E' davvero paura di volare, o c'è dell'altro?
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E' davvero paura di volare, o c'è dell'altro?
Per chi non avesse seguito il thread "Paura che arriva dal saperne qualcosa in più" (poi spostato nella sezione "incidenti/inconvenienti"), io ne sono l'autore.
Per farla breve; ci sono stati post interessanti, qualcuno addirittura polemico e stizzito, mentre Luca ha spostato l'attenzione su un aspetto particolare della mia paura; ovvero, mi pare di aver capito che vorrebbe focalizzare su ciò che genera le mie ansie, e che secondo lui può darsi non sia direttamente l'aereo.
Sentiamo cosa dice...
Per farla breve; ci sono stati post interessanti, qualcuno addirittura polemico e stizzito, mentre Luca ha spostato l'attenzione su un aspetto particolare della mia paura; ovvero, mi pare di aver capito che vorrebbe focalizzare su ciò che genera le mie ansie, e che secondo lui può darsi non sia direttamente l'aereo.
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Non molto in realtà.
La consuetudine in quest'area è che parli soprattutto chi ha paura.
Però Seneca dice una cosa interessante e che può servirti come spunto: "I mali che fuggi sono in te".
Luca
La consuetudine in quest'area è che parli soprattutto chi ha paura.
Però Seneca dice una cosa interessante e che può servirti come spunto: "I mali che fuggi sono in te".
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Tu vuoi arrivare troppo presto alle risposte...io sto ancora indietro a cercare di fare le domande giuste.
Sei un sistema compatto compatto ed è necessario fare un percorso lineare ed euclideo.
Provo con la prima domanda: avrai fatto caso al fatto che sei maggiormente preoccupato (è il primo aggettivo che mi viene, accontentati) per alcuni tipi di scenari che sono oggettivamente meno pericolosi di altri per i quali, invece, ti senti più a tuo agio (è il primo aggettivo che mi viene in mente, accontentati...
).
Come te lo spieghi?
(lo so, ora darai una risposta iperazionale e difficilmente contestabile)
Luca
Sei un sistema compatto compatto ed è necessario fare un percorso lineare ed euclideo.
Provo con la prima domanda: avrai fatto caso al fatto che sei maggiormente preoccupato (è il primo aggettivo che mi viene, accontentati) per alcuni tipi di scenari che sono oggettivamente meno pericolosi di altri per i quali, invece, ti senti più a tuo agio (è il primo aggettivo che mi viene in mente, accontentati...

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Credo di avere una certa familiarita' con tutto ciò che posso gestire con precisione.Fearless flyer ha scritto:Tu vuoi arrivare troppo presto alle risposte...io sto ancora indietro a cercare di fare le domande giuste.
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Provo con la prima domanda: avrai fatto caso al fatto che sei maggiormente preoccupato (è il primo aggettivo che mi viene, accontentati) per alcuni tipi di scenari che sono oggettivamente meno pericolosi di altri per i quali, invece, ti senti più a tuo agio (è il primo aggettivo che mi viene in mente, accontentati...).
Come te lo spieghi?
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Un viaggio in macchina è pericoloso, ma ho una macchina sicura, guido in sicurezza è sto estremamente attento, ho degli ottimi riflessi.
A cavallo c'è una bella fetta di imponderabile dietro l'angolo; ma io ho organizzato tutto bene: la mia preparazione, quella del cavallo, lavoro in totale sicurezza, da sempre.
In tutto quello che faccio c'è una grande precisione e attenzione.
Nei gesti di ogni giorno, quando interagisco con le persone, vedo troppo pressapochismo.
Anche nel mio lavoro, che richiede una buona dose di precisione, ne vedo di tutti i colori, a volte anche a scapito della sicurezza altrui.
E questo non mi piace.
Ecco perchè quando penso alla "filiera" della sicurezza del volo, e a quante persone "ci mettono le mani" non posso fare a meno di preoccuparmi che tutti abbiano fatto le cose con buonsenso e criterio..tutto qui!

La qualità non è mai un caso, è sempre il risultato di una nobile intenzione, di uno sforzo sincero; è la scelta più saggia tra molte alternative.
Credo che l'abbia appena fatto, dottore...Fearless flyer ha scritto:Tu vuoi arrivare troppo presto alle risposte...io sto ancora indietro a cercare di fare le domande giuste.
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Beh, in questo caso il problema non si pone giusto?Holden ha scritto:Credo di avere una certa familiarita' con tutto ciò che posso gestire con precisione.Fearless flyer ha scritto:Tu vuoi arrivare troppo presto alle risposte...io sto ancora indietro a cercare di fare le domande giuste.
Sei un sistema compatto compatto ed è necessario fare un percorso lineare ed euclideo.
Provo con la prima domanda: avrai fatto caso al fatto che sei maggiormente preoccupato (è il primo aggettivo che mi viene, accontentati) per alcuni tipi di scenari che sono oggettivamente meno pericolosi di altri per i quali, invece, ti senti più a tuo agio (è il primo aggettivo che mi viene in mente, accontentati...).
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A cavallo c'è una bella fetta di imponderabile dietro l'angolo; ma io ho organizzato tutto bene: la mia preparazione, quella del cavallo, lavoro in totale sicurezza, da sempre.
In tutto quello che faccio c'è una grande precisione e attenzione.
Nei gesti di ogni giorno, quando interagisco con le persone, vedo troppo pressapochismo.
Anche nel mio lavoro, che richiede una buona dose di precisione, ne vedo di tutti i colori, a volte anche a scapito della sicurezza altrui.
E questo non mi piace.
Ecco perchè quando penso alla "filiera" della sicurezza del volo, e a quante persone "ci mettono le mani" non posso fare a meno di preoccuparmi che tutti abbiano fatto le cose con buonsenso e criterio..tutto qui!
Se il settore aeronautico è l'unico scenario "altamente rischioso" della tua vita è naturale che tu abbia paura. Ma, vista dal tuo punto di vista, la paura ti mette in guardia e ti protegge....o no?

Giusto, dunque, che tu "coccoli" la tua paura e che la preservi da tutti i cattivi volontari che in questa sezione cercano di trovare le argomentazioni giuste per toglertela.
Senti Holden, scusami la franchezza ma, superare la paura di volare è un po' un viaggio; se in un viaggio non si ha consapevolezza del punto di partenza è difficile darsi la giusta direzione no?
Se non ti rendi conto che il tuo atteggiamento nei confronti dell'aereo è diverso, e lo è a dispetto della relativa maggiore sicurezza rispetto ad altri scenari, è difficile che qui ti si possa aiutare. Che vuol dire che sei sempre molto cauto?
Chiedi al dentista se si è lavato accuratamente le mani e se gli strumenti hanno passato il controllo di sterilizzazione? Verifichi l'efficienza meccanica dell'ascensore prima di entrarci? Scrivi post di richiesta di spiegazioni tecniche nei forum "dedicati" prima di prendere la metropolitana? Verifichi il grado di alcool presente nel sangue del conducente di autobus? Chiedi al chirurgo se ha dormito serenamente e per almeno otto ore prima di operarti? Verifichi che tutti i camionisti che frequentano le tue stesse strade siano adeguatamente risposati red in piena efficienza fisica? Come immagini potrei continuare per ore.....
Mettiamola così Holden, delle due l'una: o sei convinto che la tua paura per l'aereo sia PERLOMENO ECCESSIVA (anche se nei manuali psichiatrici le fobie vengono definiti timori IRRAZIONALI) ed allora il punto di partenza è accettabile e si può iniziare a ragionare insieme, oppure sei convinto che la tua paura sia ASSOLUTAMENTE GIUSTIFICATA dalla negligenza degli operatori aeronautici. In questo secondo caso.....mi dispiace ma credo proprio che io non possa esserti utile....

La palla ora è a te...

Luca
ps: sai un'altra cosa interessante qual'è? Che chi legge avrà la sensazione che io stia cercando di convincerti che è giusto aiutarti e che tu stia "resistendo". Ed è un altro dato interessante no?


Luca Evangelisti
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La parola "filiera" mi ha evocato un vecchio ricordo professionale... se si conoscesse la "filiera alimentare", saremmo tutti anoressici... eppure siamo il popolo con la maggiore obesità infantile del mondo...Ecco perchè quando penso alla "filiera" della sicurezza del volo
E il mio vicino del piano di sopra, che pensava
è morto a meno di trent'anni spiaccicato da un camionista mentre era fermo in coda.ho una macchina sicura, guido in sicurezza è sto estremamente attento, ho degli ottimi riflessi.
Da' retta a Luca e prova a volare!
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In realtà all'inizio anche a me era venuto il tuo stesso dubbio...flory ha scritto:Posso fare una provocazione? A me Holden sembra troppo razionale per essere "irrazionalmente" pauroso del volo...
Mi sta sorgendo un dubbio...![]()

Però le paure irrazionali sono molto spesso patrimonio quasi esclusivo delle persone con un atteggiamento iper-razionale

Luca
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deltagolf ha scritto:Questa è illuminante!! Adesso comincio a spiegarmi la mia irrazionalissima aracnofobia.Però le paure irrazionali sono molto spesso patrimonio quasi esclusivo delle persone con un atteggiamento iper-razionale
[piccolo O.T] sai che ad una mia amica aracnofobica veniva in mente di avere un ragno in camera oppure lo vedeva sgattaiolare via rovesciava tutta la stanza? fai uguale anche te?


Il senno di poi è un grande traditore.
Ti fa vedere il giusto nel tempo sbagliato.
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Annalì.....quello tecnicamente si chiama Allucinazione....ma è un'altra cosaAnnalisa ha scritto:deltagolf ha scritto:Questa è illuminante!! Adesso comincio a spiegarmi la mia irrazionalissima aracnofobia.Però le paure irrazionali sono molto spesso patrimonio quasi esclusivo delle persone con un atteggiamento iper-razionale
[piccolo O.T] sai che ad una mia amica aracnofobica veniva in mente di avere un ragno in camera oppure lo vedeva sgattaiolare via rovesciava tutta la stanza? fai uguale anche te?

Come sta ora la tua amica?

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sta bene....ha avuto una bimba a 18 anni, ora ne ha 7.....e pensa a lei ma non so se ha sempre paura dei ragni :d. Posso solo dirti che è una persona che tende a nascondere i suoi disagi......cercando di apparire coraggiosa quando non lo è affatto, anzi c'è stato un periodo alle superiori molto brutto per lei......ha una nipote con il nanismo e questa cosa la sconvolse parecchio.

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No, però aspetta un attimo...
Un conto è avere il timore che nella stanza ci sia il ragno e quindi mettersi a guardare in ogni angolo per verificare se ci sia...
un altro conto è VEDERE un ragno che non c'è....questo è parecchio diverso non trovi?
Luca
Un conto è avere il timore che nella stanza ci sia il ragno e quindi mettersi a guardare in ogni angolo per verificare se ci sia...
un altro conto è VEDERE un ragno che non c'è....questo è parecchio diverso non trovi?

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Ok ma tu non vedi FISICAMENTE il ragno, hai timore che ci sia...giusto?
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Luca, quando lo vedo fisicamente mi pagurobernardizzo.
Però onestamente devo ammettere che qualche volta do troppo retta alle mie fobie e vedo ragni ovunque; di sicuro non vado in cantina, sto attentissimo in giardino, passo al setaccio l'aereo prima di entrare (nelle mie check list, alla voce pre-flight check c'è anche scritto Spider - OUT).
Però devo ammettere che l'unica volta che mi è sceso un ragno dall'aletta parasole mentre ero in corto finale, ero così concentrato ad atterrare che l'ho soffiato via punto e basta.
L'uomo e il pilota; Dr. Jekyll e Mr. Hide!
Però onestamente devo ammettere che qualche volta do troppo retta alle mie fobie e vedo ragni ovunque; di sicuro non vado in cantina, sto attentissimo in giardino, passo al setaccio l'aereo prima di entrare (nelle mie check list, alla voce pre-flight check c'è anche scritto Spider - OUT).
Però devo ammettere che l'unica volta che mi è sceso un ragno dall'aletta parasole mentre ero in corto finale, ero così concentrato ad atterrare che l'ho soffiato via punto e basta.
L'uomo e il pilota; Dr. Jekyll e Mr. Hide!
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Il ragno e il paguro sono entrambi artropodi... quindi sono cuginetti...deltagolf ha scritto: Non sono in grado di risponderti... vado in incoscienza molto prima di avere potuto verificare se il ragno c'è davvero e mi riduco rapidamente ad uno stato a metà tra il paguro bernardo e un cotton fioc usato...
Siete parenti e non lo sapevi!

Il treno, ah, un treno è sempre così banale se non è un treno della prateria
o non è un tuo Orient Express speciale, locomotiva di fantasia.
L'aereo, ah, l'aereo è invece alluminio lucente, l'aereo è davvero saltare il fosso,
l' aereo è sempre The Spirit of Saint Louis ,Barone Rosso
e allora ti prende quella voglia di volare che ti fa gridare in un giorno sfinito,
di quando vedi un jumbo decollare e sembra che s'innalzi all'infinito.
o non è un tuo Orient Express speciale, locomotiva di fantasia.
L'aereo, ah, l'aereo è invece alluminio lucente, l'aereo è davvero saltare il fosso,
l' aereo è sempre The Spirit of Saint Louis ,Barone Rosso
e allora ti prende quella voglia di volare che ti fa gridare in un giorno sfinito,
di quando vedi un jumbo decollare e sembra che s'innalzi all'infinito.
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Ragazzi....facciamo così, magari se vi va si apre un altro thread per non fare troppi OT....lasciamo spazio ai timori di Holden (in realtà avevo iniziato io con gli OT.....
)
Luca


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Fearless flyer ha scritto:Beh, in questo caso il problema non si pone giusto?Holden ha scritto:Credo di avere una certa familiarita' con tutto ciò che posso gestire con precisione.Fearless flyer ha scritto:Tu vuoi arrivare troppo presto alle risposte...io sto ancora indietro a cercare di fare le domande giuste.
Sei un sistema compatto compatto ed è necessario fare un percorso lineare ed euclideo.
Provo con la prima domanda: avrai fatto caso al fatto che sei maggiormente preoccupato (è il primo aggettivo che mi viene, accontentati) per alcuni tipi di scenari che sono oggettivamente meno pericolosi di altri per i quali, invece, ti senti più a tuo agio (è il primo aggettivo che mi viene in mente, accontentati...).
Come te lo spieghi?
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In tutto quello che faccio c'è una grande precisione e attenzione.
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Anche nel mio lavoro, che richiede una buona dose di precisione, ne vedo di tutti i colori, a volte anche a scapito della sicurezza altrui.
E questo non mi piace.
Ecco perchè quando penso alla "filiera" della sicurezza del volo, e a quante persone "ci mettono le mani" non posso fare a meno di preoccuparmi che tutti abbiano fatto le cose con buonsenso e criterio..tutto qui!
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Giusto, dunque, che tu "coccoli" la tua paura e che la preservi da tutti i cattivi volontari che in questa sezione cercano di trovare le argomentazioni giuste per toglertela.
Senti Holden, scusami la franchezza ma, superare la paura di volare è un po' un viaggio; se in un viaggio non si ha consapevolezza del punto di partenza è difficile darsi la giusta direzione no?
Se non ti rendi conto che il tuo atteggiamento nei confronti dell'aereo è diverso, e lo è a dispetto della relativa maggiore sicurezza rispetto ad altri scenari, è difficile che qui ti si possa aiutare. Che vuol dire che sei sempre molto cauto?
Chiedi al dentista se si è lavato accuratamente le mani e se gli strumenti hanno passato il controllo di sterilizzazione? Verifichi l'efficienza meccanica dell'ascensore prima di entrarci? Scrivi post di richiesta di spiegazioni tecniche nei forum "dedicati" prima di prendere la metropolitana? Verifichi il grado di alcool presente nel sangue del conducente di autobus? Chiedi al chirurgo se ha dormito serenamente e per almeno otto ore prima di operarti? Verifichi che tutti i camionisti che frequentano le tue stesse strade siano adeguatamente risposati red in piena efficienza fisica? Come immagini potrei continuare per ore.....
Mettiamola così Holden, delle due l'una: o sei convinto che la tua paura per l'aereo sia PERLOMENO ECCESSIVA (anche se nei manuali psichiatrici le fobie vengono definiti timori IRRAZIONALI) ed allora il punto di partenza è accettabile e si può iniziare a ragionare insieme, oppure sei convinto che la tua paura sia ASSOLUTAMENTE GIUSTIFICATA dalla negligenza degli operatori aeronautici. In questo secondo caso.....mi dispiace ma credo proprio che io non possa esserti utile....![]()
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Luca
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Eh Luca, il problema è che, per tutte le cose che tu hai elencato, ho sempre un pò di preoccupazione.
Non prendo volentieri la metropolitana, non vado volentieri dal dentista, guido io stesso un camion (negli week end) e ritengo il 30% dei camionisti in circolazione dei pazzi forsennati; mi fido di medici e veterinari, ma con la consapevolezza che possono sbagliare.
Faccio molta strada in macchina, ma con un pò di fatalismo so che ogni volta è un rischio viaggiare.
Allo stesso modo prendo moltissimi aerei, convincendomi che è un mezzo sicuro (e lo è!) ma con un'ombra di preoccupazione.
Quello che voglio farti capire, Luca, è che non è l'unico aspetto della vita che mi crea qualche "pensiero"...
E non sono una persona con fobie particolari, anzi! sono sempre di buon umore...e se devo essere sincero rido e scherzo anche in aereo...ma, consapevole di cosa c'è di buono e di cosa ci può essere di cattivo! tutto qui!
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Ok, già meglio...
A questo punto la domanda successiva (ammesso che tu abbia voglia di rispondere ad altre domande...) è: come mai avverti "sempre un po' di preoccupazione" nelle situazioni che non sei in grado di controllare direttamente? Il tuo rapporto con la FIDUCIA qual'è?
Luca

A questo punto la domanda successiva (ammesso che tu abbia voglia di rispondere ad altre domande...) è: come mai avverti "sempre un po' di preoccupazione" nelle situazioni che non sei in grado di controllare direttamente? Il tuo rapporto con la FIDUCIA qual'è?
Luca
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Certo che ho voglia di rispondere ad altre domande Luca, altrimenti non sarei qui!
comunque, il mio rapporto con la FIDUCIA è "in credito"; sono uno che si fida molto delle persone per ciò che riguarda i rapporti interpersonali.
Sfioro a volte l'ingenuità, per come mi espongo a "fregature" e quant'altro.
Tuttavia, rimane questo alone di preoccupazione per tutto ciò che non posso controllare, perchè il mio "spirito di osservazione" mi porta a scovare troppo spesso comportamenti che io non mi permetterei mai di avere, se soltanto realizzo che potrebbero malauguratamente danneggiare anche minimanente qualcuno.
Però leggendo i thread sull'incidente di Tenerife forse c'è una cosa che ti può servire, per una "analisi" del mio problema.
Quella sarebbe stata una situazione di assoluta tranquillità per me: Aereo modernissimo (per l'epoca..), mai avuto incidenti prima (fu il primo incidente a coinvolgere un B747), compagnia notoriamente affidabile (KLM) ma soprattutto: in cabina un pilota mitico quale il Comandante Van Zanten, il miglior pilota di quella compagnia.
E invece, proprio un suo errore (o meglio, l'ultimo errore in una catena di eventi) fu proprio suo.... Ovvero, di colui che doveva significare per me la sicurezza finale, la salvezza dal "fattore umano".
Questa cosa mi confonde e mi rende ancor più sospettoso...
comunque, il mio rapporto con la FIDUCIA è "in credito"; sono uno che si fida molto delle persone per ciò che riguarda i rapporti interpersonali.
Sfioro a volte l'ingenuità, per come mi espongo a "fregature" e quant'altro.
Tuttavia, rimane questo alone di preoccupazione per tutto ciò che non posso controllare, perchè il mio "spirito di osservazione" mi porta a scovare troppo spesso comportamenti che io non mi permetterei mai di avere, se soltanto realizzo che potrebbero malauguratamente danneggiare anche minimanente qualcuno.
Però leggendo i thread sull'incidente di Tenerife forse c'è una cosa che ti può servire, per una "analisi" del mio problema.
Quella sarebbe stata una situazione di assoluta tranquillità per me: Aereo modernissimo (per l'epoca..), mai avuto incidenti prima (fu il primo incidente a coinvolgere un B747), compagnia notoriamente affidabile (KLM) ma soprattutto: in cabina un pilota mitico quale il Comandante Van Zanten, il miglior pilota di quella compagnia.
E invece, proprio un suo errore (o meglio, l'ultimo errore in una catena di eventi) fu proprio suo.... Ovvero, di colui che doveva significare per me la sicurezza finale, la salvezza dal "fattore umano".
Questa cosa mi confonde e mi rende ancor più sospettoso...
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Dunque l'atteggiamento di FIDUCIA da parte di tutti gli appassionati di questo forum verso il mondo aeronautico, dal tuo punto di vista può essere serenamente catalogato come "superficialità" o "non adeguata consapevolezza dei rischi"?
Luca
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Luca Evangelisti
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Proverbio africano
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No assolutamente!!!Fearless flyer ha scritto:Dunque l'atteggiamento di FIDUCIA da parte di tutti gli appassionati di questo forum verso il mondo aeronautico, dal tuo punto di vista può essere serenamente catalogato come "superficialità" o "non adeguata consapevolezza dei rischi"?
Luca
Per molti è un lavoro, per molti una semplice passione.
Non mi permetterei mai di dire che c'è "superficialità" o "non adeguata consapevolezza dei rischi".
In qualche post ho "accusato" qualcuno di minimizzare su situazioni molto gravi; e questo, concedimelo, qualcuno lo fa.
Così come sono certo che gli esperti siano assolutamente consapevoli dei rischi, almeno quanto sono consapevoli della sicurezza in generale dei voli.
Se non ci fossero rischi non ci sarebbe la ricerca di una sicurezza sempre maggiore.
Che qualcosa ogni tanto sfugga, è fuori dubbio, come in ogni aspetto della vita reale...dico soltanto che IO non mi ci vorrei trovare in mezzo! (e purtroppo le leggi dei grandi numeri non escludono che possa accadere...)
Così come non vorrei che un camionista assonnato mi tamponasse ad un casello, così come non vorrei che un chirurgo commettesse su di me un errore madornale, così come non vorrei che il pullman che mi sta portando in Val Badia prenda "un lungo" al primo tornante interrompendo bruscamente la mia personalissima versione di "quel mazzolin di fiori"....
Ultima modifica di Holden il 30 marzo 2007, 10:48, modificato 2 volte in totale.
La qualità non è mai un caso, è sempre il risultato di una nobile intenzione, di uno sforzo sincero; è la scelta più saggia tra molte alternative.
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Si, però, scusami, proviamo ad impostare il ragionamento così:
se tu dici di essere legittimamente preoccupato per i rischi di negligenza del mondo aeronautico ergo chi non è legittimamente preoccupato come potrebbe altrimenti essere definito se non "superficiale"?
E se non è così, pensi che invece sia una TUA forte esigenza e bisogno di controllo che ti rende mediamente più preoccupato degli altri?
Luca
se tu dici di essere legittimamente preoccupato per i rischi di negligenza del mondo aeronautico ergo chi non è legittimamente preoccupato come potrebbe altrimenti essere definito se non "superficiale"?
E se non è così, pensi che invece sia una TUA forte esigenza e bisogno di controllo che ti rende mediamente più preoccupato degli altri?
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E qui il ragionamento si ricollega al titolo del mio primo Thread, ovvero: "paura che arriva dal saperne qualcosa in più".Fearless flyer ha scritto:Si, però, scusami, proviamo ad impostare il ragionamento così:
se tu dici di essere legittimamente preoccupato per i rischi di negligenza del mondo aeronautico ergo chi non è legittimamente preoccupato come potrebbe altrimenti essere definito se non "superficiale"?
E se non è così, pensi che invece sia una TUA forte esigenza e bisogno di controllo che ti rende mediamente più preoccupato degli altri?
Luca
Io, fino a che non mi sono interessato più da vicino al mondo del volo, ero tranquillissimo! anzi: adoravo volare!
Di certo, una mia "esigenza di controllo" contribuisce...questo ormai pare appurato...
Diciamo che la mia paura sarebbe ridotta al minimo se:
1) conoscessi perfettamente la storia dell'aeromobile su cui salgo.
2) conoscessi alla perfezione gli skill dei piloti.
3) volassi in condizioni meteo perfette, su aeroporti tecnologicamente attrezzati.
E qui ritorno all'episodio citato dell'incidente di Tenerife... quella sarebbe stata una situazione di apparente sicurezza totale, per me (escludendo la fitta nebbia che nel frattempo era scesa, e l'ansia per l'allarme bomba a Gran Canaria).
La qualità non è mai un caso, è sempre il risultato di una nobile intenzione, di uno sforzo sincero; è la scelta più saggia tra molte alternative.
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Ok, mi interessa molto il discorso dell'esigenza di controllo e mi piacerebbe se ti andasse di parlarmene un po' di più.
Però sul controllo io ho una mia idea molto personale: più si controlla più si sente l'esigenza di controllare più si pensa di non riuscire a controllare tutto più aumenta l'ansia....
Secondo me sarebbe molto più efficace lavorare sulle strategie di affidamento che su quelle di controllo.
Anche perchè tu dici che la tua paura sarebbe ridotta al minimo se....poi citi Tenerife. Se lo si imposta come sillogismo vuol dire che la tua sicurezza totale in realtà tanto totale e tanto sicura non lo è affatto? E allora a che serve controllare?
Luca
Però sul controllo io ho una mia idea molto personale: più si controlla più si sente l'esigenza di controllare più si pensa di non riuscire a controllare tutto più aumenta l'ansia....
Secondo me sarebbe molto più efficace lavorare sulle strategie di affidamento che su quelle di controllo.
Anche perchè tu dici che la tua paura sarebbe ridotta al minimo se....poi citi Tenerife. Se lo si imposta come sillogismo vuol dire che la tua sicurezza totale in realtà tanto totale e tanto sicura non lo è affatto? E allora a che serve controllare?
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Con moooolta timidezza esprimo una mia impressione
holden è una persona che ha una senzazione di piena sicurezza solo quando ha il completo controllo o la completa conoscenza dei fattori che possono se pur in minima parte influenzare l'evolversi di una situazione.
Paradossalmente la completa "ignoranza" di questi fattori e della materia trattata,può risultare meno fastidiosa (in termini di preoccupazione) di una parziale conoscenza.
Nel mondo di tutti i giorni risulta molto facile avere una cognizione adeguata (auto,moto,metro,donee,rapporti sociali,autobus....) e non vi è una PARTICOLARE preoccupazione per ciò che ci circonda.
Con l'aeroplano le cose cambiano,la completa conoscenza della materia "aviazione" e dei fattori che ne conseguono (affidabilità del mezzo,capacità di pilotaggio dei piloti,meteo,fortuna sfortuna) non è così facile e immediata da raggiungere e crea quindi un PARTICOLARE (se pur controllao da quanto ho capito) stato dipreoccupazione,che probabilmente viene colmato da holden quando qualcuno gli da informazione specifiche: ha paura del cattivo tempo allora viene tranquillizzato dal radar meteo di bordo e dai bollettini metereologici,ha paura cgìhe si spezzi un'ala o che si spenga il motre allora si tranquillizza se gli si spiega che l'ala si può piegare di parecchio senza problema e che è fatta apposta per quello,che l'aereo vola decolla e atterra anche olo con un motore...e via dicendo....
Tutto questo si collega bene col primo therad "Paura dal saperne qualcosa...."
Scommetto che holden sarebbe molto più tranquillo facendo un bel viaggio in cabina per esempio.....
SCUSATE SE HO RIPETUTO QUALCOSA GIA SCRITTA IN PRECEDENZA ,MA NON HO AVUTO MODO DI POTER LEGGERE TUTTO IL PRIMO THERAD....
Saluti a tutti e magari per star più sereno holden potrebbe farsi un bel corso ATPL e Type su qualche bella macchina....diventerebbe un buon pilota!
Ciao,Valerio

holden è una persona che ha una senzazione di piena sicurezza solo quando ha il completo controllo o la completa conoscenza dei fattori che possono se pur in minima parte influenzare l'evolversi di una situazione.
Paradossalmente la completa "ignoranza" di questi fattori e della materia trattata,può risultare meno fastidiosa (in termini di preoccupazione) di una parziale conoscenza.
Nel mondo di tutti i giorni risulta molto facile avere una cognizione adeguata (auto,moto,metro,donee,rapporti sociali,autobus....) e non vi è una PARTICOLARE preoccupazione per ciò che ci circonda.
Con l'aeroplano le cose cambiano,la completa conoscenza della materia "aviazione" e dei fattori che ne conseguono (affidabilità del mezzo,capacità di pilotaggio dei piloti,meteo,fortuna sfortuna) non è così facile e immediata da raggiungere e crea quindi un PARTICOLARE (se pur controllao da quanto ho capito) stato dipreoccupazione,che probabilmente viene colmato da holden quando qualcuno gli da informazione specifiche: ha paura del cattivo tempo allora viene tranquillizzato dal radar meteo di bordo e dai bollettini metereologici,ha paura cgìhe si spezzi un'ala o che si spenga il motre allora si tranquillizza se gli si spiega che l'ala si può piegare di parecchio senza problema e che è fatta apposta per quello,che l'aereo vola decolla e atterra anche olo con un motore...e via dicendo....
Tutto questo si collega bene col primo therad "Paura dal saperne qualcosa...."
Scommetto che holden sarebbe molto più tranquillo facendo un bel viaggio in cabina per esempio.....
SCUSATE SE HO RIPETUTO QUALCOSA GIA SCRITTA IN PRECEDENZA ,MA NON HO AVUTO MODO DI POTER LEGGERE TUTTO IL PRIMO THERAD....

Saluti a tutti e magari per star più sereno holden potrebbe farsi un bel corso ATPL e Type su qualche bella macchina....diventerebbe un buon pilota!
Ciao,Valerio
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Ciao Valerio, certo che è così.....in linea di massima.
Poi ognuno "costruisce" le cose in funzione del proprio modo di vedere il mondo, se stesso ed il rapporto tra queste due cose.
Sai qual'è il problema Valerio? Che se ci si sente a proprio agio solo quando si ha il controllo totale di tutte le variabili si finisce per stare un po' male ovunque, perchè il controllo totale non esiste. Ed allora più si conosce di un fenomeno, più si capisce che quel fenomeno è molto più complesso di quello che si credeva e che le variabili in gioco sono molte di più, più si sente di non gestire adeguatamente. E' un po' un serpente che si morde la coda...ed in questo sono d'accordo con Holden quando dice che più conosce e più ha paura.
Il problema però è a monte: perchè si sente l'esigenza per star bene di controllare tutto e non ci si affida a chi ne sa di più come facciamo in numerose alte occasioni della nostra vita?
Luca
ps: le impressioni personali non vanno mai espresse con timidezza ma con la forza delle proprie convinzioni
Poi ognuno "costruisce" le cose in funzione del proprio modo di vedere il mondo, se stesso ed il rapporto tra queste due cose.
Sai qual'è il problema Valerio? Che se ci si sente a proprio agio solo quando si ha il controllo totale di tutte le variabili si finisce per stare un po' male ovunque, perchè il controllo totale non esiste. Ed allora più si conosce di un fenomeno, più si capisce che quel fenomeno è molto più complesso di quello che si credeva e che le variabili in gioco sono molte di più, più si sente di non gestire adeguatamente. E' un po' un serpente che si morde la coda...ed in questo sono d'accordo con Holden quando dice che più conosce e più ha paura.
Il problema però è a monte: perchè si sente l'esigenza per star bene di controllare tutto e non ci si affida a chi ne sa di più come facciamo in numerose alte occasioni della nostra vita?
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Ecco Luca, hai centrato il problema, e alla fine mi capisci: più si conosce, e più si teme di non poter controllare.Fearless flyer ha scritto:Ciao Valerio, certo che è così.....in linea di massima.
Poi ognuno "costruisce" le cose in funzione del proprio modo di vedere il mondo, se stesso ed il rapporto tra queste due cose.
Sai qual'è il problema Valerio? Che se ci si sente a proprio agio solo quando si ha il controllo totale di tutte le variabili si finisce per stare un po' male ovunque, perchè il controllo totale non esiste. Ed allora più si conosce di un fenomeno, più si capisce che quel fenomeno è molto più complesso di quello che si credeva e che le variabili in gioco sono molte di più, più si sente di non gestire adeguatamente. E' un po' un serpente che si morde la coda...ed in questo sono d'accordo con Holden quando dice che più conosce e più ha paura.
Il problema però è a monte: perchè si sente l'esigenza per star bene di controllare tutto e non ci si affida a chi ne sa di più come facciamo in numerose alte occasioni della nostra vita?
Luca
ps: le impressioni personali non vanno mai espresse con timidezza ma con la forza delle proprie convinzioni
Forse è perchè in ogni "catena" c'è un anello debole, e si teme proprio questo!
Non so se riuscirò mai ad essere tranquillo al 100% su di un aereo, caro Luca... temo di non poter mai più avere il piacere di volare..
Così come non lo sarò mai in metropolitana, in pullman, o in macchina..o dal medico...
Vedo in certi aspetti del mio lavoro, che molte persone si fidano di me (e fanno bene...) ma allo stesso modo si fidano di persone assolutamente "incompetenti" ed "inaffidabili"!.....e credo che se "ne sapessero di più" perderebbero il loro sonno!
Con questo non voglio dire che le persone che lavorano nel campo aeronautico, a qualsiasi livello, non siano competenti o affidabili (anzi, credo che sia un campo dove la preparazione sia tra le più complete).
La qualità non è mai un caso, è sempre il risultato di una nobile intenzione, di uno sforzo sincero; è la scelta più saggia tra molte alternative.