E' davvero paura di volare, o c'è dell'altro?
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- Holden
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Luca, diciamo che una persona intelligente sceglierebbe la prima....
La seconda è una frase che solo uno come Emilio Fede potrebbe dire.
Però, la mia mi è parsa una constatazione serena....non sudo freddo quando salgo su un aereo, lo prendo spesso, e non penso (come fa Chicco) che ogni volta siano gli ultimi istanti della mia vita.... semplicemente mi fa un pò sorridere che qualcuno voglia a tutti i costi convincere che sia tutto perfetto!!!!
La seconda è una frase che solo uno come Emilio Fede potrebbe dire.
Però, la mia mi è parsa una constatazione serena....non sudo freddo quando salgo su un aereo, lo prendo spesso, e non penso (come fa Chicco) che ogni volta siano gli ultimi istanti della mia vita.... semplicemente mi fa un pò sorridere che qualcuno voglia a tutti i costi convincere che sia tutto perfetto!!!!
La qualità non è mai un caso, è sempre il risultato di una nobile intenzione, di uno sforzo sincero; è la scelta più saggia tra molte alternative.
- Fearless flyer
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Ma in che post hai letto che qualcuno diceva che quello aeronautico era un mondo perfetto?Holden ha scritto:Luca, diciamo che una persona intelligente sceglierebbe la prima....
La seconda è una frase che solo uno come Emilio Fede potrebbe dire.
Però, la mia mi è parsa una constatazione serena....non sudo freddo quando salgo su un aereo, lo prendo spesso, e non penso (come fa Chicco) che ogni volta siano gli ultimi istanti della mia vita.... semplicemente mi fa un pò sorridere che qualcuno voglia a tutti i costi convincere che sia tutto perfetto!!!!
Se ti senti più vicino alla prima frase, però, prova ad iniziare un tuo percorso di "internal errors seeking"

Luca
Luca Evangelisti
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Proverbio africano
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Ti dirò, i dubbi sono legittimi, ma qualcuno ha detto che tutto è perfetto? Forse è questo modo estremo di esporsi che pregiudica un argomento interessante. Tieni conto che questa non è un'aerea professional ma si parla di paura di volare, e volare statisticamente è sicuro.Holden ha scritto: semplicemente mi fa un pò sorridere che qualcuno voglia a tutti i costi convincere che sia tutto perfetto!!!!
Ciao
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Spero che tu non ti sia offeso, Paolo, non era nelle mie intenzioni, e men che meno offendere la memoria delle vittime di errori altrui, ci mancherebbe altro, è una discussione tra amici di un forum che cercano di venire a capo nella questione che hai posto!
Qui non si tratta di fare sconti a chi per negligenza può provocare un danno, ma di capire che un incidente, soprattutto nell'aviazione dove entrano in gioco sistemi complessi, è spesso dovuto a una serie di concause. Certo, la soluzione più comoda è dare subito la caccia al lupo cattivo che ha lavorato male, per poi scoprire che magari era sottopagato, faceva turni massacranti, la compagnia aveva risparmiato sulla manutenzione, la direzione dell'aeroporto non si era curata degli standard di sicurezza, ecc. Un errore non è mai solo, e soprattutto pensi che non possa succedere altrove?
Pensa al caso della nave Moby Prince, 140 morti e la verità che non si saprà mai, perché è più comodo dire che il comandante lazzarone guardava la partita, e tacere dei possibili traffici americani di armi nel porto di Livorno...
La sostanza è sempre quella, non ergerci subito a giudici del prossimo, e pensare che magari un giorno, quando meno ce lo aspettiamo, potremmo essere noi a fare l'errore che non si doveva, magari perché stiamo rientrando a casa da una giornata di duro lavoro, siamo stanchi, è buio, e proprio non vediamo la persona che ci attraversa la strada.....
Ma quello che vorrei dire l'ha già scritto Luca nel suo ultimo intervento meglio di me.
Qui non si tratta di fare sconti a chi per negligenza può provocare un danno, ma di capire che un incidente, soprattutto nell'aviazione dove entrano in gioco sistemi complessi, è spesso dovuto a una serie di concause. Certo, la soluzione più comoda è dare subito la caccia al lupo cattivo che ha lavorato male, per poi scoprire che magari era sottopagato, faceva turni massacranti, la compagnia aveva risparmiato sulla manutenzione, la direzione dell'aeroporto non si era curata degli standard di sicurezza, ecc. Un errore non è mai solo, e soprattutto pensi che non possa succedere altrove?
Pensa al caso della nave Moby Prince, 140 morti e la verità che non si saprà mai, perché è più comodo dire che il comandante lazzarone guardava la partita, e tacere dei possibili traffici americani di armi nel porto di Livorno...
La sostanza è sempre quella, non ergerci subito a giudici del prossimo, e pensare che magari un giorno, quando meno ce lo aspettiamo, potremmo essere noi a fare l'errore che non si doveva, magari perché stiamo rientrando a casa da una giornata di duro lavoro, siamo stanchi, è buio, e proprio non vediamo la persona che ci attraversa la strada.....
Ma quello che vorrei dire l'ha già scritto Luca nel suo ultimo intervento meglio di me.
'Per aspera ad astra' (Seneca)
- Dany80
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Trattasi ovviamente solo di un esempio di una situazione nella quale una catena di eventi causa un incidente... lo stesso può valere per un meccanico che non riavvita per bene qualche bullone di una ruota di un camion e per molte altre cose... di certo non volevo dire che sono più frequenti i ponti che crollano... però anche quello capita.Holden ha scritto:
A Dany vorrei dire che ci sono milioni di ponti al mondo, su cui transitano milioni di veicoli.
Sono meno frequenti i crolli di ponti che gli incidenti aerei.
Aggiungerei che ci sono molte situazioni dove un eventuale errore di qualcuno può ripercuotersi in modo nefasto anche a distanza di molto tempo senza che nessuno se ne accorga (e l'esempio del ponte è uno dei tanti che calza)... nel mondo aeronautico il sistema di controllo e verifica è fatto appunto per fare in modo che se anche qualcuno non ha lavorato al meglio o ha commesso un errore c'è sempre qualcun'altro che ricontrolla e se ne accorge.
Poi tutti i sistemi di sicurezza sono fallibili... e la magagna se la vuoi la trovi ovunque... quello che voglio farti capire è che quello che tu applichi continuamente all'aereo io potrei applicarlo alla macchina, al pullman, al treno... non è una questione del mezzo in se ma di una costruzione della TUA paura.
Daniele
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- Dany80
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Quoto tutto quanto, è una questione di porsi davanti al problema e all'errore, un conto è accettare che l'errore può esserci sempre e comunque con la fiducia che il sistema che è fatto anche per sopportare questi errori dovrebbe non fallire... e un altro è essere convinti che comunque nonostante il sistema sia studiato appunto per essere immune all'errore io non lo posso lo stesso accettare e l'errore è sicuramente mancanza di attenzione o di sicurezza...Fearless flyer ha scritto:Paolo secondo te il muro dell'immagine cos'è?
Hai fatto caso che in entrambi i muri c'è un errore? Perchè secondo te?
Il problema non è l'errore in sè. L'errore....è dato. L'errore semplicemente....c'è. Fine della storia.
A questo punto inizia un'altra storia che suona così: perchè, pur consapevoli dell'esistenza dell'errore, due persone differenti si avvicinano al problema in maniera differente?
Perchè Paolo, consapevole dell'errore, ha paura dell'aereo e Luigi (tanto per inventare un nome), altrettanto consapevole dell'errore, non ha paura dell'aereo?
Evidentemente c'è un modo DIVERSO di porsi nei confronti dell'errore. C'è un atteggiamento fondamentalmente differente di avvicinarsi all'errore.
Ora tu sei ad un bivio: o accetti questo assunto ed allora fai un ragionamento del tipo: "E' vero, questo sistema non è perfetto e l'errore può accadere. Ma perchè io non riesco a "digerire" l'errore ed il mio sistema va in crisi?". E da lì possiamo lavorare insieme.
Se invece la tua risposta è: "Io tollero con difficoltà l'errore perchè sono una persona molto più coscenziosa e scrupolosa di quelli che lo accettano"....allora alzo le mani ....e mi arrendo.
Però, se ti interessa, ci sono tanti studi sulle personalità "errors seeking"; la cosa interessante è che gran parte degli studi mostrano come chi ha una inclinazione alla ricerca degli errori nei processi esterni abbia molta meno propensione alla ricerca di errori ...dentro di sè, nel proprio modo di gestire le informazioni, nei processi di autocritica, eccetera.
E tu sei molto molto attento e scrupoloso nel rintracciare gli errori all'esterno ma (forse) fai un po' più di fatica nell'accettare il fatto che magari il TUO modo di avvicinarti ai processi è ....erroneo.
E sono (di nuovo) d'accordo con Sara e con i sacchetti di Zeus.
Luca
Per poter affrontare l'errore prima di tutto bisogna accettare con consapevolezza che questo errore può esserci e sempre ci sarà, il fatto non sta nel far sparire l'errore ma nel fare in modo che anche con questo errore inevitabile il sistema possa lo stesso funzionare garantendo la sicurezza.
Questo non si applica soltanto al volo ma a molte altre situazioni...
Daniele
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Cavolo, che m'hai fatto ricordare...Dany80 ha scritto:Trattasi ovviamente solo di un esempio di una situazione nella quale una catena di eventi causa un incidente... lo stesso può valere per un meccanico che non riavvita per bene qualche bullone di una ruota di un camion e per molte altre cose...
Una decina d'anni fa guidavo in autostrada a quattro corsie, velocità intorno ai 100, quindi nemmeno tanto alta, traffico medio.
Un camion che mi precedeva di qualche centinaio di metri ha perso una ruota. Ho visto per un attimo qualcosa di indistinto e lontano, istintivamente ho rallentato, un attimo dopo quella ruota, alta quasi quanto la mia vettura, è rimbalzata forse due metri davanti al muso dell'auto, l'ho vista volare sopra al cofano e l'abitacolo e poi sparire dietro di me finendo nel jersey centrale.
Sono stati pochi attimi, si può dire che quello che era successo l'ho capito e ricostruito dopo. Però questo è un caso di catena di situazioni che, pur di fronte ad un problema (la ruota staccata), non hanno portato ad un incidente.