vi sembrano possibili investitori utili per far tornare alitalia all'utile fra qualke anno???
che scenari si aprirebbero se air france e lo skyteam acquistassero alitalia???

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Che per andare da Roma a Lamezia dovremo strisciare da Chirac..nuovakappa ha scritto: che scenari si aprirebbero se air france e lo skyteam acquistassero alitalia???
la cordata orientale?darth.miyomo ha scritto:Che per andare da Roma a Lamezia dovremo strisciare da Chirac..nuovakappa ha scritto: che scenari si aprirebbero se air france e lo skyteam acquistassero alitalia???
Anche il la KLM è rimasta nel sistema Olanda, peccato non si possa dire lo stesso per 4500 esuberi olandesi che si trovarono fuori dal sistema lavoro.Kansai ha scritto: Senza sottilizzare troppo, sottoscrivo quanto espresso da Severgnini.
http://corporate.alitalia.it/it/Images/ ... -13611.pdfIK2SAI ha scritto:Comunque da una parte c'è il dato riportato sopra (non ho controllato ma penso che chi lo ha scritto lo abbia preso corretto) circa l'indebitamento netto che veleggia quasi ad un miliardo di euro.
Dall'altra la sensazione che chiunque sia menzionato/nominato quale facente parte ipotetiche o reali cordate di "salvataggio"/"acquisto" ispiri il sarcasmo, battute e in qualche caso anche neanche tanto velate offese.
Scusami, che indendi "non letti con attenzione"I-FORD ha scritto:Mi sa che i numeri non li hai letti con attenzione.Allo stato di questi numeri, inequivocabili, che è il "pazzo" che si compra Alitalia????
Guarda anche se *potessi* me ne guarderei bene!darth.miyomo ha scritto:Perchè te la prendi? Vuoi comprarti Alitalia?IK2SAI ha scritto:..[CUT] battute e in qualche caso anche neanche tanto velate offese.
Soccorso lombardo per Alitalia
di Carlo Grandini - martedì 16 gennaio 2007, 07:00
Nel giorno in cui viene confermato l’ennesimo sciopero del personale Alitalia, fatalmente destinato ad aggravare la crisi della compagnia (e a deprimerne ancor più il valore di mercato) sembra prendere corpo, con la regia del Comune di Milano e della Regione Lombardia, una iniziativa che potrebbe cambiare radicalmente i giochi: la formazione di una «cordata» di imprenditori e finanzieri lombardi per l’acquisto di Alitalia, con il fine principale di salvaguardare la posizione di Malpensa e i collegamenti internazionali che oggi assicura (e che potrebbe garantire ancora meglio se la compagnia di bandiera perdesse alcune deteriori caratteristiche romanocentriche). Si tratta, cioè, di una operazione più politica che economica, ispirata dalla necessità di Milano di conservare il suo hub in vista del crescente ruolo internazionale che ha deciso di assumere e, non da ultimo, della Expo mondiale che ha chiesto di organizzare nel 2015. Sarebbe, in effetti, un pessimo biglietto da visita per la città se, al momento della assegnazione della manifestazione, avesse perduto anche una piccola parte dei voli intercontinentali che oggi vi fanno scalo: ma, se l’acquirente di una Alitalia sempre più disastrata fossero Air France o anche Lufthansa, che hanno i propri hub a una distanza di meno di un’ora di volo da Milano e farebbero l’acquisizione in funzione dei propri interessi, una certa marginalizzazioine dello scalo varesino sarebbe quasi inevitabile. Inutile dire che l’operazione «cordata lombarda» è ancora nella fase embrionale e deve comunque superare una serie di ostacoli. Il primo è legato alle condizioni che il governo sembra attaccare alla vendita della compagnia, soprattutto per quanto concerne i livelli occupazionali: nessun imprenditore privato, per quanto sostenuto dalle istituzioni come in questo caso, è in linea di principio disposto ad accollarsi un’impresa fallimentare senza avere mano libera per il suo risanamento. Il secondo è la difficoltà di mettere d’accordo interessi non necessariamente coincidenti prima di assumersi la gestione di un’impresa molto specialistica, molto rischiosa e attualmente in drammatica perdita come è quella di una compagna aerea. Il erzo, ma forse il più facilmente superabile se, per una volta, l’establishment politico ed economico cittadino, si trovano d’accordo, è il reperimento dei capitali nel poco tempo a disposizione. Ci si muove, comunque, su un terreno nuovo, di una collaborazione regionale tra pubblico e privato che richiede grande apertura e grande lungimiranza da parte di tutti ma che potrebbe risultare assai interessante per la città.
Sembra che, nel quadro della operazione, si voglia mettere di mezzo anche il famoso «Tavolo per Milano», che secondo Letizia Moratti ha dato fin qui qualche buon risultato. Nella fattispecie, tuttavia, un appoggio del governo non può essere dato per scontato. Una iniziativa che ha come obiettivo numero uno il futuro di Malpensa come hub sarebbe infatti fatalmente penalizzante per Fiumicino, che non mancherà di organizzare le sue difese. Ma la situazione di Alitalia è tale che, se la Lombardia riuscirà a presentare una offerta seria e il Lazio non avrà nulla di equivalente da contrapporle, il governo non potrà fare molto il difficile.
Il fatto e' che con quei numeri, AZ te la compreresti, e magari anche di corsa (soprattutto se guardi il fatturato)...con una redditivita' decente, mica stellare, sai l'utile per azione quanto potrebbe essere?Da pagina 280 troviamo alcuni numeri sugnificativi, con alcuni conteggi abbastanta comprensibili, anche a che non è del settore
Concordo sul fatto che sui possibili acquirenti di Alitalia ci siano solo nomi ma di concreto non c'è nulla.flyforever85 ha scritto:Volete il mio parere? Sto seguendo Alitalia con grande assiduità perché ho consigliato ad un mio amico di investire una cifra non troppo grande. Sono grande appassionato della compagnia di bandiera e come tale vorrei davvero che ne uscisse quanto prima da questa situazione malsana e potesse dimostrare davvero chi è alitalia... o meglio chi era.
In lizza per il posto di futuri possessori di Alitalia per il momento di sicuro non c'è nessuno, ma soltanto nomi: Managemente & capitali, Zonin, Air France e quantaltro. Alazraki è il primo che ha voluto presentare in maniera palese, sicura e concreta il suo piano di sviluppo basandosi su cose reali come miglioramento flotta, nessun taglio all'occupazione, aumento del numero di rotte perché di italiani in giro per il mondo ce ne sono forse più dei cinesi e a detta di Alazraki bisogna "andarli a prendere". Però non dimentichiamoci che Alazraki ha imposto ai sindacati 2 anni di tregua altrimenti non consegnerò la sua proposta di privatizzazione... e sappiamo quanto i sindacati (giustamente e ingiustamente) abbiano una componente importante in Italia, a maggiore ragione in questo periodo che c'è un governo di sinistra.
A parte tutte queste parole che probabilmente tali rimarranno, se air france acquistasse Alitalia, quest'ultima diventerebbe solamente una compgnia di contorno, il braccio destro di Air France in italia, addio quindi identità nazionale. Mi piacerebbe istituire l'associazione: Manteniamo Alitalia Italiana. Con che faccia ci presentiamo al prossimo G8 se Chirac ha anche la nostra compagnia? Quindi spero vivamente che Air France se si presenterà alla gara per l'Opa e vinca, sia soltanto perché la controparte sarebbe far fallire totalmente alitalia.
Detto questo, sappiate che non sono nessuno per fare ipotesi a livello politico-economico-finanziario però se in Italia hanno salvato, e in maniera più che egregia Fiat, Parmalat, Volare ecc. mi girerebbero propriose Alitalia fosse l'eccezzione.
Aspetterò con ansia il 29 Gennaio.
Saluti
P.s. Chiunque voglia parlare della privatizzazione alitalia mi farebbe davvero un gran piacere, mi mantengo informato solo con ansa.it e yahoo finanza però ho visto che molti di voi hanno notizie reperite un po' ovunque!
Oggi con le dimissioni di Spinetta e due giorni fa quelle di Checchia, non lasciano ben sperare, comunque, aspettiamo.flyforever85 ha scritto:Speriamo invece di si che ci sia qualcosa di concreto! Diciamo che tutto dipende da Alazraki se domani riesce a far firmare la "pax" come l'ha definita con i sindacati per due anni... Difficile da credere conoscendo i sindacati ma probabile se vogliono cotinuare a lavorare. Alla fine Alazraki continuerà comunque a mangiare a fine mese... anche senza Alitalia.
Solo una domanda krd sei andrea della prov di VE?
Io sono Stefano di Padova...
Quoto al 100%. Mi sembra anche a me l'alternativa più valida e seria. Soprattutto perché Alazraki a mio parere ha subito centrato il problema dell'azienda: non si è lanciato contro i sindacati, accusandoli di ogni sventura, ma ha capito che il problema è la flotta è il rilancio passa solo attraverso un rinnovo e ampliamento consistente degli aerei a disposizione di Alitalia.Ale - AeroDream Design ha scritto:Al momento la cordata guidata da Alazraki mi pare la più idonea, contando che dietro c'è anche Emirates. Con Air France si finirebbe relegati ad un ruolo di regional a fargli da feeder e l'ipotesi De Benedetti & Co mi pare l'ennesima svendita fatta in amicizia e dal futuro tutt'altro che roseo.
Veramente leggendo nell'area "Alitalia News" del blog AviatorAZ (di solito molto ben informato sul mondo Alitalia) il giudizio su questo Alazraki e sulla serietà del suo piano mi sembra piuttosto sconfortante.flyforever85 ha scritto:W Alazraki!...
Tra l'altro ho sentito oggi un'intervista al Giornale RadioRai del Veneto delle 12:10 in cui Andrea Riello non smentiva né confermava voci di un'eventuale acquisizione di Alitalia da parte di una cordata di imprenditori veneti... ma francamente la vedo, almeno superficialmente, un'ipotesi un po' improbabile.krd ha scritto:TRATTO DA TGFIN (http://www.tgfin.mediaset.it/tgfin/arti ... 4433.shtml)
Alitalia: pronta la cordata veneta
Riello e Zonin "garanti"dell'operazione
La cordata degli imprenditori veneti è pronta a rilevare Alitalia. A sottolineare la disponibilità che potrebbe cambiare il futuro della società è l'imprenditore vitivinicolo Gianni Zonin, che alla "Stampa" lascia intendere che l'operazione potrebbe essere sotto l'ombrello della Popolare di Vicenza: "Alitalia merita di essere rilanciata e, se gli industriali veneti partecipano, anche il nostro istituto potrebbe intervenire".
Zonin (foto accanto), oltre che numero uno dell'omonima azienda, è infatti presidente della Banca Popolare di Vicenza. "Penso proprio che gli imprenditori veneti, con tutte le prove date nel tempo della loro capacità, possono a buon titolo dedicarsi al recupero di una realtà nazionale importante per la nostra immagine internazionale com'è Alitalia, e posso dire con certezza che la Banca Popolare di Vicenza sarebbe orgogliosa di partecipare a questa operazione".
"Il vero punto è cambiare rotta" ha aggiunto Zonin "è presto per dirlo nei dettagli, ma sono convinto che si debba prendere il dossier in mano e sedersi intorno a un tavolo tutti insieme, vertici aziendali, azionista pubblico, imprenditori privati, banche, sindacati, e discutere con voglia di arrivare a un risultato positivo per tutti. Non credo poi che un dipendente possa lavorare serenamente per un'azienda che un giorno è in attività e il giorno dopo è ferma. Bisogna riportare innazitutto le cose a una normale operatività".
"Per arrivarci" ha concluso "ci deve essere volontà, impegno, elasticità da parte di tutti. L'elasticità in ogni suo aspetto è alla base di ogni successo di impresa. Una cosa posso dirla con certezza: all'Alitalia un po' di privatizzazione non può fare che tanto bene".
Anche il presidente della Confindustria del Veneto, Andrea Riello, auspica che "il governo non ne faccia una low cost" perchè "può essere ancora uno strumento per il Paese" che "non può che interessare agli imprenditori". Il presidente degli industriali trevigiani, Andrea Tomat (Lotto) ha notato che "si sente troppo parlare di fondi di investimento stranieri, e noi del nordest con orgoglio potremmo fare la nostra parte" anche se "le cordate si basano su accordi che hanno bisogno di una compatibilità alchemica