ho letto quasi tutti gli interventi di altri utenti "fifoni", e anche i consigli per non farsi prendere dal panico.
Razionalmente, niente da eccepire. Il problema è la parte irrazionale. Come si puo' combattere una battaglia con l'irrazionalita' utilizzando le armi della razionalita'?
Da un lato c'è l'informazione che aiuta: l'aereo che è il mezzo piu' sicuro, dove tutto è "doppio" e controllato, e soprattutto (grazie a chi l'ha postato) il video su youtube che mostra tutti gli spostamenti aerei che avvengono in un determinato momento. Ci sono le procedure, c'è l'ente preposto al controllo etc, c'è il "se non fosse sicuro non avrebbe l'autorizzazione a volare" etc etc etc
E poi c'è l'informazione che NON fa bene.
Tipo questa: http://it.notizie.yahoo.com/air-italy-r ... cceso.html
Purtroppo si tratta della compagnia aerea con la quale devo volare. Purtroppo devo affrontare uno scalo a Cuba.
Io sono del tutto persuasa che cio' che viene scritto sui giornali sia al 90% strumentale/falso/non accurato,
posso anche comprendere che i piloti abbiano fatto una scelta ragionata e ragionevolmente sicura
pero' da qui in poi la razionalita' si prende una pausa e l'irrazionalita' prende il sopravvento.
Sarebbe fantastico ricevere qualche parola di incoraggiamento in merito a questo episodio, perche',fermo restando cio' di cui sopra, per una persona che ha paura di volare, SE l'AEREO CHE DEVE PRENDERE TRA MENO DI UNA SETTIMANA VIENE DEFINITO "ordigno esplosivo", beh, non è un cavolo incoraggiante

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Premessa: - volo da quando ho 8 anni. Ho preso charter e voli di linea, voli interni in paesi del terzo mondo, anche quel giocattolino a 8 posti che porta i turisti a Los Roques che ogni tanto sparisce dai radar e si inabissa nello splendido mare cristallino...Non solo non avevo paura, ma mi godevo il viaggio.
Nessun trauma personale è occorso - ma al ritorno da un viaggio a Djerba un atterraggio un po' brusco, un po' di turbolenza...e sono scesa dall'aereo infastidita.
Da quel momento sono circa 12 anni che mi trascino all'imbarco come un condannato a morte percorrerebbe il miglio verde. Almeno una settimana di training autogeno mi è necessaria per affrontare mentalmente tutti gli scenari possibili( lo so è inutile, anzi controproducente) anche perche' le mie proiezioni mentali vagliano nel dettaglio ogni possibilita' di sciagura e disastro e distruzione

Prima di andare avanti e prima che qualcuno lo domandi no, non ho portachiavi di Hello Kitty. Ho necessita' di precisare che ho qualcosina piu' di 30 anni, sono un'imprenditrice, brillantemente laureata e mi ritengo una persona razionale quel che basta per SAPERE che in un modo o nell'altro in ogni caso saliro' sullo stramaledetto aereo e non rinuncero' a nulla per via di questa fobia. Detto questo, ho deciso di essere sincera, anche se da una parte mi vergogno abbastanza , dall'altra mi viene da ridere. L'unico modo per tenere a freno l'ansia è una combo di questi espedienti:
- 1) Benzodiazepine. L'assunzione di calmanti si è resa necessaria dopo un'esperienza di scalo tecnico non prevista al momento della prenotazione. La persona seduta alla mia sinistra ha dovuto fare i conti con le mie unghie nella sua coscia per tutta la durata dello scalo, e durante la partenza. Ero madida di sudore e la hostess NON poteva allontanarsi di un metro. Non ho urlato ma ho, mio malgrado, causato disagio fisico e psicologico agli altri passeggeri. Quindi da quell'episodio, quando chiamano l'imbarco io chiamo la fatina dei sogni sotto forma di pastiglietta di triazolam.
-2) scaramanzie. Devo sedere nella parte sinistra dell'aereo, preferibilmente al finestrino. Se il finestrino è occupato la persona alla mia sinistra rischia la stessa fine del tizio di cui sopra. Non mi piace viaggiare di giorno, di notte sono piu' tranquilla e riesco anche, talvolta, a godermi lo spettacolo dell'atterraggio (no, il decollo non lo apprezzo in nessun caso). La presenza di infanti mi agita oltremodo, cosi' come la presenza di bagagli strani, pezzi rotti, la presenza di oggetti lasciati da altri viaggiatori. Viaggio sempre vestita nello stesso modo, con la stessa borsa, lo stesso libro che verra' posizionato sul bracciolo a destra e lo stesso pupazzo di tigre. L'anno scorso una hostess mi ha chiesto di riporre il pupazzo negli sportelli in alto, non vorreste sapere cosa le ho risposto. E' un palliativo, è tutto irrazionale, altamente infantile, ma funziona quel tanto che basta per convincermi a salire sul dannato aeromobile.
Senza il pupazzo di tigre riuscirei a salire sull'aereo? purtroppo no...
Il problema è che la scaramanzia è una regola che mi sono autoimposta, pero' a doppio taglio: e se la presenza di fattori "strani" fosse troppo alta, FORSE riuscirei a convincermi a non scendere dall'aereo, ma sarebbe un viaggio da incubo. Non so che tipo di aiuto, consiglio, sto cercando...
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Grazie per l'attenzione e mi dispiace per il lungo post.
Qualsiasi tipo di incoraggiamento è ben accetto
se qualcuno di voi ha notizie informazioni e potesse rincuorarmi sulla faccenda Air Italy ve ne sarei grata