Ciao a tutti!
Sono un nuovo utente, anche se vi seguo con molto interesse da un po' di tempo..
Vorrei offrirvi alcune considerazioni (a carattere assolutamente personale) sulla vicenda Ryanair.
1) Ho volato con Ryanair una decina di volte per turismo e per studio, e l'esperienza è stata sempre più che positiva. Aerei nuovi, personale cortese (un paio di volte mi sono intrattenuto a parlare con i piloti dopo l'atterraggio!), arrivi e riconsegna bagagli sempre puntuali. La scomodità del viaggio (sono alto 1,90m) penso debba essere messa in conto quando si vola con una compagnia low cost. Soprattutto, la possibilità di effettuare questi viaggi mi sarebbe stata preclusa in molti casi se l'unica alternativa fossero state le compagnie "di bandiera".
2) Questo dimostra, nel mio piccolo, un fatto abbastanza risaputo: low cost e compagnie di bandiera operano su mercati sostanzialmente diversi, e la fetta di mercato acquisita dalle low cost risulta in buona parte aggiuntiva rispetto all'offerta di trasporto aereo "tradizionale" (che si rivolgerà sempre più alla clientela business). E' il concetto di elasticità della domanda: alla riduzione del prezzo, si amplia la platea di potenziali consumatori. Quello che conta nella determinazione dei profitti di azienda, a parità di costi medi, sono i ricavi totali: si possono ottenere gli stessi ricavi vendendo piccole quantità a prezzi elevati, o grandi quantità a prezzi bassi. Per esperienza personale, gli aerei Ryanair su cui ho volato erano sempre pieni; lo stesso non si può dire dei voli che ho effettuato con compagnie tradizionali. Supponendo che i costi per ora di volo siano gli stessi (immagino che nella realtà non sia proprio così, visto il differente peso al decollo), un aereo con load factor doppio rispetto ad un altro può dimezzare la tariffa MEDIA per passeggero per ottenere gli stessi ricavi. Correggetemi se sbaglio.
3) E' chiaro che una tariffa media di 20 euro (tasse escluse) non è sufficiente a ricoprire il costo del trasporto; ma io suppongo che la tariffa media pagata dai clienti sia abbastanza più elevata. Anche le tariffe di Ryanair crescono mano a mano che il volo si riempie, e se si prenota con un giorno solo di anticipo non è difficile trovare prezzi superiori ai 100 euro (a tratta, e tasse escluse). Se gli aerei sono pieni, vuol dire che qualcuno acquista questi biglietti; inoltre, certe tariffe particolarmente basse che si trovano su alcune tratte sono palesemente promozionali. Il segreto del successo delle low cost sta nell'avere load factor elevati e nel far volare molto gli aeromobili (chiaramente, nei limiti dettati dalle esigenze di manutenzione), non nel "no frills no drills", come lasciano credere (anche questo credo sia abbastanza noto).
4) Un eventuale provvedimento di limitazione dell’attività internazionale per gli aeroporti minori in Italia (che siano in regola con i requisiti TECNICI per effettuarla) mi sembra puramente protezionistico, e mi sorprende che sia effettuato da un governo che ha messo le liberalizzazioni in cima al programma (vedi decreto Bersani). Semplicemente, se non esistono motivi tecnici o di sicurezza, non ne vedo il motivo. Si andrebbe contro la tendenza attuale del mercato aereo europeo (che si muove verso i collegamenti point-to-point), contro le direttive UE sulla concorrenza, contro gli enti locali e regionali che vedono nei loro aeroporti una risorsa strategica per le economie locali. La protezione può essere accettata nelle fasi di sviluppo di un settore (il cosiddetto argomento dell’ “industria nascente”), ma negli altri casi genera solo inefficienze, e in Italia nel passato ci sono stati fin troppi esempi di questo tipo. Di contro, nei due settori che si sono maggiormente aperti alla concorrenza negli ultimi anni (telecomunicazioni e trasporto aereo) ci sono stati i maggiori benefici in termini economici e di servizi per gli utenti.
5) Se ci sono state violazioni alla normativa sulla concorrenza da parte degli operatori aeroportuali (concedere “favori” alle low cost discriminando le altre compagnie), mi auguro che l’Antitrust faccia il suo dovere. Altrettanto mi auguro che facciano ENAC\ENAV e magistratura qualora vengano ravvisate irregolarità nella manutenzione degli aeromobili, e l’ispettorato del lavoro nell’ambito del trattamento dei dipendenti. In particolare, trovo molto scorretto che lavoratori con base in Italia vengano assunti sulla base di contratti irlandesi, quindi senza le tutele garantite dall’ordinamento italiano. Ritengo che le concorrenti nazionali di Ryanair siano particolarmente attente a vigilare se quest’ultima compia irregolarità, e qualora le riscontrino, siano pronte a denunciarle agli organi competenti. Anche questo fa parte del concetto di concorrenza. Perchè questo non succede?
6) Credo che Ryanair e le low cost in generale, permettendo a molti giovani di viaggiare per l’Europa, abbiano dato un buon impulso alla creazione di una dimensione europea e ad un interscambio culturale che fino a pochi anni fa erano presenti solo sulla carta. Un esempio? Una coppia di amici che vivono una relazione a distanza da circa due anni (lui italiano, lei francese) che non fanno altro che ringraziare Ryanair per aver dato loro la possibilità di vedersi ogni mese. Dubito che con le compagnie di “bandiera” e le loro tariffe questa relazione sarebbe durata a lungo! (Vabbè, qui forse ho esagerato.....

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Vi saluto e spero di non avervi annoiato!