Il volo del fifone IV

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spaceodissey
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Il volo del fifone IV

Messaggio da spaceodissey » 4 marzo 2011, 15:19

E' passato un po' di tempo. Tante cose sono successe, tante miglia sono state volate. Ho scritto un nuovo capitolo della saga del fifone. Spero che vi diverta come è successo con i capitoli precedenti e che possa dare un piccolo contribuito a chi ha paura di volare.

INTRODUZIONE
Erano le tre del mattino quando il cellulare del fifone medio squillò svegliandolo da un sogno nel quale faceva l’amore con sei donne contemporaneamente su un aereo. Erano tutte bellissime. Tutte disponibili. E lui non aveva paura di volare!
Era un suo collega.
- Spero che tu abbia una buona ragione.
- Ho la febbre.
- E quindi? Dillo a tua moglie, ti porterà dell’aspirina
- Domani dovrei andare a Barcellona
Un brivido lungo la schiena
- Sono sicuro che ti rimetterai - la voce del fifone era diventata tremolante
- Ho 39,5. Non mi rimetterò. Devi andare tu.
- Ma... - le parole gli si strozzarono in gola.
Riattaccò. E fece la valigia.

MALPENSA, 8 DEL MATTINO
Provava una leggera sensazione di nausea. Un fastidio persistente a tutto il corpo. Erano le sue cellule che si rifiutavano di essere in un aeroporto, e si rifiutavano ancora di più di volare.
Arrivò al check-in con un’aria tra il rassegnato e l’inca**ato.
- Buongiorno. - L’addetta sfoderò un sorriso a 13.782 denti
Buongiorno un c***o!
- Ah, andiamo a Barcellona! - Fece l’addetta con voce garrula.
- Eh, purtroppo sì - Fece il fifone con un sorriso tiratissimo.
- Ah, è per lavoro, eh? - Fece lei strizzandogli l’occhio
Te lo cavo, quell’occhio!
- Eh, purtroppo sì
- Verrei con lei. Barcellona è una città così vivace!
Sai quanto m’importa della vivacità della città? A me importa della MIA vivacità, e tra poco non ne rimarrà niente, perchè sarò morto stecchito dal terrore! Vuoi andare a Barcellona? Accomodati, cambia il nome sul biglietto e vai, per la miseria!
- Eh...
- Grazie, arrivederci, e... buon volo! - sempre con voce garrula
Ti stacco quelle corde vocali e me le cucino per cena. Buon volo un corno!
- Eh, speriamo.

Salì a bordo dell’aereo con l’aria di chi va ad un funerale.
- Benvenuto a bordo! - lo accolse una A/V con voce garrula
Dev’essere la giornata nazionale delle voci garrule.
- Grazie, ma preferirei essere dovunque tranne che qui
- Perchè, non le piaciamo? - fece lei facendo un finto mescolino con il labbro inferiore, seguito da un sorriso a 13.782 denti.
Te lo spaccherei con una testata quel labbro e ti caverei con una pinza qualche migliaio di quei denti dannatamente perfetti. Senza anestesia, s’intende
Si lasciò cadere al suo posto, strinse la cintura e guardò malinconicamente fuori dal finestrino. La solita inquietudine lo assalì. Guardò con disinteresse le altre persone riempire lentamente l’aereo.
Una signorina bionda, giovane, allampanata e un po’ insignificante gli si sedette accanto.

- Buongiorno! - gli fece con la voce più garrula che avesse mai sentito, e gli tese la mano
Lui la strinse leggermente, interdetto.
- Mi chiamo Gabriella Colonna... - sospirò - e prima che me lo chieda... sì, QUEI Colonna.
- Quali Colonna?
- Quei Colonna.
La conversazione rischiava di diventare surreale.
- Ah, quei Colonna.
- Esatto, quei Colonna.
Bene, adesso che era chiaro che lei apparteneva a quei Colonna, e non vi era nessun dubbio a riguardo del fatto che appartenesse a quei Colonna, lui poteva continuare a guardare malinconicamente fuori dal finestrino.
Ma la petulante biondina non si diede per vinta:
- Sa, nonostante venga da una delle più antiche e nobili famiglie romane, è per me la prima volta che viaggio in aereo. Certo, come lei può ben immaginare, ho viaggiato numerose altre volte, ma sempre con altri mezzi. In treno, in particolar modo. Lo trovo un mezzo così comodo! Anche se a dire il vero il treno è vagamente proletario. Ma permette di arrivare in centro alla città di destinazione, mentre l’areo, per quanto decisamente più veloce sulle lunghe distanze, non atterra nel centro cittadino. Pensi come sarebbe comodo se anzichè partire da qui, a 50 chilometri da Milano fossimo partiti da Piazza Duomo e atterrassimo sulla Rambla. Certo, mi rendo conto che non è possibile...
Si era perso più o meno al “nonostante” e aveva ricominciato a guardare malinconicamente fuori dal finestrino all’“antiche”.

- Oh! - fece la biondina insopportabile - con voce garrulicamente stridula - penso che ci siamo staccati dal finger! Oh! Santa madre, che emozione! - e si mise a battere nervosamente le mani come un bambino.
Santa madre?!?!
Lo guardò con gli occhi sgranati e uno sfavillante sorriso a 3.587 denti che lui avrebbe preso a mazzate.
- Non è emozionante?
No. E’ terrorizzante. E’ un concetto leggermente dissimile da quello da lei testè espresso.
- Adesso dovrebbe esserci la fase di taxi in cui l’aeromobile si porta sulla pista di decollo...
Esatto alla quale dovrebbe succedere la fase di espulsione dei rompicoglioni.
- Santa madre, come sono emozionata! E’ incredibile che nonostante prima della partenza abbia visionato parecchi filmati di aerei in decollo sia così tanto emozionata. Non credo che la visione di un filmato possa in nessun modo sostituire l’emozione di un vero decollo.
La parola del giorno è “emozione”.
Il fifone medio, che mal sopportava l’estenuante attesa prima del decollo, avrebbe tanto desiderato avere con se un fucile per poterlo spaccare in testa alla biondina insopportabile. Essendone sprovvisto a causa di assurde regole sulla sicurezza considerò brevemente l’idea di assestarle una forte e decisa gomitata nei denti seguita da un cazzotto alla bocca dello stomaco. Stava per dar seguito al suo piano quando una A/V si affiancò alla biondina insopportabile e con tono di garrulo rimprovero le disse:
- Signorina, non si è allacciata la cintura di sicurezza.
Il fifone medio ebbe l’ardire di sorridere tra se, nonostante la situazione fosse ormai disperatamente tragica: stavano per decollare.
Adesso senti come attacca!
- Santa madre! Me ne devo essere scordata. Sa, sono così emozionata! E’ il mio primo volo! Ecco, provvedo immediatamente ad ottemperare alla sua gentile richiesta...
L’A/V era già passata oltre.
ba**arda, a me tocca sopportarla per un’altra ora e mezza!

“Cabin crew, ready for takeoff”

- Cos’ha detto? Cos’ha detto.
- Ha detto che decolliamo - ruggì il fifone medio con un leggero tono di angosciosa disperazione nella voce - e che dio ce la mandi buona.
- Ha detto “che dio ce la mandi buona”?
- No, quello l’ho aggiunto io
- Santa madre! Stiamo partendo.
E mentre l’aereo accelerava sulla pista di decollo l’insopportabile biondina emise uno strano suono. Sembrava un lamento continuo che cominciava da un Do# di un’ottava bassa e andava a salire. Passò tutti i semitoni fino ad arrivare ad un acutissimo La bemolle. Ad un certo punto il fifone medio non la udì più ma notò che lei aveva ancora la bocca aperta. Probabilmente era passata agli ultrasuoni.
L’aereo si staccò dal suolo con grazia.
- Santa madre! Stiamo volando
Per fortuna... anche questa volta è fatta.
Qualche secondo dopo il carrello rientrò con il solito rumore secco.
La biondina petulante sgranò gli occhi e si rivolse al fifone medio (che era ancora al massimo della tensione, quindi poco trattabile):
- Cos’è stato? Ha sentito anche lei questo rumore secco che proveniva dalla pancia del velivolo? E... oddio, lo sente questo rumore intermittente? Santa madre, che accade?
Cominciò a singhiozzare.
- Santa madre, stiamo precipitando. Morirò qui, nella brughiera milanese... che fine poco eroica per l’ultima esponente di una grande ed antica casata!
Il mondo non ne sentirebbe la mancancanza.
- No, non stiamo precipitando.
La biondina lo guardava come se stesse vedendo la Madonna
- Il rumore secco che ha sentito era il carrello che rientrava. E quello intermittente, che probabilmente sentirà ancora tra poco erano i flaps che rientravano.
L’aereo virò. Il fifone medio aveva ancora un colorito tra il bianco-cencio e il giallo-fifa.
- Ecco, lo vede? Un motore ha ceduto. Adesso ci avviteremo e precipiteremo al suolo!
- Stiamo solo virando. Abbiamo decollato verso nord e dobbiamo andare a sud. Per forza di cose dobbiamo virare.
Se non la smette la picchio! Già ho paura per conto mio, ci manca pure che questa si mette a tirarmi fuori altre sventure.
Per fortuna qualche secondo dopo, la virata terminò e il pilota diede il benvenuto a bordo. Finalmente, il fifone medio si rilassò e diede un’occhiata alla biondina petulante che stava ancora piangendo sommessamente. Nonostante qualche minuto prima avrebbe voluto scaraventarla giù dall’aereo, adesso che le cose si erano calmate gli dispiaceva vederla in lacrime e tentò di consolarla.
- Su, forza, il decollo è finito. Si tranquillizzi, adesso si vola senza problemi fino a Barcellona.
- Ma se i motori si dovessero spegnere?
- Planeremmo. Le assicuro che volare è sicurissimo. Vedrà che non ci sarà nessun problema.
Ma sono IO che sto dicendo queste cose? IO sto consolando un’altra persona? Devo essere ammattito! Non ci saranno problemi un corno! In realtà potrebbe succedere...
Ma non gli venne in mente niente di davvero catastrofico che potesse in qualche modo compromettere l’andamento del volo.

Dietro di loro cominciò ad esserci uno strano caos. Immaginando che stessero per portare da mangiare il fifone medio si informò su cosa offriva la cambusa. Il cibo era internazionale, con un forte accento orientale.
Si poteva scegliere tra pollo, manzo e salmone. Tutti gli alimenti venivano garantiti essere freschissimi.
Cominciarono proprio da loro le ordinazioni. Prese del pollo. Mentre la sua compagna del vitello. Davanti a lui, ordinarono del salmone. La A/V tornò in cambusa. Il fifone medio sentì un po' di trambusto e gli sembrò anche di sentire un muggito.
Qualche secondo dopo la A/V riapparve con una gallina stecchita in una mano e due salmoni che si dibattevano nell'altra. Due pezzi di manzo grondante sangue erano portati da quello che chiaramente era un macellaio. La A/V con un sorriso orgoglioso lasciò cadere in mano al fifone medio la gallina stecchita.
- Se me la spenna e la pulisce, poi gliela cucino
Poi andò dai signori davanti e staccò con un morso secco la testa ai due salmoni lasciando i cadaveri sui tavolinetti.
- Se li pulite, quando ripasso li riprendo e li cucino
Intanto, il macellaio, che aveva un fisico invidiabile e una mascella volitiva alla Brad Pitt, stava facendo scegliere il manzo alla biondina che appariva abbastanza confusa.
- Su, forza, signorina, che non ho mica tutto il giorno. Ci sono anche gli altri da servire!

In pochi minuti l'aereo diventò un'enorme cucina. I barbecue saltarono fuori da chissà dove e molti si passavano carne e spezie. Naturalmente all'interno della cabina si accumulò molto fumo e calore così i passeggeri vicino alle uscite di sicurezza aprirono i portelloni mentre gli A/V si spostarono sulle ali per fare pulizia degli scarti (le piume di gallina erano ovunque) e per abrustolire il manzo e affumicare i salmoni direttamente con il calore e i fumi di scarico dei motori.

Finito il pranzo, le A/V si diedero da fare per pulire il tutto buttando gli scarti fuori bordo. Il fifone medio pensò che di sotto non avrebbero gradito.

Le fioche luci dell'aereo improvvisamente si spensero. Tutte. La tendine parasole dei finestrini si abbassarono elettricamente. Tutte. Anche i volatori più incalliti ebbero un attimo di paura. Il fifone medio era letteralmente terrorizzato. L’aereo era immerso nel buio più totale.
Un paio di fari si accesero facendo piovere dall'alto fasci di luce bianca molto potente (molti si fecero il segno della croce), poi dal fondo dell'aereo un faro blu rimepì di luce il corrioio e le A/V uscirono dalle cambuse con degli strani oggetti cubici bianchi che posarono in terra a distanze regolari lungo i corridoi. Non volava una mosca.
Una musica soffice e lievemente paradisiaca li avvolse (i segni della croce si moltiplicarono) mentre la biondina trovò e strinse con forza la mano del fifone medio. Si rivolse a lei e le disse:
-Credo che siamo morti. Questo dev'essere il paradiso. O l'inferno: probabilmente rimarremo per sempre su questo aereo...

Partì -ad un volume assordante- l'assolo iniziale di "Please don't let me be misunderstood" e le A/V salirono tutte contemporaneamente sui cubi. Al primo colpo di cassa si tolsero le divise rimanendo in un minuscolo bikini. Si accesero le luci stroboscopiche e DJ Enzo "da Biella con furore" fece il suo ingresso in cabina. Di lì a poco anche i piloti si unirono ai passeggeri che ballarono con gioia classici anni '70/'80 e '90.

Il pilota annunciò che avevano cominciato la discesa verso Barcellona. Il fifone medio strinse la cintura e assunse un colorito giallognolo. La biondina petulante lo imitò, assumendo anche lo stesso colorito.
- Santa madre! Non ci posso credere! Stiamo per atterrare.
Sì, e ci sei arrivata tutta da sola o hai capito quello che ha detto il pilota?
Stava diventando di nuovo nervoso, ma non aggressivo come prima del decollo. In fondo, l’atterraggio lo preoccupava sempre meno.

Attraversarono le nuvole e una forte raffica di vento fece sobbalzare l’aereo. Il fifone medio sbiancò di colpo. La biondina si mise a frignare.
- Santa madre, lo sapevo! Sapevo che sarei morta in un incidente aereo! Io non ci volevo venire a trovare zia Petunia! Io volevo andare a Fregene con i miei amici!
Zia Petunia?!
L’aereo cominciò a ballare sul serio. Il fifone medio razionalmente sapeva che erano solo raffiche di vento e che erano ancora troppo alti perchè queste potessero essere davvero pericolose. Razionalmente. Ma l’irrazionalità prese il sopravvento: assunse il colore di un cadavere e si aggrappò con tutte le forze ai braccioli del seggiolino, provando anche a recitare qualche preghiera.
- Santa madre, stiamo andando giù!
Eh, stiamo atterrando. E’ previsto che si scenda.
- Guardi, guardi come flettono le ali. Se se ne stacca una siamo fregati.
- Non si staccano.
- Ne è certo?
- Sì. C’è gente che li progetta e li studia questi cosi, non è che uno si sveglia al mattino...
- Non ci avevo pensato
Il fatto era che lui sapeva bene che il pericolo era lontano mille milioni di miglia, ma il difficile era convincere il suo subconscio.
Le raffiche si susseguivano, l’aereo ballava. Parecchio. Il fifone medio era in uno stato vicino a quello comatoso, ma anche gli altri passeggeri erano preoccupati, non si sentiva un rumore, eccettuati il pianto di un bambino e lo spostarsi degli oggetti nelle cappelliere che producevano un rumore piuttosto sinistro, come se ogni volta si rompesse qualcosa nella struttura dell’aereo. Ma la cosa peggiore erano le vibrazioni che scuotevano l’aeropolano: sembrava davvero che potesse cedere da un momento all’altro.
Un paio di cappelliere si aprirono e fuoriuscirono alcuni oggetti: borsette, giacche, un pollo vivo che se ne andò in giro starnazzando per la cabina, alcuni libri, una palla di vetro che cadendo si infranse sul corridoio producendo uno strano fumo verde ed emettendo un sibilo che -almeno così parve al fifone medio- sembrava dire: “Morirete tutti”.
Gli ultimi minuti del volo furono i più terribili: il fifone medio era ormai un tutt’uno con la poltroncina, la biondina singhiozzava ininterrottamente, molti altri urlavano ogni volta che l’aereo sobbalzava e il pollo che era uscito dalla cappelliera svolazzava in giro infastidendo non poco.

Appena l’aereo toccò terra partì il classico applauso. La biondina smise immediatamente di piangere e attaccò:
- Santa madre, che paura che ho avuto! Anche lei, vero?
Il fifone medio era ancora inglobato nella poltroncina e teso come una corda di violino
- Ha sentito che scosse? E’ stato veramente terribile. Non so se viaggerò in aereo anche al ritorno
Fai un po’ quello che ti pare, basta che chiudi quella bocca, altrimenti... altrimenti niente. Siamo atterrati, stiamo tutti bene. Questo è l’importante.

- Beh, ma insomma! Quanto tempo ci mettono a farci scendere? Cioè, non è che io posso stare qui a perdere tempo. Zia Petunia mi sta aspettando... e poi non sopporto più questo pollo che continua a svolazzare in giro.
In effetti il pollo cominciava ad infastidire anche il fifone medio.

Si alzò da suo seggiolino con fatica. Aveva le gambe completamente anchilosate. Era ancora molto nervoso, avrebbe voluto sfogarsi su qualcosa o su qualcuno. La sua vittima preferita sarebbe stata la biondina petulante, ma trascorrere qualche anno in una prigione catalana gli sembrava un prezzo troppo alto per un breve momento di piacere. Mentre le persone defluivano lentamente dall’aereo, il pollo impazzito gli volò contro. Fu fulmineo. Lo afferrò per il collo con una mano e per le zampe con l’altra e lo stecchì.
- Posso portarmelo a casa, questo? - chiese all’A/V, mostrandogli il cadavere?
Lei annuì.
Si sentiva meglio.
Chuck Norris understands the ending of 2001: a space odyssey

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Re: Il volo del fifone IV

Messaggio da m.forna » 4 marzo 2011, 15:38

bello anche questo! :lol:
Marco

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Re: Il volo del fifone IV

Messaggio da Peretola » 24 marzo 2011, 13:21

Non potevo perdermelo! :mrgreen:
Complimenti ancora....

una pregunta: ultimamente hai volato Ryan? No, sai...polli in giro, hostess sui cubi, biondine petulanti... :lol:
"...One equal temper of heroic hearts - Made weak by time and fate, but strong in will - to strive, to seek, to find and not to yield"- Lord Alfred Tennyson

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Re: Il volo del fifone IV

Messaggio da Maxx » 24 marzo 2011, 14:04

Scritto meravigliosamente e con un tono piacevolissimo. Ma mi permetto di dire che i primi 3, soprattutto il secondo (quando ho letto "O Europa o morte" mi hanno dovuto rianimare per quanto ridevo), avevano quel quisquis in più! :) :)

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Re: Il volo del fifone IV

Messaggio da Hartmann » 24 marzo 2011, 15:51

Ma alla fine sei riuscito ad avere il numero della biondina colonna? O almeno quello di zia Petunia :lol:

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Re: Il volo del fifone IV

Messaggio da Slowly » 28 marzo 2011, 19:56

Grande! :D

Attenta analisi con la giusta ironia, bravo.
SLOWLY
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Scarica il mio (oh) mamma devo prendere l'aereo!

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Re: Il volo del fifone IV

Messaggio da Billa » 1 settembre 2011, 20:31

Sono tutti e quattro dei racconti FANTASTICI, complimenti!!! ridendo e scherzando i pensieri del fifone sono quasi uguali ai miei quando sono sull'aereo XD!!!!
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Re: Il volo del fifone IV

Messaggio da MartaP » 23 agosto 2012, 12:51

Sei un mito!
Ho appena finito di leggere tutti e quattro i tuoi racconti e mi sono piegata, tipo [smilie=to funny.gif]
Fai conto che io, per anni, mi sono comportata identica identica come la biondina insopportabile (anche se sono mora..), mio marito può confermartelo....anzi, io ERO la biondina insopportabile, con la parrucca mora ( senza boccoli) e origini plebee!
Poi però ho rimediato: ho trovato questo forum e ho fatto il corso della Lufthansa 8) 8)
Ciao!!
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"Spock?" "Sì?" "A proposito delle colorite metafore di cui abbiamo parlato, penso che tu non debba più cercare di farne uso." .."m***a, non lo farò più."

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