti è un po' a questo che mi riferivo (pur non avendo visto il filmato...ma posso immaginare...)pippo682 ha scritto:Magari va messo in rapporto con il video dei Mirage che volano a bassa quota...
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Bisognerebbe sapere la dinamica dell'incidente.
Si dice che è stato visto precipitare al largo della Corsica, pertanto era sul mare.
I voli a bassissima quota sul mare non hanno alcun vantaggio come quelli su terra.
Su terra infatti si sfrutta l'orografia del terreno per schermarsi dai radar nemici.
Sul mare, no, non essendoci ostacoli questa prassi viene a meno.
Il mare infatti per sua natura è perfetto per fare da "guida d'onda" sulla banda Ghz tipica di un radar. Ossia nell'ipotesi che un radar nemico fosse puntato sul mare riuscirebbe a scoprire un aereo a distanze enormi.
Magari non lo vedrebbe come un aereo, bensì come una nave molto veloce, ma quel che è certo è che la vede.
Quando studiavo elettronica ricordo di aver letto qualcosa su come i radioamatori amatoriali operanti in banda Ghz conoscessero bene questo fenomeno e lo applicassero per parlare con altri collegi radioamatori posti molto lontano. Su terra i loro piccoli trasmettitori non riuscono ad arrivare a poco più di poche centinaia di chilometri, ma sul mare riescono a coprire anche migliaia di chilometri, e questo avviene perchè il mare si comporta come uno "specchio deflettore" che fa rimbalzare l'onda radio come fosse un sasso lanciato sull'acqua, e a parità di potenza radio emessa la distanza coperta è molto superiore.
Detto questo bisognerebbe sapere a che quota stava volando quel Mirage 2000.
Se era a bassissima quota, in caso di avaria catastrofica, non c'è praticamente tempo per eiettarsi, ma rimane il dubbio del perchè quell'aereo (se stesse simulando una situazione operativa) volasse a "guida d'onda" sul mare.
Se invece volava a quota più alta non si capisce il perchè il pilota non ha fatto in tempo ad eiettarsi.
Bisognerebbe avere più elementi per fare una ipotesi migliore di questo incidente.
Si dice che è stato visto precipitare al largo della Corsica, pertanto era sul mare.
I voli a bassissima quota sul mare non hanno alcun vantaggio come quelli su terra.
Su terra infatti si sfrutta l'orografia del terreno per schermarsi dai radar nemici.
Sul mare, no, non essendoci ostacoli questa prassi viene a meno.
Il mare infatti per sua natura è perfetto per fare da "guida d'onda" sulla banda Ghz tipica di un radar. Ossia nell'ipotesi che un radar nemico fosse puntato sul mare riuscirebbe a scoprire un aereo a distanze enormi.
Magari non lo vedrebbe come un aereo, bensì come una nave molto veloce, ma quel che è certo è che la vede.
Quando studiavo elettronica ricordo di aver letto qualcosa su come i radioamatori amatoriali operanti in banda Ghz conoscessero bene questo fenomeno e lo applicassero per parlare con altri collegi radioamatori posti molto lontano. Su terra i loro piccoli trasmettitori non riuscono ad arrivare a poco più di poche centinaia di chilometri, ma sul mare riescono a coprire anche migliaia di chilometri, e questo avviene perchè il mare si comporta come uno "specchio deflettore" che fa rimbalzare l'onda radio come fosse un sasso lanciato sull'acqua, e a parità di potenza radio emessa la distanza coperta è molto superiore.
Detto questo bisognerebbe sapere a che quota stava volando quel Mirage 2000.
Se era a bassissima quota, in caso di avaria catastrofica, non c'è praticamente tempo per eiettarsi, ma rimane il dubbio del perchè quell'aereo (se stesse simulando una situazione operativa) volasse a "guida d'onda" sul mare.

Se invece volava a quota più alta non si capisce il perchè il pilota non ha fatto in tempo ad eiettarsi.
Bisognerebbe avere più elementi per fare una ipotesi migliore di questo incidente.

- Michele
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se volava a bassa quota sul mare mi pare difficile credere che non fosse per scopi ricreativi...comunque poco si sà....Aldus ha scritto:Bisognerebbe sapere la dinamica dell'incidente.
Si dice che è stato visto precipitare al largo della Corsica, pertanto era sul mare.
I voli a bassissima quota sul mare non hanno alcun vantaggio come quelli su terra.
Su terra infatti si sfrutta l'orografia del terreno per schermarsi dai radar nemici.
Sul mare, no, non essendoci ostacoli questa prassi viene a meno.
Il mare infatti per sua natura è perfetto per fare da "guida d'onda" sulla banda Ghz tipica di un radar. Ossia nell'ipotesi che un radar nemico fosse puntato sul mare riuscirebbe a scoprire un aereo a distanze enormi.
Magari non lo vedrebbe come un aereo, bensì come una nave molto veloce, ma quel che è certo è che la vede.
Quando studiavo elettronica ricordo di aver letto qualcosa su come i radioamatori amatoriali operanti in banda Ghz conoscessero bene questo fenomeno e lo applicassero per parlare con altri collegi radioamatori posti molto lontano. Su terra i loro piccoli trasmettitori non riuscono ad arrivare a poco più di poche centinaia di chilometri, ma sul mare riescono a coprire anche migliaia di chilometri, e questo avviene perchè il mare si comporta come uno "specchio deflettore" che fa rimbalzare l'onda radio come fosse un sasso lanciato sull'acqua, e a parità di potenza radio emessa la distanza coperta è molto superiore.
Detto questo bisognerebbe sapere a che quota stava volando quel Mirage 2000.
Se era a bassissima quota, in caso di avaria catastrofica, non c'è praticamente tempo per eiettarsi, ma rimane il dubbio del perchè quell'aereo (se stesse simulando una situazione operativa) volasse a "guida d'onda" sul mare.
Se invece volava a quota più alta non si capisce il perchè il pilota non ha fatto in tempo ad eiettarsi.
Bisognerebbe avere più elementi per fare una ipotesi migliore di questo incidente.
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Infatti, ma trovo strano anche che fosse per motivi di esercitazione dato che sul mare non ha senso volare a bassa quota.
Di solito ci si esercita ad essere furtivi sul terreno sfruttando appunto il volo rasoterra tra tutti gli ostacoli al fine di sfuggire alle postazioni radar (per cui impara davvero qualcosa di utile e pratico), ma sul mare non ha alcuna utilità volare a bassa quota perchè un radar ti vedrerebbe comunque.
Per questo mi chiedevo se era possibile avere altri indizi su questo incidente, proprio al fine di capire a che quota stesse volando quel Mirage, e perchè.
Di solito ci si esercita ad essere furtivi sul terreno sfruttando appunto il volo rasoterra tra tutti gli ostacoli al fine di sfuggire alle postazioni radar (per cui impara davvero qualcosa di utile e pratico), ma sul mare non ha alcuna utilità volare a bassa quota perchè un radar ti vedrerebbe comunque.
Per questo mi chiedevo se era possibile avere altri indizi su questo incidente, proprio al fine di capire a che quota stesse volando quel Mirage, e perchè.
- falpaol
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Non e' cosi'.
Volare a qualche metro dalla superficie puo' servire ad essere sotto il lobo di radiazione del radar che in genere se lavora sul mare non puo' lavorare "a pelo d'acqua" per via del moto ondoso che crea "clutter" che non e' fisso e quindi difficile da cancellare.
Volare sulla terra bassi puo' inoltre essere utile, mescolandosi e quindi sparendo nel clutter che ogni oggetto o asperita' sul terreno produce.
Quella di cui parli e' la cosidetta propagazione troposferica che avviene in genere in particolario condizioni meteo ed a frequenze piu' basse.
Paolo
Volare a qualche metro dalla superficie puo' servire ad essere sotto il lobo di radiazione del radar che in genere se lavora sul mare non puo' lavorare "a pelo d'acqua" per via del moto ondoso che crea "clutter" che non e' fisso e quindi difficile da cancellare.
Volare sulla terra bassi puo' inoltre essere utile, mescolandosi e quindi sparendo nel clutter che ogni oggetto o asperita' sul terreno produce.
Quella di cui parli e' la cosidetta propagazione troposferica che avviene in genere in particolario condizioni meteo ed a frequenze piu' basse.
Paolo
- Aldus
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Hai ragione.
Rispulciando i vecchi libri di elettronica e radiofrequenza ho visto che questo fenomeno accade con frequenze che vanno dai 50 mhz ai 144 mhz, e non ghz come avevo detto (praticamente ho confuso i mhz con i ghz).
Il fenomeno viene chiamato "ducting troposferico" e si forma prevalentemente sul mare in determinate condizioni metereologiche.
Questo causa una sorta di "corridoio" che si estende da circa 100 m di altezza a circa 1000 m di altezza sul mare, e se viene inviato un segnale radio (magari radioamatoriale) all'interno di questo corridoio si riesce a parità di potenza a coprire distanze davvero notevoli, e in alcuni casi quasi incredibili rispetto alla curvatura terrestre.
Nel mio libro sono citati esempi di radioamatori che sono riusciti a coprire distanze di 1000 e 2000 km, ed addirittura tra le coste della California e le isole Hawaii , in pieno Oceano Pacifico, con uno skip di ben 4000 Km!!
Un valore sicuramente eccezionale (complimenti al radioamatore che c'è riuscito) che teoricamente non sarebbe mai possibile ottenere senza un satellite.
Rispulciando i vecchi libri di elettronica e radiofrequenza ho visto che questo fenomeno accade con frequenze che vanno dai 50 mhz ai 144 mhz, e non ghz come avevo detto (praticamente ho confuso i mhz con i ghz).
Il fenomeno viene chiamato "ducting troposferico" e si forma prevalentemente sul mare in determinate condizioni metereologiche.
Questo causa una sorta di "corridoio" che si estende da circa 100 m di altezza a circa 1000 m di altezza sul mare, e se viene inviato un segnale radio (magari radioamatoriale) all'interno di questo corridoio si riesce a parità di potenza a coprire distanze davvero notevoli, e in alcuni casi quasi incredibili rispetto alla curvatura terrestre.
Nel mio libro sono citati esempi di radioamatori che sono riusciti a coprire distanze di 1000 e 2000 km, ed addirittura tra le coste della California e le isole Hawaii , in pieno Oceano Pacifico, con uno skip di ben 4000 Km!!
Un valore sicuramente eccezionale (complimenti al radioamatore che c'è riuscito) che teoricamente non sarebbe mai possibile ottenere senza un satellite.
