Insomma, io mi cullavo nell'illusoria convinzione che "Chi? Io? Ma no che non ho paura di volare, tzè. Ma con chi pensi di parlare?". E in effetti io non è che ho paura di volare in generale. Ho paura di volare con mia sorella.
Io la adoro, eh. E' più piccola di me, è sempre stata la mia cocca. Beh, quasi sempre. Almeno finchè non siamo decollate insieme da Beauvais alla volta di Pisa. Volo RyanAir. Già che siamo arrivate al gate di imbarco dopo un tot di ansie su cui sorvolo. Una volta sedute e allacciate, lei ha dato la stura alla paranoia.
Lei: "Cos'è questo rumore?"
Io: "Hanno acceso i motori"
Lei: "E' normale?"
Io: "..."
Lei: "Ma ci stiamo muovendo"
Io: "Eh beh, se vuoi decollare..."
Lei: "E' necessario?"
Io: "..."
...e via così fino all'atterraggio. Che poi mica siamo atterrate subito. E no. Forse c'era un po' di traffico in aereoporto, o quello che è, insomma ce ne siamo state un po' su a girellare in attesa della pista. Avete una vaga idea di quanti pessimi pensieri possano venire in mente a una persona che ha paura mentre aspetta di atterrare? Roba che i registi ci potrebbero fare sopra film e film e film.
E nel frattempo io mi sono logorata il povero neurone per fornirle dati, statistiche, sicurezze. Niente da fare. Lei ha avuto, ed ha tuttora, il terrore del pensiero di volare. 'Na roba che l'attacco di panico è assicurato solo a sentir parlare di aereo. La sua convinzione di cadere è coriacea.
Il problema sarebbe suo, se non fosse che mi ha influenzato mica poco. Cioè, io razionalmente conosco statistiche, dati, sicurezze. Mi fido del pilota, dell'ufficiale, dell'aereo e di tutto il team e di tutto il lavoro che c'è dietro (e davanti, e di lato). Razionalmente. Irrazionalmente mi domando e chi me l'ha fatto fare? Irrazionalmente mi domando se magari è lei quella che ha ragione e io quella che non c'ha capito niente.
Tra un po' prenderò il volo - perchè continuo a volare, l'ho detto che mi fido - con una carissima amica e i suoi figli di 12 e anni. Destinazione Disneyland Paris. Ma mi ritrovo a cercare informazioni certosine su compagnia aerea, tipo di aereo, modalità di check-in, aereoporto... insomma, un surplus di razionalità. E se non lo faccio, se non mi informo, se non pianifico, l'unica cosa che riesco a pensare è: ma chi me l'ha fatto fare? E se il bambino piccolo avesse paura? Ma soprattutto, se io avessi paura?
...ma si può avere paura di avere paura?
