L'avventura di Aeralpi

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i-daxi
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L'avventura di Aeralpi

Messaggio da i-daxi »

Ciao di nuovo a tutti.

L'avventura di Aeralpi, così intitolava anni fà un bell'articolo il noto giornale Aeronautica JP4, a proposito di questa piccola compagnia aerea italiana degli anni '60, i suoi pilatus porter, i suoi Twin Otter e i suoi Short Sc7 Skyvan, gli aeroporti minori (Venezia San Nicolò al Lido, Belluno, Grosseto e soprattutto Cortina d'Ampezzo) e della prima donna pilota italiana di linea Fiorenza De Bernardi.

Purtroppo tutto questo é per molti (almeno i non appassionati), un vago ricordo di chi ci ha volato, o una serie di nomi sconosciuti.

Ci tenevo però a mostrare alcune (poche) cose che rimangono di questo piccolo momento della storia dell'aviazione commerciale italiana:

il primo é un bel video visibile a questo indirizzo:



Il secondo é un sito che riguarda la comandante De Bernardi:

http://www.fiorenzadebernardi.it/

Unisco anche queste:

L' Aeroporto di Belluno (BLX/LIDB) si trova lungo la Strada statale 50 del Grappa e del Passo Rolle tra Ponte nelle Alpi e Belluno, è intitolato all'aviatore Arturo Dell'Oro. E' sede dell'aeroclub cittadino, e della compagnia ELIDOLOMITI (che dispone di una flotta di sette elicotteri), specializzata in assitenza sanitaria e salvataggio aereo in alta montagna. Verso la fine degli anni '60 l'aeroporto venne collegato a Milano e Cortina dalla compagnia Aeralpi, che operava da Belluno con aerei De Havilland Canada DHC-6 Twin Otter da 18 posti.



L'aeroporto di Cortina d'Ampezzo-Fiames è un piccolo aeroporto, oggi chiuso al traffico, costruito in seguito al boom innescato dai VII Giochi olimpici invernali del 1956

Storia
L'intera opera fu commissionata dalla società Aeralpi la quale iniziò i lavori costruzione nel 1958. L'aeroporto fu inaugurato nel 1962 e iniziò l'attività con voli irregolari fino al 1968. Il 4 gennaio dello stesso anno morì assassinato il principale azionista dell'Aeralpi, il conte Cesare Acquarone, e l'impresa dovette chiudere. L'aeroporto rimase dunque inutilizzato fino al 20 dicembre 1975, giorno in cui l'Alialpi, una piccola società locale appositamente creata, riprese le attività. Fu inaugurato un servizio di aerotaxi che collegava a Cortina le città di Bolzano, Venezia e Milano attraverso un accordo con la Società SOREM di Roma, che mise a disposizione gli aeromobili. I prezzi dei biglietti erano rispettivamente di 10.000, 15.000 e 25.000 lire.


Il disastro e la chiusura
Sin dal primo giorno di utilizzo vi furono dei problemi relativi a forti venti in fase di decollo che preoccupavano i piloti. Tali preoccupazioni si concretizzarono il 31 maggio 1976, quando un Cessna 206 della Società Alialpi tentò di decollare in condizioni proibitive di forte vento. Il pilota, senza esperienza di volo in montagna, staccò con grande difficoltà e solo a fine pista, l'aereo stallò in virata precipitando al suolo: l'impatto uccise tutti e sei gli occupanti dell'aeromobile, molti dei quali erano consiglieri del Comune di Cortina d'Ampezzo. Quello fu ufficialmente l'ultimo volo all'aeroporto di Cortina d'Ampezzo.

L'aeroporto fu convertito in eliporto, ottenendo però scarsissimo successo.
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fastfreddy
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Re: L'avventura di Aeralpi

Messaggio da fastfreddy »

...bellissimi, grazie! ...non conoscevo niente di tutto ciò :)
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i-daxi
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Re: L'avventura di Aeralpi

Messaggio da i-daxi »

Cortina. Aeroporto di Fiames, ecco com'era in un filmato del '62/ Video
Clicca qui per vedere il Filmato L'aeroporto di Cortina d'Ampezzo nel 1962
BELLUNO (4 febbraio) - La battaglia lanciata dall'onorevole Daniela Santanché per dotare Cortina di un aeroporto ha innescato un vivace dibattito tra favorevoli e contrari. Tra i tanti commenti c'è stata anche la segnalazione di un raro documento video dell'aeroporto realizzato dalla società Aeralpi e inaugurato nel 1962, attivo con alterne fortune fino al 1976. Il video è stato ricavato da un filmino super 8.

Il filmino è sopra.

In un'altro thread ho pubblicato (trovato in rete) l'estratto del timetable.

Cortina. Fiames rinasce eliporto:
pronto il bando, lavori entro il 2010
Gestione in mano ai privati per 30 anni a 710 mila euro in cambio
della ristrutturazione dell'hangar e riqualificazione dell'area

CORTINA D'AMPEZZO (20 giugno) - Per l'estate 2010 l'eliporto di Cortina sarà messo a posto e l'intera area di Fiames, a nord del capoluogo dolomitico, sarà riqualificata. Parola del sindaco, Andrea Franceschi, che ieri con l'amministrazione comunale ha predisposto un bando aperto ai privati per la gestione del piccolo eliporto: 710 mila euro in cambio di trent'anni di gestione, con l'impegno di riqualificare l'area costruendio dei bagni e una piccola sala d'aspetto, e ristrutturando il vecchio hangar di lamiera che risale alla costruzione dell'aviosuperficio, che fin dall'inizio ebbe una storia sfortunata.

Fu costruito come aeroporto dopo il boom innescato dai Giochi olimpici invernali del 1956. Aprì però solo nel 1975, dopo anni di interruzione dei lavori per l'omicidio del principale azionista della società che lo stava costruendo. Ma presto fu chiuso: l'ultimo volo fu neppure un anno dopo, nel 1976, quando un piccolo aereo che portava sei consiglieri comunali, si schiantò dopo aver tentato il decollo nonostante il vento.

Oggi la pista è spesso occupata da camper e caravan, ma presto potrebbe tornare alla sua originaria funzione. La scadenza del bando è fissata al 2 ottobre del 2009.
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Re: L'avventura di Aeralpi

Messaggio da i-daxi »

la storia di I-SORE, I-ROCE e I-ALBO (pilatus PC.6 porter di Aeralpi).

Pilatus Porter History

S/N: 551 Built: 1963 TSN: > 7'780
Registration Type Operator / Owner From To Remarks
I-SORE PC-6 Aeronavali Venezia 1963-04-04 1964-04-01 cvt to PC-6/A-H2
I-SORE PC-6/A-H2 Aer Alpi / Aeronavali Venezia 1964-04-01 1969-05 dmg in storm Aug-69 at GVA
F-BTCG PC-6/A-H2 Air Alpes 1972-01-11 1979-12-13
F-BTCG PC-6/A-H2 CERP du Nord 1979-12-13 1984 dmg 1984, sold to Farner
HB-FIR ntu PC-6/A-H2 Farner Werke 1985-08 198x rebuild not finished, sold
F-BTCG PC-6/B2-H2 SARL Momapa Sport Service 1990-03-07 1990-05-29 finished/cvt by Momapa with s/n 660
F-BTCG PC-6/B2-H2 Groupe Auvergne Aeron. / Ste. R3A 1990-05-29 1994-03-18
F-BTCG PC-6/B2-H2 CEPS de Besancon Franche Comte 1994-03-18 Current named 'Le Doubs'


/N: 573 Built: 1964 TSN: 7'307

I-ROCE PC-6/A-H2 Aer Alpi 1965-02-19 1969-09 ceased ops Jul-68
I-MIDI PC-6/A-H2 Aer Aosta 1969-09 1970-06 +
I-MIDI PC-6/A-H2 Avi Alpi 1970-06 + 1972-07
F-BTCE PC-6/A-H2 Air Alpes SA 1972-07-26 1980-02-06
F-BTCE PC-6/A-H2 CPS de Paris-Ile de France 1980-02-06 1995-05-15 wo 24.4.88 Loos en Gohelle

S/N: 552 Built: 1963 TSN: -

I-ALBO PC-6 Aeronavali Venezia 1963-12-06 1964 dd 22.11.63
I-ALBO PC-6 Aer Alpi 1964 1965 cvt to A-H2
I-ALBO PC-6/A-H2 Aer Alpi 1965 1968-03 +-
I-ALBO PC-6/A-H2 Aer Aosta 1968-03 +- 1969-06
F-BRPJ PC-6/A-H2 Air Alpes SA / IPFO Bail SA 1969-11-20 1974-10-04 named 'Alpe d'Huez'
F-BRPJ PC-6/A-H2 Air Alpes SA 1974-10-04 1975-02-27 named 'Alpe d'Huez'
F-BRPJ PC-6/A-H2 Air Alpes SA / SNC Concorde Finance 1975-02-27 1976-04-22 wo 15.12.75 at Cluny
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Re: L'avventura di Aeralpi

Messaggio da i-daxi »

The Aer Alpi Accident As briefly recorded in last week's
issue, a DHC-6 Twin Otter (I-CLAI) owned by Aer Alpi
crashed on the afternoon of March 11. It was being flown
from Marco Polo Airport. Venice, to Cortina d'Ampezzo (not
from Cortina to Venice as first reported) and crashed near
Borgo Prigola, Vittorio Veneto, in the foothills of the Dolomites.
The pilot, co-pilot and two of the three passengers
were killed and the third passenger was seriously injured.
The Twin Otter was destroyed. Visibility was poor at the time
and there was low cloud. On March 6 an Air Alpi Skyvan
(1-TORE) overran the runway at Venice into the shallow
lagoon. The two crew members, the only occupants, were
unhurt, but the aircraft was seriously damaged.

Accident description
languages: Status:
Date: 11 MAR 1967
Type: de Havilland Canada DHC-6 Twin Otter 100
Operator: Aeralpi
Registration: I-CLAI
C/n / msn: 30
First flight: 1967
Engines: 2 Pratt & Whitney Canada PT6A-20
Crew: Fatalities: 2 / Occupants: 2
Passengers: Fatalities: 2 / Occupants: 3
Total: Fatalities: 4 / Occupants: 5
Airplane damage: Written off
Airplane fate: Written off (damaged beyond repair)
Location: Mt Visenti (Italy)
Phase: En route (ENR)
Nature: Unknown
Departure airport: Venezia (unknown airport), Italy
Destination airport: Belluno Airport (BLX), Italy
Narrative:
The flight encountered bad weather (reduced visibility) at FL100 en route to Belluno. The pilot requested to continue in visual contact with the ground. Thick fog caused the pilot to lose visual contact with the ground while flying through the valley near the Fadalto Pass. The Twin Otter collided with the Colcanin Hill a little later.


Foto di un DHC-6 Twin Otter Aeralpi a margine basso della pagina:

http://www.flightglobal.com/pdfarchive/ ... 02256.html

Twin Otter orders: Aeralpi, 9 (4 delivered).;
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Re: L'avventura di Aeralpi

Messaggio da i-daxi »

http://www.fiorenzadebernardi.it/

Con le ali sulle Dolomiti: l'aeroporto di Cortina d'Ampezzo

(Tratto in parte da "Cortina Magazine" dicembre 1994, in parte dal mensile JP4, in parte da "G. Richebuono, Storia d'Ampezzo", 1993, ed. La Cooperativa di Cortina. Ha collaborato anche Giorgio Torri, già direttore del "Cortina Oggi. Grazie per averci consentito questa ricostruzione)

Partire da Milano alle 13.35 per essere a Cortina alle 14.50. Lasciare la montagna alle 16.45 e giungere a Venezia dopo 40 minuti. Sogni? Tra il 1962 e il 1968 questi tempi erano reali grazie all'Aeralpi, pionieristica iniziativa per collegare i principali centri del Triveneto con l'aeroporto di Venezia e, di qui, con qualsiasi altra località.

I concetti ispiratori dell'Aeralpi erano stati esposti nel giugno 1963 in una conferenza al Rotary di Venezia da Umberto Klinger, presidente delle Officine Aeronavali e animatore di numerose linee aeree in Italia e all'estero: convogliare più consistenti flussi turistici, ridurre i tempi di percorrenza a favore dei nascenti viaggi di gruppo, destagionalizzare la domanda.

L'importanza di Cortina ne fece il baricentro naturale del progetto. Essendo impensabile la costruzione di un vero e prprio aeroporto, Cesare Rosà, già vice-sindaco della città ed abile pilota durante la guerra, ricavò una striscia di terreno lunga circa 1000 metri: dimensioni modeste per i normali aerei di linea ma adatti a quelli STOL che possiedono caratteristiche spinte di decollo e atterraggio corti. In località Fiames, lungo la strada che da Cortina porta a Dobbiaco, i lavori iniziarono nel 1958 (poco dopo le Olimpiadi), la pista fu inaugurata nel 1962 e gestita dalla società Aeralpi. Anche così Cortina rimaneva un campo non facile. Le ridotte dimensioni della valle, i venti di caduta, forti correnti ascendenti e discendenti, gli ostacoli sulle due testate della pista rendevano necessaria una grande conoscenza non solo del volo ma anche della montagna. Fu dunque con il nuovo STOL svizzero Pilatus Porter che nell'agosto-settembre 1962 e nel gennaio-marzo 1963 furono effettuate due stagioni sperimentali di voli a domanda e di propaganda sulle rotte Venezia-Cortina, Cortina-Milano e Cortina Bolzano, trasportando 1620 passeggeri paganti in 600 voli.

Confortati dalla prova, i promotori diedero dunque vita all'Aeralpi, con partecipazione di enti pubblici e privati. L'organico fu completato con persone di fiducia. Dalla Società Aerea Mediterranea di Klinger vennero persone, tra cui il direttore generale Giampiero Bellazzi. Questi arrivò a Venezia nell'estate del 1963 e si ritrovò subito su di un Porter assieme a Klinger e all'ingegner Bruno Velani, amministratore delegato Alitalia. Pilota era Gigi Marin.

Il Porter era un robusto monoplano ad ala alta in gardo di decollare in 130 metri e fermarsi in soli 100 metri. Klinger ne era letteralmente innamorato e aveva addirittura stipulato un accordo per il montaggio e la costruzione in Italia. L'Ispettorato Generale dell'Aviazione Civile concesse l'autorizzazione ad operare da Cortina. Utilizzando alcuni Porter e pochi piloti, tra cui anche uno svizzero, Bellazzi diresse l'Aeralpi nelle stagioni invernali '63-'64 e '64-'65. Anche per l'eco sulla stampa, l'iniziativa ebbe successo. Rientrato Bellazzi alla SAM nel 1065, si aprì la seconda maggior fase dell'Aeralpi. Con il nuovo direttore generale Lionello Fabiani arrivò il conte Cesare Acquarone, figlio dell'ultimo ministro della Real Casa di Vittrio Emanuele III e concessionario della riscossione dei tributi nel Triveneto. Gli uffici vennero portati a Verona e il capitale sociale a 425 milioni. La base d'armamento rimase Tessera (Venezia). Fu dunque possibile realizzare appieno il progetto del 1963, introducendo aerei di maggior capacità e velocità: due Skyvan inglesi, tozzi e squadrati biturbina da 18 passeggeri, e cinque eleganti Twin Otter canadesi da 14 posti, tutti velivoli nuovissimi come concezione e costruzione, consegnati a partire dal maggio 1966. Inoltre si ricorse anche a cinque Turbo Porter, versione turboelica del Porter.

Più difficile fu procurarsi gli equipaggi. I piloti disponibili erano pochi, nè si poteva depauperare la SAM. Accanto a capi piloti di grande esperienza come Bignetti, Gianni della Valle, Sergio Sette e lo stesso Marin, gli aerei furono dunque affidati a piloti giovani e capaci come Franco Montonati, prelevato alla Macchi, Gigi Vailati, Fernando Primicerio e altri. L'Aeralpi debuttò nel 1965 con i Turbo Porter, rendendo Cortina raggiungibile in breve tempo da qyualsiasi parte del mondo, tramite Milano o Venezia.

A conferma di un certo gusto aziendale per le scelte coraggiose, il 28 marzo 1967 venne assunta Fiorenza de Bernardi, che divenne così la prima pilota commerciale italiana. Figliad'arte, il 1° settembre 1969 la de Bernardi colse un'altra affermazione venendo promossa comandante.

Alle rotte principali per Cortina, servite dai Twin Otter, si erano frattanto aggiunti voli da e per Venezia, collegata con Bologna e Ronchi dei Legionari (Trieste). In questo caso, l'Aeralpi agiva come prosecuzione di voli Alitalia e dunque con voli siglati AZ: forse il primo esempio italiano di code-sharing. Altre località servite erano Asiago, Belluno, Jesolo e St. Moritz. Nel periodo estivo la società volava poi verso destinazioni marine come Massa e Marina di campo, sull'Isola d'Elba. Ricca la gamma degli scali toccati con voli charter, da Bolzano ad Aosta, da Verona a Roma, con almeno un caso di collegamento diretto Zagabria-Aosta. Nel 1967 l'Aeralpi coprì 600.000 chilometri in 3120 ore di volo, portando 19400 passeggeri e 9200 Kg di merci.

Volare in montagna non era facile, anche perchè non esistevano ancora specifiche scuole. "Bisognava conoscere il volo e la montagna, avere completo controllo dell'apparecchio" dice Fiorenza, felice di coniugare le due passioni della sua giovinezza. Nonostante il difficile ambiente operativo, l'Aeralpi ebbe un solo incidente durante un volo di linea: l'11 marzo 1967 quando il Twin Otter I-CLAI decollò da Tessera per Cortina con a bordo tre passeggeri e due piloti: Volando a vista nel maltempo si trovò in una fitta nebbia e, privo di qualsiasi riferimento esterno, impattò contro la collina di Colcanin, vicino a Fadalto. Se nell'ambiente aviatorio destò particolare impressione la morte di Aldo Tait, direttore operazioni di volo del duca Amedeo d'Aosta, a bordo come passeggero, l'incidente dell'I-CLAI non fermò l'Aeralpi.

Fatale fu invece il danno causato dall'omicidio del conte Acquarone, maggiore azionista di Aeralpi, raggiunto mentre prendeva il sole nella propria villa di Acapulco (Messico) da cinque colpi di pistola. "Fu come se avessero sparato a ciascuno di noi" dice oggi Fiorenza. Era il 4 gennaio 1968. Rimasta senza sostegno finanziario, in pochi mesi l'Aeralpi sparì dalla scena aviatoria nazionale.

Gli ultimi voli commerciali ebbero luogo nel giugno 1968, poi iniziò la triste serie dei voli a senso unico per riconsegnare gli aerei ai creditori della società. L'aeroporto di Cortina chiuse al traffico per alcuni incidenti occorsi ad aerei da turismo: in uno morì lo stesso Rosà. Il campo divenne parco pubblico, senza però rimuovere la pista, così che talvolta qualche pilota vi atterrò ancora per sbaglio.

Il 20.12.1975 la Nuova Aeralpi inaugurò un servizio regolare con tre aerotaxi: un volo per Cortina costava 10.000 lire da Bolzano, 15.000 da Venezia, 25.000 da Milano. Purtroppo il 31.05.1976 avvenne un disastro in cui persero la vita sei noti ampezzani (tra cui vari amministratori) e l'aeroporto fu definitivamente chiuso. Divenne in seguito eliporto gestito dalla Elidolomiti, ma solo per un breve periodo. Più volte è tornata a galla l'idea di riaprire l'aeroporto (per esempio a metà anni '80). Si fecero avanti varie società più o meno credibili, promettendo mari e monti, presentando studi che sostenevano l'agibilità della zona e contrastanti con altri, precedenti, che la sconsigliavano per particolari e pericolose correnti in fase di decollo. Oggi Fiames è quello che si può vedere: un grande parcheggio attrezzato per camper e caravan.

A trent'anni dalla fine dell'avventura Aeralpi, suonano quasi profetiche le parole di Klinger del 1963: "Nel periodo invernale le condizioni delle strade rendono il traffico normale particolarmente difficoltoso e l'intasamento estivo impone continui rallentamenti che ritardano o ostacolano il movimento stradale". Il ragionamento non ha perso validità.
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Ultima modifica di i-daxi il 21 ottobre 2009, 12:13, modificato 2 volte in totale.
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Re: L'avventura di Aeralpi

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http://www.fiorenzadebernardi.it/

L'aeroporto di Cortina "S. Anna" a Fiames

(Un particolare ringraziamento ai responsabili dell'Archivio e alla Biblioteca del Comune di Cortina)

Le prime tracce documentali dell'aeroporto di Cortina sono datate 1929. Il 20 luglio di quell'anno, la Sezione Alberghi e Turismo della Federazione Fascista Commercianti, informa il Consiglio Provinciale dell'Economia di Belluno circa il progetto della società aerea Transadriatica di costituire una linea Venezia–Cortina.

Già in quegli anni infatti, Cortina era considerata un centro climatico estivo e invernale molto importante ma difficile da raggiungere, come riporta un documento dell'epoca: “ Cortina è lontana da ogni importante centro urbano, ed avrà perciò sempre comunicazioni ferroviarie relativamente deficenti, trovandosi discosta da ogni linea ferroviaria a carattere nazionale od internazionale, e servita da una ferrovia a scartamento ridotto ”.

Sotto la spinta della prima guerra mondiale, l'aviazione civile ebbe un periodo di intenso sviluppo e l'alta borghesia cominciava a considerare l'aereo come mezzo di trasporto non eccezionale. La società Transadriatica era l'esercente della linea Roma – Venezia – Vienna -Monaco che passava esattamente sopra la conca ampezzana e per questo vedeva di buon occhio la possibilità di uno scalo intermedio nella turistica valle del Boite.
Sul finire degli anni '20, l'interesse per avere uno scalo aereo a Cortina doveva essere molto forte visto che il Ministero dell'Aeronautica, con decreto del 27 Novembre 1929 N° 276, istituiva il Campo di Fortuna di Cortina d'Ampezzo, trovando appoggio nella legge N° 1630 del 1927 relativa alle “ servitù aeronautiche e alla sistemazione degli aeroporti e dei campi di fortuna lungo le rotte aeree dei velivoli ”. Lo stesso decreto fece obbligo alla Provincia di Belluno di finanziare i rispettivi lavori presso l'area prescelta di Fiames, 4 Km a Nord dalla cittadina lungo sulla strada d'Alemagna che collega Cortina con Dobbiaco.

Il progetto originale spinto dalle istituzioni ampezzane era anche di più largo respiro turistico prevedendo “ una deviazione verso Bolzano perchè l'itinerario di tale servizio passando sopra tutta la zona dolomitica offrirebbe dal punto di vita panoramico, delle attrattive di carattere eccezionale, e perché all'aeroporto di Bolzano fanno capo altre importanti aviolinee nazionali ed internazionali”, e ancora, oltre al collegamento Venezia - Monaco, “ la SITAR (Società Incremento Turistico Aereo Roma) diretta dal Comandante Mario de Bernardi, si era vivamente interessata per la organizzazione di servizi aerei turistici (voli sulle dolomiti), in partenza da Cortina ”.

Da questo momento e fino al giugno 1931, un fitto scambio di corrispondenza fra le istituzioni di Cortina e Belluno, e il Demanio della Zona Aerea, il Ministero dell'Aeronautica e il Prefetto di Belluno, testimoniano le enormi difficoltà che la costruzione dell'Aeroporto innescarono. Il problema principale fu che il finanziamento dell'opera da parte della Provincia di Belluno incontrò seri problemi perché la stessa Amministrazione dovette contemporaneamente provvedere alla costruzione del campo di fortuna (come si chiamavano allora i piccoli aeroporti lungo le rotte aeree principali) di Belluno. Nello stesso periodo inoltre, la società Transadriatica espresse dei dubbi sull'opportunità di scegliere la località di Fiames, preferendo invece quella di Campo di Sotto e, viste le difficoltà della Provincia di Belluno nell'affronatre gli impegni, la stessa Transadriatica si offrì di provvedere alla costruzione del campo aviatorio a proprie spese e successivo rimborso rateale del capitale esposto. Questo è il periodo in cui l'allora ministro dell'Aeronautica Cesare Balbo fece diverse prove di decollo e atterraggio usando velivoli militari (dotati di sci in inverno) nell'area di Campo di Sotto.

Nonostante l'impegno profuso dai vari enti coinvolti, l'Amministarzione Provinciale di Belluno dichiarò di non essere in grado di assumersi le spese di allestimento dell'aeroporto, le pratiche si arenarono e infine, il decreto ministeriale del 08/06/1931 revocò definitivamente l'istituzione del campo di fortuna di Cortina d'Ampezzo.

Un ultimo tentativo di riavviare le pratiche per la costruzione dell'aeroporto fu intrapreso dall'Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo di Cortina nel 1942 in previsione della ripresa turistica post-bellica e per innalzare Cortina ai livelli di quanto già succedeva a Brioni e St. Moritz in Svizzera e Garmisch-Partenkirchen in Germania. Purtroppo anche questa iniziativa cadde nel dimenticatoio fino alle olimpiadi invernali del 1956, quando l'interesse internazionale si spostò sulla conca ampezzana consacrandola come tempio degli sport invernali.

Da questo momento la storia dell'aeroporto cortinese si intreccia con quelle della società aerea Aeralpi e di Fiorenza de Bernardi che operarono sullo scalo di Fiames.
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Ultima modifica di i-daxi il 21 ottobre 2009, 12:13, modificato 1 volta in totale.
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Re: L'avventura di Aeralpi

Messaggio da Nonno Salt »

Caro I-DAXI,

per cortesia, inserisci all'inizio di ciascuno degli ultimi due interventi la sorgente e i relativi links, altrimenti si tratta una copiatura illecita.
Vedi le note legali nella home page di fiorenzadebernardi.it
Grazie
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Re: L'avventura di Aeralpi

Messaggio da i-daxi »

Nonno Salt ha scritto:Caro I-DAXI,

per cortesia, inserisci all'inizio di ciascuno degli ultimi due interventi la sorgente e i relativi links, altrimenti si tratta una copiatura illecita.
Vedi le note legali nella home page di fiorenzadebernardi.it
Grazie
Fatto. :)
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Re: L'avventura di Aeralpi

Messaggio da Nonno Salt »

Per finire la storia di questo aeroporto sfortunato, al seguente link si puo' leggere cosa successe il giorno dell'incidente che ne decretò la frettolosa chiusura e come l'inchiesta giudiziaria chiarirà poi che l'incidente fu dovuto ad errore umano. Tutto cio' non servirà comunque a togliere l'aurea di pericolosità, l'aeroporto non fu mai riattivato; le uniche attività aerre successive riguardano permessi temporanei (anche recenti) concessi all'Associazione Italiana Piloti di Montagna per i loro raduni (Piper e un biplanone Antonov).

http://www.fiorenzadebernardi.it/Second ... e_1976.htm
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Re: L'avventura di Aeralpi

Messaggio da i-daxi »

Nonno Salt ha scritto:Per finire la storia di questo aeroporto sfortunato, al seguente link si puo' leggere cosa successe il giorno dell'incidente che ne decretò la frettolosa chiusura e come l'inchiesta giudiziaria chiarirà poi che l'incidente fu dovuto ad errore umano. Tutto cio' non servirà comunque a togliere l'aurea di pericolosità, l'aeroporto non fu mai riattivato; le uniche attività aerre successive riguardano permessi temporanei (anche recenti) concessi all'Associazione Italiana Piloti di Montagna per i loro raduni (Piper e un biplanone Antonov).

http://www.fiorenzadebernardi.it/Second ... e_1976.htm
Grazie ancora :)

P.s. hai qualche foto di questi raduni?
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Re: L'avventura di Aeralpi

Messaggio da Nonno Salt »

Certo. Alcune si possono vedere qui: http://www.aipm.it/UploadDocs/2_Cortina2006.pdf
AIPM Piper: http://www.ulm.it/hangar/foto/lista.htm ... 6&num2=450

Altri episodi particolari:

- un ragazzo con un ULM ci è atterrato di straforo alcune volte con paesaggio innevato ma pista sgombra;
- un aliante tedesco in emergenza ha provato ad atterrarci d'estate, poi accortosi che era pieno di camper ha tentato un atterraggio di fortuna nello stadio del calcio dal lato opposto della strada, ma è andata male purtroppo.
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Re: L'avventura di Aeralpi

Messaggio da i-daxi »

Nonno Salt ha scritto:Certo. Alcune si possono vedere qui: http://www.aipm.it/UploadDocs/2_Cortina2006.pdf
AIPM Piper: http://www.ulm.it/hangar/foto/lista.htm ... 6&num2=450

Altri episodi particolari:

- un ragazzo con un ULM ci è atterrato di straforo alcune volte con paesaggio innevato ma pista sgombra;
- un aliante tedesco in emergenza ha provato ad atterrarci d'estate, poi accortosi che era pieno di camper ha tentato un atterraggio di fortuna nello stadio del calcio dal lato opposto della strada, ma è andata male purtroppo.
Grazie. :)

Intanto io aggiungo una piccola anticipazione sul discorso di prima, come vedrai o forse già sai, anche l'aereo è una vecchia conoscenza.

Nonno Salt
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Re: L'avventura di Aeralpi

Messaggio da Nonno Salt »

Ecco questa mi mancava.
E' il Porter di Officine Aeronavali che Klinger aveva girato ad Aeralpi! Come è finito in Aer Aosta? Dai documenti del caso Gex non si capisce di chi è la proprietà e, inoltre, sarebbe stato modificato per ospitare apparecchiature fotografiche segrete prorio in Aeronavali.

Mah
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Re: L'avventura di Aeralpi

Messaggio da i-daxi »

Nonno Salt ha scritto:Ecco questa mi mancava.
E' il Porter di Officine Aeronavali che Klinger aveva girato ad Aeralpi! Come è finito in Aer Aosta? Dai documenti del caso Gex non si capisce di chi è la proprietà e, inoltre, sarebbe stato modificato per ospitare apparecchiature fotografiche segrete prorio in Aeronavali.

Mah
Ciao :)
Ti farò sapere, intanto mi fà piacere rileggerti, per quanto riguarda la proprietà non escludo che il proprietario potesse essere proprio lui, ma é solo un ipotesi mia personale.
Ci studierò.

Buon proseguimento e alla prosima :)
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