
Perchè tanta enfasi, se molte persone vanno a New York con la stessa frequenza con cui io vado al supermercato? Semplice, perchè avevo paura di volare.

Il mio primo volo (Milano-Roma-Milano) risale a tanti anni fa. Viaggiavo da sola, e completamente al buio rispetto a questo « mondo ». L’unica cosa che ricordo è che l’aereo si fermo’ in fondo alla pista e io cominciai a preoccuparmi (che c***o sta succedendo???). L’uomo seduto di fianco a me mi disse: « non si preoccupi, il comandante avrà dimenticato le sigarette »… e io me la sono bevuta (vabbè dai ero piccola…), volai tranquilla godendomi pure uno splendido panorama soprattutto durante il viaggio di ritorno.
Destinazione successiva: Madeira. Mi diedero della pazza che stava andando incontro alla morte sicura perchè quello era uno degli aeroporti piu’ pericolosi al mondo (sic !). Nonostante cio’ andai lo stesso ma volai terrorizzata, complice anche un ritardo di 5 ore causa nebbia con perdita di coincidenza a Lisbona e due belle perturbazioni tanto che il pilota ci disse: Nenhuma preocupação é uma perturbação ligeira… seeeeeeeee magari, ma io ero talmente concentrata sull’atterraggio che quelle perturbazioni mi facevano il solletico… Quando sono atterrata avrei voluto baciare la terra: a quel punto non mi interessava piu’ nulla: bagagli, clima, ecc. chissenefrega… ero viva!!! Altro siparietto al ritorno: si parte ma in volo ci dissero che non si sapeva dove saremmo atterrati: a Linate c’era nebbia quindi o Malpensa o Bergamo o chissà… le informazioni continuavano a cambiare e alla fine ha vinto Genova… ma che stress!!!
Non ho mollato… se sono andata a Madeira, posso andare ovunque e quindi qualche mese dopo prenotai per Mikonos: tutto ok a parte un Atene/Mikonos su un Fokker che non auguro al mio peggior nemico…
Nonostante la paura di volare si sia impossessata di me, insistetti ma accorciai la sofferenza (ops… la durata del volo): Roma-Olbia-Roma (con un Milano-Roma in treno…). A Olbia un atterraggio da paura davvero: l’aereo stava virando sulla sinistra quando una “folata” di vento l’ha fatto inclinare sulla destra (chi urlava, chi piangeva, chi terrorizzato, ecc.).
A questo punto decisi di prendermi una pausa… stavo forse sfidando la sorte? Fino a quel momento mi era sempre andata bene, ma quanto sarebbe durata?... no meglio fermarsi un pochino … e sono passati piu’ di 20 anni.
In questo periodo continuavo a dire che prima o poi avrei ripreso a volare ma mi mancavano degli stimoli abbastanza forti anche perché nel frattempo ho avuto problemi di attacchi di panico che mi avevano completamente destabilizzata.
Poi 4 mesi fa ero venuta a sapere che alcuni colleghi stavano organizzando un viaggio a New York e lo dissi alla mia amica (con tono tipo "tu che non hai paura... guarda che c'è questa opportunità... se ti interessa..."). Qualche giorno dopo mi chiede ulteriori notizie, ci stava pensando per se stessa in quanto il marito sarebbe andato a fare immersioni per conto suo. Io stavo passando un periodo nero e di pancia mi usci': "vengo io con te e fanc..o tutti!". Da li' è partita la macchina organizzativa.
Mi sono iscritta al forum, ho letto e stampato, oltre alle 4 regole di Kitano, diversi topic dove ho trovato risposte a domande che avrei fatto io (turbolenze, sensazioni, timori di utenti con esperienze di attacchi di panico, ecc.). Tutto questo unito alla mia determinazione mi ha fatto spiccare il volo, anzi – leggendo che alcuni utenti che già mesi prima della partenza non riuscivano a dormire - mi meravigliavo della mia tranquillità e delle mie notti tranquille. Era tutto cosi’ strano per me e quasi temevo che l’ansia mi giocasse qualche brutto scherzo al check-in o in volo. L’unica cosa che non temevo era l’attacco di panico perché, conoscendolo, sapevo che come arriva se ne va e ormai avevo imparato a gestirlo…
E arrivo’ anche il giorno della mia partenza (12 marzo 2010): ma ero proprio io quella che stava andando a Malpensa? Siiiiii e, quando qualche perplessità si affacciava, l’idea di tornare vittoriosa prima su me stessa e poi su chi pensava che non ce l’avrei mai fatta mi dava ulteriore forza.
Sarà che erano le 6,30 del mattino ma sembrava che a Malpensa dovessimo partire solo noi: volo AA199 ore 10,15.
Ci imbarchiamo e le assistenti di volo ci invitano ad affrettarci per poter anticipare la partenza e partire prima dello sciopero previsto per le ore 10. Mi guardo intorno e noto sul bracciolo del sedile il disegnino della sigaretta (ops… ma quanti anni ha questo aereo???).
Poi ci comunicano che le porte sono state chiuse: nessuna sensazione di rimanere intrappolata in quella scatola di ferro… wowow. Alle 10 precise si parte: durante il decollo chiudo gli occhi, non sento la sensazione di vuoto sotto i piedi (che ricordo di aver provato in precedenza) ma non guardo fuori e aspetto che l’aereo si metta in posizione di crociera (si dice cosi’?).
Volo tranquillo, qualche lieve scossettina che mi infastidisce ma non mi fa paura (grazie forum!!!). Anzi, sono state piu’ frequenti dal Canada in poi che non sull’oceano. A due ore dall’atterraggio variano le informazioni dell’orario d’arrivo: inizialmente dovevano essere le 13,40, poi le 12,20, poi le 12,25 e cosi’ via fino alle 12,50. Inizia l’atterraggio: mmm intorno tutto grigio… mi sa che a New York ci sarà brutto tempo (un po’ lo avevo visto dalle previsioni del tempo…). Riattacca due volte: oh c***o… ma il pilota, mano di velluto, fa in modo che siamo in pochissimi ad accorgecene. Il pensiero va per un attimo al topic “bambino dirige il traffico a JFK” ma non gli permetto di insinuarsi ulteriormente. Riprova e questa è la volta buona: New York, sono arrivata!!!
Il tempo non è stato clemente… pioggia e vento a raffiche come non si era mai visto (loro dicevano shower...) che c**o… I primi tre giorni non si vedeva quasi nulla, i grattacieli coperti dalle nuvole e gli ombrelli hanno fatto il resto. Ma questa città ti rapisce comunque!!!
Inizio a pensare al volo di ritorno: se questo vento non smette, come cavolo decolleremo? Si’ lo so, sul forum l’hanno ripetuto fino alla nausea che se decollerà sarà perché potrà farlo in condizioni di estrema sicurezza… ma quanti scossoni prenderemo???
Arriva il giorno della partenza: sole!!!!! wow mi sento fortunata, inoltre imbarcandoci con il finger (si dice cosi’?) non mi accorgo se c’è vento o meno. Partenza prevista per le 17,45. Alle 18, ci mettiamo in coda… ho contato 7 aerei davanti a noi. Mi preoccupa un po’ l’idea di qualche turbolenza, ma tanto ormai sono qui… e a Milano devo tornare… tanto vale che mi metta tranquilla. Cio’ che mi aiuta è il pensiero che nei giorni precedenti tutti i voli sono partiti e arrivati nonostante quel tempo infame…
Ore 18,30 decollo. Ci hanno fatto tenere le cinture di sicurezza allacciate per tutto il viaggio e questo ha impedito un certo rilassamento, qualche scossetta (dai visori non si vedeva bene la posizione dell’aereo ma dall’orario presumo che fossimo già sull’Europa) e alle 6,50 si atterra. Un atterraggio da manuale, mi sono accorta che eravamo sulla pista dalla frenata … altro pilota mano di velluto…
Oltre a N.Y. che va vissuta e non descritta, sono contenta di aver affrontato questo viaggio perchè se avessi scelto una destinazione piu’ vicina probabilmente mi sarebbe rimasto il dubbio e mi sarei detta: “questo volo è andato… ma se dovessi farne uno intercontinentale ce la farei?”
Ora io e l’aereo non siamo piu’ nemici ma frequentandoci un giorno diventeremo amici!!!

Desidero ringraziare staff, moderatori, piloti, collaudatori, AA/VV, simpatizzanti e utenti di Md80 per tutte le informazioni e rassicurazioni fornite: siete fantastici!!!
