Mi chiamo Elisa, vi leggo da almeno un anno e finalmente mi decido a scrivervi.
Mi è da poco stato proposto un weekend a Londra. Splendido, la compagnia sarebbe piacevole e la meta per me sarebbe fantastica (adoro da sempre Londra, l'Inghilterra e gli inglesi... lo so, de gustibus

Non ho ancora deciso di accettare questa proposta perchè solo il fatto che mi sia stata fatta mi ha mandata in panico (ovviamente trattandosi di un weekend di andare su in treno o in macchina non se ne parla, ahimè!): un paio di notti in bianco passate a rimuginare sulla mia vita (35 anni, ancora troppo breve per terminarla

Ho un papà che è un fanatico del volo e di qualsiasi cosa lo faccia stare per aria: a 16 anni ha falsificato la firma di sua mamma per fare il primo lancio in paracadute, poi è diventato alpino paracadutista, a 50 anni ha iniziato a volare col deltaplano, è stato credo in tutto il mondo, ho perso il conto del numero di aerei che ha preso. Adesso a 70 si è più o meno tranquillizzato (meno che più per fortuna).
Mio papà non solo non mi ha trasmesso la sua passione per il volo (ma sta genetica ha un qualche fondamento???



Il mio secondo volo è stato a New York. All'andata ero così rintronata da 7 notti passate in bianco a piangere prima del volo, che ero relativamente tranquilla: unico problema era che il tempo non passava mai. I film non si vedevano, e dopo 4 ore passate tra chiacchiere e libri, quando guardi l'orologio e vedi che mancano ancora 5 ore l'unica cosa che ti viene in mente è: voglio scendereeeeeeeeee

Al ritorno, pur rintronata da 7 giorni (e 6 notti) di gita scolastica, ho avuto un vero e proprio panico al decollo: l'aereo sale (e già non mi piace) e finchè sale fa una simpatica virata. Scena all'interno dell'aereo. Tutti i passeggeri meno uno che dicono: "oooooooh, guarda che bello lo skyline di NYC". L'unico passeggero che non si è unito alle grida di giubilo ero io che invece assumevo sempre di più un colore verdastro pallido, che tenevo gli occhi bassi e che stritolavo il polso di una mia compagna di classe che era una frequent flyer. Povera, le ho fatto male davvero

Finito il decollo stavo bene. Son letteralmente crollata dal sonno, mi son svegliata solo ad un certo punto quando ho sentito il mio stomaco girarsi in maniera strana, ho aperto gli occhi, ho visto l'ala che sballonzolava un po', ho visto acceso il segnale di allacciarsi le cinture, l'ho fatto, mi son voltata dall'altra parte e mi son riaddormentata.
(uè, avevo avvisato che scrivevo un papiro vero?

Bene, quindi io mi ritrovo con la fobia del decollo. In volo non dovrei avere problemi (nei due voli non ne ho mai avuti), anche perchè mi ha aiutato molto un libro che ha mio papà che consigliava di chiudere gli occhi un attimo e di pensare di essere a bordo di un pullman che va su una strada (sterrata e piena di buche se ci sono turbolenze). La sensazione che mi ricordo dai miei due viaggi è che quando sono in aria, o ti piazzano una bomba, o c'è uno scontro di aerei, o non so quale altra alternativa assurda (sottolineo assurda) possa esserci, ma l'aereo sta su. L'ho sempre sentito solidamente appoggiato come se fosse su una strada (lo scrivete anche voi). Ma quei 20 minuti di decollo mi han sempre bloccato così tanto che non ho più volato dal 1992.... Si insomma, non mi fa differenza un volo di 2 ore da uno di 12 (a parte forse la noia di un viaggio così lungo), ma solo l'inizio del volo.
Forse è perchè non conosco bene come funziona il decollo: io ho un ricordo stranissimo del mio battesimo del volo. Accelerazione: mia tachicardia (e vabbè, diciamo che un po' di adrenalina ci sta), spinta del mio corpo verso il sedile (ci sta tutta! Stiamo pur accelerando no?) e poi ad un certo punto sentivo invece il mio corpo che si staccava dal sedile (e questo per me, a rigor di logica non ci sta. se stiamo accelerando come posso essere proiettata in avanti???) e poi ancora di nuovo risospinta verso il sedile (ehi, ma allora vuol dire che la decelerazione era un errore???

Volevo poi chiedere un'altra info un po' tecnica: mi potete spiegare un pochino come funziona la pressurizzazione? Si insomma, a quanti mt sul livello del mare corrisponde l'aria che c'è dentro l'aereo e in quanto tempo ci si arriva? E' una domanda un po' strana, ma io so che soffro da poco tempo del mal di montagna. Sono stata più di una volta sul Monte Bianco a fare la Mer de Glace, e lì arrivi bello in alto abbastanza in fretta (3 funivie) e siccome lo sbalzo è notevole, mi parte subito mal di testa galattico e nausea molto molto forte (conosco oramai bene i bagni del rifugio


Rileggendo sto papiro (ops) mi rendo conto che sembro molto più tranquilla di quel che sono (maledetta la mia mania di voler tenere tutto sotto controllo....), ma credetemi che non è così.
E' solo che sono stanca di aver questa paura irrazionale (o razionale?) e soprattutto di precludermi di visitare posti fantastici in giro per il mondo (cavolicchio, ho amici che vivono sparsi ovunque!!!! Perfino uno in Alaska che sarebbe poi la mia meta ideale!).
Grazie a chiunque mi risponderà, questo forum è davvero spettacolare!