Holden ha scritto:Daniele, questo è un discorso coi fiocchi.
Conciso, chiaro.
Ora, Luca dirà che non ha molto senso, ma secondo me è fondamentale conoscere le situazioni laddove la percentuale di questa casistica imponderabile di eventi negativi ha un'incidenza più alta!
Non solo convincere la gente che andrà SEMPRE tutto bene..e volemose bbbene.
Forse sto esagerando, e me ne rendo conto, però è il mio pensiero e, nonostante ribadisca che nell'ultimo volo, grazie a voi, abbia viaggiato meglio, ci tengo a mantenere la mia idea.
P.S: Luca, te lo giuro, ho fatto la riflessione alla quale tu mi hai invitato e ti assicuro che ne ho tratto giovamento.
Ma razionalmente non riesco a togliermi l'idea iniziale.
Paolo lo capisco e hai ragione te, non è semplice ad accettare razionalmente un'idea nuova. Ancora più difficile accettarla "con la pancia", che è l'aspetto ancora più importante.
Però il problema (per come la vedo io sia chiaro

) non sta tanto nel CONOSCERE. Conoscere è fondamentale. Il problema sta nell'ATTEGGIAMENTO che precede la conoscenza. E' nel modo in cui ti avvicini alla conoscenza. E' in quello che cerchi attraverso la conoscenza. Il problema è la STRUTTURA COGNITIVA (se posso spendere un parolone

) della persona che si avvicina alla conoscenza.
Se ci si avvicina alla conoscenza con una struttura cognitiva tendenzialmente "alla ricerca della falla del sistema", come per dire "Ecco, t'ho pizzicato, lo vedi che avevo ragione a dire che l'errore c'è...." l'informazione che si acquisisce, di qualsiasi tipo essa sia, non farà altro che confermare l'atteggiamento iniziale di scetticismo e minare alla base la ricerca delle informazioni successive. Se, invece, la struttura cognitiva di partenza è meno rigida ma più elastica ed in grado di assorbire efficacemente anche informazioni discordanti, l'errore del sistema verrà ricondotto ad una fisiologica distorsione che non compromette qualitativamente l'efficacia del processo.
Ho lavorato per te Paolo-Holden

. Mi ricordavo di un'immagine interessante vista su un manuale Human Factor ("Briefings, edito da Dèdale Europe"". Alla fine l'ho trovata.
Posto l'immagine che, da sola, fa parecchio riflettere. Poi, se vuoi, se ne parla.
Luca
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