Lord_Caos ha scritto:Per quanto riguarda tutto diciamo che il De Pinedo ormai fa schifo!MarcoAER ha scritto:Logicamente la preparazione di un istituto tecnico è altamente settoriale e si focalizza su un campo, in questo caso il campo aeronautico.
Nella mia modesta e personale esperienza all'ITAer posso ricordare:
Per quanto riguarda la lingua italiana e la letteratura: Utilizzavamo lo stesso libro di tanti istituti classici romani e avevamo una professoressa che precedentemente aveva insegnato al classico. (e non era l'unica nell'istituto)
Per quanto riguarda l'inglese: Molti allievi hanno conseguito varie certificazioni Trinity College e conosco delle persone che si trovano all'estero a studiare senza avere particolari problemi.
Per quanto riguarda le materie tecniche: Da quanto ho visto, le persone che hanno fatto l'ITAer sono molto avvantaggiate nel flight training. Proseguono spedite e la comprensione è molto veloce, poichè sono tutte materie già ampiamente approfondite per 5 anni.
Per ultimo vorrei ricordare che l'ENAV ha sempre considerato particolarmente le persone provenienti dall'aeronautico.
Non vorrei tralasciare inoltre che conosco personalmente uno dei pochi italiani che ci rappresenta ad Eurocontrol, ex ITAer De Pinedo di Roma. (Questo per ricordare l'ambito lavorativo)
1- i prof tecnici (la magg parte) sono tutti laureati che non hanno mai lavorato nel settore ma che magari nel proprio corso di laurea c'era un esamino che riguardava appena una materia...ed eccoli li che insegnano..
un esempio?aerotecnica i vecchi prof hanno i contro coj...i mentre quelli nuovi sono ingegneri (non aerospaziali si intende).così per tutte le altre materie..giusto traffico aereo trovi qualche prof che era un controllore..
2- Per la preparazione è sempre una cosa sogettiva secondo me..si puo uscire con 60/100 e saperne piu di uno che ne è uscito con 100/100..
3- Conosco ragazzi che sono usciti con 100 ma che come gli fai una domanda cadono come pere..
4-Una volta (quando sono entrato io) si entrava solo con numero chiuso quindi per voto delle medie..con l'abolizione ormai entrano cani e porci..molti dei quali seguono soltanto amici che hanno la vera passione..risultato finale si trovano a fare una scuola che neanche sanno cosa sia..
5-Il preside di una volta aveva un potere politico tale da riuscire ad ottenere i fondi per poter passare tutto il PPL agli studenti..ora?mi son informato e sapete cosa passano?tre ore di TRE di aliante e a 5 persone della classe..io direi imbarazzante!!
6- fossi un genitore seguirei il consiglio che han dato prima qualcuno: manderei mio figlio ad un classico o uno scientifico..così almeno apprende un metodo di studio valido..la formazione verrà dopo..
UN ex studente De Pindedo
sono uno dei fortunati che ha studiato al De Pinedo e posso testimoniare che negli anni ’80 in istituto si studiava molto. Faccio questo intervento, senza intenti nostalgici, perché vorrei contribuire ad evidenziare come certi assetti didattici ritenuti -ora- obsoleti si siano rivelati al contrario molto positivi...a posteriori.
Punto numero uno la selezione. Allora si entrava in istituto solo in possesso di credenziali, ovvero con i voti massimi della licenza media. Chi veniva respinto al primo anno se ne doveva andare altrove. Quindi molta selezione, pochi ingressi e pochi studenti, di conseguenza molta più attenzione da parte degli insegnanti sull’allievo,circa 75 diplomati/anno ripartiti in 4 classi.
Punto due la disciplina. Sembrerà strano ma il sottoscritto con i suoi compagni di classe dal I al V anno, all’ingresso dell’insegnante in aula, doveva alzarsi in piedi ed attendere il saluto di risposta del professore. Altro esempio, durante il III anno (credo) con molte classi decidemmo di partecipare ad uno dei tanti scioperi studenti (in quella occasione si manifestava anche contro l’apartheid sudafricano, lo ricordo benissimo),il giorno dopo ci ritrovammo tutti sospesi -compresi i “quinti”- con l’obbligo di frequenza, dal preside(di cui faceva accenno Lord Caos). I professori erano severissimi. Potrei citarne alcuni memorabili in questo senso.
L’italiano studiato in modo “ossessivo” serviva per la “grammar” ovvero come base di studio della lingua inglese,essenziale per l’aviatore professionista.
I laboratori funzionavano abbastanza bene, dal planetario a quello di fisica a quello di traffico aereo (ora meteo).Unico neo, in tale contesto, la palestra. Dovevamo giocare a calcetto nel piazzale che al tempo non era attrezzato.
Sono stato rappresentante studenti per diversi anni scolastici ed assicuro che i problemi di ore di volo c’erano anche allora (abbiamo volato tutti,però), il pulmino solo andata De Pinedo- LIRU (gratis) ogni tanto non si presentava e qualche problema in effetti si creava per chi non era auto o moto munito.
Insomma per farla breve avevamo tanto ma dovevamo studiare altrettanto, sei ore al giorno tutti i giorni…l’invidia si sprecava verso gli studenti del limitrofo “Peano” che facevano una ricreazione nel piazzale e noi dentro la scuola.
Si soffriva è innegabile,sicuramente non è solo per i motivi appena detti ma dalla mia classe è uscita una buona aliquota di piloti professionisti sia civili che militari e questo era lo scopo principale dell'istituto.
Una buona scuola, in tutti i sensi.
miticojumbo