Il secondo video è stato montato come un film, con F-15 che fa un tonneau a cockpit spento e luce solare esterna che non cambia minimamente angolazione.
Tempi duri creano uomini forti,
Uomini forti creano tempi tranquilli,
Tempi tranquilli fanno gli uomini deboli,
Uomini deboli creano tempi duri
AirGek ha scritto:Il secondo video è stato montato come un film, con F-15 che fa un tonneau a cockpit spento e luce solare esterna che non cambia minimamente angolazione.
si l'ho notato anche io... pensavo fosse proprio di un film però sul tubo non ci stava nessuna descrizione...
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Ah, sarà stato brutto e magari pure gay, ma il Mig-15 era più veloce, saliva più svelto, volava più alto ed era più potentemente armato dell' F-86, o almeno delle prime vesioni dell' F-86. Il Fagot fu proprio una gran bella sorpresa per le truppe internazionali in Corea. Inoltre al modo cinese, attaccavano 50 alla volta. I B-29 impararono a conoscere bene il 37 mm sovietico.
I vari F-80; 82; 84; P-51; F-4U; F-9F piangevano lacrime amare alla vista dei Mig-15 (quando li vedevano).
Sapete chi, quando riusciva a farsi abbastanza sotto, si rivelava un potenziale killer per il Mig-15? Il possente Sea-Fury (a pistoni!) della Royal Navy di Sua Maestà Britannica: potente e manovrabilissimo come il Mig, ma solo SE riusciva ad avvicinarsi e costrigerlo al combattimento manovrato, sennò anche per i marinai britannici diventavano guai. Per lo stesso motivo, ancora in Vietnam, cioè 15-20 anni dopo, i Phantom americani evitavano accuratamente di far avvicinare i Mig 15 e 17 a portata di cannone, o anche lì erano ancora guai.
Inoltre in Corea, il Mig-15 spesso era in mano a qualche vecchia volpe di pilota russo, veterano della seconda guerra mondiale. I piloti coreani e cinesi "volontari" invece per fortuna erano meno capaci e contavano più sul numero.
"Find a job you like and and you'll not have to work a single day in your life".
Almost Blue ha scritto:Ah, sarà stato brutto e magari pure gay, ma il Mig-15 era più veloce, saliva più svelto, volava più alto ed era più potentemente armato dell' F-86, o almeno delle prime vesioni dell' F-86. Il Fagot fu proprio una gran bella sorpresa per le truppe internazionali in Corea. Inoltre al modo cinese, attaccavano 50 alla volta. I B-29 impararono a conoscere bene il 37 mm sovietico.
I vari F-80; 82; 84; P-51; F-4U; F-9F piangevano lacrime amare alla vista dei Mig-15 (quando li vedevano).
Sapete chi, quando riusciva a farsi abbastanza sotto, si rivelava un potenziale killer per il Mig-15? Il possente Sea-Fury (a pistoni!) della Royal Navy di Sua Maestà Britannica: potente e manovrabilissimo come il Mig, ma solo SE riusciva ad avvicinarsi e costrigerlo al combattimento manovrato, sennò anche per i marinai britannici diventavano guai. Per lo stesso motivo, ancora in Vietnam, cioè 15-20 anni dopo, i Phantom americani evitavano accuratamente di far avvicinare i Mig 15 e 17 a portata di cannone, o anche lì erano ancora guai.
Inoltre in Corea, il Mig-15 spesso era in mano a qualche vecchia volpe di pilota russo, veterano della seconda guerra mondiale. I piloti coreani e cinesi "volontari" invece per fortuna erano meno capaci e contavano più sul numero.
davvero interessante...non pensavo che il fagot fosse così potente...quindi tu dici che addirittura l'F4 Phantom lo temeva?
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87Nemesis87 ha scritto: davvero interessante...non pensavo che il fagot fosse così potente...quindi tu dici che addirittura l'F4 Phantom lo temeva?
In realtà i piloti americani temevano di più il MiG-17 a causa della sua straordinaria manovrabilità e delle ridotte dimensioni che ne rendevano problematico l'avvistamento .....
Il MiG-15, nella versione biposto "UTI", veniva utilizzato per compiti addestrativi ..... e non ve n'erano molti a disposizione .....
Anche il MiG-21, ovviamente, dette loro parecchie gatte da pelare .....
Quello che invece le gatte da pelare le diede ai MiG fu il Crusader della Marina .....
Almost Blue ha scritto:
Inoltre in Corea, il Mig-15 spesso era in mano a qualche vecchia volpe di pilota russo, veterano della seconda guerra mondiale.
Infatti ..... e la presenza di piloti sovietici in Corea fu molto più massiccia di quanto si pensasse .....
E così vi ho segnalato un pò di lettura amena .....
87Nemesis87 ha scritto:in una di quelle foto ci stà pure il mig-21 Fishbed giusto? ....bello pure quello...anche quello era un temuto avversario..
Più che foto quelle sono copertine di libri che sono stati pubblicati in Gran Bretagna su tali argomenti .....
Si ..... c'è anche il MiG-21 ..... e, negli anni Sessanta, gli americani riuscirono a procurarsene alcuni esemplari provenienti da paesi diversi (quali Israele o Indonesia) per poterli poi valutare contro i loro caccia .....
Come questo MiG-21F-13 ..... fotografato mentre vola sui deserti dell'Ovest .....
E c'è pure un filmato .....
Avrete sicuramente notato la differenza di dimensioni fra il MiG-21 ed il Phantom .....
Ma il Mig-21 però è un caccia da Mach-2: appartiene ad un'altra generazione rispetto al Mig-15/17.
Di mezzo c'era gia stato l'ottimo Mig-19, che rappresentò storicamente il "nodo" di passaggio dall'era del duello aereo a colpi di cannone e dell'intercettore guidato da terra, a quella del volo supersonico, del radar aerotrasportato e dei missili. Il Mig-19 fu uno dei primi se non il primo aereo a volare normalmente a velocità supersonica in volo orizzontale. La Cina ha continuato a sfornare Mig-19, sotto il nome di "Shenyang-F7", fino agli anni '80 e, insieme a molte altre nazioni (come il Pakistan), lo ha mantenuto operativo fino quasi ai nostri giorni. Il Mig-19 e soprattutto il 21 sono stati finora gli aerei di gran lunga più venduti di tutti i tempi, in una miriade di paesi in tutto il mondo.
Il radar e i missili guidati hanno di fatto messo fine al duello aereo manovrato in senso stretto. In Corea invece le cose erano ancora grossomodo simili alla seconda guerra mondiale con gli aerei guidati da terra e con i piloti che cercavano ancora di vedere per primi il nemico, cercando con gli occhi la sua scia.
Il Mig-15 era superiore alle prime versioni dell' F-86 ed inoltre, come anche in Vietnam, i piloti della forza internazionale erano teoricamente soggetti a tutta una serie di limitazioni dettate dai rispettivi governi. I comunisti inoltre si guardarono bene dal disporre le proprie basi in territorio nordcoreano, ma le tennero tutte in territorio cinese, che ovviamente non poteva essere toccato. A questo va aggiunto il fatto che gli aerei della coalizione dovevano proteggere i bombardieri, spingendosi in grandi gruppi da battaglia sulla Corea del nord, raggiungendo quindi il limite dell'autonomia. I piloti comunisti infatti aspettavano tranquilli il loro nemico sul fiume Yalu, in territorio amico, con i loro serbatoi ancora pieni di carburante. Ai Sabre invece, ad essere bravi, rimanevano a quel punto non più di 15-20 minuti di autonomia, poi o cascavano in territorio nemico oppure dovevano correre a casa.
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Il video è bello, ma la mano se la stringono in galera: abbandono e distruzione del proprio mezzo di fronte al nemico.... Adesso che ci penso sono fortunati se finiscono solo in galera senza prima passare dal plotone d'esecuzione.
Ma i missili non dovrebbero servire a colpire il nemico quando è ancora oltre l'orizzonte?
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Almost Blue ha scritto:Il video è bello, ma la mano se la stringono in galera: abbandono e distruzione del proprio mezzo di fronte al nemico.... Adesso che ci penso sono fortunati se finiscono solo in galera senza prima passare dal plotone d'esecuzione.
Ma i missili non dovrebbero servire a colpire il nemico quando è ancora oltre l'orizzonte?
Ormai avevano esaurito i missili e le munizioni del cannoncino di bordo ..... quindi l'unica possibilità di vincere la partita era lo speronamento dell'avversario .....
E poi ..... era soltanto spettacolo (e che spettacolo!) ..... però sarei veramente curioso di vedere cosa avviene realmente in un vero dogfight .....
richelieu ha scritto:
E poi ..... era soltanto spettacolo (e che spettacolo!) ..... però sarei veramente curioso di vedere cosa avviene realmente in un vero dogfight .....
anche io!!!
...però non sono riuscito per ora a trovare video reali di combattimenti avvenuti tra questi due mostri sacri...la ricerca continua..
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richelieu ha scritto:
E poi ..... era soltanto spettacolo (e che spettacolo!) ..... però sarei veramente curioso di vedere cosa avviene realmente in un vero dogfight .....
anche io!!!
...però non sono riuscito per ora a trovare video reali di combattimenti avvenuti tra questi due mostri sacri...la ricerca continua..
In effetti, scontri reali in teatro di operazioni fra F-15 e Su-27 non mi pare siano ancora avvenuti ..... per questo non ne hai trovato traccia .....
Sono stati però effettuati, negli anni scorsi, "mock-dogfight" fra aerei indiani e americani nell'ambito di esercitazioni combinate quali "Cope India" o "Red Flag" .....
richelieu ha scritto:
E poi ..... era soltanto spettacolo (e che spettacolo!) ..... però sarei veramente curioso di vedere cosa avviene realmente in un vero dogfight .....
anche io!!!
...però non sono riuscito per ora a trovare video reali di combattimenti avvenuti tra questi due mostri sacri...la ricerca continua..
In effetti, scontri reali in teatro di operazioni fra F-15 e Su-27 non mi pare siano ancora avvenuti ..... per questo non ne hai trovato traccia .....
Sono stati però effettuati, negli anni scorsi, "mock-dogfight" fra aerei indiani e americani nell'ambito di esercitazioni combinate quali "Cope India" o "Red Flag" .....
grazie mille! ^__^
....ma mi sono sempre chiesto...qual'è lo scopo di queste esercitazioni internazionali simulate?...voglio dire...in teoria non è rischioso far conoscere i propri armamenti ad un tuo popolo alleato che nella imprevedibile dinamica politica mondiale potrebbe diventare prima o poi tuo nemico?
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No io non credo. Gli aerei che si vedono si conoscono da circa una venticinquina d'anni, i Mig-27 poi sono roba del precambriano. Sono cambiati i tempi. Una volta l' India non ricadeva in orbita sovietica? Ora, da grande potenza economica in crescita, fa le esercitazioni interforze con gli Americani. Inoltre se un paese come l'India diventasse "nemico" saremmo prorpio messi molto male: un miliardo di abitanti e Dio solo sà quanti interessi economici occidentali disseminati per tutto il subcontinente.
Riguardo al dogfight ci sono decine di video in giro, ma non credo che F-15 e Su-27 si siano mai scontrati per davvero (a meno di non dichiarare guerra all'Angola), perchè vorrebbe dire un sacco di altre cosette.... Ripeto, quelli sono aerei che si scontrantrerebbero a colpi di radar e di selve di missili aria-aria. Lasciarli avvicinare porrebbe troppe incognite, dato che più o meno si equivalgono. E poi uno scontro simile presupporrebbe la III guerra mondiale, quindi....
Richelieu, ma con tutto quel popò di libreria che ti ritrovi non hai ancora letto nulla di dogfight?
Per esempio, io ho trovato questo (sono 5 parti):
Notare come i primi ad entrare e gli ultimi ad uscire sono sempre gli equipaggi degli aerei di disturbo.
Al tempo: gli EF-111 dell' usaf e gli EA-6B dell' us navy.
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Almost Blue ha scritto:No io non credo. Gli aerei che si vedono si conoscono da circa una venticinquina d'anni, i Mig-27 poi sono roba del precambriano. Sono cambiati i tempi. Una volta l' India non ricadeva in orbita sovietica? Ora, da grande potenza economica in crescita, fa le esercitazioni interforze con gli Americani. Inoltre se un paese come l'India diventasse "nemico" saremmo prorpio messi molto male: un miliardo di abitanti e Dio solo sà quanti interessi economici occidentali disseminati per tutto il subcontinente.
Riguardo al dogfight ci sono decine di video in giro, ma non credo che F-15 e Su-27 si siano mai scontrati per davvero (a meno di non dichiarare guerra all'Angola), perchè vorrebbe dire un sacco di altre cosette.... Ripeto, quelli sono aerei che si scontrantrerebbero a colpi di radar e di selve di missili aria-aria. Lasciarli avvicinare porrebbe troppe incognite, dato che più o meno si equivalgono. E poi uno scontro simile presupporrebbe la III guerra mondiale, quindi....
Richelieu, ma con tutto quel popò di libreria che ti ritrovi non hai ancora letto nulla di dogfight?
Per esempio, io ho trovato questo (sono 5 parti):
Notare come i primi ad entrare e gli ultimi ad uscire sono sempre gli equipaggi degli aerei di disturbo.
Al tempo: gli EF-111 dell' usaf e gli EA-6B dell' us navy.
davvero molto interessanti questi video ...me li sono salvati tutti!...grazie mille almost blue
...riguardo il discorso di prima...allora dici che nelle esercitazioni mettono sempre aerei che già si conoscono?
...quindi l'F-35 quando uscirà non lo useranno nelle esercitazioni con le altre nazioni?
Ultima modifica di 87Nemesis87 il 22 settembre 2009, 20:54, modificato 1 volta in totale.
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...quindi l'F-35 quando uscirà non lo useranno nelle esercitazioni con le altre nazioni?
Sì, tra vent'anni useranno anche lui. Basta aspettare.
Ah, a proposito, dato che uno mi ha scritto dicendo che, senza volere, magari posso pure "affascinare le giovani menti istigandole alla violenza", ci tengo a sottolineare il fatto che al contrario del video iniziale, i missili e i morti di questi combattimenti sono missili veri e morti veri e la guerra è vera e in guerra si muore. Ecco così sono contenti tutti e io in pace con la coscenza.
Evvai! Nel video 4/5, min 07.54, c'è anche un capitano Schiavi (poi colonnello evidentemente).
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...quindi l'F-35 quando uscirà non lo useranno nelle esercitazioni con le altre nazioni?
Sì, tra vent'anni useranno anche lui. Basta aspettare.
Ah, a proposito, dato che uno mi ha scritto dicendo che, senza volere, magari posso pure "affascinare le giovani menti istigandole alla violenza", ci tengo a sottolineare il fatto che al contrario del video iniziale, i missili e i morti di questi combattimenti sono missili veri e morti veri e la guerra è vera e in guerra si muore. Ecco così sono contenti tutti e io in pace con la coscenza.
Evvai! Nel video 4/5, min 07.54, c'è anche un capitano Schiavi (poi colonnello evidentemente).
per quanto mi riguarda ne sono consapevole,
anzi mi scuso forse la frase "bellissimo video" con la faccina entusiasta era eccessivo, ho provveduto a cambiarlo...è vero, la gente ci muore e provoca morte su quelle macchine, il mio entusiasmo era dovuto al fatto che macchine così perfette a livello di performance e aerodinamica mi affascinano moltissimo, mi dispiace se la mia frase sia stata fraintesa (non parlo di te almostblue ) ...
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Gli americani calcolavano quindi che il Mig-21, punta di lancia dell’ Aeronautica militare nordvietnamita, con un sebatoio ventrale esterno da 800 litri di carburante, aveva circa un’ora piena di volo di combattimento, quando attaccato sopra i suoi aeroporti.
Al contrario, il Phantom, a dispetto dell’enorme quantità di carburante trasportata quel giorno (7.550 litri internamente, un serbatoio subalare esterno da 1.400 litri, più un altro da 2.300 litri, resistente fino a manovre di 5 G, sotto il pilone centrale di fusoliera) aveva un’autonomia “reale” operativa, a pieno carico, di soli 1.000 chilometri. Infatti, teoricamente, se i Phantom avessero dovuto semplicemente volare fino agli aeroporti nemici, bombardarli e tornare, essi avrebbero potuto circuitare sugli obbiettivi per circa due ore, ma questo solo se non ci fosse stata la benché minima reazione nemica. Infatti, se al contrario gli F-4 avessero dovuto intercettare un aereo (che poi era quello che ci si aspettava che facessero), la loro autonomia “reale” si sarebbe dimezzata e se poi avessero dovuto usare anche i postbruciatori (cosa normale in duello manovrato), allora la loro autonomia reale sarebbe scesa a non più di dieci minuti.
Di conseguenza, la presenza delle aerocisterne diventava essenziale per gli americani.
Non appena decollati infatti gli F-4C, a intervalli, si misero in rotta prestabilita per il “pub”, cioè per essere riforniti in volo servendosi delle stesse aerocisterne KC-135 degli F-105 wild weasel.
Durante il tragitto verso il Nord avrebbero poi consumato per primo il carburante nei serbatoi esterni, in modo da poterli sganciare liberamente in vista del combattimento aereo.
Il tempo sul Laos parve migliorare, con la nuvolaglia bassa che andava diradandosi; persistendo solo nelle forre e nelle basse vallate incassate tra le colline e le montagne verdissime. Le luci negli abitacoli andarono affievolendosi, man mano che la foschia si diradava e la luce solare filtrava sempre più tra le nubi. I piloti abbassarono le visiere parasole dei loro caschi, continuando a tenere d’occhio ripetutamente cielo, terreno e strumenti, in questo caso, un secondo paio d’occhi a bordo non guastava.
Gli aerei di primo allarme e di supporto elettronico li tenevano costantemente informati sui radar nemici, sull’eventuale lancio di missili, o sul decollo di aerei avversari.
L’assenza di altri aerei americani d’attacco sul Vietnam del nord semplificava enormemente il lavoro, infatti, essendo assolutamente certi di non avere aerei amici in zona, i piloti dei caccia americani avrebbero potuto gestire tutta la regione come “zona di fuoco libero” ed essere in grado di ingaggiare qualunque velivolo comparisse sui loro radar senza doverlo prima identificare come amico/nemico e quindi senza il timore di abbattere velivoli amici. In questo modo avrebbero potuto sfruttare al meglio i loro missili Sparrow, ingaggiando il nemico mentre si trovava ancora al di là del raggio visivo e privandolo quindi della possibilità di avvicinarsi e di entrare in un duello aereo manovrato, condizione questa che poteva far diventare anche un Mig-17, benché obsoleto, una minaccia potenzialmente letale per un F-4, in quanto il caccia russo era, nonostante l’età, superbamente manovrabile alle alte velocità subsoniche e disponeva di due cannoni NR da 23 mm e di un cannone da 37 mm, mentre l’ F-4C era un caccia tuttomissili e non aveva cannoni. Di conseguenza, in duello ravvicinato il Phantom partiva svantaggiato, dovendosi portare in coda all’avversario per poter lanciare i Sidewinder, mentre i Mig-17 e i Mig-21 potevano fare fuoco da qualunque angolazione, anche di fronte, grazie ai cannoni.
Il Mig-21 era un eccellente intercettore a breve raggio da Mach-2, con notevolissime doti di velocità di salita, di accelerazione e di manovrabilità alle alte quote e velocità. Si calcolava che a quel tempo i nordvietnamiti non avessero più di una o due dozzine di Mig-21F ed F-13, ma i loro piloti erano spesso russi veterani della Corea, o nordvietnamiti ben addestrati in Russia.
Il Mig-21F ed F-13, erano guidati dai controllori di terra, che lo indirizzavano sul bersaglio; erano ottimi arrampicatori e trasportavano tipicamente due missili aria-aria AA-2 Atoll (Vympel K-13) subalari, con testa di guida all’infrarosso ed uno o due cannoni automatici Nudelman-Rikhter da 30 mm, con dai trenta ai sessanta colpi ognuno a seconda della versione.
Il Mig-21F imbarcava 2.340 litri di cherosene in dieci serbatoi interni ed inoltre decollava con il classico serbatoio esterno centrale di forma appuntita, che aggiungeva altri 800 litri di carburante sotto la fusoliera, anche se erano previste severe limitazioni per l’accelerazione con serbatoio pieno verso regimi transonici. A bordo non era previsto ancora alcun radar di scoperta aerea e quindi si dipendeva da terra per l’intercettazione.
Nonostante il fatto che per la sua semplicità potesse apparire un aereo primitivo ai piloti occidentali che non lo avevano ancora conosciuto in battaglia, il Mig-21F-13 vietnamita era in realtà un robusto intercettore bisonico, senza tante raffinatezze occidentali, ma anche senza inutili complicazioni che avrebbero potuto scassarsi in qualunque momento e inoltre pareva disegnato apposta per sopportare l’impossibile clima tropicale vietnamita e svolgere la sola missione che gli veniva richiesta da Hanoi: l’intercettazione rapida a breve raggio degli aerei americani.
Tutto il Fishbed era razionale e ben costruito, facile da mantenere operativo anche in avverse condizioni climatiche e semplice da riarmare e riconfigurare, bastava infatti sfilare semplicemente le rotaie di lancio APU-13 degli Atoll dai due piloni subalari per poter caricare altrettante razziere per razzi non guidati ad alette ripiegabili, come le classiche e potenti razziere UV-57 mm, oppure due contenitori di napalm ZB-360.
Andare ad attaccare i Mig-21 sopra i loro aeroporti significava invitarli a nozze, in quanto la difesa veloce a breve raggio era la loro specialità e quindi i Fishbed si sarebbero ritrovati perfettamente nel loro elemento.
Il punto debole dei Mig nordvietnamiti era rappresentato semmai dalla mancanza di avionica aggiornata e di un vero radar d’intercettazione, che li rendeva dipendenti dai radar a terra e che quindi li faceva diventare potenzialmente vulnerabili quando si trattava di attaccare gli avversari al di fuori del raggio visivo, ma i vietnamiti evitavano come la peste questa situazione. Inoltre, un Mig-21, come un po’ tutti gli aerei sovietici dell’epoca e fino al Mig-29, non aveva per il suo pilota una buona visibilità sui 360°.
“ … La prima regola del combattimento aereo ravvicinato è quella di riuscire sempre a vedere il nemico prima che lui veda te, o di sicuro prima che lui riesca a portarsi in posizione ottimale di tiro.
La maggior parte degli abbattimenti è sempre avvenuta di sorpresa, quando l’allarme percepito dalla vittima viene dal rumore del suo aereo che sta incassando una scarica di colpi di cannone.
Con il Phantom in Vietnam, se vedevi il nemico prima che lui “montasse in sella” e se non perdevi la testa, era possibile manovrare in maniera da impedire all’attaccante di raggiungere una posizione di inseguimento, anche contro il tanto decantato Mig-21 Fishbed.
Certamente contro un attacco proveniente dal settore anteriore, portato da un nemico con missili dotati di capacità omnidirezionali, come lo Sparrow, non c’è molto da fare, ma fortunatamente i nordvietnamiti non avevano nulla del genere, o noi ci saremmo trovati in guai grossi. E’ sufficiente dire che una volta che il sistema di ricerca del missile ti si è agganciato addosso è pressoché impossibile evitarlo per quanto bruscamente si possa manovrare, per questo motivo è buona regola iniziare le manovre evasive il più presto possibile.
Un attacco con cannoni, deve essere portato da non più di 150-200 metri, il raggio d’azione del missile all’infrarosso Sidewinder poteva arrivare invece a 1.600-1.800 metri, in funzione della quota e della velocità reciproca di avvicinamento.
Così come stavano le cose, i Mig nemici erano obbligati ad attaccare in coda, di conseguenza, la nostra abilità stava nell’impedirgli di raggiungere questa posizione, evitando così di finire sotto il tiro delle loro armi, cannoni o AA-2, una copia del nostro AIM-9 Sidewinder.
La seconda regola in ordine d’importanza sono l’aumento ed il mantenimento dell’energia potenziale del tuo aereo, che in ogni momento dovrebbe sempre essere ad un livello superiore a quella del tuo avversario. Trovarsi ad un livello superiore di energia potenziale consente di avere sempre un margine più ampio di opzioni e di prestazioni, mentre continua il confronto.
Se inizialmente lui si trova a un livello di energia superiore al tuo, tu devi fare di tutto per fargliela perdere, o per aumentare la tua. Una volta portata la tua energia potenziale al suo stesso livello, puoi iniziare a molestarlo, mai prima.
Se vedi il suo muso puntare in basso, tu sollevi il tuo e viceversa. In questo modo, quando lui sarà più veloce, tu sarai più in alto di lui e viceversa. Una volta cominciata, mai invertire una virata a meno che non vedi che lui ti sta decisamente superando.
Il livello dell’energia di base dell’ingaggio determina fino a che punto tutta la manovra del duello aereo debba essere eseguita nel piano verticale, anzichè su in quello orizzontale.
Combattendo contro aerei con rapporto spinta/peso superiore, con il Phantom è indicato manovrare per mezzo di una serie di avvitamenti a botte, allo scopo di allineare la propria fusoliera con quella del nemico e riducendo la deviazione angolare rispetto a lui, mettendosi in posizione di tiro con i missili a ricerca all’infrarosso. In genere l’F-4 si avvita sul piano verticale, sia in salita che in discesa. Il carico può passare da mezzo G al vertice della salita, ad oltre otto G nel fondo. Il Phantom si comporta sempre come un buon velivolo, anche in stretta vicinanza del raggiungimento del suo angolo d’attacco critico, momento in cui parte, non prima di averti avvertito con le vibrazioni di prestallo.
La terza regola del combattimento aereo è il pensare sempre in termini di offesa, perfino quando si è costretti a partire da una posizione difensiva, è sempre necessario trovare il modo di neutralizzare il pericolo, ricavandone nel contempo il massimo vantaggio. Come prima cosa, mai accettare di combattere sul terreno del nemico, ma cercare di costringere l’attaccante nel tuo campo invece di combattere nel suo.
Il Mig-21 aveva molte ottime qualità. Secondo me la prima fra tutte era la sua ridottissima superficie frontale che lo rendeva difficile da individuare. Il Mig-21F con il suo ottimo rapporto spinta/peso di 0.97, superiore a quello dell’F-4C, era nel suo elemento quando si volava veloci e sopra i 7.500 metri, ma quando si scendeva sotto i 3.000 le sue prestazioni scemavano ed il Phantom poteva travolgerlo.
A 2.400 metri, un F-4 pulito, senza serbatoi esterni e senza rastrelliere per bombe, riusciva a chiudere senza perdere quota una virata anche di 8 G. Nelle stesse condizioni, un Mig-21 dimostrava di diventare meno controllabile del Phantom e si trasformava in un cavallo scalpitante che avrebbe potuto anche essere orientato, ma non puntato su un bersaglio. Inoltre, la ridotta sezione della presa d’aria frontale del Mig-21 limitava le prestazioni del suo motore alle basse quote, abbassandone la velocità massima a un migliaio di chilometri orari, mentre il Phantom poteva ancora arrivare a 1.350 (l’F-105 addirittura era ancora più veloce).
La quarta regola è che non devi mai lasciarti coinvolgere in combattimento se calcoli di non avere abbastanza carburante per portarlo a termine con successo. Nonostante che il Phantom fosse un eccellente caccia per superiorità aerea (e non un intercettore) e che quindi fosse stato pensato per raggiungere e combattere in zone distanti dalla sua base, anche così raggiungere i Vietnam del nord comportava restrizioni piuttosto severe nelle nostre scelte. Molto spesso, i piloti nordvietnamiti erano a pochi minuti di volo dalle proprie piste, mentre noi ci trovavamo ad oltre un ora dalle nostre. magra soddisfazione sarebbe stata riuscire ad abbattere un aereo nemico per poi doversi per forza catapultare per mancanza di carburante e questo i nostri avversari lo sapevano anche troppo bene.
Osservando da fuori le spericolate acrobazie di un combattimento aereo, si potrebbe essere indotti a pensare che l’azione violenta sui comandi sia parte integrante del gioco; niente potrebbe allontanarsi di più dalla realtà.
E’ solo l’individuo che con calma porterà il suo aereo fino al limite massimo delle sue prestazioni senza superarlo, che per primo si ritroverà in posizione di vantaggio dietro l’avversario. Perciò l’azione di offesa si basa sul presupposto che l’avversario compia lui il primo errore, stando bene attenti a rendersene conto e a trarne il massimo vantaggio. Lui farà lo stesso con te.
Il nemico il più delle volte arriverà di fianco, possibilmente non visto, in un arco compreso tra le tue ore 4 a destra e le tue ore 8 a sinistra. Con ogni probabilità sarà già stato ben attento a guadagnare su di te il vantaggio della quota e della velocità. Egli quindi partirà come minimo dalla tua stessa quota, se non più in alto. Lascerà che tu gli passi sotto e poi invertirà la sua direzione, virando bruscamente sulla tua coda, abbassando il muso ed acquistando velocità, riducendo in questo modo il suo disallineamento angolare rispetto a te. Se questa manovra ha successo e se tu non hai iniziato alcuna manovra evasiva, lo porterà non visto nella posizione ottimale di lancio e cioè dietro di te, alle tue ore 6, entro un cono immaginario di 40 gradi di ampiezza, il cui apice si diparte da dietro il tuo aereo (per 20° a dritta e 20° a sinistra della tua coda).
E’ ovvio quindi che il prologo di tutto questo, come ho già detto, è una buona dose di vigilanza: vedere prima di essere visti.
Non appena si avvista il nemico, bisogna subito iniziare un’accostata verso di lui, la cui violenza sarà funzione del grado della minaccia.
Se l’avversario viene avvistato prima che abbia iniziato il suo attacco virando sulla tua coda, allora la virata potrà essere dolce, pari o inferiore ai 30° di inclinazione trasversale, costringendo l’avversario a prenderne atto ed a fare qualcosa (qualunque cosa).
Se il pilota nemico viene avvistato mentre sta “montando in sella”, cioè mentre sta invertendo la sua rotta precipitandosi sulla tua coda, allora la virata evasiva verso di lui dovrà essere più decisa, tra i 45° ed i 60° gradi di inclinazione delle ali.
Se infine il nemico purtroppo non viene avvistato finchè ormai non ha superato il punto di inversione e si è gettato al tuo inseguimento, allora la tua formazione compierà una virata stretta, alla massima prestazione possibile, ben oltre i 90° di inclinazione delle ali e a muso in giù, allo scopo di costringere l’attaccante fuori tiro”.
“A causa del grande radar e dell’elettronica per gli Sparrow, sul Phantom si era resa necessaria la presenza a bordo di un tecnico di sistemi, che divenne il Radar-intercept-officer (RIO). In seguito avremmo imparato che il seggiolino posteriore dell’F-4 nelle richiamate incassa più G di quello anteriore ed incominciammo a tenerne conto nel nostro modo di volare. Era già successo infatti che l’uomo sul sedile posteriore aveva perso conoscenza per diversi preziosi secondi, durante una brusca cabrata. Essendo lui l’operatore di tutti i sistemi d’arma dell’aereo, era meglio evitare”. (WO John D. Cummings, “Little John”. F-4B RIO; VMFA-531 “Gray Ghosts”; Da Nang, USMC, 1965).
“A prescindere dalla violenza della virata evasiva iniziale, lo scopo è quello di costringere l’avversario a superarti. Dopo averlo costretto il più possibile all’esterno, la cosa migliore da fare è cercare sempre di far aumentare la divaricazione angolare tra te e lui, costringendolo sempre più all’esterno, finchè il cacciatore non sarà diventato la preda. In tutto questo, porrai sempre la massima attenzione nel non far scendere la tua energia potenziale al di sotto della sua ed al contrario, se tu lo costringerai a lottare per ripristinare la sua energia potenziale, mantenendoti più in alto e più veloce di lui, allora avrai tu un’opportunità di posizionarti nel suo cono di coda e di raggiungere un arco di disallineamento angolare rispetto a lui inferiore ai 20 gradi, posizione dalla quale potrai acquisire e lanciare i tuoi missili.
Nell’attimo stesso in cui l’avversario viene visto e tu viri verso di lui, perdendo la sorpresa il suo attacco avrà già perso anche gran parte della sua efficacia, perché lui sarà costretto a contromanovrare, in risposta alla tua virata”.
I nordvietnamiti abbandonarono presto le livree russe color allumino perché potevano riflettere la luce solare per miglia e miglia, vanificando così ogni sforzo di attaccare non visti ed adottarono efficaci e variegate livree tigrate mimetiche a toni di verde e marrone sui loro Mig.
“ … Persino quando stai lottando per la tua sopravvivenza contro un aereo attaccante, non devi mai smettere di cercare il suo compagno. Sorprendentemente i sovietici ed i loro alleati parevano non dare molto peso alle tattiche di coppia, probabilmente a causa dell’inferiorità del loro equipaggiamento, ma in molte occasioni, al contrario, i nordvietnamiti hanno avuto la meglio perché è balzato fuori un secondo attaccante che ha messo fine allo scontro.
A causa della grande potenza dei suoi due J-79, il Phantom era in grado di passare all’offensiva in due virate ed in tre di raggiungere la giusta separazione per il corretto utilizzo delle sue armi.
A motivo delle prestazioni carenti di alcuni loro aerei, come il Mig-17, i piloti nordvietnamiti sceglievano saggiamente di arrivare sui Phantom eseguendo un attacco sferzante in picchiata, compiendo un solo passaggio, mitragliando e lanciando missili e tirando in coda senza preoccuparsi tanto di voltarsi a guardare i risultati. Era una cosa di cui noi dovevamo sempre tenere conto ”.
"Find a job you like and and you'll not have to work a single day in your life".
Ah di nulla. Spero possa interessare.
Operazione Bolo, due gennaio 1967. (Bolo: terribile machete filippino).
Gli F-4C dell’8° stormo, nome di battaglia “Wolfpack”, si diressero a nord, superarono il Laos e le alpi vietnamite, dove i francesi erano stati sconfitti a Dien Bien Phu e continuarono verso nord, in direzione di Lao Cai e della Cina, come una normale incursione wild weasel. Quando i piloti nordvietnamiti si fossero fatti sotto credendo di trovarsi di fronte i soliti F-105 avrebbero avuto una grossa sorpresa.
A sud di Lao Cai i Phantom raggiunsero il punto di inversione, ancora senza aver incontrato resistenza e piegarono decisamente verso sud e verso oriente, seguendo la statale numero 6, verso Hanoi e la sua cintura di aeroporti.
Il suolo era ancora una volta nascosto alla vista da una densa coltre di nubi, una condizione normale in quel periodo dell’anno, ma che non favoriva certo gli attaccanti.
Quel giorno erano interdetti gli attacchi sul Vietnam del nord, per permettere ai piloti dei Phantom di poter considerare tutta la vasta regione come una “zona di fuoco libero” e poter attaccare qualunque aereo fosse comparso sui loro radar senza doverlo identificare.
La squadriglia Olds aveva raggiunto alle tre del pomeriggio l’area sopra l’aeroporto di Phuc Yen, a nordovest di Hanoi, quando un EC-121 in volo sopra il Tonchino iniziò a rilevare movimento: “bogies” multipli stavano decollando velocemente da Phuc Yen, Kep e da Gia Lam, proprio mentre la squadriglia Ford stava raggiungendo la Olds in zona d’operazioni. Olds dichiarò annullata la condizione “missile free”, affinchè aerei americani non si abbattessero a vicenda.
I nemici sembravano avvicinarsi senza sospettare alcunché, credendo di avere a che fare con i soliti F-105.
La battaglia si scatenò quando due Mig-21 sbucarono veloci da sotto la copertura nuvolosa.
Il primo Mig-21 comparve dritto di coda al Phantom di Olds, mentre il secondo sbucava in cabrata dalle nuvole alle ore dieci rispetto all’aereo del colonnello americano. Non si sa se il primo Mig sia riuscito a mettersi in coda a Olds perché era bravo o perché era stato solo fortunato. Fatto sta che questa era una tattica frequente usata dai piloti nordvietnamiti, un aereo faceva da esca, tirandosi dietro un americano, mentre il secondo aereo compariva di coda al pilota statunitense e lo abbatteva. Solo che stavolta sembrò che avessero sbagliato i tempi.
Olds, sganciati i serbatoi esterni, accese i postbruciatori e ruppe sulla sinistra con tutta la rapidità di cui fu capace per uscire dalla linea di tiro del Mig che aveva in coda e allo stesso tempo per cercare di portarlo sulla linea di fuoco dei Phantom dei suoi gregari che lo seguivano, attendendo che lo facessero a pezzi.
Intanto Olds-02, il tenente Ralph Wetterhahn, aveva avuto maggior successo del suo comandante, abbattendo un Mig con un AIM-7. Anche il capitano Walt Radeker aveva fatto lo stesso: Olds-02 e 04 avevano quindi già abbattuto un aereo a testa.
Numerosi altri Mig-21 erano comparsi in cielo in varie posizioni.
Olds vide un Fishbed sbucare dalle nuvole in un ampia virata a sinistra a due chilometri e cercò di raggiungerlo, ma quello sparì di nuovo sotto le nuvole; gli sparò contro un AIM-7, ma lo mancò.
Intanto il colonnello americano ne aveva visto anche un terzo sempre alle sue ore dieci, diretto da destra a sinistra, impegnato a virare sulla sinistra. Subito Olds cabrò a 45 gradi all’interno della virata del nemico è iniziò subito una rivoluzione orizzontale (vector roll) sulla destra attorno al Mig in virata a sinistra. Capovolto a testa in giù, il comandante americano indugiò un attimo per guardare in basso verso il Mig-21 che, con le ali inclinate di 90°, stava ancora virando a sinistra sotto di lui, attese brevemente che i nemico completasse la virata, dopo di che Olds portò a termine la sua rivoluzione, picchiò in virata a sinistra e stavolta si ritrovò in posizione ottimale, 1.500 metri dietro il Mig-21, con meno di 20° di disallineamento, fece fuoco e vide il suo Sidewinder staccare di netto l’ala destra del Fishbed. “Francamente” - ebbe a dire Olds – “Io credo che non mi abbia neanche visto arrivare”.
Nel frattempo i nordvietnamiti si erano resi conto di essere caduti in trappola: Phantom al posto di F-105 e ora combattevano per la loro stessa sopravvivenza.
Alle 15:04 era arrivata sulla scena anche la squadriglia Ford, guidata dal colonnello “Chappie” James e alle 15:10, anche la squadriglia Rambler era sul posto, mentre la Olds, ormai al limite del carburante, si ritirava con tre vittorie nel carniere.
James fu subito attaccato da tre Mig-21 che, usando una tattica simile a quella usata contro Olds, scelsero di attaccare con due aerei di fronte agli americani, mentre un terzo, non visto, gli si posizionava di coda.
Il RIO di James indicò subito al suo comandante i due aggressori, che si precipitavano su di loro dalle ore 10, ma James esitò volontariamente per un attimo, perché aveva visto passare sotto di sé un attimo prima alcuni Phantom della Olds che si ritiravano e temeva che ci fosse la possibilità che almeno uno degli aerei avvistati dal suo RIO potesse essere in realtà un ritardatario della Olds, magari inseguito da un nemico.
Frattanto, il RIO di James si era voltato ed aveva visto subito anche il terzo Mig che ormai era alle loro ore 6.
James ordinò ai suoi gregari di andare subito a destra, mentre lui virò subito a sinistra, poi anche lui invertì bruscamente a destra e picchiò perché si era reso conto che il Mig di coda era ormai vicinissimo. Il Mig in coda andò invece a sinistra a pure lui picchiò, venendosi a trovare per un momento carlinga contro carlinga con James, il quale disse che non solo vedeva bene la stella rossa dipinta sulle ali, ma scorse anche per un istante il viso del pilota nemico.
James iniziò subito un barrel roll per portarsi in coda all’aereo nemico e appena in posizione lanciò un Sidewinder, che però mancò il bersaglio che aveva bruscamente virato a sinistra accelerando. Se il Mig era così uscito dalla linea di tiro del colonnello James, era invece appena entrato in quella di Ford-02, il capitano Everett T. Raspberry, che portò a termine l’attacco.
Nel frattempo, la manovra evasiva che James aveva compiuto per sfuggire al Mig di coda lo aveva portato in posizione ottimale dietro ai due Mig che lo avevano attaccato frontalmente.
Fu proprio in quel momento, disse James, che: “ … vidi un F-4 tranciare l’ala destra di un Mig-21 con un Sidewinder, in un duello a qualche chilometro”. Era il colonnello Olds.
James lanciò due Sidewinder contro i due Mig che inseguiva, poi picchiò per riportarsi vicino a Raspberry e vide il capitano in picchiata che faceva fuori con un altro AIM-9 il Mig che aveva inseguito James. I piloti videro distintamente il Sidewinder infilarsi nell’ugello di coda del Fishbed. Per un attimo, parve non accadere nulla e gli americani a bordo dei due Phantom temettero che il missile avesse fatto cilecca, ma un istante dopo una palla arancione staccò la coda al Mig-21, che si spezzò in due impennandosi bruscamente, poi iniziò un lento avvitamento, quasi orizzontale, finchè non fu ingoiato dalle nubi.
Successivamente, anche la Ford puntò verso casa, mentre la Rambler era appena sopraggiunta. La contraerea a terra intanto aveva iniziato a sparare sul serio e i traccianti salivano da tutte le parti. Gli americani della Ford tuttavia combattevano manovrando a circa 6.000 metri ed erano relativamente fuori pericolo.
Il leader della Rambler era il capitano J.B. Stone, il quale vide subito attraverso uno squarcio nelle nubi due Mig-21 in veloce arrampicata. Li inquadrò e lanciò due AIM-7. Il primo missile non si accese, il secondo invece trovò il suo Mig e lo distrusse.
Accortosi poi di un terzo Mig che come al solito stava per avvicinarsi di coda, Stone manovrò con Rambler-02 per portare l’aggressore nel raggio dei missili di Rambler-04, il maggiore Phillip Combies.
Così racconta il tenente Lee R. Dutton, che sedeva sul sedile posteriore di Rambler-04: “Noi stavamo volando a 4.800 metri di quota sul livello del mare, alla velocità effettiva di 540 nodi. Dopo aver completato la nostra virata di ritorno verso nordovest, localizzammo una squadriglia di quattro Mig-21 in formazione aperta, distante otto chilometri in posizione ore 2 bassa. Tre chilometri dietro si vedevano altri due Mig e facevano sei.
A causa della loro posizione avanti e di fianco, mi domandai se fossero effettivamente diretti contro di noi, o contro Olds e Ford, che si ritiravano dall’area.
I Mig stavano scadendo sotto di noi da destra verso sinistra. Vedemmo il capitano Stone gettarsi all’inseguimento virando a sinistra picchiando sulle loro code, noi lo seguimmo.
Essendo noi su Rambler-04 venimmo a trovarci più in alto e più a destra di tutti, così picchiammo riducendo il motore al minimo durante la prima fase dello scontro. I Mig deviarono sulla sinistra, noi iniziammo ad impegnarli. Non credo che superammo mai i 4 G durante tutto lo scontro. Decidemmo di adottare la tattica della “Caccia della Marina” negli scontri ravvicinati, lasciando perdere il puntino luminoso verde sul radar e mirando con il collimatore. Il maggiore Combies scelse un Mig e quando seppe di essere in posizione lanciò due Sparrow. Il primo non lo vidi nemmeno, ma seguii tutta la traiettoria del secondo dal lancio all’impatto. Ci trovavamo a 3.500 metri di quota, in virata a sinistra, quando i missili partirono. Il secondo colpì la coda dell’apparecchio nemico. Un attimo e vidi una palla di fuoco arancione e un paracadute bianco aprirsi”.
Poco dopo un altro Mig-21 incrociò la rotta di Rambler-02, del tenente Lawrence Glynn, che lo fece fuori con un AIM-7, facendo salire a sette gli aerei nemici abbattuti quel giorno. Da parte americana, nessuna perdita.
Il tempo peggiorò e i nordvietnamiti, mangiata la foglia, si guardarono dal far decollare altri Mig-21. Spariti i Mig, i SA-2 tornarono ad essere pericolosi. Di conseguenza, le altre squadriglie americane in arrivo non trovarono alcun bersaglio e tornarono in dietro con tutti i loro missili ancora a bordo. Nonostante questo, era la più grossa batosta che l’aeronautica nemica aveva ricevuto in un sol giorno dall’inizio della guerra. I Mig nemici sparirono dai cieli nordvietnamiti per alcuni mesi. Per tutto il 1967 il Wolfpack continuò le missioni di scorta e di caccia libera sul nord Vietnam, riuscendo ad abbattere altri 23 caccia nemici. Infine venne data la precedenza ai massicci bombardamenti e ai wild weasel, finchè la fine di Rolling Thunder nel 1968 impedì ai piloti di Ubon di ottenere altri e più significativi successi. Si dovette aspettare “Linebacker II” ed il 1972, per vedere un altro successo di questa portata da parte dell’USAF.
(Tutto questo è solo ciò che so io e NON va preso come un libro di Storia certificato. Se qualcuno ne sa di più e/o meglio, io sono tutto orecchie).
"Find a job you like and and you'll not have to work a single day in your life".